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« Io e gli psicologi 4Le pale eoliche »

Io e gli psicologi 5

Post n°74 pubblicato il 10 Maggio 2011 da lamiastoriavera
 

 

Sono un pò di giorni che non scrivo... ho avuto bisogno di pensare. Nel complesso sto bene, ma ci sono piccoli punti che devo chiarire; ci sono domande che mi faccio a cui non so dare risposta. Una è semplice: "Quanto sono cambiata? Quali comportamenti devo analizzare per capirlo?" Certo che in quest'ultimo periodo sento la mancanza di qualcuno che mi aiuti come fece Rosario dal 2000 fino al 2007. Rosario nel 2000 venne a scuola nella sua qualità di psicologo. Non sto a ripetere quanto io fossi fuori di testa da marzo del 2000 in poi: forte, vitale, completamente immersa nel mio gran da fare per quella che definivo 'la giusta causa' riferita a Din, non conoscevo stanchezza e dal mio interno nascevano continuamente energie nuove; ero in grado di coinvolgere gli altri nel raggiungere i miei obbiettivi che si aggiornavano di continuo... però ripensandoci ero molto forte, ma non ero felice. Qualche volta mi capitava di chiedermi cosa mi stesse succedendo e fu in una fase più acuta di questi dubbi che cominciai a parlare con Rosario, ci siamo capiti subito e a me non pareva vero di avere un amico psicologo. Quando arrivavo a scuola la sua presenza mi faceva sentire tranquilla e protetta, non c'era bisogno di parlare molto, lui capiva subito se ero serena o se avevo qualcosa che mi rendeva ansiosa. Io seguivo di pomeriggio i suoi corsi di aggiornamento e ogni volta ne uscivo con una visione più chiara dei problemi relativi all'età evolutiva e poi parlavamo molto. Ricordo che una volta mi raccontò una favola che io trovai molto interessante e che fu origine di tante riflessioni; ora cerco di riassumerla, anche se so di toglierle molto del fascino che aveva avuto su di me. " Un 'Tale' aveva sognato che doveva mettersi alla ricerca di un tesoro nascosto e lui, basandosi su l'idea preconcetta di come si trovano i tesori, pensò di cercare una mappa che potesse dargli delle indicazioni. Si recò più volte presso una gendarmeria dove alle pareti erano affisse delle mappe e guardava, guardava, sempre alla ricerca di qualche indizio utile alla sua ricerca. Un giorno il gendarme che era sempre di guardia, incuriosito da come lui osservava le mappe, gli chiese cosa stesse cercando e il 'Tale' gli raccontò del sogno fatto; Il gendarme sorridendo gli disse di non dare retta ai sogni perchè non significano niente e per avvalorare questa sua idea aggiunse che lui aveva sognato che nel suo caminetto c'era nascosto un tesoro, ma che lui non aveva un caminetto e quindi il sogno non aveva valore. Il Tale a questo racconto ebbe un lampo nella mente e tornato a casa si mise a scavare nel fondo del caminetto e lì trovò il suo tesoro." Mi piacque molto l'idea che la soluzione di alcuni nostri problemi poteva arrivare all'improvviso e non dalla direzione prevista. La favola che vorrei ritrovare nella forma originale, mi ha fatto anche pensare quanto sia benefico comunicare ed ascoltare. Di Rosario ricordo tante cose, tante chiacchierate, tanto sostegno, ma ricordo anche che è stato il mio unico insuccesso come "insegnante" nell'uso del computer e di internet. Ero riuscita a fargli aprire una posta elettronica, ma il suo disagio davanti al pc era tale che alla fine non ho più insistito. E' stato proprio l'unico insuccesso perchè oggi mi ritrovo su FB anche con gli alunni che inizialmente mi dicevano che non sarebbero mai riusciti a fare nulla e invece provando e riprovando alla fine ci sono riusciti tutti. Rosario no! E quanto mi dispiace, devo provare a cercarlo ed avere sue notizie, ma non per essere aiutata in questo periodo turbolento, ma solo perchè non approvo il mio modo di far svanire le persone. Ora sento di avere la stessa energia del 2000... anzi con qualcosa in più e allora cosa mi manca? Mi manca il gran da fare che riempiva le mie giornate; mi manca la capacità di consumare l'energia che mi si accumula dentro, mi manca la possibilità di far respirare i sentimenti.  Ci penserò ... 
 
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