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Messaggi di Febbraio 2018

 

Lettera a Massimo Giletti

Post n°2323 pubblicato il 12 Febbraio 2018 da paperino61to

Lettera a Massimo Giletti, conduttore giornalista de Non è l’Arena.

Caro signor Giletti, dopo aver visto la sua trasmissione di ieri sera, mi sento il dovere di scriverle in merito ai suoi ospiti.

Ovviamente è una mia opinione personale sia chiaro, ma penso e credo che quando si fanno intervenire persone come Alessandra Mussolini a parlare del nuovo fascismo che avanza, non si può avere come contradditorio uno come Pippo Civati.

Persona seria per amor di Dio, ma sinceramente fuori luogo in quel contesto, sarebbe stato molto più ideale chiamare in studio un ex partigiano, o chi ha avuto la sfortuna di avere subito le leggi razziali sulla propria pelle o dei suoi famigliari, idem di chi è capitato tra le mani degli aguzzini di Salò , insomma un diretto interessato che ha vissuto quel momento storico.

Se non altro sarebbe stata una lezione utile per molti giovani che non sanno manco cosa abbia significato il fascismo e che credono grazie anche a certi politici che Mussolini era un benefattore e mandava gli oppositori in vacanza.

Altro ospite che non condivido per nulla è il direttore di Libero: Vittorio Feltri. Lei come giornalista dovrebbe sapere  che avete un organo chiamato Ordine dei giornalisti, ebbene se questo organo fosse Serio, questo signore sarebbe stato sbattuto fuori da questo organo anni addietro, impedendo di fatto di continuare la sua “ carriera”. Il suo metodo Boffo ha fatto strada ( per chi non sapesse di cosa parlo, lo vada a cercare su Internet) per tanti suoi colleghi.

La solidarietà alle forze dell’ordine va benissimo, io odio la violenza, ma sarebbe stato ancor più apprezzato se le avesse espresse anche famigliari dei poveri Cucchi, Aldromovandi, ai terremotati dell’Aquila che protestavano anni fa davanti a Montecitorio, ai campeggiatori di Venaus, agli operai con in testa Landini ( ex segretario della Fiom),molti di queste atti di violenza da me citati si possono vedere su youtube, tutti questi casi fatti di violenza da parte delle forze dell’ordine. E attenzione tutte queste persone non erano certo dei delinquenti come i Black Block.

Inoltre vorrei ricordarle che Amnesty International ha decretato per i fatti di Genova al G8, la SOSPENSIONE DEI DIRITTI UMANI nel nostro paese, qualcosa vorrà dire non trova?

Unica nota positiva dei suoi ospiti, la signora della Stampa alla quale chiedo scusa ma non ricordo il nome, dove in poche frasi ha fatto emergere come la destra e suoi sostenitori siano degli incoerenti pronti solo a sfruttare il cosiddetto mal di pancia della gente razzista e fascista come loro: “ Ogni giorno muore una donna per mano del marito, fidanzato, convivente, eppure voi ( rivolta alla De Girolamo esponente di Forza Italia) non aprite bocca, forse perché gli assassini  sono nostri concittadini?.

 

La saluto e auguro a lei una buona giornata.

 
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Little Tavern & His Crazy Alligator

Post n°2322 pubblicato il 10 Febbraio 2018 da paperino61to

 

  La Band è composta da 7 elementi, provenienti da varie esperienze con artisti di fama nazionale ed internazionale, fra i quali: Mario Biondi, Michael Bublè, Gloria Gaynor, Amy Stewart, Ligabue, Ladri di Biciclette, Irene Grandi, Andrea Mingardi e varie Big Band.

 

                                                       

 

 

                                                               

 

 

                                                          

 

 

                                                

            

 

 


             

 

 
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Bacheca FCA

Post n°2321 pubblicato il 08 Febbraio 2018 da paperino61to

Fiom: "Contratti di solidarietà in tutte le Carrozzerie di Mirafiori, polo del lusso nell'incertezza"

Coinvolti anche gli addetti del Levante, gli esuberi dichiarati da Fca salgono a 2.080. Il segretario torinese Bellono: la piena occupazione promessa si è rivelata un'araba fenice

 
 

05 febbraio 2018

 

I contratti di solidarietà verranno estesi a quasi tutti i lavoratori delle Carrozzerie di Mirafiori (3.526 su 3.659) a fronte dei duemila attuali: saranno quindi interessati anche gli addetti al Levante, finora coinvolti dalla cassa integrazione ordinaria. L'accordo avrà validità fino a luglio, la riduzione media dell'orario di lavoro sarà del 59% e gli esuberi dichiarati da Fca passano da 1.245 a 2.080. Lo rende noto la Fiom.

