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Post n°2062 pubblicato il 10 Marzo 2016 da paperino61to

 

“Su Mirafiori la Fiom ha perso”

 Martedì 08 Marzo 2016

Il trasferimento di 200 lavoratori da Grugliasco allo stabilimento di Torino “è la dimostrazione che Fca sta mantenendo gli impegni”, parola del numero uno Fim Chiarle. E i sette giorni di cassa integrazione alla Maserati “erano ampiamente attesi”( NdR attesi da chi? Dagli operai?)

“Su Mirafiori la Fiom ha perso”. Parola di Claudio Chiarle, numero uno della Fim Cisl, sindacalista del sì a Fca (ma anche del no a De Tomaso). In entrambi i casi, almeno fino a questo momento, ha avuto ragione. ( NdR  esilarante usare la parola “ Perso” visto che dal giorno del referendum Mirafiori tira avanti con un modello solo e lavorando 5/8 giorni al mese)

 

È bastata la notizia, peraltro ampiamente attesa, dei sette giorni di cassa integrazione alla Maserati di Grugliasco per far riaccendere la polemica attorno al polo del lusso della casa automobilistica italo-americana. La sospensione – dal 20 al 22 e dal 26 al 29 aprile - interesserà 1932 addetti, di cui 1688 operai e 244 tra impiegati e quadri; abbastanza per mettere in allarme la Fiom che parla di un “trend di cassa integrazione che prosegue”, confermando “le nostre preoccupazioni e valutazioni”. Tesi respinta da chi derubrica questi interventi come il tentativo di sparare le ultime cartucce contro un progetto ormai avviato e che, con la produzione del suv Levante, riporterà in fabbrica i prime mille operai di Mirafiori ( NdR gli operai che andranno sul Suv sono i lavoratori in prestito alla Maserati e messi in Cig a fine settembre e 300 operai della Mito messi anche'essi in cig  da ottobre) . I sindacati del sì hanno ormai buon gioco a rivendicare il sostanziale successo della propria linea politica che, settimana dopo settimana, si palesa tra gli ex stabilimenti Bertone di Grugliasco (dove vengono prodotte la Quattroporte e la Ghibli) e Mirafiori, in cui, dopo il Levante, è atteso il secondo modello di Alfa Romeo, sul quale vengono riposte le aspettative della piena occupazione. “La cassa in Maserati era già stata annunciata dall’azienda e viene richiesta ogni 13 settimane – prosegue Chiarle -. La verità è che chi ha puntato sulla rinascita di questi siti produttivi sta portando a casa tutti gli obiettivi”. I sette giorni di sospensione della produzione sono dovuti all’assestamento della produzione della Ghibli, dalle 34mila vetture del 2014 alle 30mila (scarse) del 2015, confermate anche quest’anno. Una flessione dovuta a un rallentamento del mercato cinese e alle difficoltà riscontrate in quello russo.

Un altro segnale, giudicato “positivo” dal numero uno degli autonomi di Fismic Vincenzo Aragona è il trasferimento di 200 operai specializzati da Grugliasco a Mirafiori. “Bisogna iniziare a produrre con chi sa come si lavora, con chi conosce il sistema Wcm( NdR gli unici che non lo conoscono sono questi pagliacci ), adottato ormai in tutti gli stabilimenti italiani di Fca – dice Chiarle -. Sarà fondamentale la fase di addestramento per chi verrà inserito, perché rispetto a cinque o sei anni fa è cambiato tutto in fabbrica” ( NdR per loro nulla è cambiato, continuano a passeggiare per i corridoi dello stabilimento o starsene in saletta ). Non è tutto: “La riduzione del personale alla Maserati di Grugliasco, con lo spostamento dei 200, porterà all’azzeramento della cassa ordinaria nel secondo semestre del 2016”. Secondo le stime effettuate da azienda e sindacati la produzione del Levante porterà all’assorbimento di un migliaio di addetti (1.500 se gli ordinativi dovessero superare le attese), altri 1.500 ruotano sulla Mito( NdR , balla fantastica visto che le voci degli operai su questo modello  parlano di un calo di produzione e che il restyling non garantisce per ovvi motivi vendite colossali) , mentre la totale occupazione sarà garantita dal nuovo modello dell’Alfa Romeo, previsto nel 2017, che potrebbe essere un suv o un’ammiraglia.

 Intanto a settembre scade il primo dei tre anni di ammortizzatori sociali. Secondo quanto previsto dalla norma, i successivi due dovranno essere obbligatoriamente contratti di solidarietà in cui ogni lavoratore dovrà essere impiegato almeno per il 30 per cento delle ore totali ( NdR in un mese ci sono 160 ore, il 30% vuol dire 48 ore, ovvero sei giorni al mese, e se parlano di contratto di solidarietà è chiaro che il modello non arriva ). Da settembre, quindi, nessuno dovrebbe( NDR chissà perchè usa il condizionale? )più essere in cassa a zero ore. “Un’altra buona notizia – per Chiarle – poiché vorrà dire che tutti avranno un aumento dell’attuale salario”. Il 16 marzo Sergio Marchionne incontrerà i sindacati: “Chiederemo la conferma di tutto ciò che è stato presentato nel piano relativamente al polo del lusso”. Il primo step prevede la produzione dell’Alfa Romeo dal primo semestre 2017, poi un secondo modello, sempre Alfa, entro il 2020”. Per quanto riguarda la Mito, infine, da tempo si attendono notizie di un possibile restyling. 

Per chi è ( fortunato) fuori dal mondo Fiat o Fca, dovete sapere che i trasferimenti di questi colleghi non appartengono alla galassia dei 2 mila operai in cassa Integrazione da anni, ma sono operai che in questi anni hanno lavorato. Purtroppo si sa i SERVI di casa Marchionne esultano per ogni sospiro o scoreggia del loro datore di lavoro.  La cosa grave è che chi lavora continua a lavorare e chi è a casa continua a stare a casa, amara verità, che anche i Servi non possono smentire, i numeri parlano chiaro.

 

 

 

 
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