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Messaggi di Ottobre 2018

 

Ai Confini della paura: Lo scambio

Post n°2408 pubblicato il 30 Ottobre 2018 da paperino61to

Non so quanti di voi potranno credere a quanto scrivo, ma è la pura verità. So che di avere pochi istanti di vita, ma voglio tentare ugualmente di finire questo manoscritto. Qualcuno potrà sicuramente dire che non sono nel pieno delle mie facoltà mentali, cosa assolutamente falsa, ma partiamo dall’inizio.

Mi chiamo Andrea Destis, sono, o meglio ero un giovane di ventisette anni, abito a Torino nella zona delle Porte Palatine. Ho frequentato l’università e mi sono finalmente laureato in medicina specializzata e grazie a conoscenze in alto loco, sono così riuscito ad aprire uno studio medico tutto mio. Ho anche trovato la donna con cui convolare a nozze, si chiama Lisa ed è di buona famiglia, i suoi genitori hanno un negozio di abbigliamento in via Po’a due passi da Piazza Vittorio.

Ho tutto: lavoro, amore e una gloria futura, essendo un medico specializzato nella cura di quelle che vengono definite malattie incurabili. Forse, una cosa mi manca, la conoscenza massima che mi facesse assorgere a medico dell’anno.

Una conoscenza per trovare  nuove cure, nuove forme per combattere questa piaga del nostro secolo, una cura che portasse il mio nome e con questi pensieri in testa che esco da un ristorante dopo aver cenato e che mi sento chiamare.

Mi volto e vedo un signore anziano e claudicante . Ha il viso raggrinzito, ma i suoi occhi alla luce del lampione sembrano vispi. Mi scrutano, poi con lentezza mi domanda : “Il dottor Andrea Destis immagino?”.

“Si, sono io e lei chi è?”. In quel momento come d’istinto metto la mia mano nel cappotto, in cerca di chissà quale arma per potermi difendere da un’eventuale aggressione.

“Non si agiti dottore, non ho intenzione di fargli del male, e poi vista la mia età come potrei? Volevo solo parlarle in merito alle sue ricerche”.

Rimango di sasso, come può questo sconosciuto  essere a conoscenza delle mie ricerche?.

“La seguo da molto tempo, mi creda, lei è uno dei pochi specializzati in questo campo che potrà fare una carriera lungimirante, le manca una cosa però…”.

“Cosa mi mancherebbe secondo lei?” risposi stizzito.

“La vera conoscenza! Vede, lei è giovane, io sono vecchio, molto vecchio e non mi rimane molto tempo a disposizione, andiamo a discuterne da qualche parte dove io possa sedermi”.

Non so se era pazzo oppure no, ma qualcosa dentro me è scattato: la curiosità e non solo quella, il mio ego è in fibrillazione: essere il migliore al mondo. Venire additato come colui che ha scoperto nuovi farmaci, nuove cure. Fama, potere, soldi, ecco cosa mi sta balenando davanti agli occhi.

Quale stolto sono stato, continuo a darmi dell’idiota in ogni istante della mia giornata, che possa sprofondare all’inferno per la mia cupidigia, per la mia bramosia di diventare il migliore di tutti.

Andiamo in un bar poco distante, il vecchio beve una tisana calda e io un brandy.

“Il mio nome caro dottore è Leo Pirri…gli dice qualcosa?”.

Il mio volto risponde per primo, è dipinta l’incredulità.

“Quel…quel Pirri?” domando.

“Si! Quel Pirri che una decina di anni fa decise di sparire da questo mondo e soprattutto dal mondo scientifico che tanto mi osteggiò”.

Un turbinio di pensieri si accavallavano in me, ho mille e più domande da porgere a questo signore. Vi posso solo dire che Leo Pirri è stato un precursore nel mondo della medicina, era avanti anni luce rispetto ai suoi colleghi.

Aveva sviluppato delle teorie che sarebbero state rivoluzionarie in merito alle cure contro i mali incurabili.

“Venni sbattuto fuori dall’accademia con l’accusa di stregoneria. Affrontai un processo dove venni messo alla berlina dal mondo medico. Esperti insulsi decretarono che ero solo un ciarlatano di pessimo ordine, un imbonitore di false speranze!”.

“Lessi con molta attenzione il processo, e onestamente non capì e anche oggi non capisco il motivo di tanto accanimento contro di lei”.

“Invidia, caro Destis, solo invidia. Le lobby farmaceutiche non potevano permettersi che qualcuno scoprisse il modo di sconfiggere quelle malattie. L’accademia, e questo lo seppi solo anni dopo, pagò il giudice per avere una sentenza a suo favore”.

