Creato da annina79dgl il 26/12/2009

Il diario della Nina

un angelo con la coda da diavolo

 

Johnson

Post n°181 pubblicato il 03 Gennaio 2012 da annina79dgl

Gli ultimi giorni di Novembre ho adottato Johnson.

Vi assicuro che quando l'ho visto in foto, quando mi hanno mostrato la foto e mi hanno detto "Questo fa per lei", ho sentito un subitaneo moto d'amore. Un affetto immediato ancora prima di vederlo dal vivo.

Per vederlo, abbracciarlo, coccolarlo, portarmelo a casa...ho dovuto aspettare qualche giorno. Le addette non sono sempre presenti.

Ma io ho fatto ben tre volte avanti e indietro per trovare le addette che mi facessero compilare tutte quelle scartoffie (utilissime a loro, per me un surplus) che mi permettevano di adottarlo.

Il suo nome non era Johnson. Ne aveva un altro al quale non rispondeva mai.

"E' qui da poco più di un mese...credo che lei potrà cambiargli nome"

Da qui a Johnson...il passo è stato breve.

Johnson è... no...non è bellissimo. Ammettiamolo. E' tenero. E' un coccolone. Ha 4 anni, il pelo nero e rossiccio e gli occhi nocciola. E' un meticcio di 10 kg. Un po' ricorda un piccolo pitt bull, un po' una iena, un po' un orsetto con quelle sue orecchie a penzoloni.

Non abbaia quasi mai, a volte ringhia se incrocia un altro cagnolino che gli sta antipatico.

Ma chi non ringhierebbe in quel caso? Io ringhio dentro di me...moltissime volte...se incrocio un individuo antipatico. E lo vorrei anche mordere ... :)

Dicono che mi assomigli per l'aria posata ed elegante.

"Se ne sta sempre li...tranquillo...timido...posato. Come te..."

Che c'entri il destino anche qui?

Non lo so.

Ormai al canile funziona che sono loro che decidono quali cagnolini darti. Non si porta più a casa il cagnolino "da colpo di fulmine". Ti porti a casa il cagnolino più adatto alle tue esigenze. Ti fanno compilare una scheda in cui spieghi come vivi, dove vivi, se ci sono altri animaletti (nel mio caso due tormenti di conigliette), come lo vuoi tu...il cagnolino, se lo vuoi cucciolo, adulto, di che taglia e con che carattere.

Per me erano essenziali alcune cose : maschio, taglia piccola (ma non toy), coccoloso e affettuoso. Ho scritto davvero "COCCOLOSO E AFFETTUOSO".

Lo è. E' un amore. E' anche uno che pretende le coccole. Se le viene a prendere. Ti da il tormento portandosi la tua mano addosso. Te la viene a cercare, TI viene a cercare. Ovunque.

E' la mia ombra e un divoratore di : ciabatte, calzini, guanti (10 euro buttati...ahimè). Ma non potrei più farne a meno.

Da quando ho scelto di prendermi cura di John ho scoperto che anche lui si prende cura di me. Riverso su di lui tutto l'amore che gli altri non vogliono. Mi prendo da lui tutto l'amore che gli altri non mi danno.

Forse è stato un passo azzardato?

Io non lo so.

L'ho fatto perchè sognavo un cane sin dalla tenera età. L'ho fatto perchè con John non posso scappare da mia madre se litigo col mio ragazzo. Non posso perchè c'è John. L'ho fatto perchè quando sono sola in casa John non mi fa sentire sola. L'ho fatto per mille motivi.

Forse se fossi cieca John, che al guinzaglio è un po' "anarchico", mi farebbe ammazzare. Forse se fossi una che vuole essere indipendente a tutti i costi, John sarebbe un po' pesante.

Ma non sono cieca. E desidero follemente che qualcuno dipenda da me. Che mi stia appiccicato anche quando non ne ho voglia, solo per muovere la sua codina e accoccolarmisi addosso.

Ad ognuno il suo cane. Johnson è il mio.

