sicilia nel mondo

per tutti i siciliani sparsi nel mondo (tour di sicilia attraverso le immaggini)

 

AREA PERSONALE

 

REGALAMI UN VOTO

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

 

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

 

FACEBOOK

 
 

IL MIO BANNER

    

img73/5904/divisorefioritoip1.gif
img201/9718/bloginevidenzacy7.gif
img73/5904/divisorefioritoip1.gif
img136/739/catanaiamt1.gif

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

img232/4394/bannersicmoix2.gif
     PRELEVA IL MIO BANNER
img73/5904/divisorefioritoip1.gif
 

NEL SITO DI SICILIANELMONDO

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

img209/8842/30riflox8uw6.gif

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

 

CARRETTI SICILIANI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2006 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 40
 

GOCCE

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

  UN MONDO DI SWEET

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

IDENTIFICATI CON UN TENEROTTO

      TENERONI

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

Image Hosted by ImageShack.us

fantastici sfondi trasparenti

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

 

PER RIDERE UN PO

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

VISUALIZZA TUTTE

 

LE EMOTICON DI SICILIANELMONDO

 

Messaggi del 26/09/2006

la sirenetta

Post n°45 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 
Tag: DISNEY

 
 
 

cenerentola

Post n°44 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 
Tag: DISNEY

 
 
 

biancaneve

Post n°43 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 
Tag: DISNEY

 
 
 

la bella e la bestia

Post n°42 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 
Tag: DISNEY

 
 
 

 FRASI CELEBRI

Post n°41 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 

"" NON BISOGNA PIANGERE SULL LATTE MACCHIATO """

                                                          

 
 
 

LE FRASI CELEBRI

Post n°40 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 

"" IL LAVORO MOBILITA L'UOMO """"

                    

 
 
 

LE FRASI CELEBRI

Post n°39 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 

"" A STAR CON LO ZOPPO SI IMPARA A ZAPPARE ""

 
 
 

FRASI CELEBRI

Post n°38 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 

"" IL MIGLIOR PERDONO E LA VENDETTA ""

                                               DA INCAZZATO

 
 
 

FRASI CELEBRI

Post n°37 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 

"" DULCIS IN FINDUS"""

           cosi era? sicuro?

 
 
 

FRASI CELEBRI

Post n°36 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 

 ""DIO FA LE PENTOLE

                        IL DIAVOLO I COPERCHI  ""

                                                       anonimus

 
 
 

LE FRASI CELEBRI

Post n°35 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 

""  DE GUSTIBUS NON EST SPUTANTE "

(bella ma che signica?)

 
 
 

LE FRASI CELEBRI

Post n°34 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 

""L'ironia e l'unica arma contro l'idiozia"" 

                                             anonimo

 
 
 

LE FRASI CELEBRI

Post n°33 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 

"" NON E CHE IO ABBIA PAURA DI MORIRE

    E SOLO CHE NON VOGLIO ESSERCI QUANDO SUCCEDERA """"

                                                             Woody allen

 
 
 

I SIMPATICI VAMPIRELLI

Post n°32 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1
 

 

 
 
 

GOCCE

Post n°31 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

     

     

 
 
 

GLI ORSETTI DEL CUORE

Post n°30 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

TAGS PERSONALIZZABILI

 
 
 

GLI ORSETTI DEL CUORE

Post n°29 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

 
 
 

GLI ORSETTI DEL CUORE

Post n°28 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

 
 
 

GLI ORSETTI DEL CUORE

Post n°27 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

 
 
 

FOTO DI ORDINARIA EMIGRAZIONE

Post n°26 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

 
 
 

UN VIAGGIO IN SICILIA

Post n°25 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

Scritto da Giorgio Morale    mercoledė 28 giugno 2006

Dormito otto ore di fila. Paolo si sveglia con la gola secca: muto, sporco, catarroso. I suoi compagni di scompartimento dormono, muti anche loro.
Paolo quasi rimpiange quei treni degli emigranti dove si mescolavano risa e pianti, odori di cacio e di sudore, la radio ad alto volume e le spiegazioni a non finire, le cortesie e i litigi, i canti e il vino, che gli scossoni facevano  schizzare sui vestiti.
Paolo ricorda: un'estate, un viaggio sempre guardando dal finestrino, il vento in faccia, l'aria tutta gelsomini, la luna che seguiva il treno. Lui parlava coi suoi amici e i ferrovieri parlavano con tutti.
Tra Roma e Napoli c'č un lungo tratto senza fermate. Il procedere del treno si fa regolare, come la sistole e la diastole; il movimento regola le funzioni corporee e i pensieri; il rumore pervade corpo e mente, fino a che č il suono a portare e non la forza della motrice: puro suono, puro movimento, che lievita e conduce e anestetizza.

