Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2018 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

paperino61toelyravcassetta2nomadi50QuartoProvvisoriorbx1dglg1b9DoNnA.Sjezabel777zoppeangelogianbrainOPIUMPASSIONEilcorrierediromakipli
 

Ultimi commenti

Buona giornata ciaon
Inviato da: paperino61to
il 25/06/2024 alle 09:59
 
Ciao Roberta buon martedì
Inviato da: paperino61to
il 25/06/2024 alle 09:59
 
Grazie a te cara amica. Buonmartedi
Inviato da: paperino61to
il 25/06/2024 alle 09:58
 
Buongiorno :)
Inviato da: elyrav
il 25/06/2024 alle 09:52
 
Buon inizio settimana :)
Inviato da: elyrav
il 24/06/2024 alle 08:25
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 01/10/2018

 

La villa del mistero( capitolo sesto)

Post n°2396 pubblicato il 01 Ottobre 2018 da paperino61to

Riassunto: Il commissario Berardi e il collega Perino sorpresi da una tormenta di neve trovano ospitalità in una villa fuori Mondovì. Una tragedia ha però colpito la famiglia Gedina, proprietaria della dimora: il suicidio della figlia Adele e la scomparsa della domestica Betty. Berardi viene coinvolto seppur a suo malgrado in un indagine tramite un biglietto anonimo in cui si chiede il suo aiuto. Indagando scopre che la domestica scomparsa era in cinta, e che Adele non può essersi suicidata per un'unica pasticca di barbiturici. Inoltre Umberto( domestico di vecchia data di Gedina) ha un segreto. In una perlustrazione in un capanno non lontano dalla villa, il commissario e Perino subiscono un attentato senza conseguenza. Il fucile usato dall'attentatore è di proprietà di Gedina. Berardi al rientro in villa segue Umberto e scopre il suo segreto. 

 

Una fiaccola illumina uno stanzino dove c’è una brandina, con disteso un uomo.

“E’ mio cognato! L’abbiamo trovato poco distante dal capanno e assieme al giardiniere l’abbiamo portato qui, è ferito”.

“Ha detto chi lo ha colpito?”.

“No, da allora non ha ripreso conoscenza del tutto, ogni tanto farfuglia qualche parola, ma nulla di comprensibile”.

Mi avvicino all’uomo. Ha una fasciatura sul torace, sicuramente è stato colpito con un’arma da fuoco.

“Avete chiamato un medico? Magari il dottor Fasotti”.

“No commissario…non mi fido di quell’uomo…non so dirle il perché. Quando ho visto che il proiettile è uscito, non ho ritenuto opportuno chiamare un medico. Io o mia moglie a turno gli cambiamo la fasciatura, per la febbre abbiamo il chinino”,

“Secondo lei cosa gli è successo?” domando al domestico.

“Deve sapere che Alfio è il fidanzato della Betty. Non so dire il motivo che lo ha portato fino al capanno, forse la sua ragazza gli ha detto di venire...”.

“ Potrebbe essere, ha trovato una lettera in tasca a lui?”.

“No! A meno che…”.

Il domestico ha c’entrato l’ipotesi più probabile, se aveva una lettera è stata fatta sparire dal suo assalitore.

“ Ha capito da quale arma è stato ferito?”.

“Secondo il giardiniere da una pistola, ma non ha saputo dirmi di quale calibro”.

“Quindi è stato colpito a bruciapelo. Può farmi vedere la ferita?”.

Il foro del proiettile è piccolo, ne deduco che è una pistola di piccolo calibro, sicuramente una pistola da donna, inoltre chi ha sparato ha mirato ad uccidere, un assassino freddo e determinato.

“Umberto sa se la moglie di Gedina ha una pistola?”.

“Non so commissario, posso domandare alla ragazza che si occupa delle stanze, lei crede…”.

“Io non credo nulla, ma qui nella villa qualcosa di molto grave è successo, e penso che chi abbia commesso questo fatto è uno dei presenti che vive qui”.

“Non sospetterà spero della servitù?”.

“ In un’indagine tutti sono sospettati !”.

“Un’ultima cosa, perché ha mentito quando ho chiesto se Betty ha avuto un ragazzo?”.

“Non mi fido del medico, come gli ho già detto e neanche della signora, e davanti a loro ho preferito mentire”.

Lasciamo Umberto a prendersi cura del ferito ed usciamo dallo stanzino segreto, Umberto mi prega di non parlare all’avvocato di questo nascondiglio, non lo sa, lui lo ha scoperto per puro caso.

Mentre io e Perino andiamo nel salone, vediamo la signora Gedina parlare con il dottore. Non capisco cosa stiano dicendo ma dai loro volti  deduco che la conversazione non è  piacevole. Appena ci notano la donna si defila mentre il dottore ci viene incontro sorridente.

