IL DEMOATEO

Perché, per quale inspiegabile ragione, in questo Paese, la politica non riesce ad esprimere un uomo di statura? Perché, poi, la sinistra, ormai ridotta a brandelli, non riesce a far emergere una personalità di spicco, alla Zapatero, per esempio? Ci vuole tanto a provare a cercare fra i giovani, i quarantenni, coloro che oltre ad avere, possibilmente, una discreta cultura personale, possano regalarci una prospettiva per il futuro meno squinternata di quella che ci propone questo allucinante governo che ci ritroviamo? Abbiamo conosciuto Berlusconi - per bene - durante il nefasto quinquennio 2001-2006; non contenti di ciò, alla fine della legislatura, pur pensando noi di sinistra, di potercela fare a mani basse, ci siamo ritrovati a vincere con uno scarto irrisorio che ha prodotto un governo litigioso e chiacchierone, seppure capace di iniziative coraggiose e di una seria lotta all'evasione. Purtroppo, però, quando le contraddizioni fra le varie componenti sono emerse, il governo è affondato e il risultato di tutto ciò ci ha portato ad una clamorosa sconfitta elettorale, nella quale la sinistra, soprattutto, ha visto perdere tutte le sue rappresentatività in parlamento. A tutto questo, ha fatto da contraltare l'altrettanto clamoroso successo delle destre il cui capo è lo stesso famigerato piazzista, che ci ha trascinati sull'orlo del baratro due anni or sono. In aggiunta, le prime manovre del nuovo esecutivo, ci hanno subito fatto riprendere il discorso... da dove lo avevamo interrotto: le leggi "ad personam", quelle con le quali questo bugiardo parolaio, è uscito indenne da alcuni processi in passato e, grazie a quelle nuove, sta preparando il terreno per non affrontare quelli prossimi. Intanto, Brunetta, ministro dalle capacità direttamente proporzionali alla sua statura, ha ingiuriato liberamente i dipendenti pubblici; Tremonti, famigerato commercialista autore di condoni a pioggia e inventore di buchi strepitosi mai dimostrati, sta rastrellando soldi altrui per finanziare operazioni quanto meno discutibili; Alfano, nel tentativo di difendere l'indifendibile per giustificare il decreto sulle intercettazioni, spara raffiche di inesattezze e bugie che lo rivelano come uno dei ministri più incompetenti. Tutto ciò, mentre una delle città più belle del mondo continua a languire fra un mare di rifiuti e le promesse di un premier irresponsabile. In tutto questo bailamme, quel che resta di una delle sinistre più storiche ed importanti d'Europa, latita o, nella migliore delle ipotesi, riesce a trovare il tempo per continuare a litigare. Ho come l'impressione che siamo solo all'inizio. Un abbraccio. Claudio.