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La Storia del rock'roll : Big Bopper

Post n°1084 pubblicato il 08 Novembre 2012 da paperino61to

 

            

 

The Big Bopper, nome d'arte di Jiles Perry Richardson, Jr.; indicato anche come J.P. "The Big Bopper" Richardson (Texas, 24 ottobre 1930 – Clear Lake, 3 febbraio 1959), è stato un cantante, cantautore e disc jockey statunitense.Ricordato per la sua esuberante personalità che ne fece una star del rock'n'roll, ha avuto tra i suoi maggiori successi la canzone Chantilly Lace, inserita nella colonna sonora del film di George Lucas del 1973 American Graffiti].Trovò la morte in una disastro aereo accaduto presso Clear Lake, nello Iowa in quello che venne definito The Day the Music Died (Il giorno in cui è morta la musica), in cui persero la vita insieme a lui altre due stelle del rock: Buddy Holly e Ritchie Valens. Dall'incidente scampò il chitarrista di Holly,Tommy Allsup, che perse per sorteggio - proprio da Valens - un posto sull'aereo.Nato nella città di Sabine Pass, Big Bopper era il figlio maggiore di Jiles Perry Richardson, Sr. e di sua moglie Elise Stalsby Richardson. Il padre lavorava nel settore oleario e Richardson crebbe insieme ai fratelli minori Cecil e James. La famiglia si trasferì a Beaumont (Texas) dove Richardson si diplomò alla High School nel 1947. In quel periodo giocò come difensore e con la maglia n. 85 nella squadra di football americano "Royal Purple". Successivamente studiò legge alla Lamar University| frequentando il gruppo musicale e il corso della scuola. Come musicista si trovò a suonare con Johnny Lampson Combo.

        

       

 

 
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Due perle del Paese di Banane

Post n°1083 pubblicato il 08 Novembre 2012 da paperino61to

Un paio di notizie dal Paese delle banane ( pure andate a male ) : I solerti amici della PDL , Lega e Udc bocciano la Legge ANTI OMOFOBIA.

Ora al di là dei gusti sessuali di ognuno di noi, mi sembra che questi signori di una parola chiamata DIRITTO non sappiano manco cosa voglia dire.

Idem per DEMOCRAZIA, questi presunti  difensori dell'etero inteso come sessuale, con un blitz degno dei peggiori TALEBANI hanno di fatto saltare la legge. Unica che di questa vergognosa accozzaglia di infami è la signora Carfagna ( chapeau ).

Ripeto al di là del discorso implicitamente sessuale, al di là dell'adottare un bambino, qui si stava semplicemente Votando una Legge contro i PICCHIATORI DI OMOSESSUALI, contro CHI INSULTA GRATUITAMENTE chi non è come te !.

iL TUTTO mentre in Francia Hollande ( Presidente francese ) decide di Legalizzare i matrimoni Gay , mentre negli USA anche gli ultimi stati americani danno il via libera in questo senso.

Noi no, noi , ma d'altronde tra un  " celodurismo  " al  " siamo per le famiglie normali  " ( docet di Casini, pluridivorziato ) che si pretende ?

Altra perla di questo nostro Paese di  Banane è la DENUNCIA di alcuni onorevoli presentata dopo il funerale di Rauti.

Anche qui non  sto ad aprire un dibattito che non c'entra nulla con questo mio post, dicevo, la denuncia per  " Apologia di fascismo contro  " Ignoti  ".

 A parte che la Costituzione vieta l'apologia e la ricostruzione del partito fascista ( qualcuno dovrebbe spiegarmi come mai il Movimento Sociale è stato di fatto poi legalizzato ? ), ma l'assurdo è la parola Ignoti ?

Ma se ci sono i filmati di queste camice nere , con tanto di braccio destro teso, con tanto di slogan  " fascisti  ".  Allora che ignoti sono ?

Forse sarebbe meglio dire che la denuncia andrebbe contro i soliti  " Ignori  " cioè quelli che Ignorano questi fatti ..

 
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Tav francese

Post n°1082 pubblicato il 08 Novembre 2012 da paperino61to

Tav, in Francia la Corte dei conti boccia il progetto: “Costi alti e ricavi a rischio”

Nel parere fornito al primo ministro Ayrault, i magistrati rilevano il raddoppio dei costi della linea ferroviaria Torino-Lione. E citano studi secondo i quali l'opera non produrrà profitti neppure in uno scenario di ripresa economica. Il 3 dicembre vertice Monti-Hollande

Più informazioni su: Francia, Grandi Opere, Tav, Torino - Lione.

