Creato da: tommy812007 il 11/06/2007
Ideato e curato da Gianfranco Ponte (non è un giornalista ma un grande fan del principe De Curtis). Il blog nasce per rendere omaggio al piu' grande attore di tutti i tempi: Totò. Gruppo ufficiale su facebook "I seguaci del principe Totò Official Group Fan Club"

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PREMI E RICONOSCIMENTI RICEVUTI

 

"Carissimi...

Colgo l'occasione di queste poche righe per esternare il mio compiacimento nei confronti di:

  • Gianfranco Ponte
  • Leda Scuderi

Dalla lettura (...)  ho potuto apprezzare l'impegno profuso nella preparazione e valenza artistica raggiunta.
Sono rimasta particolarmente commossa nel leggere la biografia che il giovane Gianfranco ha scritto su mio padre il Principe Antonio de Curtis, in arte "Toto'".E' anche attraverso lo studio che giovani come Gianfranco, fanno su mio padre, che si contribuisce a mantenere vivo il ricordo anche nelle nuove generazioni".

Un abbraccio

Liliana de Curtis.

 

 

 

 "Nonno sarebbe felice di sapere che ha un sostenitore come te! Continua così. La passione è l'unica cosa che ci tiene in vita. Un abbraccio". 

Simone Buffardi De Curtis, nipote di Totò.


 

 

 

La corrida

 


Gianfranco Ponte e Leda Scuderi vincitori dell'ultima puntata del "La Corrida" edizione 2008 per il 40° anniversario esibendosi ne "La cammesella - Siamo uomini o caporali?"

 

 

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La controfigura di Toto'

QUANTI DI VOI NON SAPEVANO CHE TOTO' AVEVA UNA CONTROFIGURA,DINO VALDI.

Si dice che alcune persone sono colte da malore, per lo spavento provato nel vedere li' ai funerali, Totò vivo.

Iniziò col film I DUE ORFANELLI e da allora girò per Totò moltissime scene, in special modo negli ultimi anni quando purtroppo il Principe ebbe dei seri disturbi alla vista che gli impedirono di poter girare soprattutto a causa della luce dei riflettori. 
CARLO CROCCOLO e DINO VALDI , voce e figura, ma mentre il primo era un attore teatrale che ha poi continuato, ed ancora svolge, la sua brillante attività, a DINO VALDI  le sue prestazioni  gli hanno dato si da vivere ma non certamente la notorietà
.

Toto' si affezziono' a Valdi al punto di confidargli anche i suoi pensieri meno lieti.

"La vita in fondo non mi ha dato niente" gli diceva "sono un uomo deluso negli affetti e posso contare soltanto sulla notorieta'e pure "malamente" visto che i critici giudicano i miei film una schifezza. Stai sicuro che tu sei piu' felice di me."

Poi passando dalla tristezza alla felicita' prendeva in giro Valdi, osservando che aveva fatto la sua fortuna sostituendosi a lui " appresso a me stai rompendo 'o zito int'o piatto!",alludendo al piacere per chi mangia i gustosissimi ziti.
Valdi fu testimone anche delle molte umiliazioni che Toto' subì.
"Quando giravano con qualche "grande" artista come E. de Filippo, il Principe veniva messo in sottordine e persino svillaneggiato, tutte le lodi della troupe, regista compreso erano per l'altro, mentre dietro le spalle di Toto' sfioravano le frasi cattive.
"E' un guitto fetente" sentii dire " non e' nemmeno bravo perche' fa sempre le stesse cose".
"Un giorno non ci vidi piu' e replicai furente:-" invece di criticare il principe provate a fare quello che fa lui!"
In qul momento sopraggiunse Toto', in tempo per sentire la mia frase. Sorrise con un ombra di amarezza e disse:" Guaglio', lassa sta' , pigliammoce na ' tazzulella e cafe'".
"Era un gran signore, superiore alla meschinita' nel sentirsi poco apprezzato".  

 

LE POESIE DI TOTO'

 Napule, tu e io

Io voglio bene a Napule
pecchè 'o paese mio
è cchiù bello 'e na femmena,
carnale e simpatia.
E voglio bene a te
ca si napulitana
pecchè si comm'a me
cu tanto 'e core 'mmano.
Saje scrivere, saje leggere
parole 'e passione;
saje ridere, saje chiagnere
sentenno na canzona.
Napule, tu e io...
simme tre 'nnammurate:
simmo na cosa sola,
gentile e appassiunata.
Nuie simmo 'e figlie 'e Napule,
Vommero, Margellina :
quanno se dice "Napule"
s'annomena 'a riggina!

 

 

 

Antonino Cannavacciuolo:"Totò un segno indelebile nel cuore, espressione di spontaneità".

Post n°295 pubblicato il 18 Maggio 2015 da tommy812007

Antonino Cannavacciuolo cuoco e personaggio televisivo premiato con 2 stelle Michelin, 3 forchette della guida Gambero Rosso e 3 cappelli sulla guida de l'Espresso, intervistato in esclusiva da Gianfranco Ponte

1)  Il principe Antonio de Curtis napoletanissimo e lei altrettanto. Al principe piaceva mangiare poco ma bene. Il suo piatto preferito era o'tubitiello co fasolo dint. Se fosse ancora fra noi come consiglierebbe di cucinarlo.

Consiglierei di cucinarlo come lo preparo io, ossia con la pasta del “o’tubitiello” preparata con farina di fagioli.

2) Il cibo e la fame erano alla base della comicità e dell'arte del principe Una sua frase tipica era " dimmi come mangi e ti dirò chi sei". È d'accordo?

Certo che sì, sono più che d’accordo. Ciò che mangiamo e i nostri gusti in fase di sapori, ci caratterizzano a pieno.

3) Ha mai pensato a Totò per un suo piatto?

Sinceramente non ho mai pensato a Totò relazionandolo ad un piatto, ma lo penso spesso come espressione di vita e punto di riferimento.

Antonino Cannavacciuolo fotografato da Alessandro Pizzi

Cannavacciuolo

Antonio Cannavacciolo

4) Il film del principe Antonio de Curtis che guarda spesso e perché?

Non saprei….li guardo non appena mi è possibile….mi piacciono tanto ed ognuno ha per me un significato importante. Potrei elencare primo tra tutti “Miseria e nobiltà”: ogni volta che lo rivedo, il pensiero torna a Napoli, i ricordi galoppano….e poi, la fantastica scena degli spaghetti.

5) Cosa è per lei Totò?

Per me Totò, è sinonimo di grandezza. Un grande uomo, non solo un grande artista. Non è facile non apparire banali parlando di lui, ma è davvero un grande. Un segno indelebile nel cuore, espressione di spontaneità.

6) Parlando del nord una battuta di Totò era :" Noi meridionali all'estero ci siamo sempre piazzati". Nel suo ristorante è riuscito a sposare sapori meridionali con sapori settentrionali?

Certamente, noi meridionali sappiamo non solo adattarci, ma ricavare il meglio di quanto ci circonda. Abbinare gli ottimi sapori piemontesi ai sapori di casa è un privilegio che non può non essere sfruttato.

7) Usa nel suo quotidiano frasi di Totò?  Se è si quali?

Mi piacciono tantissimo queste due: “Non so leggere, ma intuisco” e ovviamente: “Signori si nasce, non si diventa”.

Gianfranco Ponte

 

 
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Gianfranco Ponte ed il gruppo "I seguaci del principe Totò official group fan club" citati su napoli-news.com

Post n°294 pubblicato il 14 Maggio 2015 da tommy812007
 

Ringrazio la redazione del www.napoli-news.com per questo articolo.

