Creato da scalzasempre il 26/09/2005

parzialmentescremato

Dialettica a confronto con alcuni temi operanti nella mia vita.

 

 

Della V ne parlo domani

Post n°5770 pubblicato il 18 Maggio 2009 da scalzasempre
 

 

Cercamente ho fatto delle cose che poi mi sono accorta che erano diverse da quelle che pensavo che fossero. Tant'è che poi alla fine sono un po' cambiata.
Ma essendo che sempre si cambia per quella forma di inquinamento che subisci nell'essere vissuto e vivere quell'esistenza che c'è, non c'è rilevanza.

Le rilevanze sono quelle che osservo nel contraddetto che forse si dice proprio per dare una migliore specifica a quello che si dovrebbe e non si sa [fare].

Un po' come quei discorsi sulle strade che mi faceva sempre A* per raggiungere la fedeltà a se stessi. E nel contrasto di quel raggiungimento tradiva gli altri  ma era solo il contrappeso reazionale. Certamente nell'intento quella roba là non c'era.

Come non c'era cattiveria in *A che mi piaceva e mi diceva sempre "dormi" in quel modo che mi faceva sorridere e poi io non dormivo più e stando sveglia mi veniva naturale pensare e ripensare a quei segni che s'offrivano come stelle cadenti in un cielo vuoto, senza sogni, senza angeli, senza luna. Non è che lui voleva generare il mio sonnambulismo ma forse avrebbe voluto dirmi che era totalmente assente nel suo essere presente. Come capita a volte, forse troppo spesso. Ma se lo fai e lo sei, allora in un certo modo devi essere giustificabile perchè in quel modo che sei senza farlo, sei perfetto.

Come amava *A* che mi abbracciava pensando che fossi un'altra perchè non era capace di capire la mia Realtà che era differente dal suo modo di osservare, fermo nel riflesso accecante dei suoi desideri, della sua speranza di potersi fermare, riposare, sentirsi nuovamente.
Solo che nella finzione, una bugia è alla fine sprecata come lo zucchero sulla panna. Ti disgusta e disgustato e mal digerito devi andare, partire, spostarsi sull'amarezza che ti riporta nella perfetta convergenza tra quello che sei nel verso di quello che sarai.

Alla fine, quello che conta, è che c'è sempre un perchè.


Scalza

 

 
 
 

Quando piove di solito un po' mi bagno

Post n°5769 pubblicato il 15 Maggio 2009 da scalzasempre
 

 

Effettivamente l'opposto ti insegna molto di più che l'uguale.
Come quando si è s.compagnati e ti capita che frequenti, per un fatto di età e di circostanza, tutta gente ac.compagnata. Così guardi questo e quello e ti rendi conto che la fortuna non è sempre quello che non si ha, ma dipende.
Dipende da quello che sei e come sei fatto, della capacità che hai di essere, di quello che stai muovendo nel vivere che fai. Dipende dall'osservazione che fai in quello che c'è e dall'idea che hai di quello che vorresti o vuoi. Dipende dal condizionato aspetto che metti nell'aspettativa condizione che regge il cammino che fai. E poi ti ricordi, di quando c'erano delle cose che contrastavano con quello che non c'era e stavi male perchè nell'effettivo non sceglievi una Y.
 
Effettivamente scegliere almeno una Y è importante. Da mettere un po' qua e un po' là, spostandola fino a quando ti accorgi che anche il Sole un cuore ce l'ha. Che batte e ribatte in quel bum bum che ascolti quando chiudi gli occhi e ti lasci andare fino a sentire. I passi di una formica e le foglie che cadono, la percezione di un istante e l'infinito che regna nello sguardo di una persona che è ancora viva. Perchè non tutti sono vivi, anche se non lo sanno. Molti già morti stanno e trascorrono il tempo terrestre tra un fare e un dire che niente assomiglia a quello che potevano essere non possono più. Bisognerebbe dirglielo per ridestarli di nuovo a vita nella Luce di un giorno nuovo dove non c'è più conflitto ma solo Speranza che tra le nuvole guerriere passa e nel riflesso di pozzanghere si specchia.
 