Il treno si ferma in aperta campagna: sbuffa, stride, si blocca. Dov'č adesso lo strepito del Novecento? Qui c'č solo un silenzio d'attesa, la terra che riposa, il verde che resiste da millenni, la luce che non ha ostacoli e tutto offre alla mente.
Si riparte. Attraverso stazioni piccole come giocattoli, con due soli binari e i vasetti di fiori rossi che paiono dipinti. Ovunque fabbriche abbandonate, bandierine multinazionali e campi da tennis, palme e market, case in costruzione, a metā del lavoro, e case vecchie semicrollate, le une e le altre sorrette dallo stesso scheletro.
Il treno, ancora il treno. Ancora a giocare con lo spazio e il tempo, le distanze e la velocitā che le annulla.
Un tempo questa strada divenne molto frequentata. Avola, Siracusa, Milano, Colonia. Erano le sue stazioni. I primi anni Paolo andava ancora a casa, d'estate o nelle feste.
Solo nella prospettiva incerta degli addii sua madre raggiungeva una sua credibilitā. Commiato inevitabile erano gli scongiuri che preservassero il figlio dalla perdizione ripetuti con infinita pazienza e silenziosi affidamenti al protettore con chissā quale pratica atavica. Nel viaggio Paolo ritornava con la mente alla madre, ai suoi gesti quotidiani.
Cosa fai a quest'ora" si domandava. "In Germania č giā buio. Tornata dalla fabbrica, mangerai ancora il tuo brodo senz'olio? Quante volte ti sveglierai stanotte per uno dei tuoi mali? Riuscirai almeno ad addormentarti? A quale tempio porterai, dono votivo, la tua sofferenza?".
Arrivi e partenze. Attese nelle stazioni, seduto sulla valigia di cartone. Nelle sue stazioni non c'erano turisti, ma emigranti. Paolo ricorda sonni brevissimi e risvegli improvvisi, come quando da piccolo sua madre lo svegliava per andare a messa - il giorno del suo onomastico e le feste comandate. Era tutta la sua ricchezza la libertā dei poveri, l'incertezza.
I binari in vicinanza delle stazioni si moltiplicavano come cellule scissipariche e poi procedevano paralleli come le righe di un quaderno di cui Paolo cercava di decifrare la scrittura prima che tutti confluissero in un'unica striscia. Paolo si chiedeva se su quella striscia era possibile fare il giro del mondo. Oppure seguiva le ondulazioni delle parallele imperfette dei fili elettrici e il ritmico succedersi dei pali a separare le varie frasi musicali. Oppure le disuguali suddivisioni dei campi - coltivati, arati e incolti - come tanti settori di un cerchio che aveva il centro in un orizzonte infinito.

