Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

rbx1dglpaperino61tog1b9elyravcassetta2QuartoProvvisorioDoNnA.SArianna1921nomadi50jezabel777zoppeangelogianbrainOPIUMPASSIONEilcorrierediroma
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Coppie mitiche: Billi e RivaCanzoni divertenti »

La stazione

Post n°2200 pubblicato il 23 Febbraio 2017 da paperino61to

L’uomo pagò il tassista e scese dalla macchina. Era in anticipo rispetto all’arrivo del treno ma detestava fare le cose di fretta. Lentamente si avviò verso la piccola stazione: una fioca luce illuminava l’entrata. Alzò il bavero del cappotto poiché la temperatura stava scendendo,  accese una sigaretta mentre si guardava intorno.  Non vi era anima viva, solo tanta nebbia che la faceva da padrona.

Entrò nella stazione ma la biglietteria era chiusa.

“ Meno male che sono previdente e che il biglietto l’ho fatto in agenzia!”.

Guardò il cartellone degli arrivi: “ Perfetto, tra neanche  un’ora sarò su quel treno, non vedo l’ora di tornare a casa”.

La porta dell’atrio era aperta e al suo interno non vi era nessuno. L’uomo si sedette, c’era qualcosa che lo metteva a disagio in quella stanza, ma non sapeva cosa fosse.

Le panchine erano polverose, sembrava che nessuno si fosse seduto da settimane se non da mesi. Prese il giornale dalla tasca del cappotto ed iniziò a leggerlo, ma dopo pochi minuti si alzò e andò verso l’uscita.

Vide che la fitta nebbia si era portata via anche la poca visibilità della luce esterna del lampione.

“ Ci mancava ancora questa”  ed imprecando rientrò nella sala d’aspetto.

Chiuse la porta e si risedette sulla panchina. Guardò l’orologio appeso al muro, gli sembrò che le lancette si muovessero al contrario.

L’aria era gelida, toccò con la mano i termosifoni che erano bollenti.

“ Com’è possibile? Sono caldi eppure qui si gela!”.

Le mani cercarono un po’ di tepore nelle tasche del cappotto.

“ Almeno ci fosse un bar !”.

I minuti trascorsero lentamente, riguardò le lancette dell’orologio e la certezza lo fece esclamare: “ Non è possibile…le lancette… stanno andando all’incontrario”.

Uno stridore di freni lo destò da questo suo pensiero. Corse all’esterno ma non vi era nulla e nessuno.

“ Adesso sto sognando pure in piedi. Cristo che nebbia…”.

Si bloccò sull’uscio dell’atrio, e sentì un vociare elevarsi fino al soffitto.

“ Meno male che  qualcuno è arrivato” esclamò.

Guardò nel locale della stazione ma non vi era nessuno, solo il ticchettio delle lancette spezzava il silenzio.

“ Come….io ho sentito delle voci. Chi c’è? Non siete divertenti…uscite fuori”.

Un fischio lo fece sobbalzare.  Sentiva pianti di bambini  e urla di donne e uomini.

Qualcuno lo spinse contro la parete.

“ Ma chi c…”. Non c’era nessuno. Sorrise : “ Sto diventando pazzo…non c’è altra spiegazione”.

Fece un passo verso la panchina ma cadde a terra urlando di dolore.

Alzò lo sguardo, un paio di stivali neri erano innanzi a lui. Alzò ancora di più lo sguardo e vide una divisa…di colore nera…da nazista.

“ Non è possibile…sto sognando”.

“ In piedi giudeo” era  un’inconfondibile accento tedesco a urlare questa frase. Un altro calcio lo percosse facendolo gridare di nuovo di dolore.

“ Basta…ti prego. Io non sono ebreo…guarda i miei documenti…ecco tieni”.

Il tedesco sorrise beffardamente:  Ja, dite tutti così voi giudei! Alzati in piedi o vuoi crepare qui?”.

L’uomo a fatica si alzò e lentamente si mise in piedi.  Innanzi a lui non c’era nessuno, si guardò intorno, era solo. Rise: “ Sono inciampato, che idiota sono, altro che nazi…”

Non finì la frase che un colpo nella schiena lo fece piegare in due dal dolore.

“ Il giudeo è deboluccio… mi sa che questo non arriva a destinazione”. Una risata echeggiò nella piccola stazione.

“ Io non….non ….giudeo…ti prego, devi credermi”.

Ora stava rannicchiato, come un feto nella pancia della mamma; si accorse che stava piangendo. Il muro innanzi a lui era sparito, vedeva un treno carico di persone che stavano salendo, e sul loro petto c’era la stella ebraica.

“ Non è possibile…cosa sta succedendo?”.

Un paio di braccia lo sollevarono di peso. Ritto in piedi osservava quello che doveva essere il comandante di questo nazisti, indossava la divisa delle SS.

“ Non sei reale…sei un parto della fantasia…della mia fantasia!”.

Il nazista sorrise, poi lentamente prese la pistola. Un colpo echeggiò nella stazione.

L’uomo urlò di dolore, era stato colpito al ginocchio. La prima cosa che pensò fu che non era colpa sua se il sangue aveva sporcato il pavimento, l’inserviente della pulizia lo doveva sapere.

“ Allora giudeo, sono ancora parte della tua…come hai detto…fantasia?”.

“ Chi…sei…io sono italiano…non giudeo…maledetto bastar…”.

Un altro proiettile colpì la sua spalla, il cappotto si intrise di sangue che sgorgava a fiotti. Osservò il treno, era sparito, vedeva solo un muro sporco di sangue.

