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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 26 Novembre 2008 da ecoleo64

NOSTRADAMUS: EDITORE O PROFETA? …SICURAMENTE UN INIZIATO.

 

Basso, tarchiato, occhi piccoli e pungenti, una lunga barba bianca.

Questa è la descrizione fisica di un grande enigma, non perché di lui non si conosca nulla, quanto perché si conosce molto, moltissimo, tanto da far supporre che in realtà, di lui, si conosca tutto.

Michel Beaulme o forse Gassonet o forse ancora Benastrugue, nacque a Saint-Remy nel sud della Francia nel 1503.

Battezzato Michel de Notre Dame, di famiglia ebrea, già da piccolo mostrò una propensione agli studi scientifici, si laureò come “maestro delle arti” ad Avignone a diciassette anni, successivamente si dedicherà a studi di matematica e di farmacia.

Nel 1525 si baccalaureò a Montpellier, ma non proseguì i suoi studi, le città erano tormentate dalla peste; Michel preferì dedicarsi alla cura dei malati ottenendo buoni risultati, tanto che come medico divenne immediatamente famoso.

Nello stesso periodo cominciò a viaggiare, ritornò a Montpellier nel 1529 per conseguire il dottorato e l’insegnamento, ma non ci riuscì.

Nel 1534 si recò ad Agen presso la corte di Giulio Cesare Scaligero, sposò una donna imparentata con la moglie dello Scaligero, ed ebbe due figli.

Questo matrimonio fu un evento felice ed insieme drammatico, nel 1537 sia la moglie che i figli morirono, forse di peste, qualcun altro ipotizza un omicidio da parte dello Scaligero invidioso della fama di Michel, in ogni caso, coincise e forse fu la reale causa di un vagabondaggio che si concluse nel 1547, quando, stabilitosi a Solon, sposò una ricca vedova di nome Anne Ponsarde Gemelle dalla quale ebbe tre figli e tre figlie.

Si spense il 1566, Chavighy il suo segretario, lo trovò disteso tra la panca ed il letto, esattamente come aveva predetto: “non arriverò a domani”.

Questa piccola biografia, essenziale, era doverosa per darci delle date, prima di farci un’idea del personaggio, ma, già da queste poche righe si intuiscono di che consistenza siano state le fondamenta sulle quali Michel Nostradamus costruì la sua vita, che per caso, o per vera concasualità, si trasformò in leggenda,  che sfida il tempo: il mito di un uomo che seppe guardare nel futuro.

È stato detto di tutto, fiumi di libri hanno cercato di indagare la vita, la personalità, le sue basi culturali, addirittura sono nati dei centri di studio sul personaggio, ma, di fronte all’uomo, piccolo e tarchiato, su che cosa egli sia stato realmente, al di là delle professioni esercitate: medico, farmacista, scrittore, editore, nessuno mai è riuscito a capire quale fosse la radice della sua “saggezza” e quale fosse la fonte della sua “conoscenza”.

Non si conoscono i suoi maestri, non si conoscono persone che abbiano potuto insegnare e modellare, meglio, iniziare Michel alla dottrina esoterica, che al di là di tutto, potrebbe essere stata inventata di sana pianta dallo stesso Michel, per esigenze letterarie o solo per giustificare con una base ermetico-esoterica le sue incomprensibili centurie.

Si sa che conobbe Agrippa di Nettesheim, promotore di una confraternita di maghi nel 1506 in Germania, ma, non c’è un riscontro per una frequentazione che possa apportare conoscenze iniziatiche nella quantità e qualità in possesso di Nostradamus, oltretutto Agrippa muore nel 1535, anno in cui Nostradamus comincia le sue peregrinazioni.

Non c’è quindi nessun substrato “culturale” esterno sulla quale poter poggiare la teoria di un’attività esoterica o di chiaroveggenza appresa da altre fonti.

La corrente di pensiero seguita dai detrattori di Nostradamus lo vuole solo un abilissimo uomo di affari, un abilissimo editore, un antesignano precursore del marketing moderno.

Un’altra scuola di pensiero lo vuole invece medico, farmacista ed indovino, una sorta di illuminato che entrava in trance e scriveva ciò che vedeva: un mondo confuso, fatto di immagini accavallate e prive di senso reale, che una volta scritte e descritte andavano e vanno interpretate a posteriori.

Forse, la verità è altrove e forse lo stesso Michel, per quanto abbia voluto nasconderla non è riuscito completamente ad occultarla.

