« Grillo sparlante | La nuova generazione » |
Post n°48 pubblicato il 30 Marzo 2013 da gerryfanny
Angela una donna di 76 anni come tutte le mattine si reca al supermercato “Pam di via Archimede Mila…no”; tira fuori gli occhiali per controllare i prezzi con cura meticolosa; scarta il prosciutto crudo e il cotto, scarta i salumi, scarta la mozzarella, tutto costa troppo, deve fare una scelta… Sceglie quella con il costo più basso, la infila nel carrello dove ci sono già una scatoletta di tonno e del pan carré. La Signora Angela, si reca verso la corsia dei formaggi, con le dita sfiora il parmigiano, fruga tra i pacchetti alla ricerca di quello meno voluminoso, legge accuratamente ogni prezzo, e poi lo ripone come se avesse un ripensamento sulla scelta. In verità la Signor Angela non ha abbastanza soldi per comprare il formaggio, decide di andare via, ma é un attimo, vede una scatoletta di Tic Tac alla menta abbandonata vicino al banco frigo, la mano scivola verso la casacca e sospinge la piccola scatolina di Tic Tac nella sua borsa. Lei non lo sa, ma la scena viene vista dal direttore del supermercato: «Signora, Signora mi scusi può mostrarmi la sua borsa?» Pochi euro, appena tre prodotti. «Un controllo di rito, dice con un sorriso la guardia, mi segua di là»… Il locale dove si confessano queste minuscole vergogne è un ufficio: lei da una parte, l’anziana dall’altra. «Forse ha dimenticato qualcosa – dice il direttore – sa, a volte capita…» Lei abbassa gli occhi, è rossa in volto, si vergogna, trema… La signora Angela: “É la prima volta, mi creda non sono una ladra; ho lavorato una vita facendo sacrifici per far crescere i miei figli, ed oggi mi trovo qui a rubare una scatoletta di Tic Tac, mi vergogno molto”. La scatoletta di Tic Tac alla menta finisce sulla scrivania: il prezzo é € 0.75 centesimi. Nonostante questo, il direttore di nome Valerio non voluto sentire ragioni, ed ha seguito rigidamente il protocollo chiamando la Polizia per denunciare la donna. Arriva la Polizia, dalla macchina scendono 2 agenti di nome Arturo Scongiu e Francesco Console. Racconta Arturo Scongiu uno dei due agenti: «quella vecchina indifesa che si scusava e diceva piangendo di non avere i soldi per pagare le mentine tremava come una foglia, ho capito subito che si trattava di una persona che fa fatica ad arrivare alla fine della prima settimana del mese. Le ho chiesto quanto pigliasse di pensione; lei, nascondendosi dietro il mio collega, mi ha risposto 320 euro. Mi ha fatto pena, ho immaginato mia nonna che non ho più, ho aperto il portafoglio e pagato le mentine al direttore». E il direttore del Pam? «L’ho chiamato in disparte, c’era tanta gente attorno. Gli ho detto due paroline. A questo punto (eravamo tornati davanti al supermercato) dalle persone che si erano raccolte attorno a noi si è levato un applauso spontaneo, pensa che un signore mi è venuto vicino e mi ha chiesto di poter pagare lui la spesa che la signora Angela aveva fatto: una scatoletta di tonno e del pan carrè». Il gesto di questa donna di Milano è solo il simbolo di una parte dell’Italia che è ridotta veramente in situazioni economiche drammatiche, in totale dissonanza con il denaro pubblico sprecato e male usato, denaro pubblico che potrebbe essere messo a disposizione di quelle povere persone che non hanno cosa mangiare all’ora dei pasti. da Corriere della Sera,
|
https://blog.libero.it/scaricato/trackback.php?msg=12013765
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
|
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: RavvedutiIn2
il 15/02/2017 alle 20:20
Inviato da: andrew_mehrtens
il 12/02/2017 alle 09:46
Inviato da: Open.The.Gate
il 29/03/2013 alle 03:27
Inviato da: gerryfanny
il 23/03/2013 alle 14:21
Inviato da: afrikano
il 21/03/2013 alle 10:47