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Messaggi del 12/05/2014

 

Visitare Torino : Museo Egizo

Post n°1680 pubblicato il 12 Maggio 2014 da paperino61to

 

 

                

 

Nel 1759, un appassionato egittologo di Padova, Vitaliano Donati, si recò in Egitto per effettuare scavi e ritrovando vari reperti che furono inviati a Torino. Ad inizio dell'800, all'indomani delle campagne napoleoniche in Egitto, in tutta Europa scoppiò una vera e propria moda per il collezionismo di antichità egizie. Bernardino Drovetti, piemontese, console generale di Francia durante l'occupazione in Egitto, collezionò in questo periodo oltre 8000 pezzi, tra statue, sarcofaghi, mummie, papiri, amuleti e monili vari.

     

Nel 1824 il re Carlo Felice acquistò questa grande collezione, per 400.000 lire, ed unendovi altri reperti di antichità classiche di Casa Savoia, tra cui la collezione Donati, diede vita al primo Museo Egizio del mondo. Sul finire dell'Ottocento, il direttore del museo, Ernesto Schiaparelli avviò nuove acquisizioni e si mise personalmente a condurre importanti campagne di scavi in Egitto. In questo modo, intorno agli anni trenta del '900, la collezione arrivò a contare oltre 30 000 pezzi in grado di testimoniare ed illustrare tutti i più importanti aspetti dell'Antico Egitto, dagli splendori delle arti agli oggetti comuni di uso quotidiano.

 

            

Il museo è dedicato esclusivamente all'arte egizia. Al suo interno si possono trovare mummie, papiri e tutto ciò che riguarda l'arte egizia (compresi animali imbalsamati).

               

Nel museo sono presenti circa 30mila pezzi che coprono il periodo dal paleolitico all'epoca copta. I più importanti sono:

 

        

 

Ha sede nello storico Palazzo dell'Accademia delle Scienze, sede dell'omonima Accademia, che ha ospitato anche la Galleria Sabauda fino all'aprile 2012, eretto nel XVII secolo dall'architetto Guarino Guarini.

Il 6 ottobre 2004 è stato firmato un accordo trentennale tra la Fondazione Museo delle Antichità Egizie e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per conferire i beni del museo alla Fondazione, presieduta dallo scrittore Alain Elkann e di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT. In tal modo il Museo egizio verrà gestito dalle istituzioni locali e godrà dei finanziamenti delle fondazioni bancarie, godendo al tempo stesso di ampia autonomia gestionale.

Nel 2006, l'anno dei giochi olimpici, è stato visitato da 554.911 persone, con un aumento del 93,8% rispetto al 2005.

Nel 2008 il raggruppamento Isolarchitetti vince la gara internazionale per scegliere i progettisti del nuovo museo con un progetto firmato insieme a Dante Ferretti.

Le collezioni egizie di Torino vantano una storia lunga e illustre. Il primo oggetto, la Mensa Isiaca, di epoca romana, fu acquistato nel 1628.

          

 

Oltre un secolo dopo, Carlo Emanuele III incaricò il botanico Vitaliano Donati dell'acquisto di ulteriori antichità egizie. Assieme ad un'altra piccola collezione donata da Vittorio Amedeo, questo nucleo fu in un primo momento alloggiato ed esposto nel Museo dell'Università in via Po, sede dell'attuale Rettorato.

L'istituzione ufficiale del Museo risale al 1824 in coincidenza con l'acquisizione della ricca collezione di Bernardino Drovetti, piemontese, console in Egitto che vendette al re Carlo Felice oltre 5200 oggetti (statue, papiri, stele, sarcofagi, mummie). Dal 1894 ne fu direttore Ernesto Schiapparelli che condusse importanti campagne di scavi. Si sono aggiunti nel tempo ulteriori acquisti e doni tra cui spicca il piccolo complesso del Tempio di Ellesija, donato nel 1966 dall'Egitto per il sostegno fornito nella tutela dei monumenti nubiani.

Numerosi sono gli oggetti di eccezionale valore esposti; ricordiamo il Telo di lino, risalente al periodo predinastico (4300-3700 a.C.), la Tomba di Kha e Merit, scoperta durante la spedizione archeolologica condotta da Schiapparelli nel 1906, databile al 2400 a.C., il papiro regio (1292-1186 a.C.), uno dei più importanti documenti storici sulla civiltà egizia contenente un elenco di tutti i Re, dalla fondazione alla XVII Dinastia Nuovo Regno (dal 1620 al 1535 a.C. circa).

 

          

 

Nel museo sono inoltre conservate la statua in diorite di Re Ramesse II (1279-1213 a.C.), proveniente da Tebe e nota come il ritratto capolavoro del faraone egizio più famoso e più longevo, e la Sfinge in arenaria (1292-1186 a.C.) ritrovata a Karnak.

Il percorso espositivo è frutto di successivi interventi. Di recente realizzazione è lo Statuario, progettato dallo scenografo Dante Ferretti.

Sono esposti sfingi, sarcofagi, tavole d'offerta, elementi architettonici e, soprattutto, le statue monumentali che ritraggono alcuni dei più importanti faraoni e le divinità Ptah, Amon, Hathor e Sekhmet.

 

 

 
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Consiglio per dove andare in ferie

Post n°1679 pubblicato il 12 Maggio 2014 da paperino61to

Ci stiamo avvicinando alle ferie, so che manca ancora un paio di mesi , ma siamo già sulla strada giusta. Quindi molti di noi si pongono la domanda : dove andiamo quest'anno ? Con che soldi paghiamo ?

 

Alla seconda è facile la risposta : con gli 80 euro del Pinocchio Toscano alias Matteo Renzi.

 

Alla prima vi dò  un consiglio se siete indecisi quale meta scegliere. Andate in un Agenzia di Viaggi targata Forza Italia ex PDL  e domandate loro.

Sono Esperti nel suggerirvi dove scappare, pardon, emigrare. Certo, hanno un unico neo, sono limitati nei paesi dove farvi soggiornare, l'unica convenzione che hanno è il Libano, la città è quella di Beirut.

 

So cosa state facendo, storcete il naso, vi fate mille problemi, ma amici miei con 80 euro in più mica vorreste andare ai Caraibi ?

 

Inoltre volete mettere passare una serata con Dell'Utri e amici , non è da tutti.

 
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