 

principe de curtis

 

Totò e Troisi nell'era dei new media

Antonio De Curtis – in arte Totò – e Massimo Troisi hanno molto in comune: essere stati comici, napoletani e molto rivalutati dai giovani sui social network.

Tutti gli appassionati, giovani e meno giovani, hanno infatti l’opportunità di visitare gruppi Facebook, quali “Non ci resta che ricordarti – Amici di Massimo Troisi” e “I seguaci del principe Totò” per rivedere film, interviste, foto e materiale inedito. Non da ultimo periodicamente vengono proposti incontri ed iniziative per ricordare i due comici napoletani, come anche la tv nazionale dovrebbe  fare più spesso per proporre una comicità passata, ma pulita e mai superata e, soprattutto, per mostrare la faccia di Napoli più allegra e verace.

Dietro i gruppi Facebook ci sono dei veri e propri pozzi di conoscenza sui due comici, ad esempioCristiano Esposito per Massimo Troisi e Gianfranco Ponte per Totò, che hanno trasformato la loro immensa passione in mestiere. Non a caso Cristiano associa la gestione del gruppo al blog Amici di Massimo Troisi, dove è possibile trovare contenuti inediti ed interviste su persone che hanno conosciuto Massimo direttamente, mentre Gianfranco è ospite di una radio palermitana nel programma “Giovedì nel pallone”, utilizzando il pretesto per parlare del Principe o intervistando persone che l’hanno apprezzato e conosciuto.

Insomma: i tanto denigrati new media per una volta hanno avuto il merito di mettere a completa disposizione materiale inedito e culturale su due personaggi che hanno reso onore a Napoli e al meridione.

Fonte : http://www.napoli-news.com/toto-e-troisi-nellera-dei-new-media/

 
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Due per duo:" Totò era avanti coi tempi!".

Post n°293 pubblicato il 07 Maggio 2015 da tommy812007

Peppe Laurato e Massimo Borrelli piu' conosciuti al pubblico come i "Due per Duo" sono stati intervistati in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte. 

1) "Due per Duo" come nasce il vostro nome e dove vi siete conosciuti?

Ci siamo conosciuti in un laboratorio teatrale guidato da Guido Palleggiano che ricordiamo con gran piacere perchè ci fece incontrare. Nasciamo nel 1999 ed il nome è l'anagramma di due attori di cabaret, tolto quello che non cè di attore resta "Duo per duo".

2) La vostra comicità si basa sul gioco di parole molto vicina a quella del principe, cosa vi ha insegnato Totò?

Tutto quello che è lontano da noi, che poi siamo così assuefatti dalla sua grandezza che facendo questo lavoro ha qualcosa di lui. Siamo dei fan ed è per questo che apprendi che tutto quello che noi facciamo ti rendi conto che l'ha fatta lui.

duoperduo

3) In voi c'è la commedia dell'arte...

Si si assolutamente. Noi abbiamo un canovaccio che fa parte della commedia dell'arte e da quello spaziamo.

4) Ai tanti premi ricevuti a quale siete piu' legati?

Al premio Massimo Trosi avvenuto a S. Giorgio a Creamano. Significa tanto perchè da li in poi e' stato un bel trampolino per la nostra carriera. Ci siamo ritrovati a Colorado poi Made in sud, sette anni fa. Per Massimo abbiamo affetto come fa. Lo sentiamo piu0 vicino a noi angraficamente e ci dispiace sia andato via prematuramente. Avrebbe regalato tante cose.

5) Fra Toto' e Peppino, Totò e Aldo Fabrizi etc...A chi vi sentite piu vicino?

A nessuno. E' come se tu stai parlando con dei sacerdoti e mi parli dei santi. Siamo lontani. Tutte coppie con una caratterostica principale. Anche se il comun denominatore è Totò qui è la grandezza di Totò che si sposa non surclassando mai quello accanto facendone uscire le qualità.  Totò e Peppino o Totò e Aldo Fabrizi parliamo di personalità ben definite. Totò e Nino Taranto dove esce un Taranto eccezionale. Ci sono scene di film spettacolari, ad esempio "Miseria e nobiltà" la scena della tarantella sul tavolo non cè. Io l'ho vista da Eduardo e non c'era.

strip

6) Dei vostri personaggi a quale siete piu legati e perchè?

Siamo piu' legati ai poliziotti. Dal vivo hanno dato sempre grandissime soddisfazioni. E poi sono stati il nostro primo figlio. Tipo la battuta "questa l'ha scritta lui". Andammo a Colorado poi riproposta a " Made in Sud" tante soddisfazioni.

7) Il film di Totò che gurdate spesso e che vi piace?

E' uno dei piu' divertenti e spensietati ed è "Tototruffa62". In ogni film c'è sempre una chicca. Anche "Totò contro il pirata nero", era avanti coi tempi...

 

8) Molte coppie riescono ad essere comico e spalle entrambe, qual'è il segreto affinche' una coppia sia duratura ed evergreen?

Bisogna avere occhio a quello che abbiamo intorno. Cambia tutto...siamo vittime della tecnologia. Una cosa che tu inventi poi dopo qualche tempo cambia. L'evergreen è Totò. Cambiarci i ruoli ci fa stare bene. Durante gli sketch dici sempre cose nuove e non ti stanchi.

duoperduo

9) Dite frasi del principe?

"Ho fatto il militare a Cuneo". Perchè nel momento in cui ha fatto il militare a Cuneo sei andato oltre i confini. Sei uomo di mondo.

10) Cosè per voi Totò?

E' un dio. Sul vero senso della parola. Del calcio lo pensiamo di Maradona, senza nulla di blasfemo.

Gianfranco Ponte

 
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Corrado Taranto:"Totò era un principe e da tale si comportava"

Post n°292 pubblicato il 28 Aprile 2015 da tommy812007

Corrado Taranto, attore e autore di cinema e teatro intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte, parla di suo padre Carlo e dello zio Nino Taranto.

 

Carlo Taranto padre di Corrado

Carlo taranto

1) Carlo e Nino Taranto, fratelli e grandissimi artisti. Molto simili tra loro ci racconta gli inizi?

Mio zio nasce artisticamente a 10 anni. Canta le prime macchiette, diventa il bambino prodigio, il piccolo Taranto. Poi venne scritturato in un teatro, come se fosse un provino con il pubblico, un tetatro che a Npoli non c'è piu', ora c'è una sala bingo. Grande successo di pubblico, vene scritturato per un peridodo lungo, fa esperienza. C'è un aneddoto che riguarda mio zio e Totò. Una sera il principe andò a teatro a vedere Taranto e mio zio cantava una macchietta che era la parodia di "Vipera", la canzone di Nilla Pizzi. A Totò piacque molto, andò dietro le quinte e glie la chiese. Nino gli la diede tranquillamente. La macchietta narrava la storia di un poverello che capitava una donna, con una prostituta e si beccava una malattia venerea. La parodia era su questo fatto. Il principe la cantava, con la sua divisa ufficiale cioè col tight, la bombetta e all'altezza della braghetta dei pantaloni aveva un catenaccio. Papà nasce anche lui con le macchiette. Poi è entrarto stabilmente in compagnia con mio zio. Prima con piccoli ruoli e poi pian piano da spalla. Col principe fece solo un film, "Totò contro Maciste".

2) Suo padre, Carlo, partecipo’ a film con Totò, Franchi e Ingrassia, Sordi etc…Il ricordo piu’ bello che conservava e cosa le diceva dei suoi compagni di lavoro?

Papà aveva un adorazione per tutti. Non gli ho mai sentito parlare male di nessuno. Io lo dico da sempre, i grandi non hanno bisogno di parlare male del collega. Purtroppo oggi siamo contornati da piccoli.

Corrado Taranto figlio di Carlo

Corrado Taranto

3) A quale film era piu’ legato e quale commedia teatrale?

