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Messaggi di Febbraio 2017

 

Coppie mitiche: Franco e Ciccio

Post n°2202 pubblicato il 28 Febbraio 2017 da paperino61to

 

 

 

Franco e Ciccio – ovvero Franco Franchi e Ciccio Ingrassia  sono stati un duo comico che ha goduto di particolare notorietà negl ianni 60/70. I due attori hanno interpretato insieme 116 film, molti dei quali come protagonisti assoluti ed altri al fianco di attori comeTotò, Modugno, Gassman, Keaton e Price.

  La loro collaborazione iniziò nel 1954 e si concluse con la morte di Franco nel 1992. Al cinema apparvero insieme dal 1960 (con il film Appuntamento a Ischia ) al 1984 (con Kaos ), con delle interruzioni nel 1973 e dal 1975 al 1980.

               

 


Francesco Ingrassia nacque il 5 ottobre 1922 a Palermo. ..Nel 38’ diventò calzolaio , lavoro che avrebbe mantenuto fino al 1944. Contemporaneamente si dedicava al teatro nel trio Sgambetta, che ottenne una certa fama in Sicilia  e poté anche lavorare al nord subito dopo la seconda guerra mondiale.

                


Franco Benenato in arte Franco Franchi nacque il 18 settembre1928  nel capoluogo siciliano,Non riuscendo ad ottenere neanche la licenza elementare, si dedicò subito al lavoro. L'incontro con Salvatore Polara gli diede la possibilità di recitare, suonare e cantare nelle piazze e per le strade, con il nome d'arte di Ciccio Ferraù, e di farsi conoscere in ambito regionale.

 



Franco e Ciccio si incontrarono casualmente a Palermo. Franco cercava di inserirsi nell'ambiente teatrale andando al bar frequentato dagli artisti e provava una grande ammirazione per Ciccio, che era già un attore affermato ma ancora poverissimo. Anche Ciccio però ammirava Franco, ritenendolo pieno di buone potenzialità.

Nel 54’ , la compagnia teatrale di  Pasquale Pint si spostò da Napoli a Palermo. Un attore, Nino Formicola, si ammalò e il capocomico Pellegrino si doveva occupare di sostituirlo: la scelta cadde su Ciccio. Ingrassia, però, era tornato al suo vecchio lavoro e inizialmente rifiutò, proponendo di contattare Franco. Pellegrino non era convinto della scelta, in quanto avrebbe dovuto ingaggiare uno sconosciuto che non era neanche un vero attore, e contropropose a Ciccio di ingaggiarli insieme. A questo punto entrambi furono assunti dalla compagnia.

 Debuttarono al teatro "Costa" di Castelvetrano  e ne venne fuori uno sketch  che ebbe un grande successo tra il pubblico.

Dopo i successi in Sicilia, Franco e Ciccio sbarcarono a Napoli , dove furono accolti da un grande pubblico, a poco a poco stavano conquistando una notorietà sempre maggiore.nel 1957, furono notati da Di Renzo un capocomico, che li assunse per una tournèe al nord Italia.

 Due in allegria e cinque in armonia. Convinto che Franco e Ciccio potessero parlare il francese , li ingaggiò. I comici palermitani recitarono la prima a Nizza, dove si accorsero che le battute in italiano erano assolutamente inutili perché incomprensibili e, non sapendo assolutamente nulla di francese, dovettero sfruttare al massimo le gag basate sulla mimica.In seguito, si esibirono a conquistando ancora una volta il pubblico.

                        


Fu grazie a Modugno  che venne loro concessa una parte nel film-commedia Appuntamento a Ischia (1960) di cui egli era protagonista,fu la svolta della loro carriera.

Franco e Ciccio lasciarono il teatro per lavorare a tempo pieno nel cinema

     

 


Franchi e Ingrassia iniziarono a comparire in una lunga serie di produzioni cinematografiche, inizialmente in ruoli di secondo piano. Esordirono come protagonisti assoluti in L’onorata società il cui discreto successo mostrò le potenzialità commerciali della coppia. Al film prese parte anche Vittorio De Sica , che accettò di partecipare a patto di avere la coppia nel suo film Il giudizio universale  film che annoverava nel cast tra gli altri anche  Fernandel, Gassman,Manfredi, Rascel e la Mangano.

Il vero boom per la coppia arrivò con I due della legione   diretto dal regista Lucio Fulci. I due comici iniziarono parodie di vario genere: si iniziò con I due mafiosi, che riprendeva parodiandolo il film Mafioso di Lattuada, si proseguì con Due mafiosi nel Far west, due mafiosi contro Goldginger( parodia di 007) .

