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FIGLI DI UN DIO MINORE
Quando qualcuno che vive in altre latitudini blaterasse il solito luogo comune secondo cui noi Meridionali siamo tutti affetti da vittimismo piagnone, sarebbe bene sapesse che qui accadono episodi di ordinaria infelicità come quello che mi è appena accaduto.
Sono abbonato mensile (€44,50) a Trenitalia per il tragitto da Marsala (dove abito) a Trapani (dove lavoro). Credevo di aver dovuto (grazie all’enorme rincaro di benzina e nafta) dopo alcuni anni riprendere una buona abitudine, sperando che nel frattempo le cose fossero migliorate.
Mi trovo invece costretto quotidianamente a salire (talora riuscendo a sedermi) sulle stesse “littorine” su cui viaggiavo alla fine del secolo scorso, antidiluviane e vieppiù maleodoranti, fetide, untuose: condizionate solo da un’aria…pesante poiché pure chiusi i finestrini, perfino torsoli di mela sul pavimento, miriadi di peli e macchie di cioccolato (o lucido da scarpe) sui sedili...
La vettura oggi riservatami dalla sorte è, invece, un modernissimo “Minuetto”, dichiaratamente climatizzato, supertecnologico, innovativo. Vi salgo a Trapani alle 14,05 di questo venerdì: manca ancora un quarto d’ora alla partenza della corsa 8692, ma i posti a sedere sono già tutti occupati e siamo in tanti a restare in piedi.
Inutile imprecare per la impunita ottusità di chi continua a predisporre due sole carrozze per l’ora di punta dei pendolari da e per il capoluogo, mentre in altri orari si vedono lunghi treni sferragliare desolatamente vuoti…Confidiamo almeno nella annunciata velocità, ma dopo pochi chilometri ci fermiamo inspiegabilmente nella fatiscente stazione della…metropoli di Paceco.
La sosta, imprevista, dura quasi venti minuti: tanti quanti ne servono ad una locomotrice solitaria e deserta per incrociarci e lasciare così libero il binario unico. Intanto, il climatizzatore si rivela totalmente guasto e i finestrini rimangono bloccati: qualche anziana e grassa signora boccheggia sventagliandosi con Grazia, la sauna forzata contagia anche i giovani longilinei, un maturo funzionario in cravatta e grisaglia estiva, dal viso ormai paonazzo, tradisce un incipiente malore con lo sguardo perso nel vuoto.
Al passaggio di un sudatissimo bigliettaio (che ha il pudore di non controllare alcunché) il quale annaspa armeggiando con improbabili chiavistelli e barcollando fra quanti ci aggrappiamo alle maniglie per non cadere, sentiamo finalmente un mortificato rappresentante delle già FS farfugliare qualche scusa imbarazzata, udendogli ammettere infine candidamente: “…siamo davvero in ritardo…”
Tre passeggeri scendono, poi, all’importante snodo di Ragattisi-Birgi…
Una sciroccata Marsala compare caligginosa alle 15 di un pomeriggio di un giorno da cani: vissuto a cinquanta gradi dentro una prigione metallica che ha impiegato ben quaranta minuti per trenta chilometri!
Sommando queste ricorrenti micro-violenze (dalle quali mai nessuno ci risarcirà) allo stressato Atr 42 dell’Italy First (Compagnia sub-appaltatrice di Air One sulle miracolose e invidiateci tratte sociali) che vede bloccare un’elica prima dell’atterraggio a Pantelleria, che ha sul cruscotto alcune spie luminose…troppo irrequiete (nessuna psicosi, per carità) e che per qualche folata di vento cancella spesso i voli, credo legittimo almeno considerarci perseguitati. Ma non certo dalla sfortuna !
- 9.9.2005 -
Diego Maggio
diego@cinet.it
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Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 08:00
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:51
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:51
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:51
Inviato da: toorresa
il 24/03/2009 alle 15:12