Creato da nefertiti_86 il 21/07/2006
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« Ricordi riemersiAutentiche!! »

Marco Travaglio

Post n°34 pubblicato il 26 Luglio 2006 da nefertiti_86
 

«Adesso si potrà lavorare di più e più tranquilli tanto dopo ci sarà l’amnistia». Se lo dicevano ridacchiando, qualche settimana fa, alcuni ladri di appartamento sudamericani trapiantati in Italia, mentre seguivano al tg il dibattito politico sul colpo di spugna prossimo venturo. Non sapevano, gli sventurati, di essere intercettati. Sventurati, poi, si fa per dire: in 24 furti nel centro di Milano, avevano raccolto la bellezza di 400 mila euro. Bottino più che sufficiente per congratularsi di aver scelto l‘Italia come terreno di caccia: solo in Italia, oltretutto, si sfollano le carceri mandando a casa i detenuti. Purtroppo per loro, diversamente da molti altri colleghi, i nostri eroi non han fatto in tempo a pregustare l’indulgenza plenaria: infatti sono stati arrestati, processati a tempo di record e condannati dal Tribunale di Milano senza attenuanti e con un aggravio di pena. Nonostante lo sconto di un terzo, previsto dai rito abbreviato, si sono beccati ben 6 anni perché - scrive il giudice nella sentenza a proposito del capobanda - «non merita il riconoscimento delle attenuanti generiche», non soltanto per il suo ruolo preminente nella gang ma anche perché «progetta, in vista della ventilata amnistia, di commettere tranquillamente ulteriori reati».

Gli allegri compari si consoleranno con l‘indulto di 3 anni che le Camere stanno per varare, liberandoli dal rischio di restare in carcere: scendendo da 6 a 3 anni, potranno ottenere l’affidamento ai servizi sociali cioè tornare in libertà. Ed è un vero peccato che non si siano candidati al Parlamento, altrimenti potrebbero rimanerci a pie‘ fermo. Infatti un loro collega pregiudicato, tale Previti Cesare, condannato anche lui a 6 anni per un reato infinitamente più grave (corruzione di giudici) e detenuto agli arresti domiciliari in virtù di una legge su misura gentilmente varata da alcuni suoi complici, grazie all’imminente indulto potrà tornare a piede libero e conservare il seggio parlamentare. E’ vero che era stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e dunque, secondo la Cassazione, doveva uscire dalla Camera con le mani alzate. Ma questa pena accessoria, grazie all‘indulto, da perpetua diverrà temporanea. E in Parlamento si sta lavorando per far rientrare anche quella nell‘annunciato provvedimento di clemenza.

Chi s’illudeva che Berlusconi e i suoi cari avessero perso le elezioni e che fosse finita per sempre l‘era dell’impunità per i potenti resterà lievemente deluso. È alle viste, infatti, la prima legge SalvaPreviti della nuova legislatura. Una SalvaPreviti bipartisan, camuffata da indulto «per sfoltire le carceri». Le carceri sovraffollate, naturalmente, non c’entrano nulla: altrimenti dall‘indulto verrebbero esclusi i reati contro la pubblica amministrazione (corruzione, concussione, peculato, abuso) e contro la giustizia (corruzione giudiziaria e corruzione del testimone), quelli finanziari (falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita, aggiotaggio) e le frodi sportive. Tutti reati per i quali, dopo la scarcerazione di Previti, Fiorani e Ricucci, non è detenuto nessuno. Invece sono tutti compresi.

Con la scusa dei detenuti si abbuonano preventivamente 3 anni di pena a chi, anche se condannato, in carcere non andrà o non tornerà mai: Fazio e i furbetti del quartierino, Tanzi e Cragnotti, il signor Savoia, il dottor Sottile, gli spioni dello Storacegate, i truffaldi di Calciopoli, il solito Bellachioma (imputato di corruzione di testimone, frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita). E poi, si capisce, quel sant‘uomo di Previti. Perché il sovraffollamento che allarma lorsignori non è quello delle carceri: è quello di un grazioso palazzotto di Piazza Farnese dove, scortato giorno e notte dalla polizia a spese del contribuente, risiede forzatamente il cosiddetto onorevole Previti. L‘angusto edificio va sfollato al più presto per motivi umanitari, consentendo al povero inquilino, stipato come una sardina fra la vasca delle aragoste e l’attico grande come una portaerei, di sgranchirsi le gambe nell’aula di Montecitorio. Ma siamo sicuri che Berlusconi abbia perso le elezioni?

 
 
 
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