 

Entrambi comunque preferivano i teatri ai cinema.

Tra la metà degli anni sessanta e l'inizio dei settanta, Franco e Ciccio toccarono il massimo del loro successo. Al cinema si aggiunsero altri impegni: la la telvisione , con la partecipazione a varietà come I due nel sacco, Cantatutto e Partitissima, i caroselli e la radio; addirittura la coppia fu protagonista di una serie di fumetti, con 16 albi pubblicati tra il 67/68’  La coppia continuava a recitare un gran numero di film l'anno, spesso di mediocre fattura, ma occasionalmente fu anche coinvolta in progetti di grande valore artistico, come per l'episodio del film Capriccio all’italiana di Pasolini   ( Che cosa sono le nuvole?, al fianco di Totò). Degna di nota fu anche l'interpretazione del gatto e della volpe ne Le avventure di Pinocchio di Comenicini(1972.

           


La coppia sembrava anche indissolubile. Entrambi rifiutavano le parti da solista per non mettere in discussione la solidità della coppia.

La crisi era tuttavia dietro l'angolo. Già a partire dai primi anni settanta Franchi aveva espresso velleità di cantante, presentandosi al Festival di Napoli e suscitando qualche irritazione nel partner.

Ingrassia, da parte sua, ruppe il patto non scritto di rifiutare parti soliste per partecipare al film drammatico Violenza:quinto potere. La rottura definitiva si ebbe nel 1972, all'indomani del Pinocchio televisivo, quando Ingrassia ricoverato per una grave forma di ulcera perforata si vide sostituito da Luigi Pistilli  come partner di Franchi nel film Il gatto di Brooklyn aspirante detective. Alla base della rottura vi era anche una diversa visione delle loro scelte artistiche, che il più ambizioso Ingrassia avrebbe voluto più ponderate, dando più peso alla qualità che alla quantità.

Una breve riconciliazione avvenne nel 73/74 con Il cortile degli Aragonesi che fu rappresentata una sola volta e poi trasmessa in televisione. L'anno dopo girarono due film insieme.

 

Nel 1974  ritornarono a lavorare separatamente, vivendo due carriere cinematografiche distinte per rincontrarsi sul set in solo due occasioni, nell'infausto Crema, cioccolata e pa…prika del   1981 e Kaos del 1984. Franco continuò sulla scia dei film comici, tentando però anche la via drammatica Ciccio invece passò con successo a fare l'attore drammatico: tra i suoi film Amarcord, Todo modo, L’ingorgo, Domani accadrà e Condominio ( quasi tutti accompagnati da premi prestigiosi) ).

La riconciliazione avvenne pubblicamente nel corso dell'ultima puntata dell'edizione 1976 del programma televisivo Ieri e oggi di Bongiorno . Nel 1977 Landi li contattò per La granduchessa e i camerieri  che interpretarono fino a quando non finirono di pianificare una tournée negli USA  Per problemi contrattuali, però, litigarono nuovamente e Ciccio fu sostituito. Per tre anni i rapporti tra i due rimasero tesi ma cordiali.

Nel 80 Ciccio si scusò pubblicamente a Domenica In e la riconciliazione ufficiale avvenne in diretta televisiva, grazie all'intervento di Baudo . Così parteciparono insieme al programma televisivo Drim di Boncompagni Fino al 1981, rimasero legati alla Rai. Nel 82’ iniziarono a lavorare per la Fininvest  Continuarono a partecipare a vari programmi televisivi, sia come presentatori che come ospiti, fino al 1992. Sempre in quell’anno Franco ebbe un malore e a lasciò il compagno durante le riprese di Avanspettaccolo. A dicembre Franco morì dopo una lunga malattia che lo aveva più volte costretto a rinunciare agli impegni televisivi. Ciccio visse per altri 11 anni, quasi totalmente fuori dal mondo dello spettacolo, ricordando ogni volta che poteva il suo compagno di tante avventure.


           




        

 

 

 
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Canzoni divertenti

Post n°2201 pubblicato il 25 Febbraio 2017 da paperino61to

Questa sera vi presento quello che chiamo " canzoni divertenti" con un ritmo niente male, quindi cari amici forza che si canta e si balla tutti insieme.

 

         

 

 

 

 

            

 

 

 

 

           

 

 

 

 

         

 

 

 

 

        

 

 

 

 

    

 
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La stazione

Post n°2200 pubblicato il 23 Febbraio 2017 da paperino61to

L’uomo pagò il tassista e scese dalla macchina. Era in anticipo rispetto all’arrivo del treno ma detestava fare le cose di fretta. Lentamente si avviò verso la piccola stazione: una fioca luce illuminava l’entrata. Alzò il bavero del cappotto poiché la temperatura stava scendendo,  accese una sigaretta mentre si guardava intorno.  Non vi era anima viva, solo tanta nebbia che la faceva da padrona.

