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Serata Ramones...

Post n°1162 pubblicato il 05 Gennaio 2013 da paperino61to

Stasera si balla e canta con un Mitico gruppo , quello dei Ramones...per chi non li conosce sono stati uno dei grandi gruppi negli anni 70' , con l'esplosione del Punk.

Quindi cari amici/che, l'abbigliamento di stasera è un giubbotto di pelle, un paio di jeans anche strappati e scarpe da ginnastica e dateci dentro saltellando e cantando...

                  Hey Gabba Gabba Hey..

 

              

 

                

 

              

 

            

 

       

 
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Un pianista per Memphis

Post n°1161 pubblicato il 05 Gennaio 2013 da paperino61to

 

Ho immaginato che la scena si svolgesse in questo modo, non so dirvi se è la verità  o una mia semplice fantasia, sta di fatto che il  “ ragazzino biondo “  con il sorriso strafottente ne avrà poi fatta di strada e anche parecchia.

Come sempre un alone di leggenda avvolge la vita di certe persone, e stavolta riguarda il signore Pearry e il ragazzino, penso che la verità stia sempre a metà delle cose.

                                     Buona lettura a tutti …..

                

 

In un  giorno  qualsiasi in un posto qualsiasi degli Stati Uniti che noi chiameremo   Ferriday  nello Stato della  Louisiana , subito dopo la Seconda guerra mondiale, la depressione, l’afa e zanzare la facevano  da padrona in quella zona.

 Un fiume scorreva lento come il tempo , solo i sogni possono portavano lontano da quel posto abbandonato da Dio.

In una casetta tipicamente americana sentiamo gridare, le urla arrivavano fino al cielo, e forse anche oltre.

                      

“ Non me ne frega nulla caro figliolo della tua “ musica “ , io so che tu sei stato espulso dal college. Vergognati “.

Il ragazzino con i capelli riccioli e biondi stava muto innanzi a suo padre, ma in cuor suo non le fregava nulla di tutte quelle parole, la sua mente vagava oltre, lidi dove  il suo nome viaggiava sulla bocca di tutti.

“ Tua madre e io non ti abbiamo tirato su per diventare un…un delinquente! Ricordatelo ! “ La voce era sempre più forte, lo si poteva scambiare per un tenore.

La mamma con le lacrime agli occhi abbozzava ad un sorriso e a malapena si capì che stava dicendo : “ Ti abbiamo mandato in quel college perché tu potessi cantare le lodi al Signore ,  non perché facessi quella…quella orribile musica dei negri “.

                   

Suo cugino , stesso nome ma cognome diverso , gli sussurrò all’orecchio : “ Lo sapevo che finiva così ;  andavamo sempre  in quella betola dal nome Honey ‘sbig house,piena di negri lascivi a sentire  quella musica che arrivava direttamente dall’inferno “. Era serio e convinto il cugino del biondino mentre diceva queste parole. 

                  

Ma il ragazzino guardava il suo piano, i suoi tasti neri e bianchi, nella mente formulava il tipico ritmo del boogie woogie, il contorcersi dei corpi avvinghiati , le gonne delle donne che si sollevano mentre i loro compagni fanno scivolare le mani sui fianchi per farle volteggiare .

Sorrise quel ragazzino biondo, un sorriso strafottente, beffardo, ma se guardavi nel suo volto capivi che era meglio prenderlo con le molle, ma soprattutto che aveva un dono dato dal Signore : sapeva suonare e cantare.

“ Del signor Peary Green non me ne frega nulla se lo hanno preso a calci nel sedere nel licenziarlo dalla scuola, ma tu no, non dovevi comportarti così, dovevi solo studiare e suonare inni di Chiesa “. Suo padre era sempre di più arrabiato, a breve avrebbe preso la cinghia e  quel povero ragazzino nessuno lo avrebbe aiutato nel non subire quella punizione.

Neanche il pianista negro della betola che lo vide una sera sbirciare di nascosto  attraverso la finestra intento a spiare ciò che le sue  dita facevano sul pianoforte.

Stavolta l’aveva fatta grossa, ma non le importava, sapeva che lui era nel giusto e non il Signore, la musica del diavolo era la musica che arrivava alla gente , bianca  o nera, ti entrava dentro e non ti lasciava più.

Mentre aspettava la punizione disse a suo  cugino  , con voce altisonante che sentissero anche i suoi genitori : “ Se andrò all’inferno, ci andrò suonando il piano “ e confermò il tutto con un cenno della testa.

                     

Una sera di molti anni dopo,  questo ragazzino che era cresciuto aveva una valigia in mano e un biglietto per Memphis di solo andata, egli  baciò la mamma ,mentre al padre disse : “ Vedrai che sarai orgoglioso di tuo figlio “, poi salì sul bus .

                   

Diverse miglia dopo trovammo il ragazzino entrare in uno studio di registrazione, l’insegna recitava : “ Sun Record’s “ di Sam Phillips. Una donna chiese cosa volesse , e il ragazzo biondo disse sorridendo strafottente : “ Mi chiamo Jerry Lee Lewis e sarò io il futuro Re del Rock ‘roll “.

 

                    

 

 
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