*  *  *

Il suolo natio, eccolo qui: bello come il sole su un funerale. Chi voleva cambiare č stato cambiato. Tu invece rimani uguale: a cominciare dalle sbarre del passaggio a livello, i muriccioli della periferia, le lapidi, il ferroviere che in bicicletta va a fare gli scambi.
E' il paese che chi lascia inseguendo una chimera non vorrebbe pių rivedere. Che saluto č possibile, quando non possiamo fissare gli occhi su alcunché, senza avvertire un senso d'accusa e di riprovazione? Queste cose ci hanno visto nascere e prime ci hanno accolto. Ma cosa dire? Cosa raccontare? A Paolo sembra che, se parlasse, sarebbe come ricostruire un sogno o cercare segnali in un deserto o ipotizzare un sentiero nel mare. Egli confida che il clima possa sciogliere il ghiaccio, dargli un legame con la terra, un soffio di vita.
"O forse quello che manca č il coraggio di parlare chiaro?" pensa. "Ma per rivelare che cosa?".
Ha il presentimento di qualcosa d'indicibile, il peso di un'afonia di anni.
Prima d'incontrare il padre Paolo ha sempre paura che il genitore debba morire. Anche adesso ricorda che da bambino aveva questa paura e si tormentava:
"Se muoiono loro, come faccio?".
Il mondo gli appariva deserto e sconosciuto. Ricorda anche un sogno: uno dei due genitori doveva morire e a lui era demandata la scelta. Adesso, se non altro, le scelte sono pių facili. Qualunque scelta č pių facile.
Appena gių dal treno, la terra fugge sotto i piedi di Paolo, come se egli fosse troppo leggero per esercitare una pressione, dispiegare la sua gravitā, impedire al corpo di volatilizzarsi. E' come se fosse appena atterrato dopo la prima corsa sulle montagne russe.
I suoni sono distorti, soffocati, in parte trattenuti dentro i corpi dall'aria calda e compatta, in parte filtrati dal brusio nelle orecchie.
Verso casa. Paolo sbircia dal finestrino della macchina. Il caldo si vede. Sono tante fiammelle che salgono tremolando dall'asfalto. Le indicazioni sui segnali stradali sono appena leggibili; i colori delle case, che Paolo ricordava nuovissimi, se li č mangiati il sole; le case sono di un bianco abbagliante.
Eppure una volta qui il cielo era pių azzurro. La gente mangiava allegramente per le strade, non chiudeva la porta di casa per darsi un contegno. Quando passavi, ti salutava e t'invitava, ti parlava dei progetti e dei casi della vita. Paolo faceva la parte d'onore quando suo nonno lo portava con sé nelle osterie. Suo nonno si fermava alcuni passi prima dell'ingresso, stava in ascolto e, riconosciute le voci dei presenti, intonava una canzone - forse improvvisata, forse adattata per l'occasione - e gli amici, da dentro, rispondevano, dando vita a un alterco cantato. Dopo il rituale si entrava, ed erano olive e vino.
Il ricordo del nonno, per un attimo, tiene la mente di Paolo. Lo stupiva, bambino, come gli arti superiori del nonno non riuscissero a coprire la distanza che li separava dagli inferiori, impediti dalla circonferenza del ventre: il quale, quando lo sentiva gorgogliare, Paolo immaginava come una botte piena di vino, che il nonno custodiva amorevolmente.

Nelle ore del meriggio non si usciva di casa: si chiamava l' "ora del caldo". Si diceva che in quell'ora - d'estate - chi andava fuori poteva incontrare gli spiriti e divenirne preda. Per Paolo era l'ora pių misteriosa. All'ombra degli interni, aguzzava le orecchie per sentire se qualcuno girava per le strade, e un po' compiangeva, un po' ammirava quello sciagurato che osava arrischiarsi. Le strade si ampliavano e trasformavano in labirinti. Il sole batteva, le cicale frinivano, le vipere - gli dicevano - saettavano fra gli sterpi: erano le ore pių lunghe. Pių tardi Paolo aveva collegato quella superstizione al mito di Pan, alle allucinazioni prodotte dal caldo sui viandanti e alla vittoria della natura sull'uomo, in quell'ora che abolisce l'attesa, in cui non c'č un alito di vento, nulla si muove, eppure la natura scoppia di vita, di luce, di caldo.
Dentro, il corpo si svestiva, la sensualitā si destava, la pelle, sudata, strisciava sui muri, cercando un contatto con qualcosa di fresco. Forse un po' di calce restava attaccata alla pelle, forse un po' si scrostava: cosė Paolo la masticava e l'assaggiava, e un po' la sputava, un po' la mangiava, come le galline.

 
 
 

LETTERA DI UN IMMIGRATO SICILIANO

Post n°24 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

 Parigi, 21 Nuvčmmiru 2005

Don Tanu scrivi ntô forum dâ lingua Siciliana: "Giā chi nudhu 'avi discursu' ora nni stu forum, fazzu na dumanna, chi fici 'n amicu di Siracusa, Armando Carruba, nni nāutru forum: ci voli chių curaggiu a pārtiri â stranėa o puru a cummāttiri nta sta terra ca nun ti riala nenti, sulu 'u suli ca ti quadėa 'a pedhi?"

Carissimu Don Tanu,

č cu piaciri ca vulissi arrispųnniri a ssa dumanna.

Secunnu mia manca comunqui nāutru curaggiu nna sta lista: chidhu di turnari e `un sulu chidhu di ristari o pārtiri. Certamenti poi, addipenni dî casi e dî cristiani.