“Buongiorno signori come va? Anche oggi neve, tanto per cambiare…gradite un brandy? E’ di ottima marca sapete?”.

Dopo alcune frasi di circostanze domando se nella villa ha mai visto aggirarsi estranei.

Risponde che ieri pomeriggio gli è sembrato di vedere un’ombra sul sentiero che porta al capanno.

 “Può essere che qualche vagabondo entri nella villa scavalcando il muro, magari vanno a dormire al capanno stanno al caldo, c’è pure una brandina”.

Domando come mai ci sia una brandina: “Un po’ insolito, non trova?”.

“Non so dirle il perché…forse alle ragazze serviva per stare per conto loro…sa le chiacchiere che fanno di solito le ragazze giovine”.

“ O forse serviva per qualche incontro…e non solo per le ragazze”.

Il dottore resta interdetto e bruscamente mi domanda il perché di questa affermazione.

“Nulla di che dottore, noi commissari cerchiamo di fare più ipotesi di quanto ci servano”.

“Capisco…lei pensa che in qualche modo possa essere un’alcova per amanti?”.

“Potrebbe dottore, chi lo sa, io mi limito a mettere insieme i vari pezzi del puzzle, compresa la scomparsa della domestica e la morte della signorina Adele”.

A quest’ultima frase il dottore rovescia il contenuto del bicchiere, chiedendo scusa per la sua goffezza, poi con qualche frase di circostanza si allontana.

“Perino che ne pensi? Sembra che a nominare la figlia dell’avvocato al medico sia venuto un mancamento”.

“ Direi di si commissario, sembra piuttosto turbato…non capisco perché non gli dice del ritrovamento della confezione di barbiturici!”.

“Perché ho come l’impressione che il dottore sappia qualcosa sulla morte della signorina…funzionasse il telefono chiamerei Mondovì per farmi arrivare la scientifica…e poi Stresi, il caro dottore Stresi, per dare un occhiata alla defunta”.

“Aprire una bara? …Ma…lei crede…”.

“So che ti sembra strano, ma immagina per un attimo che la domestica scomparsa sia la vittima, dopo averla uccisa quale nascondiglio migliore di una bara?”.

“Se così’ fosse dove è finita la figlia di Gedina?”.

“Questo è il punto morto, dov’è  finita? E se non è stata uccisa perché rapirla? Riscatto?...Non credo, l’avvocato non ha parlato di riscatto…e se…”.

“Non capisco commissario”.

“E se riguardasse il testamento? L’avvocato sa di essere malato, lo ha detto lui stesso, magari teme l’aggravamento delle sue condizioni, quindi è normale che ne rediga uno, ma chi erediterebbe il tutto?”.

“Però c’è anche la moglie”.

“La seconda moglie ricordiamolo…il tutto andrebbe alla figlia. C’è solo una cosa da fare, andare a chiederlo all’avvocato”.

Lo troviamo nella sua stanza, è nel letto e si scusa per il suo stato di salute: “ Oggi non mi sento di farvi compagnia commissario, mi deve scusare”.

“Non si deve scusare signor Gedina, in questa villa sono avvenuti dei fatti tragici e sinceramente crediamo che l’intervento della polizia sia indispensabile. No la prego, mi faccia finire, prima cosa pensiamo che la domestica scomparsa sia stata uccisa, non crediamo affatto alla sua improvvisa fuga. Mentre per sua figlia, per una mia ipotesi personale, credo che sia ancora viva”.

A queste parole l’avvocato sembra scuotersi, mentre balbetta qualcosa.

“Mi dica solo questo, lei ha redatto un testamento visto la sua situazione non brillante di salute?”.

“Certo che si, visto  l’aggravarsi della mia salute ogni giorno. Ho stilato il testamento lasciando il dividendo alle…, ma non ha importanza tutto questo oramai, con la morte di mia figlia devo cambiarlo e la scomparsa…”.

“Cosa c’entra la domestica con il testamento?”.

Qui l’uomo si chiude in se stesso. Ringrazio l’avvocato e lo lasciamo che riposi. Chiedo solo di non fare parola con nessuno, manco con sua moglie della nostra chiacchierata.

Usciamo dalla stanza con la convinzione che la scomparsa della figlia sia legata a questo testamento.

“Commissario, quindi la moglie c’entra in pieno con questa scomparsa?” .

“Credo di si Perino, e credo anche che abbia un complice per poter attuare questo suo piano”.

“ Il dottore?”.

“Probabile, ma ora abbiamo un compito ingrato e non piacevole, rintracciamo Umberto perché abbiamo bisogno del suo aiuto”.

 ( Continua) 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963