Effettivamente il gusto che ha la Vita certe volte non si può spiegare ma solo assaggiare in quei baci che non hanno retrogusti amari ma ti lasciano in quell'estasi di rappacificati gesti che poi espandi e muovi. Che dell'Amore se ne parla tanto ma quasi nessuno ne sa. Perchè si pensa troppo a se stessi ma non in quel modo che faresti con chi nel tuo Cuore ti ha toccato e vorresti solo vedere felice di essere, al di là di quello che vuoi tu. Si potrebbe fare anche con la propria piccola unità che è fatta di carne, sangue, pensieri e un cuore che batte e ribatte e fa bum bum mentre ascolti quando chiudi gli occhi e ti lasci andare fino a sentire. Le carezze che ti hanno dato e le parole che ti hanno raccolto quando eri caduto, i sogni che facevi sotto ombre di tigli in fiore e quei cieli dove volavi anche se le ali non le avevi.
 
Scalza

 

 

 
 
 

Soppesati atomicamente

Post n°5768 pubblicato il 12 Maggio 2009 da scalzasempre
 

 

 

Certe volte, guardare le cose al contrario ti aiuta a capire.

Ad esempio, che districarsi nella tergiversazione è sempre un'operazione delicata ed estremamente difficile. Poi ci sono le statistiche, per esempio, che districano la tergiversazione con l'appariscenza del vero falsificato.

Sarebbe meglio se fosse un falso verificato ma alla fine bisogna accontentarsi di quello che c'è e cercare di andare verso quello che non c'è.

Anche questa è un'operazione delicata ma fattibile e soprattutto doverosa agli atti di quei posteri che un po' ci appartengono.

E poi capisci che le controfigure sono quelle che badavano a presenziare ma non sapevano accompagnare per incapacità di etceterità.

E bon.

 

Scalza

 
 
 

Rivirgoleggiare appenamente

Post n°5767 pubblicato il 12 Maggio 2009 da scalzasempre
 


Non è che bisogna capire tutto tuttissimo. Anche sul fare, stessa roba.
Ad esempio, una mia amica certe cose le sa fare meglio di me. Quindi io resto ad aspettare il suo fare e me ne sto a guardare i prati e i raggi di sole, le formiche e i petali di rose che cadono perchè sfioriscono.
Alla fine tutto sfiorisce, anche se è un po' triste che capiti perchè la bellezza andrebbe sempre preservata in un mondo dove il brutto dilaga come se fosse aria nel vento. Ma bisogna cambiare punto di vista. Il trucco è quello. La mia amica lo sa.
Lei guarda un po' in giù e un po' in su. E facendo su e giù si allena ad essere allenata e quindi quando i petali di rose cadono lei è già preparata e non diventa triste, perchè sa che poi un'altra rosa fiorirà.

Scalza

 
 
 

Assemblati in rigosità

Post n°5766 pubblicato il 12 Maggio 2009 da scalzasempre
 

 

 

Certe cose non si possono studiare a tavolino. E' un po' come voler giocare a robe ferme, tipo un congelamento che ferma il tempo di tutti, tu entri nel campo di calcio senza aver mai giocato una partita, prendi il pallone con le mani tanto nessuno ti vede perchè sei a una velocità che te ne fai un baffo delle trassature, ti metti di fronte al portiere, gli fai una pernacchia e ti spari un bel goal. Così si diventa campioni del mondo.

Ma non si può studiare a tavolino tutto. Certe volte è meglio fare un  bel regalo tirchioso. Fai bella figura e bon.

Scalza

 
 
 

Affabulati nell'attendimentosità

Post n°5765 pubblicato il 11 Maggio 2009 da scalzasempre
 

 

 

Stanotte mentre cantavo Aquarela con Toquinho, ho visto un fiore danzare. E mi sono innamorata, tanto.

Poi scendeva sera e Toquinho doveva tornare a casa, così l'ho accompagnato per un pezzo di strada mentre l'erba si dondolava di qui e di là. Avrei voluto correre in mezzo a quei prati ma Toquinho canticchiava una favola dove un cielo amava una stella e la teneva stretta a sè, tutto il giorno e notte. E lei era felice perchè l'abbraccio di quel cielo era immenso ma contenuto dalla protezione di quella libertà che serve sempre nell'amore. E quando siamo arrivati a casa sua, l'ho abbracciato forte perchè mi ha fatto un regalo meraviglioso.

