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Un blog creato da salutesicurezzacisl il 27/01/2009

Salute e sicurezza

Lavorare in un ambiente sano e sicuro è un diritto imprescindibile. salutesicurezzacisl@libero.it

 
 

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RLS: NOVITÀ

 

L'INAIL ha messo a disposizione on line un opuscolo per i Rapresentanti dei lavoratori per la sicurezza, atto a comprendere quali novità sono state introdotte dal cosiddetto "Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro".

http://digidownload.libero.it/salutesicurezzacisl/RLS_Opuscolo_D.Lgs._81_2008_(INAIL).pdf

fonte:Sicurezza e salute sul lavoro 626 Foggia

 

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« SICUREZZA SUL LAVORO: IL...E' esatto???? »

Modifiche al T. U.

Post n°10 pubblicato il 29 Marzo 2009 da salutesicurezzacisl

Modifiche al Testo Unico in materia di Sicurezza sul Lavoro, cosa cambia

Lo scorso 27 marzo 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato una nutrita serie di proposte di modifica del Decreto correttivo al D.Lgs. 81/08 (Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro); da una prima lettura posso segnalarvi, le novità e cambiamenti più rilevanti che potrebbero intervenire.

Primo fra tutti è possibile che venga ripristinata la visita preassuntiva dei lavoratori, abrogata nel 1970 con lo Statuto dei Lavoratori (Legge n. 300 del 1970), un metodo per selezionare gli aspiranti ad un posto di lavoro sulla base dell'esito di idoneità alla mansione rilasciato dal medico competente, che, non dimentichiamolo, in molte realtà è un dipendente del datore di lavoro.

Sempre in tema di sorveglianza sanitaria, viene proposta la modifica dell' Art 42 primo comma del Dlgs 81/08 (Provvedimenti in caso di inidoneità alla mansione specifica), cosa cambia: fino ad ora, in caso di inidoneità alla mansione specifica un lavoratore, ove possibile veniva adibito ad altra mansione compatibile con il suo stato di salute, e in caso di mansione inferiore, conservava la retribuzione corrispondente alla mansione svolta, nonché la qualifica originaria. Se la proposta passa, in caso venga adibito a mansione inferiore il lavoratore conserverà la retribuzione corrispondente, ma non la qualifica originaria. 

Valutazione dei rischi: viene abrogato l'obbligo della data certa sul DVR (documento di valutazioni dei rischi), e sarà sufficiente la sottoscrizione dello stesso da parte di tutti i soggetti della sicurezza in azienda (datore di lavoro, medico competente, RSPP e RLS). Viene inoltre reintrodotta, per le nuove attività, la possibilità di espletare l'obbligo della valutazione dei rischi e la predisposizione del relativo documento entro 90 giorni dall'inizio dell'attività.

Sempre in materia di valutazione dei rischi, per quanto attiene la valutazione dello stress lavoro-correlato è stato proposto dal Consiglio dei Ministri di modificare l'articolo 28, primo comma del "Testo Unico" in modo da consentire la predisposizione di indicazioni operative vincolanti  a cui le aziende dovranno riferirsi ed in mancanza delle quali la relativa previsione non possa operare. Si ipotizza inoltre un'ulteriore proroga del termine di effettuazione di questa valutazione, che ricorderemo, era già stata prorogata al 15 maggio 2009 .

Il datore di lavoro dovrà inoltre considerare, fra gli altri rischi, anche quello derivante dall’utilizzo di una forma contrattuale "atipica". Rientrano in questa casistica tutti i cosiddetti precari che avendo una scarsa conoscenza dell’ambiente di lavoro e dei rischi specifici, hanno staticamente un rischio infortunistico particolarmente elevato.

E’ questo un intervento certamente migliorativo del D.Lgs. 81/2008, in quanto molte categorie di lavoratori, primi fra tutti coloro che operano in regime di “somministrazione di lavoro” spesso non hanno il tempo di imparare neanche il nome dei compagni di lavoro che si trovano a fare i conti concretamente con nuove modalità operative e rischi specifici correlati fino ad allora pressocchè sconosciuti. E’ vero che per questi soggetti è prevista una formazione, informazione ed addestramento ripartita fra “somministrante” e somministrato” ma di fatto sono i lavoratori che si infortunano più frequentemente, segno che qualcosa non va e devono quindi essere maggiormente tutelati.