Entrò nella stazione ma la biglietteria era chiusa.

“ Meno male che sono previdente e che il biglietto l’ho fatto in agenzia!”.

Guardò il cartellone degli arrivi: “ Perfetto, tra neanche  un’ora sarò su quel treno, non vedo l’ora di tornare a casa”.

La porta dell’atrio era aperta e al suo interno non vi era nessuno. L’uomo si sedette, c’era qualcosa che lo metteva a disagio in quella stanza, ma non sapeva cosa fosse.

Le panchine erano polverose, sembrava che nessuno si fosse seduto da settimane se non da mesi. Prese il giornale dalla tasca del cappotto ed iniziò a leggerlo, ma dopo pochi minuti si alzò e andò verso l’uscita.

Vide che la fitta nebbia si era portata via anche la poca visibilità della luce esterna del lampione.

“ Ci mancava ancora questa”  ed imprecando rientrò nella sala d’aspetto.

Chiuse la porta e si risedette sulla panchina. Guardò l’orologio appeso al muro, gli sembrò che le lancette si muovessero al contrario.

L’aria era gelida, toccò con la mano i termosifoni che erano bollenti.

“ Com’è possibile? Sono caldi eppure qui si gela!”.

Le mani cercarono un po’ di tepore nelle tasche del cappotto.

“ Almeno ci fosse un bar !”.

I minuti trascorsero lentamente, riguardò le lancette dell’orologio e la certezza lo fece esclamare: “ Non è possibile…le lancette… stanno andando all’incontrario”.

Uno stridore di freni lo destò da questo suo pensiero. Corse all’esterno ma non vi era nulla e nessuno.

“ Adesso sto sognando pure in piedi. Cristo che nebbia…”.

Si bloccò sull’uscio dell’atrio, e sentì un vociare elevarsi fino al soffitto.

“ Meno male che  qualcuno è arrivato” esclamò.

Guardò nel locale della stazione ma non vi era nessuno, solo il ticchettio delle lancette spezzava il silenzio.

“ Come….io ho sentito delle voci. Chi c’è? Non siete divertenti…uscite fuori”.

Un fischio lo fece sobbalzare.  Sentiva pianti di bambini  e urla di donne e uomini.

Qualcuno lo spinse contro la parete.

“ Ma chi c…”. Non c’era nessuno. Sorrise : “ Sto diventando pazzo…non c’è altra spiegazione”.

Fece un passo verso la panchina ma cadde a terra urlando di dolore.

Alzò lo sguardo, un paio di stivali neri erano innanzi a lui. Alzò ancora di più lo sguardo e vide una divisa…di colore nera…da nazista.

“ Non è possibile…sto sognando”.

“ In piedi giudeo” era  un’inconfondibile accento tedesco a urlare questa frase. Un altro calcio lo percosse facendolo gridare di nuovo di dolore.

“ Basta…ti prego. Io non sono ebreo…guarda i miei documenti…ecco tieni”.

Il tedesco sorrise beffardamente:  Ja, dite tutti così voi giudei! Alzati in piedi o vuoi crepare qui?”.

L’uomo a fatica si alzò e lentamente si mise in piedi.  Innanzi a lui non c’era nessuno, si guardò intorno, era solo. Rise: “ Sono inciampato, che idiota sono, altro che nazi…”

Non finì la frase che un colpo nella schiena lo fece piegare in due dal dolore.

“ Il giudeo è deboluccio… mi sa che questo non arriva a destinazione”. Una risata echeggiò nella piccola stazione.

“ Io non….non ….giudeo…ti prego, devi credermi”.

Ora stava rannicchiato, come un feto nella pancia della mamma; si accorse che stava piangendo. Il muro innanzi a lui era sparito, vedeva un treno carico di persone che stavano salendo, e sul loro petto c’era la stella ebraica.

“ Non è possibile…cosa sta succedendo?”.

Un paio di braccia lo sollevarono di peso. Ritto in piedi osservava quello che doveva essere il comandante di questo nazisti, indossava la divisa delle SS.

“ Non sei reale…sei un parto della fantasia…della mia fantasia!”.

Il nazista sorrise, poi lentamente prese la pistola. Un colpo echeggiò nella stazione.