La conversazione continua fino all’ora di chiusura del locale, poi torniamo in strada. Arrivati all’altezza del condominio dove alloggio domando a Pirri cosa vuole da me.

“Se lei è libero possiamo vederci domani, mi dica l’ora. Io…( un colpo di tosse lo blocca per un paio di minuti) non ho problemi di metterla a conoscenza di tutto il mio sapere, non mi rimane molto da vivere ( altro colpo di tosse)”.

Concordiamo l’ora e il luogo. Quella notte non presi sonno per nulla, ero in preda a mille emozioni. Tra tutti i medici del mondo sono stato avvicinato dal grande Pirri. Volevo prendere il telefono e chiamare la mia fidanzata per dirle  questa novità, poi desisto.

Altro errore grave di cui mi pento, sicuramente Lisa mi avrebbe convinto a non dare ascolto a Pirri e in questo modo mi avrebbe salvato la vita.

La giornata passa lentamente, allontano in male modo l’ultimo paziente il quale si lamenta con l’infermiera. Non me frega nulla di quell’insulso malato, la mia mente è proiettata sui segreti che Pirri mi svelerà tra poche ore.

“Buonasera Destis, credevo non venisse al nostro appuntamento”.

“Buonasera  Pirri, perché non avrei dovuto? “.

Questa volta ceniamo e non ci limitammo a bere solo una tisana e un brandy. Tra una portata e l’altra parliamo delle sue scoperte, del suo modo di vedere la scienza medica.

“Ora le pongo la domanda caro dottore, cosa sarebbe disposto a fare per avere la mia conoscenza?”.

Non mi stupisce la sua domanda e me l’aspettavo. Poso il bicchiere di vino e rispondo che sono disposto a tutto, anche a vendere la mia anima al diavolo.

Pirri ride di gusto, seguito a ruota da diversi colpi di tosse.

“Come sente, ho una brutta bronco polmonite, un virus che si sta mangiando i miei polmoni, non mi rimane molto da vivere. Bene, allora accetta uno scambio alla pari?”.

Rimango perplesso e domando di quale scambio stia parlando.

“Semplice, lei vuole la conoscenza e io la gioventù. Ho ancora tanto da dare al mondo…non voglio morire”.

“Lei è pazzo”   faccio per alzarmi dal tavolo ma una forza invisibile mi sta trattenendo, è come se una mano  mi inchioda alla sedia.

“Non sono pazzo Destis, tutt’altro. Sono anni che la seguo, leggo le sue tesi, i suoi esperimenti. Lei è come me, mi creda, lei vuole raggiungere l’olimpo della scienza, essere lo Zeus dei medici e sarebbe disposto a tutto…se ho sbagliato la mia opinione su di lei è libero di alzarsi da quella sedia e non mi vedrebbe mai più”.

Sono affascinato da quest’uomo o forse solo soggiogato, ma sta di fatto che non riesco ad alzarmi e andare via.

“Se io accetto…cioè se io prendo la sua conoscenza…con essa prendo anche il suo corpo malato?”.

Pirri ride, sento ancora la sua risata nelle mie orecchie.

“Certo che no, non sono mica Belzebù, non ho ancora questo potere, no dottore, lei prenderebbe solo la mia conoscenza …e io…si vedrà in seguito cosa potrò chiedergli in cambio”.

“Ha parlato di gioventù!”.

“Ovvio, a chi non farebbe piacere tornare giovani? Ma suvvia, Destis, mica crederà al mito di Faust? Allora se lei accetta, la mia conoscenza in merito alle malattie incurabili sarà sua”.

Sto riflettendo su questa cosa, cosa potevo perdere? Nulla, se avessi avuto la conoscenza di Pirri, sarei stato un Dio per i miei colleghi, quegli insulsi colleghi che detestavo da tempo e se invece era solo una burla, nessuno avrebbe mai saputo della figura da idiota che stavo facendo.

“Accetto Pirri, ma in cambio cosa vuole?”.

“Lo deciderò con calma, e quando sarò pronto le farò sapere cosa voglio”.

Non noto il suo sorriso beffardo, mentre la sua mano rugosa e tremante stringe la mia, il patto è suggellato. Per un attimo penso mi domandi di firmare una carta con il mio sangue, evidentemente sono suggestionato dall’avere nominato Faust.

Ci lasciamo promettendoci che all’indomani ci saremmo rivisti e Pirri mi avrebbe detto cosa  avrebbe desiderato in cambio. Se solo avessi riflettuto un attimo avrei capito che c’era qualcosa che stonava nelle sue parole.

