Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Novembre 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

elyravcassetta2nomadi50paperino61torbx1dglg1b9Dott.FiccagliaQuartoProvvisorioDoNnA.SArianna1921jezabel777zoppeangelogianbrainOPIUMPASSIONE
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 03/11/2011

 

Omaggio a Robert E.Howard

Post n°661 pubblicato il 03 Novembre 2011 da paperino61to

La nebbia si stava alzando nella vallata di Koth e con esso i lamenti dei feriti.

 

 

 

Il clangore delle armi ha lasciato lo spazio a un incubo intriso di sangue.

 

 



Centinaia di uomini sono ammassati uno sopra l’altro all’ingresso della gola, tutti quanti hanno in comune il destino che viaggia verso le braccia del dio della guerra Crom.

Sembrava un’impresa facile, distruggere un manipolo di uomini al servizio del Re di Zingara, sembrava allora, ora è impossibile.

Ad essere decimati è un intera compagnia composta da 3300 uomini, compresi i loro comandanti.

Dall’altra un’ accozzaglia di mercenari e soldati di Ophia,  un misto di devozione e non rispetto alle ferree regole dell’esercito. In alto sui cadaveri ammucchiati a scrutare con i suoi occhi neri, un giovane dai capelli color corvino e dalla muscolatura imponente.

Alto più di un metro e novanta, torace enorme segnato da varie ferite, braccia poderose che tengono senza alcuna fatica una spada intrisa di sangue e un’ascia.

 


Semi nudo come un dio, il giovane proveniente dalla Cimmeria, impartisce ordini come un Re, e nessuno discute le sue parole, ne tantomeno i soldati, che sanno bene che senza di lui sarebbe stati travolti, e questo per la codardia e incapacità del loro comandante.

Accanto al giovane, un arciere della Numidia, un uomo meno possente del ragazzo,di color ebano e una donna di nome Laila fulgida amazzone del lontano Khitai .

 

Il trio non parla tra loro, ma si intendono alla perfezione quando un gruppetto avversario tenta per l’ennsima volta la scalata alla montagna di cadaveri. In un colpo all’unisono i tre spazzano via questi stolti, che strabuzzano al cielo i loro occhi emettendo versi che si strozzano in gola.

Sorridono, il ragazzo esclama : “ per Crom mi stavo appena scaldando”. Un sorriso malizioso sorvola la ragazza, dentro di sé, saprebbe come farlo a scaldare, ma preferisce tacere.

Syrius , l’arciere risponde : “ hai ragione, mi sa che dovremmo andar fino a Zingara se vogliamo divertirci e scaldarci “.

In lontananza un corno emette un lungo suono,per poi riprendere.

I pochi uomini all’ingresso della gola esultano di gioia. In arrivo è il Re di Ophia con tutto il suo esercito. Per oggi Crom e i suoi avvoltoi non avranno altro cibo che quelli lasciati sul terreno.


I prigionieri superstiti saranno venduti come schiavi o scambio di baratto con altri prigionieri, quelli feriti gravi verranno issati su delle croci e che il loro dio venga a prenderli in fretta.

I pensieri del ragazzo cimmero erano pressappoco questi, pur essendo giovane non si faceva illusione sulla pietà altrui.

Il Re arrivò in pompa magna , con tanto di stendardi, di squilli di corni e trombe, circondato da avvenenti ragazze, sicuramente le sue odalische.

Syrius sputò per terra, ecco per chi avevano combattuto, per un pappagallo borioso vestito a festa, ed era pronto a scommettere che alla vista del sangue sarebbe scappato di corsa come un coniglio. Ma era lui che pagava profumatamente i mercenari , un’ alzata di spalle accompagnò questa riflessione.

Il cimmero adocchiò il suo compenso, e svelto come un felino della savana, cinse a sé la sua preda. Una preda a due gambe , profumata da capo a piede. Il Re stupefatto tentò di dire la sua, ma il volto del ragazzo non ammetteva repliche,quella era la sua ricompensa meritata.


Una risata si alzò fragorosa tra gli uomini presenti, stemperando di fatto la tensione. Syrius abbracciò il giovine e le diede appuntamento alla prossima battaglia, il cimmero rispose : “ la prossima battaglia sarà per il mio regno “, esclamando così, convinto, che per un attimo alcuni soldati  si inchinassero davanti a lui. 

La bella amazzone saltando sul suo destriero disse : “ Se riesci a liberarti dalla tua arpia, forse la battaglia la intraprendi “ , ridendo così forte da coprire il temporale in arrivo.

Quando anche il cimmero sparì oltre la vista di quegli uomini, il Re domandò al numidiano  quale fosse il nome di codesto sfrontato e insolente. Egli rispose : “ Conan di Cimmeria , ne sentirere parlare molto se vivrete a lungo abbastanza”.

Modestissimo e umile  omaggio a un Grande scrittore della cosidetta Heroic Fantasy : Robert E. Howard autore di Conan il barbaro , Solomn Kane , Kirby Buchner , Kull di Valusia, James Allison edi Faccia di Teschio.


 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963