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Messaggi del 08/10/2018

 

La villa del mistero ( nono capitolo)

Post n°2401 pubblicato il 08 Ottobre 2018 da paperino61to

Riassunto: Il commissario Berardi e Perino indagano sui misteri di una villa dove sono ospiti, causa una tormenta di neve. Dal principio notano delle stonature nel suicidio di Adele figlia del proprietario, e dal comportamento del medico di famiglia Fasotti, il quale non ha eseguito nessuna autopsia sul corpo della ragazza, inoltre non ha permesso al padre di vedere il corpo della ragazza. Nel contempo una domestica di nome Betty è scomparsa dalla villa, il commissario scopre che era in cinta. I due poliziotti subiscono un attentato per mano sconosciuta, il fucile che ha sparato si trova all'interno della villa. Berardi con l'aiuto anche del domestico Umberto, apre la bara non ancora tumulata, e la sua ipotesi che all'interno si trovi il corpo della domestica trova conferma. Un misterioso personaggio è andato dal notaio consegnando un falso testamento, spacciandosi per Gedina, proprietario della villa. Ma quest'ultimo debilitato da una malattia e dalla neve che cadeva, era nella sua stanza.Una confessione di Gedina svela che la domestica scomparsa, Betty, era sua figlia nata da una relazione al di fuori del matrimonio. Le due ragazze sono quindi sorellastre. Il punto è trovare Adele, che è ancora viva. Fasotti e la consorte di Gedina vengono condotti nella questura di Mondovì con l'accusa di omicidio e rapimento di Adele. Il fidanzato di Betty, giace nascosto in una stanza segreta accudito da Umberto e da sua moglie, anche lui è stato oggetto di attentano, ed è vivo solo per miracolo, Berardi sospetta che abbia visto gli assassini della sua ragazza.

 

La perizia calligrafica conferma che la firma è falsa e che i caratteri scritti sul foglio sono uguali a quella della macchina da scrivere usata  dall’avvocato. Quindi se ne deduce che chi ha redatto il falso testamento vive in questa villa.

Due indiziati ma nessuna prova certa. Posso tentare il classico bluff con Fasotti, è lui il più debole rispetto alla moglie di Gedina.

“ Fasotti, è inutile che copra l’assassino di Betty, oramai sappiamo tutto della sua complicità, la signora Elsa ha parlato!”.

Lui mi guarda con occhi spiritati, poi scuote la testa urlando che non è vero, lei non avrebbe mai parlato: “ Mi ama, capisce commissario…mi ama…non mi scarica come fossi carta straccia…non credo affatto alle sue parole!”.

Tiro dalla tasca un foglio piegato in due:” Faccia come vuole, qui c’è la deposizione della sua amante con tanto di firma, lei è nei guai seri, molto seri. Oggi stesso la farò trasferire alle Nuove a Torino, con l’accusa di omicidio, di falso in atto di ufficio, tentato omicidio a tre persone di cui due sono tutori della legge”.

“Non sono stato io commissario, perché non mi vuole credere?”.

“Allora mi dica chi è stato? Di cosa ha paura?”.

“Della mia vita, lei non sa di cosa sia capace questa persona…stupido io che sono cascato nella sua tela malvagia”.

“Faccia il nome Fasotti, e gli prometto che farò in modo che le sue accuse non siano così pesanti”.

Scuote la testa, si alza e si siede diverse volte sulla brandina, poi crolla come un bambino che ha paura della punizione della mamma.

“Va bene gli dirò tutto…non posso più tacere”.

“Bene Perino, siamo arrivati a capo di questa ingarbugliata indagine, se devo essere onesto però la soddisfazione di arrestare l’assassino lascia il posto allo sgomento e all’incredulità”.

“Purtroppo l’animo umano è intriso di malvagità e la mente se è debole si lascia trasportare da questo sentimento. Come la prenderà il povero padre? Inoltre, commissario lei non ha accennato che la figlia morta era in cinta?”.

“Avrebbe aggiunto altro dolore, ho preferito tacere”.

Domando un permesso al questore di Mondovì di portare alla villa sia il medico che la sua amante:” Ovviamente ho bisogno di alcuni colleghi, l’assassino è nascosto all’interno di quell’abitazione ed è armato”.

Guardo la planimetria della villa  e cerchio con la matita dove potrebbe essere nascosto l’assassino, un soppalco situato nell’ala dove ha la stanza il medico. Al rientro in villa domando a Umberto se sapeva di questo soppalco, mi risponde che:” La botola è chiusa da anni con un lucchetto, l’avvocato aveva paura che le figlie andassero a giocare in quel posto con il rischio di farsi male”. Decido di andare a vedere, senza far rumore percorriamo il corridoio, passiamo la stanza di Fasotti e osservo la botola, poi torniamo indietro.

“Se gli occhi non mi hanno ingannato il lucchetto non era chiuso”. Il domestico conferma la mia stessa impressione.