Film uno che non è uscito. Qualche anno prima che morisse fu chiamato da Massimo Wertmüller e girarono un film " Al limite cioè non glie lo dico" dove papà interpretava un falegname omosessuale. Papà fu felice di fare questo ruolo. Era un caratterista, papaà diventava quel personaggio. Teatralmente era piu' legato a "Morte di Carnevale" di Raffaele Viviani. 

Totò e nino

4) Suo padre e suo zio che rapporto ebbero col principe Antonio de Curtis?

Papà l'ha conosciuto labilmente, attraverso zio Nino e il film che giro'. Zio Nino di adorazione. erano amici a parte colleghi. Totò l'ha salvato a Taranto. Nino era distrutto. Zio acquisto' il teatro Politeama che la sera dell'inaugurazione ando' a fuoco mio zio si trovò sull'astrico. Napoletanicamnete porta male porta male, non avevo fatto l'assicurazione. Il principe sapendo questa notizia,inveca di chiamarlo e chiedergli quamto ti serve, da principe qual'era lo fece scritturare nei sei film che fecero insieme. Io vivo alla Sanità, e la gente di Totò ne parla ancora. La gente ancora conserva le dieci mila lire che Totò dava loro. 

Nino e totò

5) Nino Taranto inizio’ come macchiettista dato che “Ciccio Formaggio” scritta appositamente per lui ebbe un grande successo ed tutt’oggi molto conosciuta,  ecco cosa pensa serva per essere evergreen?

Interpretare. Esistono in Italia piu' scuole di recitazione che disoccupati. Il nostro mestiere è il più semplice che esista. Io faccio scuola di interpretazione, diverso dalle scuole di recitazione.

6) Cosa le hanno insegnato Carlo e Nino Taranto?

Purtroppo una regola che non paga, l'umiltà.

7) Lei ha mai conosciuto Toto’?

Da bambino, ero ai giardini della De Paolis (gli stabilimenti). Io da piccolo non mangiavo e mamma mi portava nei giardinetti. Eravamo li papà stava doppiando delle scene di "Totò contro Maciste" e il principe stava li col suo maggiordomo. Già non vedeva, io ero su una panchina. Lui si avvicinò e mi chiese:" Bambino di dove sei?"io risposi <<  Di Ischia >> e lui mi rispose << Sei un isolano isolato >>. Io risposi Ischia perchè i miei in villegiatura mi portavano ad Ischia.

corrado taranto

8) La battuta di Totò che ripete spesso?

Io faccio uno spettacolo che si chiama "Noi Taranto" dove parlo anche del principe. All'omelia funebre zio Nino seguiva il feretro commosso. Una signora del popolo si avvicino' a zio e disse << Commendatore non faccia così quando morite ve lo facciamo più bello>>.  Lo zio immagino fece scongiuri. Poi ci fu un fatto dove parlavno del nome piccolo e del nome grande. Totò disse mettemi accanto al nome tipografia.

9) Il film che ama di Totò?

Non c'è uno in particolare, da "Totò Peppino divisi a Berlino", "Yvonne la nuit", "Totò d'arabia", "Totò sceicco". Sono tutti belli anche quelli meno. Totò aveva i tempi nelle orecchie molto chiare. Questa è bravura. Nella scena ne "Il Monaco di Monza" dove facevano la veglia a mio zio, si vede che la pancia di zio si muove, rideva.

Gianfranco Ponte

 
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Matteo Persica:" Totò e' come la pasta all' amatriciana, buono"

Post n°291 pubblicato il 20 Aprile 2015 da tommy812007

Matteo Persica, studioso e appassionato di Anna Magnani, intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte, parla della grandissima Magnani.

totoò e anna

1) Un "giovane" che si innamora di Anna Magnani, cosa ti ha colpito di questo straordinario mito? 

Un giovane, un ex giovane divenuto adulto...quello che mi ha colpito di Anna Magnai è quello di essere stata una donna anticonformista, controcorrente e sotto certi punti di vista avanguardista. Era una donna molto conservatrice però il suo messaggio e' moderno. Una persona morta a 65 anni oggi è ancora attuale, scomparsa nel 1973. Se tu vai a leggere le interviste i suou pensieri sembra di parlare con una persona nata vent'anni fa. Mi ha colpito il suo modo di vivere nella sua incoerenza nella vita e anche nel cinema restando fedele alla propria dignità.

2) Dal 1941 inizia a lavorare con Totò in teatro, ci racconti qualcosa di quel periodo?

Anna Magnani di quel periodo diceva che erano anni felici. Iniziano a lavorare prorpio in un periodo che non erano pfelici. Parliamo degli anni 40. Totò quando imito' Hitler sul palcoscenico venne minacciato di morte. Poi pero' scopri' che era una sorte di bufala. La rivista all'epoca aveva un significato preciso, non era tanto per fare come l'avanspettacolo, la rivista è il riassunto fra l'operetta e il varietà. L'avanspettacolo era come un carosello. La rivista era scritta da autori, per Totò e Anna Magnani se ne occupo' Michele Galdieri. Persone colte raffinate. Parlavano dell'attualità prendendo in giro il politico di turno, prendevano in giro il regime fascista, Hitler. Prendevano in giro anche le miserie dell'Italia. Per questo la gente assaliva i teatri per andarli a vedere. Cesare Zavattini scrisse che Totò e la Magnani erano il binomio clamoroso dello spettacolo. Loro non uscivano dal contesto del testo. La rivista ha fatto sempre parte della carriera di Anna Magnani. la censura minaccio' Anna e Totò piu' volte. I fascisti furono a fucili spianati Anna MAgnani raccontava che uscivano a braccetto insieme dal teatro, come se la rivista continuasse in strada. Per Anna Magnani quella della rivista era un passaggio importante che ogni attore avrebbe dovuto fare. La gavetta vera il rapporto col pubblico è il teatro che te lo insegna.

magnani

3) Sei molto vicino a Luca Magnani figlio di Nannarella. Che emozione hai provato la prima volta che l’hai conosciuto e che impressione hai avuto?

Uno dei momenti dove mi sono sentito piu' apprezzato è stato il giorno, mentre sfogliavamo l'archivio di famiglia, dissi a Luca chissà lei  cosa pensa di me. Io, mi rispose Luca, ti ammiro molto per quello che fai. E per me è stato un attestato di stima importante.

totoò e anna

4) Anna Magnani con Totò ha avuto sempre un rapporto come di competizione, dato che il principe una volta parlando con Elio Gigante disse che alla Magnani avrebbero dovuto assegnare la patente di “scassa cazzi”, ci racconti questo lato di Anna?

Fanno ancora eco i loro battibecchi. La Magnani rovinava gli effetti a Totò e dietro le quinte di questo il principe se ne lamentava. C'è chi sostiene che si odiassero, ogni volta che andavano in una città era sempre un a tragedia, facevano a gara a chi doveva avere il nome piu' grande. Erano come due gattini che azzuffavano. Marisa Merlini racconta che prima di entrare in scena si davano un bacio, sulle labbra, per scaramanzia. C'era un grande rapporto di rispetto reciproco. Sul palco facevano a gara per dare il meglio al pubblico. Improvvisavano tipo lei faceva finta di arrivare in ritardo...etc.  Il rapposto con Totò era diverso, cioè ad esmpio con Aldo Fabrizi ci fu un rapporto particolare, come di rivalità. Fabrizi e la Magnani lavorarono molto assieme oerò non si sopportavano tanto. Avevano dei caratteri molto particolari tutti e due. Invece con Totò la cosa era differente partivano alla pari. Il carattere di Totò riusciva ad inserirsi bene con la Magnani.  Erano due grandi dagli inizi e cercarono di rimanere tali.

