VIAGGIO IN ME STESSA

....DEDICATO....

…Gli aveva scritto una lettera…Lei sapeva che le lettere non le scrive più nessuno, è vero…..ma gliel’aveva scritta lo stesso…
…Aveva strappato un foglio dalla sua agenda, quella dove scriveva i suoi pensieri… si era seduta su una panchina appiccicosa di pioggia, col suo cappuccio e col cd portatile spento…Era lui la sua musica… Il più potente dei beat che avesse mai potuto sognare, uno di quei beat da cui non sai mai cosa aspettarti … lei di "testi" pronti credeva di averne così tanti che ogni tanto si chiedeva chi glielo facesse fare….poi lui arrivava e nei suoi occhi scopriva ogni volta un suono diverso, ogni volta qualcosa di nuovo per cui perdere la testa….era difficile, si...perché non è da tutti avere sempre qualcosa da inventarsi, avere sempre una nuova carta da giocare..ma fino all’ultimo sentiva che ci sarebbe riuscita e invece… il tempo passava e quei mille suoni piano piano iniziavano a confonderla…l’orchestra si è fermata…ha suonato un piccolo triangolo,il piccolo triangolo di quelle mille piccole parole che nei grandi discorsi e nelle grandi passioni lasciamo sempre correre via, come se nulla fosse…ma è durato poco…un suo sguardo, è bastato un suo sguardo, perché il piccolo triangolo si mettesse a correre,correre via spaventato…sotto la pioggia dei rimorsi che non si ferma mai…quasi vergogna…vergogna che un piccolo strumento si sia permesso di fermare un’orchestra per dire la sua.Poi…è venuto il silenzio…il silenzio delle domeniche d’inverno in cui tutto sembra immobile, quel silenzio che solo un bacio riesce a colmare…quello che spegne i fuochi ma gioca a soffiare sulle ceneri per tenerle accese…Soltanto così …una mattina però lui le manda uno di quei messaggi troppo importanti per essere cancellati… lui forse ha capito… è giunto allora il momento di suonare per quel piccolo triangolo…il momento di correre dalla sua orchestra e dimostrargli che tante volte le rose possono nascere pure fra le crepe dell’asfalto..per questo lei ha lasciato camera sua , ha lasciato il sole timido del pomeriggio riflettersi su quel letto dove credeva fossero le lacrime a risolvere tutto e si è inventata di uscire…uscire e dirgli che qualcuno ha inventato la musica proprio per questo…perché una nota da sola non è nulla…negli occhi lei ha la luce di un pianto che non uscirà ,nelle mani un futuro con cui sa che dovrà fare a pugni ..lui le chiede: perché mi guardi così? lei ha sempre tirato fuori tutte le parole del mondo ma questa volta le dirà soltanto…perché ti amo…

I woke up this morning, feeling brand new.. and I jumped up, feeling ma highs, and ma lows in ma soul, and ma goals...

Tutto questo dedicato a tutti quei passi falsi che mi hanno insegnato ad amare le strade, a tutti quei volti su cui ho visto i miei stessi occhi, a tutti quelli con la testa rivolta all’insù, a chi aspetta da una vita e a chi si illude di avere già trovato tutto; a mia madre, la persona che più mi ha dato senza mai chiedere in cambio per tutte quelle volte che avrei voluto dirle anche soltanto che le voglio bene; è dedicato ai miei dubbi, alle mie paure e ai miei rimorsi, è dedicato ai perché che non si trovano e a quelli che conosciamo come le nostre tasche, dedicato agli angoli che mi conoscono, dedicato alla mia finestra, dedicato a chi lascia tracce di sè, dedicato alla danza e alla sua forza, dedicato alla musica che mi accompagna ,dedicato a chi mi capisce e a chi no, a chi sa di non riuscire a farlo eppure in fondo mi vuole bene, a chi mi illude e delude, a chi mi ha dato forza soltanto coi suoi occhi….dedicato alla persona che più ho amato e a tutte le sue incertezze…dedicato ai miei amici, a quelli con cui passo ore a parlare e a quelli che saluto soltanto … Dedicato…in fondo dedicato soprattutto a me... Federica