Creato da nefertiti_86 il 21/07/2006
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« Messaggio #116Briciole »

..radici recise...

Post n°117 pubblicato il 28 Agosto 2012 da nefertiti_86
 

caro blog..

ti avevo lasciato, anni fa, perchè non mi sentivo più "a casa".. ed oggi torno a cercare un po' del mio mondo, la ragazzina che ero e che non sono più.. e che, teneramente, mi manca...

 

mi piace molto questa idea del "ritorno"...

ritornare da una persona amata e poterla riabbracciare; rivedere un luogo che per qualche motivo ci è appartenuto; recuperare un oggetto.. o un'emozione felice...

ma sto pensando solo in positivo: fa battere il cuore (almeno a me..) anche ritrovare una persona che abbiamo amato, ma con la quale ci sono stati dei contrasti... e che quindi probabilmente non potremo riabbracciare mai più, anche se lo desideriamo...

fa battere il cuore rivedere un luogo che in qualche modo ci è appartenuto.. anche se è poi legato a qualche dolore...

e fa battere il cuore recuperare un oggetto.. anche se evoca ferite...

 

ma, in positivo o in negativo, è buffo che io mi metta a ragionare sul concetto di "ritorno" proprio ora che cerco di metabolizzare uno dei più violenti ed irreparabili strappi...

perdere un genitore è come avere completamente recisa una delle proprie radici più profonde...

per i contrasti.. non vale più "rimandare perchè tanto c'è tempo": quello che è (o non è) stato detto o fatto non si potrà recuperare più...

per gli errori.. non ci sarà più rimedio...

..ora c'è tempo per le paure più profonde e per gli interrogativi più banali: da "chi sarà adesso la mia guida per certe cose? chi mi insegnerà certe cose che non so?"... a "chi mi accompagnerà all'altare se mai deciderò di sposarmi?"...

 

un universo se ne va per sempre: tutto quello che sapeva, tutto quello che pensava (realmente), i suoi ricordi...

mi aveva raccontato qualcosa di quando era ragazzo, della sua vita.. mi aveva fatto qualche confidenza... e qualche confessione...

ma cosa c'era al di là delle cose che so?

non avrò mai risposta...

 

..per quello che ho capito io, per una ferita come questa non esiste cicatrizzazione...

sì, ok: ad un certo punto torni alla tua vita di sempre, a far quello che hai sempre fatto, a quello che devi fare...

probabilmente con il tempo smetti anche di avere difficoltà ad addormentarti perchè la tua testa continua a pensare a quando da piccola (in fondo neanche troppo tempo fa...) il tuo papà ti ha insegnato a nuotare; o a quando ti prendeva in braccio per ballare qualche romantico lento canticchiando sottovoce chissà cosa; o a quando lo costringevi a non lamentarsi se con la spazzola della barbie e le mollettine rosa gli facevi delle oscene acconciature; o a quando un giorno ti ha insegnato a guidare; o a quando venne a sapere del tuo primo fidanzato e disse con fare minaccioso "se ti tratta male, ricordagli che hai un padre.....!!"; o a quando, riaperti gli occhi dopo l'anestesia, la prima cosa che disse fu "come sei bella!"; o all'aver scoperto che conservava ancora un post-it sul quale a 16 anni gli avevi scritto un banalissimo "ciau, papà!" con il punto dell'esclamazione a forma di stellina...

e magari con il tempo smetti anche di svegliarti di soprassalto (quando/se finalmente hai preso sonno) per qualche brutto ricordo o per qualche cattivo pensiero; per qualche senso di colpa; per qualche rimpianto; perchè rivedi il suo ultimo sguardo o il fotogramma in cui improvvisamente quella mano ha cominciato a penzolare giù dal letto...

sì: magari con il tempo tutto questo si affievolisce..... ma si resta cmq delle persone incomplete...

ti manca un pezzo, non c'è niente da fare!

 

..in compenso arriva un attimo in cui realizzi di aver magicamente acquisito un titolo: ora sei "orfana"...!!

non si pensa mai che certe parole possano riguardarti... e invece sopraggiunge un giorno in cui queste parole ti qualificano...

"fidanzata", "moglie", "madre", "zia", "nonna".. può essere che ti avvolgano come un vestito che ti calza a pennello e non mette in evidenza i rotolini di ciccia...

...ma parole come "orfana" ti si incollano addosso, ti avvinghiano.. le senti come un anello troppo stretto che ti blocca la circolazione sanguigna...

capisci che è arrivato uno di quei momenti in cui le cose non possono più essere cambiate...

 

lo so: non sono la prima, nè sarò l'ultima... ..forse appaio patetica...

ma certe situazioni si impara (forse, si spera..) a gestirle solo con il tempo, solo pian piano...

anche se ho letto tanto in vita mia, non ho mai trovato manuali d'istruzioni per certe cose.. per quelle cose che "non mi vengono naturali", mettiamola in questi termini...

perciò? ..perciò penso che dovrò scrivere un manuale d'istruzioni (non di "distruzioni", ricordatelo!!!!!) tutto mio.. per correggere i miei "difetti di fabbricazione".. e i "problemi in fase di montaggio"...

.....quante pagine??

 
 
 
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