5)Cosa piace del principe?

Io ho tre attori nel cuore. Sono Sordi, Totò e la Magnani. La Magnani e' la mia passione. Totò e Sordi mi ricordano i miei nonni. Sono delle maschere, come Pulcinella, Colombrina Arlecchino. Peccato non ci sia un film con tutti e tre. Cosa mi piace di Totò e come la domanda cosa ti piace della pasta alla matriciana? E' buona.

toto' e anna magnani

6) La battuta di Totò che ripeti spesso?

Ma mi faccia il piacere!

7) Il film di Anna Magnani che vedi spesso e quello del di Toto’? 

Di anna magnani e' "Bellissima " e "L'automobile".Di Totò ogni qualvolta vedo un film è come se lo vedessi la prima volta. "Miseria e nobiltà", "Totò Peppino e la malafemmena" Anch i film di minori, basta che c'era Totò.

8)Ci racconti qualche curiosità sull’oscar che vinse la Magnani?

Non sè l'aspettava. Lo vinse per " La rosa tatuata". Fu la prima attrice a vincere un premio così importante, lei diceva mi sembra di aver costruito il colosseo. Divento' una grande emozione collettiva. Lei non ando' a fare promozione, rimase in Italia. Scatenando una rivoluzioe popolare. Perchè rischiava l'oscar. La curiosità sta nell'aver dato l'oscar ad un'attrice totalmente differente.

matteo persica

9) Ci parli del tuo libro su Anna Magnani?

Ho cercato di raccontare la Magnani in maniera attuale. Ho tentato di lasciare spazio alle sue opinioni, alle sue idee, alle sue dichiarazioni. Lasciare spazio al suo virgolettato dando voce a lei. Ho lasciato spazio ai fatti realmente accaduti.

 
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Patrizio Rispo:" Totò e' come un rituale da leggere e ripetere tutte le sere".

Post n°290 pubblicato il 25 Marzo 2015 da tommy812007
Foto di tommy812007

Patrizio Rispo, attore di teatro, cinema e tv intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte.

1)Napoletano doc Patrizio Rispo e nella sua recitazione è palese la scuola di Totò. Quando ha "incontrato" il principe nel suo cammino artistico?

Magari l'avessi incontrato. Sono cresciuto con lui e non oserei mai imitarlo. Una generazione coma la mia prima e quella di dopo l'abbia prorpio nel sangue, nel DNA. Una circostanza una situazione lo abbiamo nei nostri modi di agire. Io lo amo da morire come uomo prima di tutto e come artista è inutile dirtelo. E' amto in tutto il mondo. In America escono pazzi per Totò.

2) I suoi primi inizi al cinema furono da stuntman per poi diventare uno dei protagonisti di rilievo del teatro e del cinema. Il segreto del suo successo?

Ho iniziato a scuola col teatro. Ho sempre fatto teatro e spero di continuare sempre. Col cinema si abitavo a Roma avevo vicino la scuola degli stuntman, amavo andare a cavallo. E quando non lavoravo, spesso, in teatro, andavo a fare i film a cavallo. Facevo le cadute a cavallo. Sono sempre stato me stesso. Tutto ho fatto nella vita anche se non ho fatto il cinema che amo quello per cui faccio questo mestiere. Ma sono ben contento che abbia raggiunto il successo con altre cose. E' molto che abbia avuto questa chance in "Un posto al sole" che mi fa recitare tutti i giorni, tutti gli anni. Lo ritengo una grande fortuna. E poi mi diverte di giocare perchè tocca molte corde. Un volta fa il padre, una volta fa il figlio, l'amante etc...

p.p

3) Cosa le piace del principe Antonio de Curtis e cosa rappresenta per le i Totò?

Totò per me è quanto di piu' creativo, fantasioso, avanti nei tempi per la sua epoca. Ha rivoluzionato il linguaggio, quello fisico, quello surreale, quello che usava lui. Il gioco delle parole. Una mimica pazzesca. Sono attratto dai suoi umori, dalla sua vita, mi somiglia. Dai libri che ho letto ho piu' dei riferimenti all'attore che all'uomo. 

4) Nella soap opera "Un posto al sole" interpreta Raffaele Giordano a chi si è ispirato?

Il mio talento è essere affascinato dai talenti degli altri. Quando non andavo a scuola, le mie fughe, le vivevo nelle botteghe degli artigiani, nelle portinerie etc... Queste ricchezze, questo bagaglio di carratteri da raccontare, raccolti che poi sono la molla che mi fanno amare questo lavoro. Avevo dei riferimenti precisi di portieri ne ho mischiato 4 o 5 storici della mia vita. La cosa che ho voluto precisare da subito era che non volevo fare il portiere ignorante, quello lo ha fatto Eduardo. Voglio essere curioso, colto, mi piace la musica cioè alzare il gusto non abbassare il prodotto. Non ho mai sbagliato un congiuntivo, mai dette brutte parole.

5) Ha lavorato con due grandissimi del cinema italiano Nanny Loy e Massimo Troisi. Cosa le hanno insegnato e il ricordo piu' bello che conserva.

Nanny era un altro che stava avanti coi tempi. Uno di un intelligenza veloce, ironica. Distacco sempre da quello che faceva. Purtroppo l'ho goduto poco perhcè è dopo poco e morto. Oltre all'esperienza che ho avuto con lui ( Rispo giro' "Pacco doppio pacco e contropaccotto") l'ho frequantato anche in privato ed era una persona di grande intelligenza. Massimo Trosi, al di la' di tutto quello che conosciamo, la sua intelligenza la sua ironia, ci siamo persi i cambiamenti che stava per fare. Ne abbiamo assaggiato solo un po' con "Il postino" era un uomo che sicuramente ci avrebbe riservato grandi sorprese.

patrizio rispo

6) Il film di Totò che le piace di piu'?

Io la sera, quasi tutte le sere, ne acchiappo uno, ne guardo due minuti e poi lo vedo tutto. E' come il "Padrino". E' come un rituale da leggere e ripetere tutte le sere. Totò e Peppino sono meravigliosi. Peppino e' un altro che mi fa impazzire.

 7) Una frase del principe che usa spesso.

La beneficenza deve profumare. Il sociale mi gratifica moltissimo. Entri in contatto con persone meravigliose.

8) Ha vinto il premio Totò, cosa significa per lei?

Un onore. Io ho i premi da garage e quelli che tengo sulla scrivania. Totò e Pirandello sono i premi che ho alle mie spalle. Grande orgoglio

Gianfranco Ponte

 
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Fichi d'india, Max Cavallari:"Totò mi da serenità"

Post n°289 pubblicato il 20 Marzo 2015 da tommy812007

Massimiliano Cavallari detto Max, attore comico e cabarettista italiano intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte.

1) La vostra comicita' basata sul movimento del corpo e dell'equivoco racchiude comicità classica del nord e del sud. Qual'è lo spunto del principe Antonio de Curtis a cui vi rifate?

Sicuramente i controscena comici. Le battute no perche' essendo un po' del nord abbiamo un altro stile. Sicuramente la comicità di situazione. Le sedute con Peppino, i giochini di parola, del corpo. Totò e' una maschera, noi delle maschere fuori di testa...Lui è il re dei re e tutti ci ispiriamo un po'. Tutti abbiamo rubato da lui, siamo cresciuti con lui. Coi suoi film ed abbiamo preso molto dai suoi sketch.

2) Quando vi siete conosciuti con Bruno e dove nate artisticamente?