L’uomo urlò di dolore, era stato colpito al ginocchio. La prima cosa che pensò fu che non era colpa sua se il sangue aveva sporcato il pavimento, l’inserviente della pulizia lo doveva sapere.

“ Allora giudeo, sono ancora parte della tua…come hai detto…fantasia?”.

“ Chi…sei…io sono italiano…non giudeo…maledetto bastar…”.

Un altro proiettile colpì la sua spalla, il cappotto si intrise di sangue che sgorgava a fiotti. Osservò il treno, era sparito, vedeva solo un muro sporco di sangue.

Si alzò a fatica madido di sudore con  il cuore che  batteva all’impazzata. Sul suo cappotto non vi era traccia di sangue e anche il ginocchio era integro. Corse verso l’uscita della stazione, non sarebbe stato un minuto di più in quel dannato posto.

La nebbia lo avvolse mentre alle sue spalle delle grida echeggiarono accompagnate da raffiche di mitra. L’uomo cadde al suolo a faccia in giù, le sue ultime parole furono: “ Non è reale…è parto della mia fantasia…”.

“ Morto per infarto maresciallo…poveretto, se fosse accaduto qualche centinaio di metri più avanti si sarebbe potuto salvare, alla stazione c’è sempre qualcuno” , era il medico del paese a parlare.

Il maresciallo domandò al tassista che aveva accompagnato l’uomo come potesse aver sbagliato a farlo scendere.

Il tassista rispose che non si vedeva nulla per la fitta nebbia: “ Credevo fossimo arrivati a destinazione…sia io che lui  ( indicò il morto) abbiamo visto a malapena l’insegna con la scritta stazione”.

“ Caricate pure il corpo…povero diavolo, se non avesse sbagliato a scendere si sarebbe potuto salvare…”.

“Maresciallo…guardi qui…il cappotto è bucato all’altezza della spalla …come se gli avessero sparato e anche i pantaloni… appena sopra il ginocchio…ma non c’è sangue …da nessuna parte”.

Il maresciallo osservò in silenzio, mentre il medico esclamava: “ E’ morto per infarto…saprò ben fare il mio mestiere”.

“ Anche nella schiena ha dei fori …guardate!” notò uno degli infermieri mentre il corpo veniva caricato sull’ambulanza.

La nebbia stava calando di nuovo mentre le auto si allontanavamo e in lontananza, in mezzo ai campi di granoturco, si sentiva il fischio di un treno con i pianti di donne e bambini.

 

Un grazie alla nostra amica Sonia, che parlando di un fatto a lei accaduto  mi ha ispirato questo racconto.

 
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Coppie mitiche: Billi e Riva

Post n°2199 pubblicato il 20 Febbraio 2017 da paperino61to

 

 

                    

Riccardo Billi ( Siena 22 aprile 1906- Roma 15 aprile 198) è stato un attore di cinema, teatro, varietà e conduttore televisivo.

Dopo l'esordio, nel 1926, come dicitore alla Casina delle Rose di Roma, venne scritturato dalla Compagnia di operette di Lydia Johnson, in cui rimase fino al1931  , anno in cui entrò nella Compagnia Maresca, al fianco della Osiris .

Successivamente passò dal varietà alla prosa e dalla commedia musicale. Entrato a far parte della Compagnia del teatro comico musicale di Radio Roma, partecipò a diversi programmi di rivista e varietà ( Il bilione 1947), conquistando una grande popolarità con la trasmissione radiofonica La bisarca) di Garinei e Giovannini.

             


Fu proprio durante l'adattamento teatrale della rivista che conobbe Mario Riva , con il quale formò la coppia "Billi e Riva", una delle più longeve e acclamate della comicità nostrana, protagonista alla radio di trasmissioni di successo come Cappello a cilindro( 1953) Il giringiro (nel 1953) e Serie d’oro(1954)

                    


In teatro , con riviste come Alta tensione( 1951/52) I fanatici(1952-53), Caccia al tesoro (1953/54) e  Siamo tutti dottori (1954/55), e al cinema  (dove Billi aveva debuttato già nel 38’ con L’ha fatto una signora di Mattioli , in pellicole come Scuola elementare di Lattuada (1955), la coppia accumulò una serie continua di successi.

 

Il sodalizio artistico si interruppe per la riluttanza di Billi nei confronti del medium televisivo (dove aveva esordito con Riva in Un due e tre  , 1954). Billi tornò al teatro di rivista con la Osiris, e girò numerosi film  commerciali, facendo del cinema la sua principale attività professionale.