Scalza

 
 
 

Hpitati in casualità

Post n°5764 pubblicato il 08 Maggio 2009 da scalzasempre
 

Oggi venerdisco,

poi si vedrà.

 

*

* Scalza  *

 
 
 

Prove & tecnicismY

Post n°5763 pubblicato il 06 Maggio 2009 da scalzasempre
 

 

Mentre mi illimonavo d'immenso, ho pensato.

Sarebbe bello se ci fosse una fine affinevolizzata sul finimento della finosità. Perchè senza fine, generalmente, ci si sfinisce senza un perchè.

Come quando insegui obiettivi di altri e poi, fermandoti, ti accorgi che non c'è niente per te e allora è inutile chiedersi perchè. C'è solo da cambiare strada, percorso, modo di vestire e di fare che non c'è niente di più inutile che essere chi non sei per fare piacere a chi dice che sei "perfetto" così come non sei.

Poi, per fortuna, un giorno ti accorgi che è tutto sbagliato. E ricominci, senza tante parole.

 

Scalza

 
 
 

Made in taiwan

Post n°5762 pubblicato il 04 Maggio 2009 da scalzasempre
 

 

Pensavo mentre tornavo a casa che una volta riuscivo a leggere messaggi anche mentre guidavo e adesso non lo faccio più. Forse perché ho capito che è meglio restare fermi quando si ascolta perché se arrivasse uno sbandamento, resisti meglio al contraccolpo e ti assesti più velocemente di quello che potresti fare mentre sei in un movimento anche se lento.
Suggerisco l’ipotesi della consapevolezza come gesto pratico per riportare orientamenti, direzioni, desideri.
Desideri che un tempo avevo imprescindibilmente più ampi, come quando ho scelto di cambiare la maglietta anche se non mi piaceva per niente quella che piaceva a M* però, si sa, che per restare nell’atmosfera dell’amorevolezza, qualche illusione si fa.
Solo che se non sei abituato a magheggiare, alla fine quest’illusione un peso ce l’ha. E ti ritrovi con una maglietta che non ti piace e qualcuno che prima c’era e poi non c’è più. Capita.

 

Scalza

 

 
 
 

Quarta punterallata

Post n°5761 pubblicato il 30 Aprile 2009 da scalzasempre
 

 

Quello che serve è un po' di ordine, un nuovo ordine è meglio.
 
Perchè ripristinare è un concetto errato che in un certo modo non tiene conto di quello che è cambiato, nei sentimenti, nella voglia, nel perchè che è importante soprattutto a livello di motivazione che è un po' come una marcia che ingrani nelle cose che fai.
Come quando, ad esempio, C* mi ha detto "hey stasera che fai?" e io sapevo bene che avevo detto a M* di si, che sarei andata al cinema con lui ma poi C* mi era più simpatico quella volta che mi sembrava di avere più voglia di ci-are che non di emme-ggiare. Così ho disfatto e fatto e mi sono arrangiata su un nuovo ordinamento di cose che mi sembravano fossero meglio per quella voglia che avevo e quel sentimento che mi sembrava ci fosse al di là di quello che nell'effettivo c'era. E' una questione di "sembramento".
 
Per fortuna la Verità è sempre nei fatti. Se così non fosse sarebbe drammatico e inutile. Come un prato sfiorito e mille verità appese a quei petali che il vento porta chissà dove, forse sulle labbra di chi le assaggerà, trovandole amare o salate, indigeste o velenose, dolci e tempestose.
E con quelle labbra bacerai la bocca di chi incontrerai perchè devi rivalerti su quello che avanza instabile e senza alcun riferimento nel tuo cuore. Per quel gusto della rivendicazione applaudita da tutti quelli come te che cercano solo un abbraccio vero dove potersi coricare e riposare, che l'amore non l'hanno mai avuto o forse solo scontrato senza capirlo profondamente. 
 
Se bastasse, lo farei. Ma è tardi, devo andare al cinema con G*.
 
Scalza

 

 
 
 

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