L’indomani mattina mi sveglio con la testa pesante, la luce del giorno filtra tra la tapparella. Mi alzo lentamente come se avessi  problemi di vertigini. Un paio di colpi di tosse catarrosa risuona nella stanza, penso che il vecchio mi abbia contagiato con  la sua tosse.

Strascico i piedi fino al bagno, cosa mi sta succedendo? Sono traballante, devo appoggiarmi a una sedia per proseguire.

Accendo la luce, e lo specchio riflette un volto che non è il mio! E’ rugoso, i miei occhi sono spenti, senza vita. Osservo le mie mani, anch’esse rugose, tremanti. I miei capelli hanno il colore della cenere.

Quando mi rendo conto della parola: “ gioventù” pronunciata da Pirri capisco il mio errore ed urlo con tutto il fiato che ho in corpo.

Pirri in qualche modo ha rubato il mio corpo, il maledetto ha mentito. Cosa ne faccio della sua conoscenza se sono destinato a morire? Lo ha detto chiaramente che non ne aveva per molto. Per un attimo penso di andare alla polizia, ma poi desisto, come avrebbero potuto credere a quello che dicevo?

Chiamare Lisa non se ne parla, mi avrebbe preso per  pazzo. Mio Dio, solo ora mi rendo conto che sono solo, non posso contare su nessun aiuto.

Maledissi Pirri e me stesso. Mi vesto con mille difficoltà e scendo in strada. Con passo malfermo mi reco nei locali dov’eravamo stati, ma non noto nessuno con il mio “corpo”.

Passo dallo studio e l’infermiera mi risponde che il dottore Destis non c’era: ”Oggi è impossibilitato a venire, non sa quando riprende l’attività, si sente stanco e debilitato, come se fosse un vecchio”. Questo erano le sue parole per telefono.

Pirri ha chiamato lo studio spacciandosi per me, mi prendeva pure in giro sul “ stanco e debilitato”, se solo avessi potuto averlo per un’istante tra le mani.

 Torno in camera e la tosse non mi dà tregua. Prendo carta e penna ed inizio a scrivere, questo mio memoriale. Manca solo la parola fine, ma quest’ultima sarà scritta da madame morte.

Posso solo dare un consiglio a chi leggerà questo mio scritto, se qualcuno vi avvicina e vi propone uno scambio tra conoscenza e gioventù, scappate il più lontano possibile.

Un colpo di tosse accompagna la mia ultima frase su questo foglio mentre mi accascio sul pavimento.

Notiziario regionale: “A Torino, in via della Consolata, un anziano è morto nell’alloggio del dottore Destis. L’uomo morto non ha documenti con sé, e il proprietario dell’alloggio è misteriosamente sparito. La polizia sta indagando se vi è un nesso tra la morte dell’anziano e la sparizione del medico”.

 

     

 
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Paolo Conte

Post n°2407 pubblicato il 27 Ottobre 2018 da paperino61to

Un mito della nostra canzone  edello swing italiano : Paolo Conte

 

             

 

 

 

            

 

 

 

 

 

         

 

 

 

 

          

 

 

 

 

     

 
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Amici per ballare

Post n°2406 pubblicato il 20 Ottobre 2018 da paperino61to

Che vi farà ballar ...cantava un grande duo comico. Il mio intento stasera è questo, farvi ballare sulle note del rock'roll...

 

         

 

 

 

          

 

 

 

 

          

 

 

 

 

          

 

 

 

     

 
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Il decreto manomesso

Post n°2405 pubblicato il 18 Ottobre 2018 da paperino61to

Il Decreto manomesso! Che meraviglioso titolo amici e amiche per un racconto, pensate per un attimo se i più famosi investigatori del mondo decidono di indagare sulla “manina” che ha manomesso il decreto firmato 5 Stelle e Lega.

Sherlock Holmes con il suo fido dottor Watson, Hercule Poiroit, Miss Marple, Philo Vance, Nero Wolf e il suo socio Archie Goodwin,  persino Marlowe investigatore privato che lascia la sua calda California e sue dark lady per dare una mano a Gigino. Idem Topolino e Pippo che con Paperino danno vita a un trio di investigatori niente male( anche se sono esperti più nel dare la caccia ai fantasmi), poi il commissario Basettoni, e a proposito di commissari perché non chiedere al commissario Berardi?( personaggio inventato dal sottoscritto). Rip Kirby, Agente X9, hanno dato la loro adesione persino i supereroi della Marvel e DC Comics. Poi se questa “manina” ancora non si scopre, Gigino può chiedere l’intervento del Mago Mandrake e del Professor Occultis, e infine a  Tex e soci, i quali si sa non vanno tanto per il sottile per farsi dire il nome del “ traditore”.