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+ Ricavi e traffico: i dubbi di Parigi sulla Torino-Lione

I costi sono aumentati troppo, da 12 a 26 miliardi di euro, e il flusso delle merci è diminuito. Sono alcune delle critiche al progetto dell’Alta velocità Torino-Lione espresse dalla Corte dei Conti francese. Ieri i magistrati contabili di Parigi hanno pubblicato il parere, fornito al primo ministro Jean-Marc Ayrault a inizio agosto, in cui vengono elencati i dubbi sul progetto. Si tratta di un documento importante in vista del vertice sul Tav tra Mario Monti e François Hollande a Lione il prossimo 3 dicembre.

“Il carattere internazionale del progetto, la sua anzianità e la sua complessità rendono difficile esprimere delle raccomandazioni”, scrive il presidente della Corte Didier Migaud, che chiede di non trascurare soluzioni alternative, cioè i miglioramenti della linea esistente, e di considerare delle misure per spostare il traffico transalpino dalla strada alla ferrovia. I costi del progetto vanno considerati in maniera sistematica, consiglia, tenendo conto della situazione finanziaria del Paese, della rendita dell’opera e della sua capacità di far crescere l’economia. Il documento della Corte ripercorre diverse obiezioni sollevate dai No Tav sul versante italiano

I costi. Nel documento di quattro pagine, la Corte rivede l’aumento del budget del programma di studio e dei lavori preliminari, “stimato inizialmente a 320 milioni, poi a 371, è stato portato a 534,5 a partire dal marzo 2002, in seguito a 628,8 milioni nel programma del 2006. Le stime presentate alla conferenza intergovernativa del 2 dicembre 2010 l’hanno portato a 901 milioni”. Questo costo, quasi triplicato è dovuto alla realizzazione delle discenderie (gallerie), ai problemi geologici e, sul versante italiano, alle proteste e alla variazione del tracciato (da Venaus a Chiomonte), ricorda il presidente Migaud.

Per la parte comune del progetto, i dati del giugno 2010 prevedevano 10,259 miliardi di euro “senza spese finanziarie, manodopera e studi preliminari”, quasi due miliardi in più rispetto al 2003. Nel complesso, la stima del costo globale del progetto è passato da 12 miliardi nel 2002 a venti miliardi nel 2009 e poi a 26 miliardi “secondo gli ultimi dati comunicati dalla direzione generale del Tesoro”.

C’è poi la questione: chi pagherà? Se l’accordo del 30 gennaio scorso prevede una ripartizione dei costi della prima fase (42 per cento alla Francia, il resto all’Italia), mentre la seconda fase (acquisti dei terreni, reti deviate) pesa tutta sull’Italia, non si sa di preciso quanto sborserà l’Unione europea per i lavori.

I flussi. Il progetto è stato “concepito in un contesto di forte crescita dei traffici attraverso l’arco alpino”, scrive Migaud, per questo ora bisognerebbe rivalutare i flussi. Nel 1991, negli anni in cui venne lanciata l’idea della Torino-Lione, il rapporto Legrand prevedeva che i passaggi di merci sarebbero più che raddoppiati tra il 1987 e il 2010, ma già nel 1993 uno studio riteneva che quel rapporto sovrastimasse i passaggi e la crescita. Poi, dal 1999, i traffici sono diminuiti: da una parte la chiusura temporanea del Monte Bianco, dall’altra l’apertura di nuove vie in Svizzera, la fine dei transiti notturni e la crisi. Tutti i passaggi tra Francia e Italia ne hanno risentito, fatta eccezione di Ventimiglia su cui arrivano i flussi dalla Spagna. Solo nel 2035, ricorda la Corte citando uno studio dei flussi voluto da Ltf (Lyon-Turin ferroviarie , società che gestisce l’opera), è prevista la saturazione della linea storica.

Per queste ragioni, tra costi eccessivi e dubbi incassi dei pedaggi, la Corte dei conti ritiene che il progetto abbia una rendita poco certa. Anzi, sottolinea Migaud, “secondo gli studi economici voluti nel febbraio 2011 da Ltf sul progetto preliminare modificato, il valore attuale netto è negativo in tutti gli scenari”, che siano di crisi o di ripresa.

Tuttavia la politica non sembra turbata dal documento. Nella sua risposta a Migaud, il premier Ayrault ribadisce le intenzioni politiche del governo, gli impegni internazionali e in particolare gli accordi con l’Italia. Domani saranno invece i senatori delle regioni francesi interessate dalla linea, Rhones-Alpes e Savoia, a lanciare un appello a sostegno del Tav.

 Ai solerti Si Tav quale BALLA troveranno ora per dire che l'opera è strategica ?

 
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