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Messaggi del 19/10/2015

 

Paperino alias Porfirio il rubacuori

Post n°1996 pubblicato il 19 Ottobre 2015 da paperino61to

 

E’ sempre un piacere sentire il piumato e il suo amico Valentino parlare, raccontarsi aneddoti ed episodi in cui sono stati coinvolti. Una di queste chiacchierate verteva sul  modo conquistare una donna.

                             


Dovete sapere che il papero in gioventù si faceva chiamare “ Porfirio il rubacuori”e già questo soprannome la dice lunga…però secondo il suo amico a quattro zampe sembra che non sia proprio così. Riporto a voi la  chiacchierata fatta tra noi.

Marco: “ Allora, com’è  che ti facevi chiamare Porfirio?”.

Paperino: “ Certo, non tanto tempo fa ero un rubacuori. Baffetti da sparviero, un frack…”

Valentino: “ Si un frack…ma di botte “.

P. : “ Zitto ! Sei solo invidioso…ricordati di Berta ( sorriso malizioso)”.

Domando chi era questa fanciulla.


                  

P. : “ Una bella signora conosciuta ad una gara di ballo dove modestamente sono stato il vincitore”.

        


V. : “ Te credo, devi sapere caro Marco che il nostro amico qui presente, alla gara di ballo c’era lui e come avversario un tizio con una gamba di legno, tutti gli altri concorrenti avevano a fianco il prete per l’estrema unzione…inoltre…:

P.: “ Inoltre cosa? Stai insinuando che ho vinto perché ho imbrogliato? Colpa mia se ero il più giovane e in salute ?”.



V. : “ Per carità ci mancherebbe, certo che  partecipare a una gara fatta in un ospizio non era difficile capire lo stato di salute dei partecipanti, e aggiungo, anche che hai fatto una corte pazzesca a chi doveva giudicare, in sintesi  fece il provolone con la giudice “.

                  


Il papero emette suoni primordiali a questa affermazione. Domando poi come è finita la storia con Berta, mi risponde che ha dovuto scappare per un paio di mesi al Polo Nord. La fanciulla,  dopo averlo fatto vincitore, voleva riscuotere la promessa fatta, cioè “ impalmarlo “ per il resto della sua vita.


                            


P. : “ Poi venne Miranda con le sue scarpette rosse …( sospiro ) “.

V.: “ La signora Miranda la conobbe in un bar di periferia”.

M.: “ Qual è il problema ? Non vedo nulla di strano” dico io.


                 

V. : “ Sarei d’accordo con te se non che  in quel bar i paperi erano vietati, entrare sarebbe stato molto nefasto, ma il testone se ne è fregato e immagina te come sia finita, poi aggiungo, la Miranda aveva un altro pretendente…una specie di Ercole nostrano”.

Azzardo una parola : “ Botte”…Ho azzardato bene, il povero piumato ha dovuto scappare come un fulmine da quel luogo, lasciando la povera Miranda sbellicarsi dalle risate.

V. : “ Rideva talmente  che non si è neanche accorta di trovarsi a sua insaputa a fare la moglie con Gigino detto appunto Ercole ”.

P. :  Ciò non toglie, che sono e rimango un Porfirio…ricordati della bella cassiera del supermercato !”.


                  


V. : “ Ricordo, ricordo bene…si era innamorato di Claudia detta Voce ansimante, non perché ansimava di amore ogni volta che lo vedeva,  ma perché aveva attacchi di asma quando sentiva la presenza delle sue piume . Ogni giorno questo bischero arrivava a casa con una spesa che avrebbe sfamato mezza popolazione mondiale”.

                     


P.: “ Puff…esagerato…ho comprato la roba solo in previsione di una catastrofe mondiale…ecco … ero previdente, tutto qui “.

V. : “ Sarà…poi venne Gina, te la ricordi ?”.

P. : “ Come non potrei…”.

Per un attimo ebbi la visione che il papero stesse volando pensando a questo nome, domandai chi era.

P.: “ Gina, soprannominata da me anche occhi belli …Gina era meravigliosa …Gina era…”.


             

V. : “ Gina era la cuoca del ristorante Mangia e Bevi senza lamentarti…ecco chi era Gina “.

P. : “ Allora dove stava il problema ?”.

                



V. : “ Stava che ogni volta che venivo con te mi guardava con occhi lussuriosi e la sua mano andava al coltellaccio mentre una teglia era pronta con patate e carote…ecco dove stava il problema”.

P. : “ E io che c’entro ? Mi prometteva pranzetti sublimi gratis tra l’altro…dovevo solo convincerti a entrare nella teglia…quante storie…che sarà mai…”.

M.: “ Com’è finita la relazione ?”.

V. : “ La signora Gina, capendo che non poteva mettermi al forno, ha pensato di rivolgere il suo sguardo culinario al papero…il quale ovviamente ha capito l’antifona solo quando si è ritrovato un’arancia nel becco ”.

P.: “ Poi venne Carlotta…che donna ragazzi ! “.


                  


V. : “ Ha ragione, una donnona a tutti gli effetti, che mungeva mucche e capre dalla mattina alla sera  e pensava che anche i paperi potessero essere munti. Un giorno la vidi correre dietro al piumato per i monti cuneesi al grido: Fatti mungere amore mio ….vieni a me papero, vieni dalla tua Carlotta”.

M.: “ Scusa, ma non aveva notato che eri un papero?”.

P.: “ Diciamo che a forza di stare con mucche e capre, pensava che nel mondo ci fossero solo queste due specie di animali ”.

M.: “ Scappato anche in quel caso immagino!!”.

P. : “ Certo che si, mi ci vedi con un paio di corna in testa, una coda e fare il verso della mucca? “.

Insomma ho capito che il caro Paperino è un tantino guascone, gli piace raccontarle grosse… ma in fondo è  un simpaticone, non trovate ?

P. : “ Comunque a dispetto di quello che dice questo traditore…io…e ripeto io…rimango sempre Porfirio il rubacuori ! “

Mai messo in dubbio cari amici, e voi ? 



                

 

 

 
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