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Un blog creato da arthur0100 il 05/03/2014

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« sono carne viva..chi tradisce... »

tradimento

Post n°10 pubblicato il 07 Marzo 2014 da arthur0100

Chi è più 'normale', la persona che tradisce o pensa al tradimento, o quella che non ha mai avuto nessun desiderio al di fuori della coppia? Dove comincia l'infedeltà? Nel momento in cui si passa all'azione? Nel momento in cui si desidera un'altra persona? Si può dire di essere "fedeli" quando si sta tutta la vita con un partner desiderando contemporaneamente di fare l'amore con un altro? Spesso si è condizionati da preconcetti "morali" che sono, il più delle volte, alimentati da proibizioni, retaggio del passato infantile. Autoimporsi la fedeltà, magari in contrasto con i desideri reali che spingerebbero verso un'altra persona, può essere considerato in assoluto una cosa positiva?

Non si vuole certo fare l'elogio dell'infedeltà, ma piuttosto spingere a riconsiderare cosa significa, per ognuno di noi, essere fedeli o infedeli a "se stessi. Nel "patto" alla base di ogni rapporti di coppia, il concetto di fedeltà dovrebbe essere strettamente legato a quello di "libertà": chi rimane in una coppia in maniera forzata sicuramente tradisce se stesso.

Quel patto va rinnovato di continuo durante le fasi della vita, per valutare quali comportamenti debbono essere considerati, di volta in volta, "tradimento" e quali no. Se l'infedeltà fosse casuale, episodica, potrebbe rivelarsi anche un elemento, in qualche modo, costruttivo, aiutando a focalizzare aspetti della coppia che non funzionano più. Se invece diventasse la regola, il meccanismo diventerebbe con tutta probabilità controproducente per il benessere della coppia. La fedeltà ha connotazioni totalmente soggettive che diviene necessario, per chiunque, stabilire dei limiti, dei confini. Negli amori giovanili, è facile promettersi amore eterno e fedeltà indissolubile, per poi scoprire, con l'andare degli anni, che la coppia, per esistere, ha bisogno di smussare gli angoli, di accettare il compromesso.

Bisogna fare sempre molta attenzione quando si parla di "normalità" riguardo ai rapporti personali: se un rapporto esclusivo, "fedele", è vissuto con limitazioni e forzature tali da causare ad entrambi difficoltà a realizzare se stessi, siamo di fronte a qualcosa di non costruttivo, "non normale". Desideri al di fuori della coppia possono essere rappresentati non solo da un'altra persona, ma anche da altre passioni, hobby, situazioni che possono realizzare se stessi. 

 
 
 
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