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Autobiografia del papero ( 44 parte )

Post n°1184 pubblicato il 17 Gennaio 2013 da paperino61to

 

Sono sempre convinto che il destino molte volte non lo si sceglie ma è lui a sceglierti. Oggi vi racconto come la mia carriera lavorativa intraprese una strada diversa da quella che avevo scelto.

   

Dovete sapere che il mio sogno è stato sempre quello di avere un’attività commerciale, le mie preferenze , e   lo sono  tutt’ora : edicola,tabaccheria ,  strumenti musicali e cd/dvd.

           

Ai tempi della  mia gioventù non era come adesso che compri una licenza e stop, allora ( parlo negli anni 80’ ) bisogna sostenere  gli esami  di teoria e scritto. Ci si iscriveva alla Camera del Commercio di Torino, frequentavi  un corso , studiavi e poi tentavi gli esami.

Le varie attività venivano raggruppate in un unico gruppo, nel mio caso :  assieme agli   strumenti musicali, ovviamente vi erano i vinili , musicassette, vhs ( allora esistevano ancora ), inoltre vi era il settore  concernente l’elettricità e leggete bene : Gli oggetti di culto e tutto ciò che concerneva le imprese funebri e oggetti di culto per le chiese , abiti talari ecc.

     

Si cari amici/che per poter vendere strumenti e dischi, io dovevo studiare le bare , con annessi rivestimenti in vari colori, le forme , i legni adatti ecc.., per le chiese i vari tabernacoli, candelabri e altro ancora, insomma uno sballo credetemi, arrivare a quei capitoli mi metteva un’angoscia che solo la forza di volontà mi permise di andare fino in fondo, passando gli esami senza problemi.

          

Ora con la licenza in mano mancava un piccolo dettaglio : il negozio. Su questo però ero già in parola con il cognato di una zia di mia moglie, questo negozio era in Corso Tazzoli ( non distante dalla Fiat e vicino alla scuola Maiorana , sempre per chi è di Torino).  Un piccolo negozio davanti alla fermata del bus.

Non male visto che gli studenti quando uscivano potevano far visita per sapere le ultime novità discografiche o altro. Ci mettemmo d’accordo con quel signore per l’appuntamento.

Verso le 15 di quel giorno davanti alla serranda eravamo io, la futura moglie, un consigliere di circoscrizione che però lavorava alla Camera di Commercio e sua zia. Passa un’ora, due, tre , e la serranda sempre tirata giù, nessun verso di poter contattare il titolare, alla fine stufi e spazientiti tornammo alle nostre rispettive case ,  io con la piva nel sacco come si suole dire e umore sotto le suole.

L’indomani mi chiama la futura paperina e mi dice : “ Sai che è successo al cognato di mia zia ? E’ morto dentro il negozio , un infarto ! “.

Pensai subito ,  e lo ammetto molto egoisticamente : ma non poteva morire in un altro momento ? So di essere stato ignobile, ma in quel giorno si stava decidendo il mio futuro lavorativo.

Avevo però ancora una speranza, visto che la zia aveva parlato con i miei genitori dicendo : “  Il negozio lo prenderà in mano  un ‘ agenzia ( questo signore morto aveva un fratello, il marito della zia e una sorella, quindi decisero in quel senso)  , se a Marco interessa ancora , lui ha la preferenza verso gli altri eventuali interessati “.

Mia madre fu profetica nel rispondergli : “ Abbiamo capito che il negozio lo vendete ad altri e non ha mio figlio, buona sera “.

Infatti la “ presa in giro “ continuò per un paio di mesi fino a quando alla fine seppi che il negozio era stato venduto. Non chiedetemi se nel frattempo questa zia è diventata la mia preferita, verrei censurato immediatamente, quello che è certo è  che in quel momento la mia carriera lavorativa prese una strada del tutto diversa da quella che avevo immaginato.

Qualcuno di voi potrebbe dire : “ ma non potevi cercare qualcos’ altro ? “ domanda giusta, il problema erano i soldi ( come lo sono ora ), quel signore , per disfarsene,  mi sarebbe venuto incontro e anche di parecchio, pagandolo anche in piccole rate mensili.

 

          

                Quando uno nasce papero ……


 

 
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