Albe e tramonti

Ma sta crisi, passa o non passa?

Ormai sono anni che c'e' crisi, di pochi giorni fa l'ennesimo taglio del costo del denaro, un denaro sempre piu' difficile da guadagnare legalmente, con il lavoro, per capirci. Un denaro che nessuno vuol piu' prestare perche' oggi, neppure piu' la casa e' una garanzia sufficiente, e la certezza dell'impiego a tempo indeterminato non vuol dire piu' nulla.

C'e' poi l'altra meta' del cielo, fatta di gente che ha i soldi ma non vuol far vedere che li spende per via dei vari spesometri. Gente che chiede e pretende, e minaccia, e alimenta il giro del lavoro nero per colpa di un grosso, enorme buco legislativo e antidemocratico che danneggia tutti: poiche' lo Stato e' palesemente incapace di tenere sotto controllo le entrate dei contribuenti e degli evasori, si scervella per voler esaminare le spese di ognuno, gli investimenti, e finisce con l'alimentare esso stesso l'evasione.

E la crisi continua, le escort non sono tassate, e per assurdo su di loro nessuno striscia il codice fiscale, alcuni pensionati, cassa integrati, lavorano sottobanco per tirare avanti perche' i costi son tanti, le rate scadono, e ai figli va garantito un futuro. No, non faccio la morale, sono due facce dello stesso problema, siamo un Paese ipocrita, dove con lo stipendio di un commesso parlamentare ti sentiresti come il vincitore della lotteria!

Mi chiedo come faro' a spiegare a mio figlio che ho lavorato una vita ma conto i soldi per fare la spesa a fine mese. Come faro' a dirgli che il barbiere dei politici piglia quanto il consigliere del Presidente degli Stati Uniti.

Gli dovro' dire niente Universita' che esco e vado oltre il mio reddito medio, per non parlare di dentista e apparecchio... Gli dovro' razionare i gelati, i costi per i libri, i viaggi? Devo iniziare subito, solo due biscotti a settimana...

Ero convinta di vivere in un Paese democratico, una Repubblica fondata sul lavoro, invece sbagliavo, e' vero, la Costituzione e' vecchia, questa e' una Repubblica fondata sulla politica, sulle promesse, sulle parole. Inefficiente e incapace di controllare i propri costi, e di gestirsi con "il buon senso del buon padre di famiglia" (un concetto che chi ha studiato diritto dovrebbe ricordare). 

Le aziende ora devono comunicare allo Stato i dati dello spesometro, ok allora per trasparenza che lo stato faccia altrettanto!