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Messaggi del 24/10/2013

 

Visitare Torino : La Basilica di Superga

Post n°1508 pubblicato il 24 Ottobre 2013 da paperino61to

           

 

La basilica di Superga, sorge sull'omonimo colle ad est di Torino. Fu fatta costruire dal re Vittorio Amedeo II come ringraziamento alla Vergine Maria, dopo aver sconfitto i francesi che assediavano Torino nel 1706. Il progetto è del messinese Filippo Juvarra e risale al 1715. Alla cappella, posta alla sommità dell'omonima collina, si può giungere attraverso strada o servendosi della tranvia Sassi-Superga.

 

La storia della basilica è da far risalire al 2 settembre 1706, quando il duca di Savoia Vittorio Amedeo II e il principe di Carignano Eugenio di Savoia salirono sul colle per osservare Torino assediata dai franco-spagnoli. Vittorio Amedeo, inginocchiatosi dinanzi ad un vecchio pilone, giurò che, in caso di vittoria, avrebbe edificato un monumento alla Madonna: così avvenne:


 

      

Al termine della battaglia, ancora prima della fine della guerra in corso contro Luigi XIV ,  Vittorio Amedeo, poi incoronato re di Sicilia, sciolse il voto e affidò la progettazione dell'edificio a Filippo Juvarra (1711).

L'edificazione della futura basilica iniziò il 20 luglio 1717, e si protrasse per quattordici anni. Il ruolo di impresario fu affidato allo stuccatore Pietro Filippo Somazzi, Il 1º novembre 1731, alla presenza del re Carlo Emanuele III di Savoia, il tempio veniva inaugurato con una cerimonia solenne.

Intanto il 26 agosto 1730 fu fondata la Reale Congregazione della Madonna di Superga, che nel 1833 prese il nome di Accademia ecclesiastica di Superga. Fu soppressa il 29 maggio 1855.



            

      



       


Nel 1884 è stata aperta una funicolare basata sul sistema Agudio che collegava la sommità della collina di Superga (a poche centinaia di metri dalla Basilica) con il quartiere Sassi in Torino.

 

Come detto, nel 1731 venne inaugurata la basilica. Le dimensioni della chiesa risultano imponenti: la lunghezza è di 51 m. mentre la cupola risulta alta 75 m. Queste caratteristiche combinate all'altezza del colle (672 m) la rendono visibile anche da distanze lontane ed in primo luogo da Torino. Allo stesso modo dal colle si ha un vasto panorama della città e delle Alpi.

La basilica in sé è un "organismo architettonico" che si articola attorno a una chiesa dalla pianta circolare, sormontata da una grande cupola di gusto barocco, preceduta da un pronao sorretto da otto colonne corinzie di ispirazione classica (Pantheon di Roma) . Ai lati del corpo centrale si elevano due campanili, nei quali è possibile riscontrare l'influenza del Borromini. L'interno, di pianta a croce greca, è decorato da lucenti sculture eseguite dai fratelli Filippo ed Ignazio Collino.

 

 

In Superga, per volontà di Vittorio Amedeo III, furono tumulati alcuni membri della Casa Savoia. Le spoglie sono conservate in una cripta sotterranea riccamente decorata, oggi visitabile. Tra i feretri presenti, quelli di Vittorio Amedeo II e, all'opposto della sala, di Carlo Emanuele III

Carlo Alberto e Vittorio Emanuele I sono anch'essi ivi tumulati. Una lapide commemora invece Carlo Felice di Savoia, che preferì essere sepolto ad Altacomba.

Sul retro della basilica è presente il convento ove risiedono, dal 1966, i padri dell'Ordine dei Servi di Maria . Dal chiostro del convento si accede alla sala dei Papi presso cui è conservata l'unica raccolta al mondo di ritratti su tela di tutti i pontefici della storia, da san Pietro in avanti.

Sempre qui si trovano anche i ritratti degli antipapi  e tra essi Felice V, al secolo Amedeo VIII di Savoia. Dal convento si accede inoltre agli appartamenti reali, prestigioso punto di ristoro per la famiglia reale in visita alla basilica.

Esternamente alla cappella di Superga, sul piazzale a destra della chiesa, si trova un monumento dedicato alla memoria del re Umberto I di Savoia, ucciso in un agguato, il 29 luglio 1900 a Monza, dall'anarchico Gaetano Bresci. Tale monumento, commissionato dal figlio Vittorio Emanuele III nel 1902 allo scultore milanese Tancredi Pozzi. Alla base della colonna si trova invece la statua di un guerriero celtico che simboleggia la città di Torino, che punta una mano verso il cielo e la spada verso uno scudo di Savoia.

       

 
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Imbianchino ? Meglio di no ....

Post n°1507 pubblicato il 24 Ottobre 2013 da paperino61to

Oggi son passato a trovare il mio amico Paperino. Mi apre la porta e faccio fatica a riconoscerlo. Mi dice che sta dando il bianco, e infatti la sua tuta lo conferma, idem le sue piume ricoperte del colore che sta usando.

 

Mi fa entrare , e guardo in giro , ma non vedo mobili coperti o spostati ,nulla tranne un piccolo mobiletto e dietro di esso una mezza parete. Le domandò se è quella a cui sta dando il bianco , mi risponde di si.

Poi vedo venire di corsa un coso bianco a quattro zampe, mi rammentavo che aveva un coniglietto ma era nero. Con parecchi squack e sgrunt, intercalati con parole capibili, mi dice che il coniglietto curioso ha avuto la bella pensata di mettersi tra il muro e il suo pennello, e lui non l’ha visto ed ha continuato a pitturare.

 

                 

Quando se ne accorto il coniglio  aveva una striscia sul dorso come se fosse una puzzola, non le sembrava bello allora ha deciso di darle un'altra mano di bianco .

 

            

Qui rideva di gusto, ma sfortunatamente per lui non si accorse che la vendetta del suo amico peloso stava arrivando.

Salito sulla scala con la lattina di bianco tra i denti, prende bene la mira e lascia cadere il barattolo in testa al papero , facile immaginare ora il colore del becco

 

            

Come solito dalle sue piume esce il diavoletto con tanto di forcone, ed inizia a corrergli  dietro con il pennello in mano. Ora sappiamo tutti che se il pennello è impregnato di bianco , agitandolo in maniera violenta gli schizzi di colore vanno a colpire muri e mobili.

In meno di mezz’ora aveva cambiato colore a pareti e mobili, ammetto era uno stile naif, molto moderno , molto da Paperino. Mentre accade ciò squilla il telefono , dalle urla percepisco che è Paperina. Lentamente mi dileguo prima che il mio amico mi domandi di dargli una mano a rimettere a posto le cose, assieme a me escono sia Qui sia Quo con dietro il coniglio “ bianco “ mentre le urla del povero imbianchino salgono fin su al cielo.

 

Un consiglio da amico : non chiedete a Paperino di darvi il bianco  e se lo fate a vostro rischio e pericolo.

 
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