Io e Bruno ci siamo conosciuti nel 1988 lui era il piu' grande era vicino di casa mia non mi faceva mai giocare all'oratorio. Non mi faceva giocare a calcio non mi faceva giocare a basket, perchè ero piu' piccolino ero gasato un po' piu montato...Siamo cresciuti quasi con odio...mi stava antipatico non mi faceva mai giocare. Addirittura lui allenava a basket e c'era un ragazzo che si chiamava Cavallari come me e non lo faceva mai giocare. Poi siamo andati a Palinuro lui lavorava nei villaggi Turing ed io lavoravo coi ragazzini coi bambini portavo le scenette coi ragazzi sul palco. E li ci siamo rivisti artisticamente. Abbiamo ricordato i passati all'oratorio..ed io gli dissi che era un cretino che non mi faceva etc..Per scherzo mettevamo insieme le barzellette, siamo nati per scherzo e sempre per scherzo abbiamo lavorato facendo questo lavoro. Sempre per scherzo abbiamo fatto libri, fill con Benigni etc...

fichi

3) Per il principe de Curtis la comicità era come la musica. Cioè la battuta ha un tempo e deve cadere in un preciso momento, sei daccordo?

Certo, assolutamente si. Tanti sketch sono musicali , pam pam battuta, cè tanto di musicale, i nostri pezzi , a parte il tictic, quando faccio il pescivendolo muovendo la padella, si segua una musica. Questo lavoro per noi è un gioco. Noi apriamo la valigia e tiriamo fuori, un po' come la commedia dell'arte.

4) Dei tuoi colleghi a chi sei piu' legato?

Noi siamo cresciuti con Stanlio e Ollio, è una comicità che piace ancora oggi, piace al bambino piccolo fino al nonno. I personaggi che noi amiamo sono Lino Banfi, che siamo cresciuti coi suoi film e Renato Pozzetto.

max cavallari

5) A quali personaggi sei piu legato e perchè?

Sono molto legato alla signora del balcone, che ha questi tic col corpo, quando la faccio entro nel personaggio con tutto me stesso e poi la bambina. E' una bambina rompiscatole ma intelligente, che la sa lunga, fa delle domande dove non c'è la risposta, e all'uomo del freddo, che faccio a Colorado, è un personaggio realmente vissuto che ho studiato. Mi affeziono a questi personaggi dove c'è anche un po' di poesia.

6) Il film di Totò che ti piace di piu'?

La banda degli onesti. A parte che è pieno di poesia mi piace quando giocano a fare i soldi falsi... C'è un grande De Filippo. E' quello a cui sono piu' affezionato a parte Tototruffa62. Quando lo metto mi rilasso e mi addormento sereno, Totò mi da serenità.

 

7) Come le grandi coppie dello spettacolo anche voi siete comico e spalla entrambi. Come spieghi questa meravigliosa alchimia?

Noi giocandi ci divertivamo a scambiarci i ruoli. E poi un modo per non stancarsi. La coppia se si stanca ha bisogno di fare cose diverse. Per questo secondo me molte coppie si staccano. Ognuno poi vuole fare piu' il comico e viceversa. Noi ci divertiamo a fare comico e spalla entrambi. La faccia del mio compagno, di Bruno è una faccia da cartone animato. Io e Bruno facevamo il Cabaret dove io e Bruno chiedevamo al pubblico un tema noi improvvisavamo. E nascevano gli sketch. Poi mi divertivo a non dargli la chiusa ad invertire le battute, io dicevo la sua e c'erano questi giochi di faccia di espressione. Quando abbiamo fatto il film con Roberto Benigni, Roberto disse supponiamo che oggi  il gatto e la volpe sappiano la parte ci sbrighiamo in tre o quattro ore...Ne facciamo una da copione e una dove voi improvvisate. Lui spesso teneva quella dove improvvisavamo.

 

8) Cosè per te Totò e come descrivi il principe Antonio de Curtis?

Il principe è un uomo dall'animo nobile, sensibile. Antonio de Curtis era una persona sola, a me fa molta tenerezza, un po' come lo sono i grandi comici, i clown. Una persona amante degli animali, dei cani proprio per questo con una grande sensibilità, al di fuori del comune. Generoso, altruista. Totò, questa maschera dove lui entrava e si trasformava. Un bordeline della comicità. Sapeva distingure l'uomo dalla maschera.

Gianfranco Ponte

 
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Mario Donatone:"Con Totò si poteva parlare"

Post n°288 pubblicato il 09 Marzo 2015 da tommy812007
 

Mario Donatone o Mario Giacinto Donatone è un attore che ha lavorato coi piu' grandi artisti. Intervistato in esclusiva da Gianfranco Ponte parla della sua carriera, lo ricordiamo anche nel "Il Padrino - Parte III".

1) Lei iniziò al cinema nel 1951 nel film "Bellissima" con Anna Magnani, cosa ricorda di questa esperienza?

Anna Magnani una donna con le palle! Grande donna e grande artista. La stupidaggine umana non l'accettava, era grande donna con un grande carattere. Ero piccoletto, avevo 18 anni, ero un bel maschietto, ogni tanto mi diceva << A ragazzi' m'accomoagni? Annamo va'...>> Domandavo dove e lei<< E che ne so', accompagnami in qualche posto>> mi voleva bene... Mi crede non mi emozionavo, perchè non mi rendevo conto della grandezza di questi personaggi. Dopo quando realizzai si.

http://kino.mir46.ru/IMGS/persons/aa8094a1b15c652043fc16f14bdb5b1e.jpeg

2) Conobbe il principe Antonio de curtis sul set di "Risate di Gioia" diretto da Mario Monicelli. Come è stato trovarsi davanti al principe?

Con Totò si parlava molto bene, col principe ho fatto sia "Risate di Gioia" che "Totò di notten.1". Eravamo sul set del film Totò di notte n.1 aspettavamo che si preparasse la scena , eravamo al tavolino di un bar, e prima del ciak si chiaccherava, del piu' e del meno, ascoltava con attenzione quello dicevo. Totò batteva le dita sul tavolo allorchè gli dissi << Principe che succede?>> che doglia lance? E lui << No no..e' vero è vero... grazie come se ne accorto>> ed io dissi ho visto che batteva le dita sul tavolo, ho pensato subito che qualcosa non andava, a lei va tutto bene, quando una persona è amata come lei. E lui << Che belle parole, continua che bello...>> Aveva il pensiero ai suoi cani. Diceva sono tutti figli miei. Era un grande comico dal cuore immenso.

3) Si dice che Totò aiutasse gli attori in difficolta'...

Si si, ma anche la Magnani. Sul set di "Bellissima" si avvicino' un povero che le chiese la carità, allorchè la Magnani disse << Figlio mio come stai ridotto>> tiro' fuori dalla borsetta 100 lire facendo restare a bocca aperta il poveretto. <<Non te bastano?>> e lui << Non me bastano, altrochè!>>.

padrino

4) Il film di Totò che vede piu' volentieri?

Totò a colori. La scena del vagone letto e' meravigliosa. 

5) Lei ha girato film con i piu' grandi, con Franco e Ciccio, Totò, Anna Magnani, Macario, Adriano Celentano etc...

Franco Franchi era un grande. Ciccio si dava le arie da Conte, Franco tirava la carretta. Era un grande imitatore. Cantava molto bene, aveva una bella voce da baritono. Creava tanto sul set. Hanno fatto molti film con Mario Amendola, che era mio zio. Io ho lavorato molto con zio circa dieci film ho fatto. Anche con Sergio Corbucci. Erano attori Franchi - Ingrassia che stravolgevano il copione.

6) Sergio Corbucci ha girato parecchi film con Totò, ci racconta qualcosa del regista?