Pi mia 'un ci vosi tantu curaggiu a pārtiri, forsi anticchia di ncuscenza. A propōsitu, 'a Sicilia mi detti tantu, `un pozzu diri ca mi quadiō sulu 'a pedhi, vû dicu cû cori. Mi detti veri amici, mi detti amuri, mi detti 'i studi, mi detti 'a ducazioni, mi detti emozioni e putissi cuntinuari. Anticchia di curaggiu ci voli ora ca pinzavu di turnari ntâ me terra.

N'a' firriatu citā e societā, Nghilterra, Bruxelles, Lussimburgu, ora Parigi, ma 'a me terra č 'a me terra. Mi sentu ntigratu nta l`Europa, sacciu parrari 4 lingui, aju amici a tutti 'i banni, ma a nudhi banni mettu rādichi.

Jamu ę jorna nostri (quannu sta' scrivennu) e vi cuntu chidhu ca pi mia č curaggiu pi āutri fudhėa, pi āutri ancora nenti, (picchė a quantu pari 'i curaggiusi pārtunu o rčstanu , ..ma 'un tōrnanu !?!..). Sta stati (2005), lassavu tutti cosi, abbannunavu Brussel e câ me picciotta, ni dicidemu: basta! Ngrizzamu pi 'n-Sicilia, na sfida cu mia stissu. Forsi 'un ci criditi, ma 'u jornu dû viaggiu arrivat`a Milanu, mi telčfunanu di Parigi, e mi propōnunu un cuntrattu… a Parigi stissu. "Purtroppu" 'a sfida Parigi mi tentō e 'un arrisistivu . Ora sugnu cca a Parigi , perō 'u discursu Sicilia č - comu dėcinu 'i ngrisi - "on going".. ci pensu sempri e mi sta' priparannu...

Sparagnu di scrėviri 'i discursi ca sintivu, ma nudhu, dicu NUDHU, mi dissi, bravu Giuvanni, torna a casa, 'a Sicilia avi bisognu di fighii com'a tia… (anchi pi facci farėa). Chidhu ca mi fa rėdiri č ca: si voghiu addifčnniri 'a Sicilia, m`accųsanu ca `un staju ddha e ca vutavu 'i spadhi; si voghiu turnari, sugnu pazzu e meghiu ca staju unni sugnu.

Onestamenti penzu ca si oggi `un staju 'n-Sicilia 'n-chianta stābili, 'un č picchė mi scantu ca 'un c`č nenti a parti 'u suli, o picchė `un aju curaggiu, ma pi āutri cosi, comu macari sidhu stassi 'n-Toscana o nta l`Irlanda. Ma sicuramenti voghiu fari quarcosa câ me terra e pâ me terra, fussi sulu chidhu di far`abbėdiri ca 'u travaghiu, `a qualitā dâ vita, etc. va custruitu, va mmintatu, va nzignatu, nun s`avi a aspittari…'u postu o 'u rialu.

'U māssimu pi mia fussi arrinčsciri a fari quarcosa ntra 'a Sicilia e l`Europa, ntra 'a Sicilia e 'u munnu: dimostrari ę cristiani fora dâ Sicilia, ca si po custruiri 'n-Sicilia ed ę cristiani 'n-Sicilia ca avemu potenzialitā e forza a vėnniri, si sulu canciāssimu anticchiedha, si sulu cridėssimu chiossai a sta terra, si sulu valorizzāssimu 'a nostra lingua e cultura. Pi quantu riguarda l`equazioni nčsciri = truvari na terra ca t`arriala quarcosa (comu s`a Sicilia fussi na taccagna), ebbeni vi pozzu diri c'avėa a veniri a Parigi pi vėdiri un nivedhu di digradu e 'a puvirtā e vėdiri cristiani chi chiāmanu ajutu pâ fami.. e c`arrispunni 'u pitittu. Cca 'u prezzu dî casi e 'i tassi, su' peju dî coccodrilla e dî liuna 'n-Africa . Cca 'i cristiani sunnu comu 'i gazzelli africani, chidhi si sųsunu 'a matina e sannu sulu na cosa: c’ānn'a cųrriri , cųrriri chių forti ca ponnu e senza firmārisi, vasinnō 'u liuni sî mancia.

