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Post n°51 pubblicato il 13 Dicembre 2016 da vito.marino01
LU TRUNZU DI BROCCULU NELLA SCOMPARSA CIVILTA’ CONTADINA La civiltà contadina nacque agli albori della civiltà, quando l’uomo, che viveva da nomade, si fermò per coltivare la terra. Per potere descrivere questa civiltà, e spiegarne anche per sintesi i valori e l’importanza, occorre molto spazio. Nel mio libro già pubblicato “Sicilia scomparsa”, ho ampiamente trattato l’argomento; qui mi limiterò ad affermare che in quel periodo c’era più povertà fra la popolazione ma si viveva in simbiosi con la natura e non esisteva l’inquinamento dei giorni nostri. L’unico pericolo d’inquinamento di allora era il pozzo nero che disperdendo i liquami nel sottosuolo, poteva inquinare i pozzi d’acqua vicini e provocare, come spesso succedeva, delle terribili epidemie di tifo e colera. Così, dei prodotti della terra non si buttava niente. Le semplici foglie dei cavoli, fatti appassire per alcuni giorni si davano come mangime ai conigli; tutti i residui della cucina, il letame della stalla e degli altri animali da cortile, quello che oggi viene meglio definito prodotto biodegradabile, finivano nella concimaia; della pianta di “zabara” (agave) le foglie si utilizzavano per ricavarne le “liame”, (robusti legacci per le fascine di legna) e “zabbarinu” (ottime fibre per le corde); l’asta serviva per costruire i pergolati e per sostenere pesi leggeri, il ciuffo si usava per mangime per gli animali. Tornando al cavolo, dopo averlo raccolto, della pianta così bella e lussureggiante, resta il tronchetto che si presenta duro e legnoso, apparentemente inutile; da qui la frase idiomatica “arristau comu un trunzu”. Una volta l’alimentazione si basava su “panuzzu e pasticedda” (pane e pasta) e tutti gli alimenti si cucinavano a legna con la “quarara” (pentola) di rame posta sul “fucularu o cufularu” o sul “cufularu a vapuri” (focolai dei vecchi tempi) utilizzando qualsiasi combustibile d’origine vegetale. Lo stesso avveniva per riscaldare il forno per fare il pane. Pertanto i tronchetti di cavolo andavano pure bene. Quando ancora esisteva la mezzadria, nel ripartire i prodotti della terra, anche questi tronchetti si dividevano a metà fra proprietario e contadino. Non conoscendo la matematica, per non sbagliare si procedeva alla divisione dei tronchetti dei cavoli con il metodo “unu tu e unu jiè” (Uno tu, uno io). Oggi tutti i prodotti organici si bruciano per distruggerli e par l’agricoltura si usano fertilizzanti chimici. Pertanto, analizzando l’importanza che assumeva il semplice “trunzu di brocculu”, si può risalire alla civiltà contadina, che da noi è scomparsa intorno agli anni ’50, nel periodo del boom economico, ma che nel terzo mondo ancora stenta a scomparire. VITO MARINO
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