Corbucci è stato un grande. Con lui ho girato dieci film. Ho girato 21 film con Bruno Corbucci, il fratello di Sergio, 10 con Sergio e 10 con zio Mario Amendola. Sergio Corbucci aveva una sedia da regista non la tradizionale ma alta dove dirigire dall'alto, doveva fare il direttore d'orchestra. Un giorno, aspettavamo di girare la scena, lo chiamai e lui << Silenzio che il maestro sta creando>> ed io di risposta<< Hai finito di creare che dobbiamo andare?>>. Lui si divertiva molto anche a mettere nei titoli dei film invece del mio nome Mario, Giacinto Donatone.

Gianfranco Ponte

 

 
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Bud Spencer :" Totò è diventato uno scenziato di tutto ciò"

Post n°287 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da tommy812007
 
Foto di tommy812007

Bud Spencer , attore, sceneggiatore, produttore cinematografico, autore di canzoni, campione del mondo di nuoto, intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte parla della sua carriera e della sua ammirazione verso il principe Antonio de Curtis in arte Totò. Ricordiamo a tutti i fans di Bud Spencer l'unica pagina ufficiale di Carlo Pedersoli che si trova su facebook ricercando Bud Spencer Official

1)  Due napoletani d'eccezione: il principe De Curtis e Lei, cosa vi accomuna?

Mi accomunano delle cose incredibili. Io sono naoletano dentro, fuori da tutte le parti e se me metto apensa faccio pure o' dialett. La mia napoletanità mi ha preso per tutta la vita fino ad ora. Ho trovato dei napoletani nel mondo, con lingue diverse, che non sono napoletani, come ad esempio il Brasile, il brasiliano è un napoletano felice. Nelle sciagure balla, ride si diverte, per me è un napoletano felice.

bud e terence

2)Suo suocero, Giuseppe Amato, ha diretto Totò nel film "Yvonne la nuit", ci racconta qualcosa di lui?

Ho seguito mio suocero, che purtroppo se ne andato troppo presto. Avrei potuto prendere delle cose da lui, enormi per me ed enormi per qualunque altro uomo. Mio suocero ha fatto una quarantina di film ed è stato colui che ha fatto piu' cose nel cinema italiano, ha girato non solo con Totò ma con tutti i piu' grandi. Sentiva enormemente quello che faceva e quello che proponeva.

3) Lei e Terence Hill avete creato una delle coppie del cinema italiano ed intenazione piu' forti in assoluto. A quale coppia fra Totò e Peppino, Totò e Taranto, Totò e Castellani, Totò e Fabrizi etc, vi sentite piu' vicini?

A nessuno e le spiego per quale ragione. Noi siamo la coppia che non ha mai litigato nella vita. Non c'è coppia al mondo di razza americana, francese, tedesca, italiana, sud- americana, coppia del cinema, che non abbia litigato fra di loro. Hanno fatto sempre dei litigi incredibili. Noi non abbiamo mai litigato e ho capito il perchè. Gli attori importanti, che sono molto seguiti dal pubblico, la cosa primaria che hanno, e che devono essere loro piu' forti dell'altro. Devono avere piu' cose da dire, piu' visibilità e piu' graduati dal pubblico e per questa ragione litigano. Tu hai parlato piu' di te e meno di me...etc...Cosa che fra me e Terence non è mai successa per un semplice fatto. Terence Hill è un attore che ha studiato io al cotrario faccio l'attore. Lui è un attore io faccio l'attore. Non ho mai studiato da attore.

 

4) Lei è un campione...

Ecco, al cinema io faccio l'attore in campo sportivo sono un campione. La differenza è enorme. Come attore è stato il pubblico che mi ha fatto diventare così con lo sport invece è nata con me stesso. Alcune volte ho pensato da cretino, che ero un campione, tutte queste sciocchezze, etc... invece la vita mi ha fatto capire che non sei nessuno e sei qualcuno solo quando nello sport hai fatto qualche cosa e non quando hai fatto qualcosa di futile. Mi arrivano omaggi dalla Cina perchè vorrebbero essere come me. Nella vita non c'è uomo o donna che non abbia qualcuno sopra di lui o di lei che gli impedisce di fare quello che vuole e deve stare zitto. 

5) Il cosidetto caporale...

Peggio dei caporali... Siamo uomini o caporali...Se sono caporali non sono campioni.

6) La voglia di sognare non deve mai finire...Totò diceva nel film "Cosa sono le nuvole" di Pier Paolo Pasolini :"Siamo un sogno dentro un sogno".

Si, stiamo sognando. Un individuo appena esce dalla madre è condannato a morte. E' un sogno che stiamo vivendo. Le cose belle, le cose brutte, il contatto con gli altri, le corna i soldi, è tutto un sogno.

7) Il principe Antonio de Curtis non mangiava molto, ma quello che gustava doveva essere fatto bene. Il piatto preferito di Toto pasta e fagioli, o tubitiello co fasulo a rint. Lei è una buona forchetta? 

O tubitiello che fasole è bbuono. Io ho scritto il terzo il libro e lo sto traducendo in otto lingue. E con la decenza che mi ritrovo, ho iniziato a preoccuparmi degli studi di filosofia, un po' del mondo. E sono arrivato a concepire uno dei filosofi piu' importanti della nostra filosofia mondiale che ha cambiato tutto il modo di pensare, ed è il signor Cartesio, Renatus Cartesius, il quale ha detto " cogito ergo sum"(penso dunque sono) da questo ho scritto un libro che si chiama "Mangio ergo sum". Non c'è uomo o donna al mondo che se non magia muore subito. Se non mangi muori dopo due giorni.

mangio ergo sum

8)Come iniziò col cinema?

Cominciamo col dire che io non ho mai pensato di fare l'attore. Quado io sono entrato al cinema ho fatto delle cose piccole per salvare i miei studi. L'ambiente non piaceva, la falsità di sentirsi tutti presuntuosi, pur di fare una parte. Non mi piaceva. A un certo punto della mia vita, dopo il primo anno di matrimonio, mi sono sposato con mia attuale moglie (ndr figlia di Giuseppe Amato),che per è una cosa meravigliosa, e con Peppino Amato mai avevamo parlato di me che facessi l'attore. Un giorno chiamo' un regista a casa e rispose mia moglie a cui chiese << Ma suo marito è sempre così grosso?>>,  allorchè mia moglie rispose << No, e' ancora piu' grosso , mangia sempre e pesa 150kg >>. << Vorrei vederlo, sentirlo >> . Andai al primo incontro e chiesi quanto tempo tempo devo lavorare? Mi risposero che di solito erano solo tre mesi. E subito dopo chiesi "quanto mi da?". A me interessava pagarmi gli studi, ero contrario al cinema. Poi ho iniziato piano piano. In 128 film che ho fatto ho imparato qualcosa.

9) Il film di Totò che piu'le piace?

Totò e' qualcosa di eccezionale. Ma tutti. E non c'è essuno che puo' stargli vicino. Totò e qualcosa di immenso.

 

10) In alcuni suoi film ha portato un po' di Totò? Io qualcosa ho visto...

Per la decenza mia non so dirtelo. Non posso fare un confronto con un "mostro". Lui è un qualcosa che esiste grazie a Dio. Bisogna credere, in qualcosa, se no non siamo niente.

bud e fagioli

11) Nei suoi film traspare l'essere napoletano...

Si, questo c'è in tutto. In tutto quello che ho fatto e che faccio.

12) Come descriverebbe Totò?

Toto' è inimitabile da altri. Totò è diventato uno scenziato di tutto ciò. Non posso sapere qual'è stata la natura e la forza di tutto quello che ha fatto, erano naturali, ma un fenomeno del genere non puo' essere gudicato da me.

13) Totò era il diminuitivo di Antonio che a Napoli diventa Totonno, Bud Spencer come nasce?