Disseminati qua e la compaiono alcuni indizi, poche cose in verità, ma che in un certo qual modo ci dicono chi era realmente, cioè di quali segreti fosse a conoscenza, quale fu realmente la sua vita segreta, la fonte della sua conoscenza.

Dicevamo, pochi indizi: era ebreo ed un giorno accese un fuoco, bruciò dei libri; la cosa appare strana, anzi stranissima, chi mai brucerebbe dei libri? Preziosissimi, oggi come allora, soprattutto nel 1500, facevano parte delle eredità e venivano tenuti come “manifestazione di potere e di ricchezza” del possessore, ed i possessori erano nobili e pochi, quindi Michel non avrebbe avuto nessun motivo per bruciare un tesoro; tuttavia brucia il suo tesoro.

Dal rogo, descritto dallo stesso Michel in una lettera al figlio Cesar del 1/3/1555, si alzarono altissime fiamme:”la fiamma lambiva l’aria e spandendo una chiarezza insolita, più lucente della fiamma naturale, simile al bagliore folgorante di un fulmine, illuminando improvvisamente la casa”. Ciò lo dobbiamo intendere non rapportandolo alla quantità dei volumi ma alla “qualità” dei testi; tuttavia sorge  sempre la domanda: da chi li aveva avuti? E soprattutto: cosa contenevano?

Bisogna ripercorrere la storia di quegli anni, la storia dei figli di isdraele divisi, sparsi quasi ovunque, piccole comunità costrette a vivere al margine della società.

Non erano anni buoni, quelli a cavallo del 1500, soprattutto per gli ebrei che abitavano in Europa, l’antisemitismo è sempre stata una piaga e le piccole comunità ebraiche europee erano costrette ad occupazioni marginali, tuttavia la famiglia di Nostradamus occupava un gradino sociale elevato, cosa già abbastanza insolita per l’epoca, godeva presso le corti signorili cittadine di grande considerazione, tanto che, al fine di continuare a godere di detti privilegi, fu concesso- imposto di poter cambiare il nome ebraico in un qualsiasi altro nome e loro si fecero chiamare Notre – Dame. Già la scelta di un cognome simile desta qualche sospetto.

Nella tradizione ebraica solo chi nasce da madre ebrea è ebreo, è un principio importantissimo, in quanto stabilisce una discendenza di sangue diretta e concede alla donna un ruolo culturale di primo piano; nella tradizione ebraica, moltissime sono le eroine, da Giuditta ad Ester, e ciò crea un filo di unione nella scelta di chiamarsi: di Nostra Signora, qualsiasi essa sia, ma sicuramente Miriam, madre ebrea e figli legittimamente ebrei.

Ma, essere ebreo, quanto ha influito sulla crescita del piccolo Michel? All’apparenza poco o nulla, tanto che fu battezzato e che abbracciò almeno come seconda fede il cristianesimo, ma in effetti era pur figlio di una persona altolocata, che poco aveva a che fare con il piccolo commercio o l’artigianato, una persona che sapeva leggere e scrivere e che prima della conversione e forse anche dopo fu punto di riferimento di una piccola comunità ebraica in terra francese.

Michel ebbe in eredità i libri di famiglia, i libri per l’ufficio sacro della piccola comunità del posto:la Bibbia, il Torà, e qualche altro testo, forse libri particolari, sicuramente la cabala, vista la grande passione per la matematica comparsa già da piccolo, e con essa i testi di interpretazione cabalistica e i testi divinatori.

Sulla natura di quei testi, il discorso si fa più complicato, Nostradamus riceve un’educazione occulta rabbinica, sicuramente molto profonda, quindi non è possibile definirlo un semplice ignorante chiaroveggente di campagna, le sue non sono visioni, ma sono divinazioni, evocazioni vere e proprie.

Nostradamus non vede il futuro ma evoca il futuro, ciò si evince dal metodo, egli scrive: “seduto sul mio tripode di rame”, e che si tratti di divinazione non c’è più dubbio, il tripode non è una comoda poltrona ma una sorta di sgabello a tre piedi che aperto configura sei triangoli opposti al vertice, due piramidi,” ciò che è sopra uguale a ciò che è sotto”, e le operazioni magiche  non sono più un esercizio di lettura di aruspici in un bicchiere d’acqua o nelle viscere di un animale.