Si alzò a fatica madido di sudore con  il cuore che  batteva all’impazzata. Sul suo cappotto non vi era traccia di sangue e anche il ginocchio era integro. Corse verso l’uscita della stazione, non sarebbe stato un minuto di più in quel dannato posto.

La nebbia lo avvolse mentre alle sue spalle delle grida echeggiarono accompagnate da raffiche di mitra. L’uomo cadde al suolo a faccia in giù, le sue ultime parole furono: “ Non è reale…è parto della mia fantasia…”.

“ Morto per infarto maresciallo…poveretto, se fosse accaduto qualche centinaio di metri più avanti si sarebbe potuto salvare, alla stazione c’è sempre qualcuno” , era il medico del paese a parlare.

Il maresciallo domandò al tassista che aveva accompagnato l’uomo come potesse aver sbagliato a farlo scendere.

Il tassista rispose che non si vedeva nulla per la fitta nebbia: “ Credevo fossimo arrivati a destinazione…sia io che lui  ( indicò il morto) abbiamo visto a malapena l’insegna con la scritta stazione”.

“ Caricate pure il corpo…povero diavolo, se non avesse sbagliato a scendere si sarebbe potuto salvare…”.

“Maresciallo…guardi qui…il cappotto è bucato all’altezza della spalla …come se gli avessero sparato e anche i pantaloni… appena sopra il ginocchio…ma non c’è sangue …da nessuna parte”.

Il maresciallo osservò in silenzio, mentre il medico esclamava: “ E’ morto per infarto…saprò ben fare il mio mestiere”.

“ Anche nella schiena ha dei fori …guardate!” notò uno degli infermieri mentre il corpo veniva caricato sull’ambulanza.

La nebbia stava calando di nuovo mentre le auto si allontanavamo e in lontananza, in mezzo ai campi di granoturco, si sentiva il fischio di un treno con i pianti di donne e bambini.

 

Un grazie alla nostra amica Sonia, che parlando di un fatto a lei accaduto  mi ha ispirato questo racconto.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/scontro/trackback.php?msg=13505498

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
zoppeangelo
zoppeangelo il 23/02/17 alle 11:07 via WEB
da brivido come ai confini della realtà , in bianco e nero
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 24/02/17 alle 08:24 via WEB
Infatti questo racconto va a far parte di quella serie chiamata da me Ai confini della paura :-) ciaoooo
(Rispondi)
 
paperinopa_1974
paperinopa_1974 il 23/02/17 alle 12:07 via WEB
che fantasia maestro papero buona giornata ciauuu
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 24/02/17 alle 08:25 via WEB
ciao papero quella non mi manca mai eh eh
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 23/02/17 alle 12:25 via WEB
Una bella fantasia ispirata al paranormale, al quale non credo assolutamente, ma oltre questo c'è la tua bravura. Complimenti Marco. Un sosrriso:))
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 24/02/17 alle 08:26 via WEB
Troppo gentile Giovanna, io invece qualcosa credo che ci sia, fenomeni che la scienza non riesce del tutto a spiegare...bacioni
(Rispondi)
 
giampi1966
giampi1966 il 23/02/17 alle 17:42 via WEB
Bravo come sempre, trascendi i racconti e ci metti qualcosa in più che fa riflettere. Un saluto caro amico
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 24/02/17 alle 08:26 via WEB
ciao Giampi gze certo di far del mio meglio e se faccio riflettere ancora meglio eh eh....
(Rispondi)
 
neopensionata
neopensionata il 23/02/17 alle 23:23 via WEB
Fantasioso il tuo racconto.Un abbraccio x un sereno fine settimana
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 24/02/17 alle 08:27 via WEB
ciaooooo sempre gentile...gzeeeee contraccambio abbraccio e buon fine settimana
(Rispondi)
 
soniaf2001
soniaf2001 il 24/02/17 alle 00:52 via WEB
Ciao Marco, capperi! Hai saputo ricavare un bellissimo racconto horror dalla mia esperienza...bravo!!!! ma su questo non ho mai dubbi ^____^ smackkkkkk Sonia
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 24/02/17 alle 08:28 via WEB
Merito tuo Sonia, io ho fatto ben poco, giusto un pò di fantasia horror eh eh...gzeeeee smack
(Rispondi)
 
elyrav
elyrav il 24/02/17 alle 08:07 via WEB
Ciao :) mamma mia che storia impressionante :) Buon fine settimana
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 24/02/17 alle 08:29 via WEB
ma no...dai...che sia x questo che evito di andare in stazione a prendere i treni ? ah ah buon fine settimana anche a te smakc
(Rispondi)
 
ingridmessina
ingridmessina il 25/02/17 alle 03:20 via WEB
Sono una donna che apre il suo cuore a pochi, perché odio chi entra e mette in disordine la mia anima. Sono selettiva e scelgo chi merita di esserci e se dico "ti voglio bene", è perché ci tengo e lo penso davvero. Pochi ma buoni, questa è la mia filosofia.
Buon sabato Marco !__clicca
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 25/02/17 alle 10:47 via WEB
ciao Ingrid buon fine settimana anche a te un abbraccio
(Rispondi)
 
aldogiorno
aldogiorno il 25/02/17 alle 17:35 via WEB
CIAO MARCO, COMPLIMENTI PER IL POST, UN BUON W. E. ED UN CARO ABBRACCIO, ALDO.
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 26/02/17 alle 09:38 via WEB
Ciao Aldo gze un abbraccio
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963