Totò era un principe, e si credeva tale, perchè lo era. Meravigliosamente principe. pur non vedendoci bene Totò quando recitava, non recitava, inventava all'istante. Peppino de Filippo, che adoro, l'altro era inventore di situazioni, Peppino è stato bravo a stargli dietro. Io adoro Spencer Tracy che ho conosciuto, come ho conosciuto Totò, facendo anche delle comparse nei suoi film. Il mio maestro du Tracy. Mi ha dato la possibilità, facendo con lui quattro o cinque, mi ha dato la possibilità di guardare e imparare. Bud significa bocciolo (ndr ride).

Gianfranco Ponte

 

 

 
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Franco Melidoni:" Totò mi ha insegnato la bontà, essere tollerante, solidale".

Post n°286 pubblicato il 01 Febbraio 2015 da tommy812007

Franco Melidoni, nel film "Miseria e nobiltà" del 1954 interpretò Peppiniello, intervistato in esclusiva, telefonicamente, da Gianfranco Ponte parla della sua famiglia e de'esperienza con Totò.

1) A quanti anni ha iniziato a calcare le tavole del palcoscenico?

La mia è una famiglia di attori. Diciamo che io sono nato in palcoscenico mia madre anche lavorava in teatro con mia zia. A Napoli c'era un teatro dove si faceva avanspettacolo il teatro "Apollo" nella zona della ferrovia dove facevano tutte le sceneggiate facevano lo spettacolo. Allora in teatro gli attori entravano di mattina alle 9 e finivano alle 10- 11 di sera intervallando spettacolo, film avanspettacolo.

2) Il suo primo debutto cinematografico fu per il film "Miseria e nobiltà", come fu scelto da Mattoli?

Io ho cominciato sin da piccolo a frequentare le tavole del palcoscenico poi mi ritrovai durante le feste di Natale del 1953, mio padre, Alfredo Melidoni, che aveva lavorato in teatro come attore, lui lavoro'con Raffaele Viviani e' stato in compagnia con Wanda Osiris con Dapporto etc...poi passa dalla parte direzione, faceva il direttore di scena, in quel periodo si trovava a Milano con la rivista dove erano presenti fra i vari attori Dolores Palumbo, Enzo Turco. C'ero anche io con mia madre era il 21 o il 22 dicembre eravamo partiti da Napoli raggiungendo mio padre a Milano. Durante le feste di natale venne su l'aiuto regista di Mario Mattoli per concordare con alcuni attori della rivista. Quelli che avrebbero lavorato nel film sarebbero scesi giu a Roma per il film quelli che rimanevano a Milano restavano a disposione della troupe. Avevamo tutto pagato, vitto alloggio la diaria, e stavano fermi senza lavorare un mese, facevano solo le prove. Io durante le prove non stavo fermo andavo appresso alle ballerine. L'aiuto regista domando' chi fossi. Dissero è il figlio di Melidoni. Domandiamo alla madre o al padre se sono interessati. Chiesero a mia madre erano interessati a farmi fare i provini per il film "Miseria e Nobilta'" che iniziavano a Gennaio.Avrebbero fatto i provini ai bambini per la parte di Peppiniello. Mia madre disse noi siamo qui fino alla befana , fateci sapere noi scendendo a Napoli da Milano ci fermiamo a Roma facciamo il provino e poi rincasiamo. Subito prima o dopo la befana ci chiamarono per il provino. Andammo, il provino si faceva agli stabilmenti Ponti- de Laurentiis, agli stabilimenti della Farnesina, la vasca navale, che purtroppo oggi non esistono piu', hanno cretao abitazioni. Arrivati li c'erano tanti altri bambini e c'era anche il figlio di Leo Brandi, Stefano, c'era la sorella che nel film fece la parte della sposina. Totò e il regista stava in questa sala e c'era una scrivania. Chimavano i bambini per nome chiedevano quanti anni hai, come ti chiami, sai qualche poesia. Ognuno diceva una cosa. Eravamo una quindicina di bambini. Finiti tutti i provini. Io mia madre rimanemmo li nel salone senza essere stati mai chiamati. A Totò non mi sono prorpio avvicinato. " E mo che succede qua no c'hanno chiamato" disse mia madre. "Sono andati via tutti quanti e a te non ti hanno chiamato".Stavamo andando via. Mentre stavamo andando venne l'aiuto regista che ci fermo' invitandoci ad entrare, suo figlio è stato scelto. Avrà influito sicuramente il mio essere gracile, stanco macilento mi ero fatto il viaggio da Milano a Roma in treno, Totò mi avrà visto così, l'espressione del viso, eccolo quà.

peppiniello

3) Come fu per lei ritrovarsi a lavorare con perosnaggi del calibro di Enzo Turco, Dolores Palumbo ma soprattutto con Totò?

Diciamo che con Enzo Turco e la palumbo c'era già un rapporto di familiarità avendo gia' lavorato con mio padre. Da piccolo ci frequentavamo come con Nino Taranto come con altri attori napoletani tutti amici di mio padre. Era come se giocassi in casa. A Totò lo vedevo come un nonno non lo vedevo come Totò, a parte chenon si andava tutti i giorno al cinema, i mezzi di comunicazione non erano come quelli di adesso. Si sapeva quello che era Totò, ma io lo vedevo come. Totò nel 1954 teneva 56 anni e già a quel tempo un uomo di 56 anni era già vecchio. Ma era l'epoca non è come oogi, palestra e cose varie.

peppiniello2

4)A Liliana de Curtis per la sua partecipazione al film "San Giovanni decollato" venne regalata una bambola, a lei?

A me diedero 500000, un anno e mezzo di lavoro di mio padre, e con questi soldi affittammo una camera ammobiliata a piazza Colonna. Tutti i grandi attori andavano in albergo, ma noi andavamo in queste camere, c'erano queste pensioni che affittavano agli artisti. Come se fossimo in un appartamento. Si stava con gli altri attori, si cucinava, si stava insieme, come una famiglia. Concordammo i giorni che era proprio in questo periodo fine gennaio fino 28, 29 gennaio al 28 febbraio. E concoradmmo con la produzione, non vi era la tutela dei bambini, che essendo un bambino avrei dovuto continuare a studiare, mi garantirono il professore, assistenza di supporto, etc. La produzione mandava ogni settimana a Napoli un autista dalla mia maestra a prendere i compiti che dovevo fare e portava i miei svolti duranate la settimana. E sul set facevo anche i compiti. Il film ebbe un grande successo. De Sica mi chiamo' per fare il bambino nell'episodio del conte che giocava a carte col bambino ne "L'oro di Napoli" che gioca a carte. Feci il provino e fui scelto. Mia madre non era d'accordo. In famiglia diceva siamo parecchi attori , non guadagnamo molto, il ragazzoo deve studiare, vediamo più in la, se succede qualcosa. De Sica ovviamente se la prese molto a male, mi sostitui' con Bilancione. Bilancione la fece molto bene. Mio padre poi passo' al cinema come segretario di produzione, direttore e ha lavorato molto co De Sica, "Matrimonio all'italiana", "La ciociara", etc. Mi vidi con De Sica e mi disse ero convinto che tu non volessi partecipare , io rispondevo no mia madre allora...e lui chissà la tua vita se fosse andata in un altro modo. Io lavorai nel cinema come segretario di produzione, feci tutti i musicarelli dell'epoca, Morandi etc...

 

5) Come si sente a distanza di anni rivedendosi nel film?

I canali napoletani lo fanno un giorno si e un giorno no. "Miseria e nobiltà", "Il medico dei pazzi", "Un turco napoletano", il trittico delle commedie di Scarpetta le fanno sempre. Mi rivedo è come se l'avessi girato adesso, non penso che sono passati sessant'anni. Come se l'avessi giato ieri.