E si Parigi, 'a citā dû champagne e dû caviali, č oggi sutt`a l`occhi di tutti pî māchini abbruciati, pâ fami.. immagināmuni nta l`āutri posti e citā dû munnu, unni 'i cosi su' peju, immāginamuni - dicėa ju - comu si stā ddha .

 luci di sti cosi, chidhu ca spirassi 'u me cori č ca 'i cristiani 'n-Sicilia 'a finėssiru d'aviri mmidia di chidhi ca su' fora e chidhi ca su' fora 'a finėssiru di pinzari â Sicilia comu na cosa ca `un cancia, ca si mori dâ fami, ca `un c`č travaghiu etc. etc. comu si fussi na particularitā giogrāfica, na cosa connaturata câ Sicilia. Sbrazzāmuni e aggiustamu 'i cosi. Nuāutri semu l`artėfici dû nostru distinu, nuāutri âmu a nzignari 'a ducazioni e dari esempiu, nuāutri âmu a jittari fora sti politici ca fčtunu, nuāutri âm'a criari occupazioni etc etc etc.

Pi turnari ô discursu dû curaggiu di stari o pārtiri: semu Siciliani ndipinnentimenti dâ pusizioni unni n'attruvamu. Addifinnemu e truvamu 5 minuti pâ nostra terra, sia ca n'attruvamu a Palermu ca a Parigi o a New York, sia a Carrapipi ca ntôn paisedhu miricanu. 'U curaggiu 'un č chidhu di pārtiri o di ristari, 'u curaggiu e chidhu di crėdiri e purtari avanti 'a varca, sia ca semu supra 'a varca, sia ca travaghiamu 'n-terra .

Na vota s`arriniscėa si si partėa, o si s`arristava e s`avėa 'u postu.. oggi si viaggia assai, si gira… oggi sugnu a Parigi e mi manni 'a mail câ battuta ca gira a Palermu, dumani ju m`attrovu 'n-Palermu e tu a Lontra e mi manni na mail ngrisi.

Partuti, turnati o risidenti, oggi comu dumani, ju e tu e idhu, nuāutri e vuāutri e idhi, TUTTI âmu a truvari 'u curaggiu di luttari pâ Sicilia câ stissa ntinzitā e picchė no?, cu na stissa lingua: 'u Sicilianu.

ANimus TUus DOminus,
Lu Curaggiu č lu to Signuri (e ci aghiuncissi ju: nun sulu chidhu d'arristari, pārtiri o turnari arreri 'n-Sicilia, ma videmma chidhu di luttari unneghič tu t'attrovi).

 
 
 

SICILIA,TERRA DI EMIGRANTI..ED EMIGRATI

Post n°23 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

 Bruxelles, 13 Agosto 2005

E' curioso e drammatico al tempo stesso assistere al traffico di carne umana che ogni anno si svolge sulla Nostra Terra: puntualmente, all'arrivo della bella stagione, riprendono gli sbarchi di clandestini a Lampedusa nella sostanziale impotenza dello Stato italiano. Nello stesso tempo, migliaia e migliaia di nostri giovani, non clandestini, non su mezzi di fortuna, né con le valigie di cartone, prendono il largo dall'Isola del Sole per non tornare mai pių.

E' vero che gran parte dell'immigrazione clandestina non č destinata alla Sicilia, ma all'Italia, anzi all'Unione Europea di Schengen, ma sta di fatto che il primo impatto č su di noi che, oltre ai quotidiani problemi che ci affliggono da paese "povero" (il danno), dobbiamo subire un disagio tipico da paese ricco (la beffa).

Possiamo certo esprimere intanto solidarietā morale con questi disperati, offrir loro un pasto caldo e un materasso per qualche giorno, ma ...poi ?

E' davvero un problema nostro?

Se non č un problema nostro non parliamone pių: avremmo solo il disagio del "transito". Ma in tal caso l'Italia, come primo destinatario di questi flussi, ma anche l'Unione, dovrebbero sopportare il costo del trasferimento dei clandestini sul Continente, oltre che quello della loro prima accoglienza, del rimpatrio, della repressione, etc.

Qualora, invece, l'Italia avesse pensato che Lampedusa, o la Sicilia tutta, si debbano trasformare in un grande centro di prima accoglienza, cioč in un grande campo di concentramento dove confinare extracomunitari veri (gli altri) ed extracomunitari di fatto (noi) ce lo dicano chiaramente e noi ci regoleremo di conseguenza.

Se, al contrario, č "anche" un nostro problema, la Regione (che tante volte ci č piaciuto definire Stato Regionale in base al suo Statuto di amplissima autonomia) deve fare qualcosa. Fermo restando che il problema va combattuto alla radice con interventi di carattere economico, con accordi, etc. l'emergenza perō resta tale e va affrontata.