L’indomani mattina nella sala grande della villa sono tutti presenti, domestici compresi.

Gedina è sorretto da Umberto e dalla moglie di quest’ultimo, il giardiniere con la consorte sono sulla loro destra, l’altra domestica è invece accanto a Perino. Fasotti e la consorte dell’avvocato sono seduti di fronte a me.

“Bene signori, siamo giunti alla fine di questa indagine, il quale onestamente mi lascia l’amaro in bocca, non perché l’assassino sia scappato ma bensì perché so chi è l’omicida della povera Betty”.

L’avvocato mi domanda chi è :” La prego commissario, me lo dica, voglio vederlo in faccia!”.

“Partiamo dall’inizio, l’avvocato ha due figlie, una nata dalla prima moglie e l’altra da una relazione al di fuori del matrimonio. Questa donna muore durante il parto, e lui non se la sente di abbandonarla e la porta a casa inventando una bugia. Nel corso degli anni, la prima moglie decede e l’avvocato si risposa con la qui presente signora Elsa. Le due bimbe crescono assieme, ma nessuna delle due sospettano di essere sorelle seppur di madre diverse.”

 Prendo fiato poi continuo:” Solo verso i vent’anni le due ragazze vengono informate dal padre che sono sorelle. A primo acchito sono sgomente e non credono alle parole del genitore, poi prendono atto che è la verità. Sembra una favola a lieto fine, ma nel proseguo degli anni non è così. Betty fa la domestica in casa, è una ragazza solare, ha anche trovato l’amore. Adele invece si ritrae in se stessa, parla poco, l’unica persona con cui sembrava aver legato è la matrigna, ma dura poco  quando scopre che il dottor Fasotti è diventato l’amante della donna”.

“Non è vero, lei dice il falso!” urla la donna.

 “ A questo punto qualcosa scatta nella testa della ragazza, quello di vendicarsi di tutti, in primis di suo padre, reo di averle portato a casa una sorella, la quale  rubava l’affetto del suo genitore”.

“ Commissario, ma lei crede a quello che sta dicendo?” mi domanda l’avvocato.

“Non sono  certo uno psicologo Gedina, ma non credo di essere tanto lontano da questa mia asserzione. Adele concepisce un piano diabolico, dapprima ricatta il medico di dire della sua relazione con la matrigna al padre poi lo circuisce, il medico ama le belle donne e cede tra le sue braccia. A questo punto Adele va dalla matrigna raccontandogli della liaison con il medico. La signorina Gedina viene anche lei soggiogata dalla forte personalità della ragazza che cede diventando loro complice anche  per non perdere l’amore del medico”.

Mi sembra mi manchi l’aria mentre espongo quelle che considero più che delle semplici ipotesi, chiedo a Perino di aprire una finestra.

“Assieme a Fasotti stilano un falso testamento, dove Adele sarebbe risultata l’unica erede, commettendo un grave errore: non menzionare la sorella, ma non poteva prevedere che il destino portasse a casa sua due poliziotti. Quindi è facile capire come io abbia intuito chi potesse esserci dietro a questo piano diabolico, una volta saputo che la vittima era sua sorella.  Scrive un biglietto  a Betty con l’ora dell’appuntamento, assieme alla matrigna attira la sorella nel capanno, dove avevano trascorso l’infanzia e l’adolescenza e dove Adele aveva visto i due amanti incontrarsi di nascosto agli occhi del padre. Qui le spara a bruciapelo, un proiettile solo, dritto al cuore, Betty muore all’istante.

Fuori dal capanno si trova il medico, il quale si sarebbe preso cura di portare il corpo della vittima nella stanza di Adele ma purtroppo per lui viene visto dal ragazzo di Betty, il quale non capendo cosa stava succedendo, si avvicina tranquillamente. Qui Adele spara  di nuovo, il ragazzo cade esamine, ma nella fretta che anche questo colpo si sia sentito dalla villa scappano lasciando lo sfortunato a terra. Il ragazzo si è salvato grazie a Umberto che per puro caso lo ha trovato e che lo nasconde in una stanza segreta della villa e lo cura”.

“ L’Assassina e i suoi complici, una volta rientrati in casa, vanno nella stanza di Adele, e una delle due donne, spoglia Betty e le mette il vestito preferito della sorella, il motivo di questo gesto, lo ammetto mi riesce incomprensibile, ma non è determinante al caso dell’indagine”.

“Almeno non ci accusa di aver ucciso qualcuno” esclama Fasotti.

“Quello che avete fatto è ancora più terribile, dottore specialmente per lei,  ha inscenato il finto suicidio di Adele nascondendo all’avvocato quello che era successo veramente. Ha continuato la sua commedia di finto amico, sapendo bene a quello che  mirava, ovvero come la sua amante a farvi gola era l’eredità di Gedina soldi compresi, quando sarebbe morto, e non credo di sbagliare che sarebbe stato a breve se il destino non avesse portato me e il mio collega in questo luogo”.

 

 ( Continua) 

 

 
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