"L'aumento delle fermate anche sulla linea del Levante (due settimane al mese) - commentano Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, e Ugo Bolognesi, responsabile della Carrozzeria di Mirafiori per la Fiom torinese - ha reso inevitabile, e anche conveniente per l'azienda, coinvolgere tutta la Carrozzeria nella solidarietà, evidenziando ancor di più l'incertezza che coinvolge tutto il Polo del lusso torinese, compresa la Maserati di Grugliasco, ferma ormai due settimane al mese. La verifica prevista a giugno sarà cruciale: a settembre si esauriscono i contratti di solidarietà, e tutte le speranze sembrano riposte nell'investitor day. Certo è che non solo la promessa della piena occupazione, entro il 2018, per gli stabilimenti italiani si è rivelata un'araba fenice, illusoria e anche un po' beffarda, ma qualsiasi eventuale nuovo investimento difficilmente potrà partire entro settembre, e forse neanche entro l'anno".

 

 

Ovviamente per i Firmatari la cosa non è gravissima figuriamoci grave, e per quanto riguarda i loro iscritti o simpatizzanti stendiamo un velo pietoso, non ponendo domande a chi ci ha portato a questo non possono manco pretendere domande.

 
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L'incappucciato

Post n°2320 pubblicato il 05 Febbraio 2018 da paperino61to

La macchina scendeva lentamente la rampa del garage. Dietro ad una colonna un’ombra veniva proiettata dalla luce seppur debole sul pavimento. L’uomo nascosto notò che il modello dell’auto era una Bmw, sorrise pensando che sarebbe stata l’ultima volta che si godeva la guida, il posto dove stava per mandarlo non ne avrebbe avuto più occasione.

L’autista si fermò innanzi a un box e con il telecomando aprì la porta, ingranò la prima ed entrò. Dopo un paio di minuti scese, spense la luce all’interno del box e richiuse la porta.  Con sé aveva una valigetta, si avviò all’ascensore che portava ai piani superiori.

Un cartello appeso indicava che l’ascensore era guasto, ed iniziò ad  imprecare ad alta voce. Tornò un paio di metri indietro e svoltò a destra. La luce era tenue e a malapena illuminava il corridoio.

“ Devo dirlo a quell’incapace di amministratore…pago fior fiore di quattrini per questo condominio e ho diritto alla luce…” la voce roca si espandeva nel silenzio dei box.

Un applauso sottolineò la sua frase.

“ Chi…chi è? “ domandò mentre cercava di capire da dove provenisse l’applauso.

Pensò di essersi sbagliato e riprese a camminare. Una voce lo fermò all’istante.

“  Il signor Berghini Claudio.. presumo!”. La voce era senza inflessione dialettale.

Si guardò attorno ma non vide nessuno, però rispose lo stesso: “ Cosa vuoi? Chi sei?”.

“ Chi sono io non interessa, al contrario è cosa voglio invece da te. Sei stato assolto per mancanza di testimoni nel caso di violenza sessuale con annesso omicidio di Giusy Lerina”.

“ Com..come sai queste cose? Si, sono stato assolto e allora, dov’è il problema?”.

“ Hai fatto pressione sui testimoni dell’accusa… uno di loro è morto in un incidente alquanto strano”.

Il volto di Berghini era scuro, schiumava rabbia, non riusciva a vedere chi fosse l’uomo che lo accusava.

“ Non è colpa mia se è stato investito da un auto pirata. Tu, piuttosto chi sei?...Se sei un uomo vero, fatti vedere”.

“ Mi farò vedere, stai tranquillo e in quel momento vedrai che non ti piacerà per nulla. Il testimone è stato ucciso perché hai pagato un uomo per ucciderlo. Presumo conosca questo signore” , un pacco arrotolato nel giornale arrivò ai piedi del Berghini.