Tornò in radio sporadicamente, per trasmissioni come Il fiore all’occhiello (58’) e Caccia grossa (1965) Partecipò anche al Pinocchio di Comenicini nei panni dell'Omino di burro, il conducente del carro che porta nel Paese dei balocchi. Si dedicò al teatro per ragazzi dal1968 al 1975, portando in scena favole come Alì Babà, Cenerentola, Pollicini e il gatto con gli stivali.

Interpretò il ruolo del nonno di Pierino nei due film Pierino contro tutti e Pierino colpisce ancora. Il suo ultimo ruolo cinematografico fu nel film " W la foca", uscito nelle sale cinematografiche, un mese prima della sua scomparsa.

                

Mario Riva, pseudonimo di Mario Bonavolontà (Roma 21 gennaio 1913- Verona 1 settembre 1960)), è stato un conduttore televisivo e attore italiano, che raggiunse vasta popolarità negli anni 50’.

Riva fu uno dei pionieri della televisione italiana. Era attore di varietà, rivista, commedia musicale e cinema.  Iniziò la sua carriera durante la 2 guerra mondiale, facendo spettacoli per le truppe.

In seguito, per una curiosa coincidenza, incontrò un altro famoso attore di varietà, Riccardo Billi, con il quale creò "Billi e Riva", una della coppie comiche più famose del suo tempo

Dal1938   partecipa, in parti secondarie, a diverse commedie e radiodrammi per L’EIAR, nella stagione 42/43  fa parte del cast di attori della popolare trasmissione settimanale Il Terziglio, ed altri, reciterà accanto a giovani attori come la Masina.

 

Nel 1949  presentò alla radio Oplà, programma che in seguito agli impegni cinematografici del conduttore fu affidato all'esordiente Corrado , ritenuto suo erede.

                  

Negli anni cinquanta avvenne l'incontro con i due giovani autori Garinei e Giovannini  , con i quali, sempre assieme a Billi, interpretò alcune delle più famose e importanti riviste dell'epoca, assieme ad artisti come la Osiris, Bramieri, Chiari e altri ancora,. Riva lavorò molto anche in campo cinematografico, comparve in più di cinquanta pellicole a fianco ad attori del calibro di Totò, Sordi, De Sica ed altri grandi interpreti, e il solito Billi, col quale nel 1955 fu protagonista del film di Lattuada: Scuola elementare e con cui aveva partecipato un anno prima alla trasmissione televisiva di varietà Un due tre.  

            

 

Alla fine degli anni cinquanta, con l'avvento della neonata Televisione (allora in bianco e nero e con un solo canale), dopo un esordio nella trasmissione Duecento al secondo  di Garinei e Giovannini, tentò un nuovo linguaggio di spettacolo (sempre con la collaborazione di Garinei e Giovannini, diventati la firma più prestigiosa del varietà italiano) con lo spettacolo musicale " Il Musichiere " (primo quiz musicale televisivo della storia della TV), trasmessa dal 7 dicembre 57’ fino al 60’dalla Rai.

Riva appariva al fianco degli ospiti d'onore, molto spesso celebrità internazionali, con i quali talvolta si produceva in inaspettati duetti (famoso quello con Josephine Baker).

La morte in palcoscenico

 

Nel 1960 Mario Riva era all'apice della sua carriera. Il 21 agosto di quell'anno era impegnato nella serata finale de Il Festival de Il Musichiere all’Arena di Verona. Il presentatore, inciampò nell'oscurità (ingannato peraltro da una striscia di tela di sacco che celava uno spazio vuoto sottostante), precipitando  dall'altezza di tre metri. L'incidente avvenne alle 21,15 circa. Prontamente ricoverato in ospedale fu sottoposto alle cure più urgenti (tra le quali l'infusione di un antibiotico fino ad allora utilizzato solo nelle broncopolmoniti infantili, consigliato dal prof. Campanacci di Bologna), ma sopraggiunte complicazioni polmonari (broncopolmonite da trauma) e cardiache concorsero ad aggravare il quadro clinico, ponendo fine prematuramente alla sua vita il 1º settembre: aveva solo 47 anni.

 

           




             






      

 

 
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Musica Skiffle

Post n°2198 pubblicato il 18 Febbraio 2017 da paperino61to

Lo skiffle è un genere musicale con influenze jazz, blues, folk e conutry nato nella prima metà del secolo scorso negli Stati Uniti. È considerato una specie di rock'roll "degli inizi"; prese piede negli anni 50/60 anni in Inghilterra, nome di spicco di questa musica Lonnie Donegan. Ora dopo questa breve spiegazioni lasciamo parlare le sette note.

 

        

 

 

 

 

          

 

 

 

 

 

          

 

 

 

 

         

 

 

 

 

   

 
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