Come vedi caro vice presidente del consiglio gli aiuti ti stanno arrivando,  sento già squillare le trombe dellle giacche blu con Buffalo Bill e Alan Mistero in testa, ergo #StaiserenoGigio.

 
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Come "nasce" il commissario Berardi

Post n°2404 pubblicato il 17 Ottobre 2018 da paperino61to

Alcuni di voi mi hanno domandato da dove nasceva il personaggio del commissario Berardi, a parte leggere i “gialli” del calibro di S.Holmes, Nero Wolfe, Maigret e del Giudice Dee, direi che l’idea di creare questo personaggio è nata dall’aver visto lo sceneggiato televisivo del Commissario De Vincenzi con il grande Paolo Stoppa.

Sarebbe meglio dire averlo visto in dvd, visto che la serie è stata trasmessa nel lontano 1974.

Inoltre avevo in mente di raccontare delle indagini con un commissario, ma farlo “vivere” ai giorni nostri mi sembrava troppo scontato, troppo facile e poco “vintage”.

Ecco allora l’idea di mandarlo indietro nel tempo, negli anni bui del nostro paese, anni compresi tra il 1923 al 1945. Gli anni del fascismo, della violenza verso chi non la pensava come il Duce e i suoi devoti, dell’entrata in guerra e con tutto quello che ne consegue.

Documentarsi non è facile credetemi, ancora adesso sono alla ricerca dello stradario di Torino di quegli anni. I nomi di molti corsi  o vie sono cambiate da allora, ed è facile cadere nell’errore vanificando il racconto che uno scrive.

Ma parliamo dello spunto che ha dato origine al commissario Berardi, tra l’altro il nome non è stato ispirato dal calciatore del Sassuolo, non sapevo manco che esistesse un giocatore con questo cognome, è stata una scelta dopo aver visionato alcuni “citofoni” nelle mie passeggiate, ed alcuni di loro sono stati personaggi nelle indagini che avete lette.

Il commissario De Vincenzi è una serie televisiva poliziesca prodotta e trasmessa dalla Rai sul in due stagioni distinte nel  1974  e nel 1977.

La figura del commissario Carlo De Vincenzi (cinquantenne funzionario di questura, sorta di antieroe) era ispirato al personaggio letterario creato dallo scrittore Augusto De Angelis, autore negli anni trenta di una serie di  romanzi di genere poliziesco che risultarono invisi al fascismo e purtroppo per l'autore patì le persecuzioni del regime tanto da morirne nel 1944. Alcuni dei suoi scritti vennero pubblicati o ripubblicati postumi ad inizio degli anni sessanta, e da essi furono ricavate le serie televisive con taglio dello sceneggiato di stile teatrale-televisivo.

Le sceneggiature dei diversi episodi erano ambientati, come i romanzi polizieschi da cui erano ricavati, nell'Italia degli anni trenta posta sotto il regime fascista.

Nella prima serie De Vincenzi è in forza alla Questura di Milano, è scapolo (in un episodio compare una nipote) e vive con una governante, Antonietta (interpretata da Gina Sammarco); il suo principale collaboratore è il Vice Commissario Sani (Franco Ferri).

Nella seconda serie, invece, De Vincenzi, che in tutti gli episodi non nasconde la sua avversione per il regime, è trasferito a Roma per l'intervento del Questore (Renzo Giovampietro), suo antico commilitone, che così gli evita un trasferimento punitivo a Carbonia. In questa serie De Vincenzi è ospite presso la Sig.ra Biagini (interpretata da Anna Miserocchi), una musicista appassionata di astrologia che si informa sulle indagini in corso e dà suggerimenti. Alla Questura il suo aiutante è il Vice Commissario Renzi (interpretato da Valentino Macchi).

 

Come potete notare anche il commissario Berardi non nasconde affatto la sua avversione verso il fascismo, e nonostante i “capoccioni” sia locali che a Roma lo sappiano, non possono fare altro che prenderne nota e esprimere un rammarico in tal senso, ma con senso di giustizia non prendono provvedimenti, perché sanno che il commissario è ligio e integerrimo nel suo lavoro .  

A come collaboratori, Tirdi e Perino, due validi agenti, Mamma Gina , proprietaria di una trattoria e che tratta Berardi come se fosse un secondo figlio, e Maria, la fidanzata conosciuta in un’indagine. Nella sua lotta contro la criminalità hanno fatto la comparsa  alcuni personaggi esistiti realmente, a partire dal Ministro della Giustizia Farinacci, ad arrivare al Direttore del Museo Egizio di Torino.

 

 

 

 

 

 

 

 
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