Ci siamo intesi subito. E anche se ogni tanto fa il furbetto e mi disubbidisce, si fa perdonare mettendosi a pancia in su e mostrandomi tutta la sua vulnerabilità. Nei suoi occhi leggo "sono qui. sono tuo. scusa. è stato più forte di me. ora guarda qua ... fai di me quello che vuoi"

E in quel momento mi si allarga il cuore.

Io...che sto cominciando a diventare misantropa, misogena e acida...mi prendo un cane. E comprendo che è vero che gli animali sono meglio, molto meglio degli esseri umani.

Già lo sapevo, ma ora lo comprendo.

Johnson mi ha già salvato parecchie serate solitarie. E pure il morale.

Quando guardo i film dell'orrore non ho più così paura. C'è John.

Quando sono sola e la tristezza mi assale lo chiamo e lui si aggrappa con le sue zampine alle mie gambe, si mette in piedi e mi guarda adorante. Sembra che sorrida (per me in effetti...sorride) e io scoppio a ridere.

"Sei il mio matto!" gli dico.

Vedete, forse non è una cima d'intelligenza. Gioca con la pallina, ma non me la riporta. Non si siede quando gli dico "seduto", non sempre va in cuccia quando gli dico "cuccia". Ma quando piango viene a leccarmi le lacrime. Quando rido saltella per casa come una lepre. Quando torno a casa la sera tardi dal lavoro mi lecca le dita delle mani gelide. E in 10 secondi sono calde.

E' uno dei cani più sensibili con cui abbia avuto a che fare. E allora non me ne frega niente se non è ammaestrato. Lui deve essere libero di essere sè stesso. Proprio così com'è.

 

Vi auguro un buon anno. Che sia buono...come John ^_^

 
 
 

Germogli

Post n°180 pubblicato il 21 Novembre 2011 da annina79dgl

L'ultima seduta, il mio psicoterapeuta mi ha detto "sono contento...continui così".

"Sa...Anna Maria...c'è un vecchio adagio, che a me piace molto, che dice che le bufere e le gelate non impediscono agli alberi di germogliare. Ciò significa che c'è un tempo per tutti...il tempo di germogliare arriva per tutti. Nonostante i brutti momenti. Perchè i brutti momenti ci azzerano...ci annullano e ci aiutano a ripartire. Diversi. Mai più come prima. Nuovi. Dopo i primi momenti di dolore...c'è sempre spazio per germogliare. Quando il momento arriva"

"Non so - gli rispondo - se questo cambiamento in me fosse una cosa destinata ad avvenire o sia merito suo...si ricorda quando mi ha detto che sarei rimasta stupita da ciò che mi sarebbe capitato?"

"Si - risponde - ricordo bene"

"Ecco...non so a cosa sia dovuta questa trasformazione...in me. Ma è avvenuta. Sta avvenendo. Giorno dopo giormi mi sento sempre più forte e più orgogliosa di me. La donna spaventata e confusa di qualche mese fa non c'è più. Sono risoluta. No è no. Si è si. Nessuna riserva. Ovviamente...sono in "fieri" in divenire...ma ... "

"Ma ciò la rende orgogliosa...credo"

"Si...sono orgogliosa di me"

"Io credo, Anna Maria, che lei fosse semplicemente PRONTA. Pronta a diventare quello che è in lei"

 

Cosa siamo noi?

Ora credo di aver capito che noi siamo ogni giorno diversi da quello precedente. Che io non sono nè l'Anna di ieri, nè tantomeno quella di due mesi fa o di un mese fa. E domani...domani sarò diversa da oggi.

Credo che autocatalogarci e farci catalogare non sia una cosa positiva.

Credo che la vita sia un percorso...dove non è importante la meta, ma tutti i giorni che ci stanno in mezzo. E' giusto darsi degli obiettivi, ma per seguirli...bisogna vivere tutti i giorni singoli, tutti i momenti singoli.

Ci vuole disciplina nella vita. Senza disciplina sei solo un cazzone.