 Non dimentichiamo però che stiamo parlando di ipotesi, approvate dal Consiglio dei Ministri solo pochi giorni fa,  e che ovviamente non entreranno subito in vigore, perché dovranno passare come anticipato, prima al vaglio della Conferenza Stato-Regioni, poi delle commissioni parlamentari e delle parti sociali, un iter che si prevede terminerà entro maggio.

Dott. Michele D’Apote

dapote@626foggia.com



 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/04/09 alle 16:47 via WEB
grazie molto interessante,spero che pubblicate altri aggiornamenti.
 
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L'ANGOLO DELL'OSPITE

Rischio di reati di serie B in Italia? Ovvero, i morti sul lavoro sono meno importanti di altri? Il magistrato torinese Raffaele Guariniello, autore di indagini note come le farmacie negli spogliatoi del calcio italiano o i decessi alla multinazionale Eternit, alza la mano e accusa certi pm: sarebbero troppo pigri con le morti sul lavoro. E non vi sarebbe la necessaria comunicazione fra le procure europee dove, mentre le aziende si parlano alla velocità supersonica di email e social network, i tribunali fanno ancora i conti con la carta e le lunghe attese. continua

di Francesco De Palo

8 dicembre 2009

 

LA PRIORITÀ E’ LA SICUREZZA

Proprio a questa esigenza vorrei dedicare l’apertura di questo Congresso. Un’apertura non proprio gioiosa se penso ai 1.200 morti sul lavoro ed ai 523.000 infortunati censiti dalle statistiche ufficiali nello scorso anno ed a tutti coloro che, dall’inizio di questo, sono stati vittime di incidenti. E poi anche a tutti quelli che, per le condizioni di ricatto in cui la precarietà li costringe a lavorare o perché ombre dell’economia sommersa, non possono nemmeno denunciare incidenti e malattie professionali. Un esercito di persone che ogni giorno si sacrifica sull’altare di quel lavoro che pure è il primo tra i diritti della Costituzione italiana. A loro vorrei che “sempre” rivolgessimo il nostro pensiero, consapevoli che innanzitutto il nostro impegno per la cultura della prevenzione, quello di tutto il Sindacato, rappresenterà il vero argine agli infortuni.
Dobbiamo prestare un’attenzione straordinaria al diritto alla sicurezza per chi produce e lavora, a quello alla salute per tutti i cittadini, dobbiamo impegnarci e pretendere maggiore impegno sui temi della legalità perché è da questi diritti di civiltà che prende vita e crescerà quel nuovo e più diffuso umanesimo del lavoro di cui tanto sentiamo il bisogno.
Nelle centinaia di assemblee che hanno preceduto i congressi è emersa forte la condivisione sulla necessità che il Sindacato in Italia, ma ancora di più qui in Puglia, si confermi nel ruolo di “attore sociale”, soggetto autonomo che svolge un proprio ruolo politico, diverso e non contrapposto a quello dei partiti e delle istituzioni e, per questo, con loro non confondibile né assimilabile, ma dialetticamente e contrattualmente distinto. Un sindacato, insomma, che deve proporsi d’interpretare e rappresentare soltanto gli interessi sociali che dalla società emergono.
In una fase così convulsa e densa di interrogativi questo ruolo è messo a dura prova. Prima che dagli atteggiamenti strumentali e faziosi di chi vorrebbe ridurre al silenzio o condizionare questa meravigliosa e fortemente positiva esperienza di sindacalismo confederale, unica in Europa e nel mondo, ancor prima di costoro l’attacco è mosso dall’aggravarsi delle condizioni economiche causate dalla crisi dei mercati finanziari.

Giulio Colecchia Segretario Generale Regionale

tratto da: Relazione X Congresso CISL Puglia 15 e 16 aprile 2009

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