A nostro parere l'illegalitā intanto va repressa, anche per dare un segnale chiaro ai trafficanti di uomini, e poi si parli d'altro. Chi in questi casi sbandiera la xenofobia o non capisce o fa finta di non capire... La Sicilia č un modello d'integrazione fra popoli da sempre.

Gli immigrati da noi sono persino pių devoti di noi dei nostri santi patroni e parlano in siciliano: c'č chi ha detto persino, con qualche esagerazione forse, che sono una vera e propria "terza" Sicilia, oltre a quella dei Siciliani che vivono in Sicilia ed a quelli della "diaspora".

Ma qui il problema č diverso. L'illegalitā, la clandestinitā, con l'accoglienza non c'entrano nulla: creano solo caos, invivibilitā, ingiustizie, schiavitų...

Per questo bisogna rispondere con il "pugno di ferro": ritorsioni contro i paesi di provenienza, rimpatri forzati ed a strettissimo "giro di posta", indagini e rimpatri di clandestini dispersi per il territorio, pene esemplari contro i trafficanti (carcere duro e simili).

La Sicilia faccia in prima persona (nella qualitā di amministratrice nell'Isola della Polizia di Stato) e promuova nelle sedi opportune tali azioni e si dia al mondo il messaggio che essa č terra dove la legge č rispettata e con cui non conviene scherzare. Dopo, in regime di legalitā, parleremo di accoglienza, di integrazione, di flussi migratori, e di tutto quello che vogliamo.

Se questi provvedimenti susciteranno l'irritazione di qualche anima bella del Continente potremo sempre organizzare spedizioni di immigrati e "girarli" subito da Lampedusa a Villa S. Giovanni, e vedrete come anche nell'Italia a statuto ordinario le nostre idee diverranno popolari. Una cosa č certa, non ci stiamo a trasformare etnicamente la Sicilia attraverso un continuo travaso in cui, senza alcun ordine, entra chiunque, mentre, con grande dolore, emigrano quelli che in questa Terra hanno radici millenarie.


L'ALTRA SICILIA

 
 
 

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

 
 
 

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 26 Settembre 2006 da iono1

CHE GIRAMENTO STASERA

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: iono1
Data di creazione: 21/09/2006
 

ISCRIVITI ALLA TOP 100 DI SICILIANELMONDO

 

TOP 100 SOLO PER BLOG

 

SICILIANELMONDO

UNA FINESTRA SUL NATALE

BELLISSIME FINESTRE SUL NATALE
          FINESTRE SUL NATALE
         HOME MAGICO NATALE
 

SICILIA NEL MONDO

img73/5904/divisorefioritoip1.gif 

img73/1755/sfruttamentobz0.gif
clikka sopra per saperne di piu
i blog che anno aderito

immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine

     immagineimmagineimmagine

 immagineimmagineimmagineimmagineimmagine

immagine

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

 

FOTO & IMMAGINI STRANE DAL WEB

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

     ingrandisci l'immaggine

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

PER LA SERIE FIGLI & FIGLIASTRI

     ingrandisci le immaggini

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

IN GUERRA & AMORE.....

 

ALTRE IMMAGINI ? CLIKKAQUI

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

 

PROVERBI SICILIANI

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

Proverbi Siciliani

CLKKA SULLA LOCANDINA
    immagine
img73/5904/divisorefioritoip1.gif

 

ULTIME VISITE AL BLOG

Emozionenuovapermeferrarig49Rossyshowmarilena20082009ersmafiscaleRay353ccnelcuoreangopifunnyksocia7ace.vinmariomancino.magos_domenicozoo_gangchino1977
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUŌ SCRIVERE SUL BLOG

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
 
Free hit counters

 

LA MITICA BETTY

 img73/5904/divisorefioritoip1.gif

       

  
BETTY BOOPS GALLERY

img73/5904/divisorefioritoip1.gif

 

UNA ROSA PER TE

 

         

FANTASTICA GALLERIA DI ROSE

 

IMMAGINI & GLITTER

img73/5904/divisorefioritoip1.gif
img73/5904/divisorefioritoip1.gif
img73/5904/divisorefioritoip1.gif
img73/5904/divisorefioritoip1.gif
 

SEZIONE DEDICATA A SAN VALENTINO

                 clikka qui

 

SFONDI WEB IN TANTISSIME CATEGORIE

 

UN SET AL GIORNO

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963