Quei singoli momenti vanno vissuti con coscienza di quello che sei e di quello che vuoi.

Spesso noi ci vergognamo di noi. Di volere cose che gli altri dicono "è da pazzi! come puoi volere proprio quella cosa? PROPRIO QUELLA PERSONA?!"

Ma...mentre prima mi vergognavo ad ammettere che io volevo quelle cose...ora lo SBANDIERO. Con orgoglio. Perchè le cose che voglio mi rappresentano. Quelle cose...tutte...belle o brutte che siano...sono IO.

Di qui ho imparato ad amarmi , a farmi rispettare. Secondo il mio psicoterapeuta ho imparato a comunicare in modo diverso. Sicchè, senza alzare la voce, senza pormi necessariamente a un basso livello, riesco con sicurezza a trasmettere alle persone il mio pensiero.

Perchè...lui dice...quando siamo sicuri di quello che pensiamo e lo esprimiamo...le nostre parole sono come FRECCIE. E arrivano. E noi non siamo più pronti a ritrattarle, nè con gli altri, nè con noi stessi.

IRREMOVIBILE.

Ho lasciato per la strada un pezzo di me. Non volevo. Lasciare pezzi di sè stessi per la strada fa sempre male. Ma se continui a tenere in te quei pezzi di vita, finisce che non vai più avanti ma resti sempre fermo. Non progredisci.

Per un pezzo ho guardato quella me stessa che non mi piaceva più con malinconia. Ero diventata un'altra. Ma non sapevo chi. Non mi piacevo. Ero triste. Ero debole. Ero "in  balia" degli umori altrui. Delle scelte altrui.

Ho deciso di affrontare una terapia. Una terapia "leggera".Ma pesante dal punto di vista economico. E forse...è vero...l'ho fatto perchè ERA ARRIVATO IL MOMENTO.

Ora ... non vi dico che sono stra felice. Ho un sacco di problemi economici. E di salute.

Cose ...il denaro e la salute...senza le quali fatichi davvero a trovare una tua serenità al giorno d'oggi.

Nonostante tutto dico che sono molto più serena di quando avevo soldi, salute e relax.

Sono io che gestisco la mia vita.

Sono io che mi creo il rispetto degli altri.

Sono i che decido chi resta e chi va.

La gente mi conosce perchè sono IO. Non la ragazza di...o la figlia di...o la sorella di.

Io ho la mia identità. Spesso non piaccio. Sono scomoda, stronza e cinica. Sbrigativa. Ma non con le persone che amo...intendiamoci.

E se qualcuno dovesse lasciarmi per strada perchè io non rientro più nelle sue priorità...beh...sapete cosa c'è? IO CE LA FARO'. Probabilmente bestemmierò. Poi andrò a chiedere scusa alla Madonna, in chiesa. E poi, mangiando bocconi amari...risalirò.

Leggo Buzzati. A casa mia.

Ho fatto un censimento. Io e il mio ragazzo risultiamo una famiglia.

Una famiglia un po' strana...lo ammetto. Ma ce la stiamo mettendo tutta in tutti i sensi. Io vedo in lui gli stessi miei sforzi. E al di la di quello che pensano e dicono e hanno detto gli altri...andiamo avanti. Come se le difficoltà...affrontate insieme...non facessero più paura.

Credere che una storia...se continua così...non faccia molta strada. Ma credere che VUOI PORTARLA AVANTI NONOSTANTE TUTTO...se ci credi davvero...non è un errore.

Ma credere primariamente di voler migliore TE STESSO PER TE.

E poi...se tutto questo porta giovamento agli altri...ben venga.

Questo...signori...mi tocca dirlo...mi rende orgogliosa.

Auguro a chi mi ha voluto bene in passato un futuro luminoso. Perchè ve lo meritate.

Ma me lo merito anche io.

Credetemi sulla parola.