Distrugge libri sacri e libri divinatori appartenuti alla sua famiglia da secoli. Come mai la sua famiglia era in possesso di quei libri?  nella linea tradizionale mosaica, solo i Leviti potevano officiare, agli altri era persino proibito entrare nel “ santo dei santi” e vedere cosa ci fosse realmente dentro; i Beaulme possedevano libri sacri e ciò ci fa supporre che erano equiparati a leviti, o erano addirittura discendenti della tribù di Aronne, quindi legittimi possessori, ma,  Michel li distrugge  affinché non sia possibile a nessun altro, in special modo ai suoi discendenti di conoscere il futuro o usarli in modo improprio.

Amo suo figlio Cesar più degli altri, ma si accorse che non era riuscito a trasmettere il testimone, Cesar non mostrò mai quella scintilla di adepto che gli avrebbe consentito di ricevere le chiavi della conoscenza, non avendo nessun altro discendente degno di una simile eredità Nostradamus li bruciò affinché nessuno al mondo avesse potuto profanarli.

Dal 37 al 47 viaggiò, si recò in Italia ed in questo periodo possiamo riscontrare un altro indizio: fu ospite degli Scaligeri, degli Estensi, dei Medici.

Di per se “Scaligeri” vorrebbe dire solo costruttori di Scale, ma il significato anche in questo caso, è doppio.

Le scale sono molto importanti esotericamente, Isdraele vede una scala e su questa salire e scendere gli angeli dell’onnipotente,  ma Gli Scaligeri oltre ad essere costruttori di scale hanno anche nomi strani: Can Grande, Mastino, si direbbe che amino oltremodo i cani, se non fosse che, i massoni sono anche detti: amici del cane, ed il cane al quale si riferiscono è la costellazione del cane, e la scala che unisce il cielo alla terra costituisce la prova, evidente, che il nostro giovane Michel abbia ottenuto ospitalità presso i suoi confratelli, ma, di sangue blu.

Sangue blu dissimulato, disperso in centomila vene diverse, finchè diventò rosso, così come il ricordo il conservato nel nome e nel rango sociale.

Nostradamus conosce il significato del termine, sa che, sangue blu, non è solo un modo per definire i nobili, ma che è il marchio di origine delle antiche razze dominanti.

Il mistero si infittisce, la scoperta dell’America non giustifica la conoscenza di alcuni miti amerindi che parlano di uomini, nati da un incrocio tra tapiri e Orejona, non poteva ancora conoscerli, quindi, la radice è altrove, il sangue blu appartiene anche ad una cultura indo europea, ad un mito primordiale e planetario,  e forse il sangue non è e  non era propriamente blu, ma verde, verde come quello di  Orejona.

A questo punto il quadro è chiaro, Nostradamus è realmente un iniziato, conosce troppe cose che non avrebbe potuto conoscere se non fosse un adepto, ma la sua loggia non è inquadrabile in nessun’altra dell’epoca, non è né misterica né magica, non è una loggia di mestiere, né una loggia cavalleresca.

La sua iniziazione è avvenuta per trasmissione diretta da suo nonno materno, colui che fisicamente gli consegna i libri,  conosce perfettamente l’ebraico, in quella notte chiuso nella sua casa ha bruciato i libri di magia rossa di Mosè, ha bruciato i libri di Enoch, è sicuro che ne è in possesso; i libri di Enoch non sono spariti, gia nel 1280 circa, un certo Abraham Ben Samuel , cercò di convincere il papa Niccolò III dell’esistenza di una unica religione dichiarando di essere guidato da un angelo di nome Metatron, e Metatron non è altri che Enoch nella tradizione ebraica; Nostradamus  ha compreso il reale pericolo della verità celata: la guerra tra le razze, le ragioni dimenticate di tale guerra, la vera natura e discendenza della classe dominante, il vero rapporto tra Anunnaki e LuLu.

Questa non è una semplice ipotesi, Nostradamus scrive nelle Centurie VIII-14 :” Dal pullulare di sette una santa filosofia, per bianchi neri e per antichi verdi”.

Ha diviso chiaramente le razze, bianchi e neri, nemmeno con esercizi mentali avrebbe potuto supporre un colore verde per una razza umana; giallo, forse, forse se avesse letto il Milione, ma verde, e in questo caso è abbinato chiaramente alla parola: antichi.

Antichi verdi: i figli di Orejona, i verdi Anunnaki, gli angeli di Enoch, gli Eroi della Bibbia, i figli di Iside, i viaggiatori del Cane.

L.M.Leon

 
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