Lentamente si chinò per raccoglierlo, lo scartò, urlò con quanto fiato aveva in gola. Un paio di ciuffi spuntavano dal pacco, gocce di sangue macchiarono il vestito di Armani che indossava.

“ Adesso però ascolta questa voce…”. Il fruscio di un nastro venne sostituito da una voce.

“ E’ vero, Berghini mi ha comprato…domani mi darà il resto dei soldi pattuiti, sono circa 150 mila euro….( silenzio)… con i soldi avuti ho comprato un paio di testimoni…non è stato difficile, sono poveracci, morti di fame, hanno…hanno bisogno di soldi… (pianto)…Dio mio che ho fatto…ho tradito la legge!” poi solo il rumore di una pistola poneva fine alla registrazione.

L’uomo trasalì al sentire quella voce, farfugliò qualche parola, il sudore imperlava il suo volto, sempre più smorto dalla paura.

“ Che cazzo…cosa… vuoi? Soldi? …Ne ho tanti sai? Sono qui in questa valigetta….prendili ..ma lasciami stare…ecco vedi, la sto posando…sono tuoi…non li darò a quello stupido di avvocato…sono tuoi…ma ti prego lasciami andare via…non farmi del male !”.

La risata gelò il suo cuore: ” Il posto dove è ora l’avvocato non gli servono” poi continuò dicendo : “ Anche quella povera ragazza ti aveva chiesto di lasciarla andare…di non ucciderla. Non hai avuto pietà, prima l’hai violentata più volte e poi uccisa, e grazie al tuo potere e ai tuoi soldi, hai corrotto l’avvocato dell’accusa , i testimoni, e  infine ucciso l’unica persona che non si era chinato a te , e chiedi a me di lasciarti vivere?”.

Berghini si mise in ginocchio urlando: “ Ti prego….non uccidermi….chi sei tu per decidere la mia morte?”.

L’uomo dietro la piglia uscì allo scoperto, un lungo impermeabile nero copriva il suo corpo, un cappuccio in testa ne celava il volto. Lentamente si avvicinò a Berghini.

“ Sono il tuo giudice, la tua giuria e il tuo boia….immagino sai come mi chiamano i giornali?”, era a pochi passi da lui.

 

 “ No…..non lo so…ti scongiuro…non uccidermi…ti prometto che…”.

“ Non promettere quello che non sarai più in grado di mantenere…e se credi in un Dio pregalo…ma pregalo alla svelta, perché la tua sentenza sta per arrivare !”.

L’uomo si prese la testa tra le mani piangendo come un bambino e riuscì solo a chiedere chi era la persona che lo avrebbe ucciso.

“ Mi chiamano: l’incappucciato…sai cosa vuol dire questo nome vero?”.

Berghini capì in quell’istante che la sua vita su questa terra era finita, quel nome voleva dire morte….la morte che rendeva giustizia alle vittime di crimini non pagati dai loro carnefici.

Uno sparo echeggiò nei box spezzando il silenzio totale. L’Incappucciato aprì la valigetta, era piena di soldi, mise il registratore con la cassetta e accanto la testa mozzata riavvolta nella carta di giornale, poi prese un foglio e scrisse:”  Dove la giustizia assolve, io condanno”.

I lampeggianti delle auto della polizia riempirono l’isolato e i corridoi del garage.

“ Ispettore, guardi qui...” l’agente aveva aperto la valigia.

L’ispettore lesse il foglietto: “ Ancora lui, quel dannato assassino!”.

L’agente gli rispose: “ Siamo sicuri che sia un assassino? “.

“ Cristo santo, nessuno deve arrogarsi il diritto di farsi giustizia, neanche se la vittima in questione è un criminale della peggior specie”.

Il sole stava sorgendo, un altro giorno stava nascendo. Un piccolo fiore era stato riposto sulla tomba della bambina, mentre un uomo incappucciato lentamente si stava avviando verso l’uscita del cimitero.

                                          Fine

 

 

 
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Sigle

Post n°2319 pubblicato il 03 Febbraio 2018 da paperino61to

Questa sera è all'insegna delle sigle di programmi televisivi, Programmi che ricordo con nostalgia e soprattutto erano con la P maiuscola. 

 

        

 

 

 

         

 

 

 

        

 

 

 

 

        

 

 

 

 

   

 
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