E siccome non mi è mai stato regalato niente in questo ultimo anno e mezzo ma me lo sono guadagnato da sola...dal cellulare a 39 euro, all'amore di chi mi sta vicino e perfino all'odio di chi dice "oddio...anna no. è proprio una stronza"...credo che perfino i funghi che cucinerò stasera...presi nel banco surgelati a un euro (in offerta) ME LI GUSTERO' come se fossero i funghi di un ristorante.

Ristorante...chi si ricorda più come è fatto un ristorante?

Mi manca?

Un po'...

Ma solo un po'.

Perchè ora non mi manco più IO.

 

 

 
 
 

L'ULTIMA LETTERA (?)

Post n°179 pubblicato il 02 Ottobre 2011 da annina79dgl

Sempre un po' più forte. Mi sono tutelata. Ho costruito piani secondari. Mi sono appoggiata a un dottore. Sto andando avanti a piccolissimi passi. A spallate a volte. L'ansia che mi insegue. E io che a volte ho perfino il coraggio di riderle in faccia.

Sono magrissima. Eterea. Ma...ho voglia di vivere.

Ho pensato di scriverci qualcosa su, su tutta questa storia.

Una storia comune ma paradossale. Paradossale perchè non mi arrendo. C'è un tunnel scavato nel terreno ed è buio e mi chiama, ogni giorno mi chiama con voce suadente.

Lasciati andare - mi dice - che ti costa lasciarti andare? Non vedi che non hai più energie per andare avanti? E io , sul ciglio di quel suadente...comodo, troppo comodo, baratro, punto i piedi a terra e quando il vortice di aria si fa troppo forte e tenta di risucchiarmi, mi distendo a terra, come in trincea, sotto l'attacco nemico, e guardo il giro d'aria che entra nel buco e NON ENTRO.

Dietro di me, ad un passo o poco più, stanno tutte le cose che amo. Ma anche dentro il buco ci sono cose che molto masochisticamente amo.

Solo che non mi avranno mai. Quelle cose. Non avranno mai e avranno sempre meno Anna.

Dietro di me, ad un passo, sta un arcobaleno di colori. Tutto quello che potrei essere.

E ai miei piedi quel buco. Tutto quello che NON VOGLIO ESSERE.

Mi hanno insegnato a dire "IO NON SONO SOLO QUELLO" quando vivo o faccio qualcosa.

Mi hanno insegnato a pensare che ESISTE SOLO QUESTO MOMENTO, SOLO QUESTO ISTANTE.

E mi hanno insegnato che le emozioni sono parabole gaussiane. Che si alzano, hanno un picco di intensità e poi si spengono da sole.

E che l'unico modo per farle finire è lasciare che facciano il loro corso.

Tutte le volte che dal tunnel nel terreno parte quel famoso giro di vento che tenta di portarmi sotto e risucchiarmi, io, semplicemente, mi metto stesa a terra e aspetto che passi.

Non capisco...solo una cosa.

Perchè ho l'arcobaleno dietro di me e non lo raggiungo.

Non sono le cose del passato, quelle che stanno alle mie spalle. Sono tutte le persone che mi spalleggiano, che credono in me, che mi sorridono e mi aspettano.

Voglio sentirmi sola. VOGLIO AFFRONTARE LA SOLITUDINE. IL RAPPORTO TRA ME E QUELLA VORAGINE. Credo che sia l'unico modo per riuscire un giorno...a tappare quel buco. Non tornerò da loro finchè quel vortice rimane aperto. E con la sua voce insinuante mi chiama.

Posso fermarmi su quell'affascinante ciglio di baratro. E sfidarlo. Ma non posso accoccolarmi tra le braccia di chi amo se non chiudo quel baratro.

Sarebbe troppo comodo. E sarebbe un'illusione. Un'illusione di cui fanno uso molte persone. Ma le illusioni non risolvono i problemi. Ti aiutano solo a credere che non esistono più. E la prima caduta...sarà quella più eclatante.

E' questo che non voglio. Per me e per le persone che mi amano e mi ameranno.

Io per me e per loro VOGLIO IL MEGLIO.

http://www.youtube.com/watch?v=YmVUFLmMCdc&feature=related (COPIA E INCOLLA SU YOUTUBE...E GRAZIE DELLA VISITA)

ciao.

 
 
 

SeT FiRe To ThE RaIn ...

Post n°178 pubblicato il 16 Settembre 2011 da annina79dgl

 

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ALICE

Post n°177 pubblicato il 20 Agosto 2011 da annina79dgl

Sto ascoltando "Alice" di De Gregori.

E pensa un po'...penso a mio padre.

Mio padre che canta Alice.

Alice...che tutto questo...lei non lo sa.

Ma io non ci sto più e i pazzi siete voi.

Dice lo sposo.

Anche io spesso in questi ultimi tempi penso di essere circondata di pazzi.

Non li capisco. Io non capisco più le persone. Non capisco più perchè dicono una cosa e agiscono diversamente.

Del resto...lo faccio anche io. Ma solo per riflesso. Per vendetta.

Sono stanca. Devo essere l'unica "brava" in mezzo a una folla di ipocriti?

No...non è così che se ne andrà lo sposo, dice De Gregori. No. Nemmeno io me ne andrò così. Senza aver fatto niente per difendermi da tutta questa follia.

Le persone scaricano le loro fragilità sugli altri. Lo fanno perchè non sanno come gestirle. Non le affrontano. Preferiscono trincerarsi dietro il meccanismo "ti do la colpa del fatto che io sono fragile" invece di risolvere le loro fragilità.

E tutto questo Alice non lo sa. O forse...chissà...Alice magari non vuole vedere.

lei vorrebbe vedere gente coi piedi ben piantati per terra. gente libera di testa e di cuore. gente che non soggioga e non si fa soggiogare.

perchè...credo che Alice sia nata libera.

lei è uno spirito libero. Anche se è in cinta.

E lo sposo...lui non ci sta.

Ma Alice ... quella che mi immagino io...non ha sposo.

Lei ha lasciato lo sposo anche se è in cinta. Perchè lei non vuole sposarsi perchè "si deve".

Alice guarda i gatti e invidia la loro indipendenza. Ma lei non è un gatto. E' una persona.

Una persona che non puoi assolutamente mollare li perchè ti va. Una persona che si ripromette guardando i gatti di farsi trattare con più rispetto.

"io voglio dividere i miei spazi di vita con qualcuno che abbia voglia di dividere tutto. Altrimenti il bambino me lo cresco io. Da sola. Io e questo bambino staremo benissimo da soli. si. certo."

Alice lo farà. Non sposerà quell'uomo solo perchè si deve. Non lo farà...nemmeno per amore e soltanto per amore.

Alice sa quello che vuole. Non lascerà passare il tempo stupidamente . Così pare ma...lei ha in mente un sacco di progetti. Lei e il suo bambino. La gente la guarda....crede di conoscerla. Ma non ha idea...la gente...di quello che davvero pensa Alice.

C'è anche Lily Marlene...la bella della storia. Ma ad Alice, che non è bella, non interessa. C'è solo lei...e il suo bambino.

Alla fine i gatti muoiono nel sole. E c'è pure Cesare...che aspetta....e aspetta il suo amore. Per ore ed ore. Chissà...se Cesare ed Alice si incontreranno mai.

Poi c'è ancora lo sposo...che si incazza. E Alice farebbe meglio a mollarlo sull'altare. Ed è quello che farà.

e c'è in mendicante"non ti chiede mai pane e carità...e un posto per dormire non ce l'ha...ma tutto questo Alice non lo sa."

Poi lo sposo grida ancora. E tutti pensano "lo sposo è impazzito...oppure ha bevuto. Ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa....non è così che se ne andrà"

 

Chissà come se ne andrà lo sposo che grida e grida. Chissà che farà Alice. E Cesare. E la Marlene. E il mendicante.

Beh...io credo che ognuno prenderà la sua strada.

E non ho ben capito se Alice e la sposa sono la stessa persona. Io lk'ho sempre interpretata così.

Ma forse...ho sbagliato TUTTO.

 

 
 
 
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