6) Un ragazzo del gruppo "I seguaci del principe Totò" Official Group Fan Club, che ho creato e curo, mi domanda se Dolores Palumbo la schiaffeggio' sul serio dato che il pianto sembrava vero.

Si, si. Io non riuscivo a piangere e la Palumbo, che era energica, disse Mattoli non vi preoccupate, mo ce penso io, pom! E mi diede quattro schiaffi.

7) Un altro ragazzo mi chiede se le venne spontaneo recitare in quella maniera o fu istruito?

Tutto naturale. All'epoca si doppiavano solo quelli americani, nei film di Totò la scena si girava solo una volta. Si faceva una seconda volta per sicurezza. Ma comunque andava bene già la prima. La seconda però non era mai come la prima, erano buone tutte e due.

 

8) Cosa rappresenta per lei Totò e cosa le ha insegnato?

Totò rappresenta un mito. Allora da piccolo ed ora a distanza di anni è sempre un mito. Mi ha insegnato la bontà, essere tollerante, solidale. Totò era molto buono, aveva un canile a Roma, faceva molta beneficienza. Ai tempi gli attori tutti questi soldi non li guadagnavano e pure facevano. Oggi vedo tutti questi attori che guadagnano molto senza avere basi, basta avere un po di fortuna, lo sponsor giusto e si va avanti. Pero' poi bisogna vedere se a distanza di cinquant'anni se la gente si ricorderà ancora di questi personaggi. Se mi chiedesse che film ha visto la settimana scorsa io le rispondo che non me li ricordo. Non lasciano traccia.

Gianfranco Ponte

 
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5429 seguaci del principe tutti al cimitero da Totò

Post n°283 pubblicato il 18 Ottobre 2014 da tommy812007
Foto di tommy812007

Anche se in maniera virtuale i membri del gruppo ufficiale del principe Totò: https://www.facebook.com/groups/iseguacidelprincipetotoofficial/ ieri sono stati tutti da Totò.

Un membro del gruppo recatosi al cimitero del Pianto a Napoli dove riposa il principe della risata, su idea di un altro membro, ha depositato sulla tomba di Totò l'immagine del gruppo a significare che tutti i membri, e anche quelli che si iscriveranno, erano da lui.

Un evento che sta a dimostrare come il grande amore verso Totò unisce anche in maniera virtuale generazioni e animi di tutti. 

 
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Antonio de Curtis scaramantico o previgente?

Post n°282 pubblicato il 16 Settembre 2014 da tommy812007

Cari amici, mettersi in viaggio è sempre un rischio, ovviamente subentra la paura, e le domande del tipo :"Speriamo vada tutto bene..." o le mille preghiere ai Santi sono sempre i primi riti che ognuno fa. Oggi, come allora, l'uomo da ai fenomeni naturali, i nomi piu' svariati, dallo Tsunami a Caronte....

Anche al principe Antonio de Curtis, in arte Totò veniva qualche dubbio in merito...

Tratto dal libro di Marco Giusti " Totò si nasce e io, modestamente , lo nacqui":

"Viaggiare vuol dire rischiare, correre inutili pericoli. Io vado a sessanta all'ora. Mi difendo. Se viaggio, viaggio in treno. Cos'è questa fretta di arrivare, questa smania di far presto, sempre piu' presto? Non sono mai salito su un aereo,certo. Anzi, che dico? Per me l'aereo non c'è, non esiste, non l'hanno ancora inventato. Fossi matto! E se cade , se precipita? Dicono, ma vai a vedere l'America, vai! Sconsiderati! Parolai! Per andare in America ci vogliono quindici giorni e sai lei quante cose possono succedere in quindici giorni? Ci sono i cicloni, i maremoti, i tifoni le trombe marine. C'è Inez. Mai sentito parlare del tifone Inez? E se, durante il viaggio, mi prende in mezzo? Perchè correre rischi? Dice:ma proprio a te deve capitare? Già e se capita? Anche a quelli che gli è capitato, che ci si sono trovati dentro, facevano lo stesso discorso. Invece gli è toccata".

Quando chiesi a Liliana de Curtis cosa avrebbe pensato dei nostri tempi, della nostra Italia suo papà, mi rispose:" Nu guaio!".

 

Arrangiatevi

 
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47° anniversario della scomparsa del principe Antonio de Curtis 15/04/1967

Post n°281 pubblicato il 09 Aprile 2014 da tommy812007

Quest'anno non mi va' di ricordare l'anniversario della morte del principe. Perchè come credo, per noi tutti e' sempre vivo. Ecco l'essere genio e rimanere in eterno. Si fisicamente non cè piu' ma ha lasciato un patrimonio artistico infinito che noi tutti quotidianamente viviamo . Chi piu' chi meno.

 

Totò, prinicpe di Bisanzio

(Foto tratta dal web)

Quest'anno voglio ricordarlo così, con un terno: 15 - 04 - 67 Sulla ruota di Roma e Napoli e su tutte le ruote. W Totò!

 

 

 
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Simone Buffardi de Curtis:" Nonno è un genio!".

Post n°280 pubblicato il 04 Aprile 2014 da tommy812007
Foto di tommy812007

Simone Buffardi De Curtis, pronipote del principe Antonio de Curtis, intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte, parla del suo legame con Totò

 

1)      Pronipote del genio Totò. Cosa provi ad essere parente del principe?

Una grossa responsabilità. Io l’ho sempre vissuto in maniera sempre indiretta. Era un genio, ne hanno scritto tanto, era un personaggio unico, inarrivabile. La cosa che attrae di più e la contraddizione tra l’uomo e il suo essere attore. Molto affascinante da questo punto di vista, peccato si sia perso molto dell’uomo, a parte le memorie storiche viventi che sono mia nonna (Liliana de Curtis) e la mia bisnonna (Diana scomparsa). Forse quella piu’ autorevole era la mia bisnonna. I ricordi di mia nonna Diana erano ricordi molto divertenti. Totò era molto eccentrico. Un aneddoto che mi ha raccontato è questo. L’amore mia nonna e la mia bisnonna era talmente grande che quel letto dove lui dormiva , in cui aveva concepito mia nonna Liliana , era un letto in cui poteva stare solo lui. Gli ultimi anni della sua vita passati con Franca Faldini , non divideva quel letto con lei. Facevano quello che dovevano fare e poi ognuno nel suo letto. Un aspetto inquitante ma allo stesso tempo fa capire quanto amore provava. In contraddizione con un amore nuovo, diverso. Era tutto di un pezzo su questa cosa.

 

2)      Tuo nonno Gianni Buffardi, non fu ben visto dal principe, come noto in molte biografie, puoi raccontarci qualcosa?

Non sarebbe stato ben visto nessuno perché fondamentalmente aveva un attaccamento con nonna morboso. Basti pensare che nonna non è potuta andare ascuola. Gli dava fastidio che altri bambini potessero avere rapporti con lei. Cioè scambi normali con lei. Quetsa cosa ti fa pensare che chiunque glie l’avesse portata via gli avrebbe fatto un torto. Non lo vedeva bene per questo a parte il fatto che fosse un personaggio anche lui particolare, anche lui eccentrico, era l’esatto opposto di lui. Era una persona molto naif, mio nonno molto particolare. A parte il fatto che faceva il bagno al Tevere, era uno che girava con la motocicletta d’inverno con la camicia tutta aperta, amava le corse dei cavalli, amava scommettere, opposta a totò, lui molto lavoratore e mio poco lavoratore. Ma secondo me non era ben visto perché gli porto via Liliana. Poi lui se la prese che era molto giovane.

 

3)      I giovani oggi ripetono le mille e piu’ battute di nonno, cosa credi renda così forte la sua presenza a distanza di anni?

Questa è una cosa che ogni tanto penso,non so che alchimia sia. Penso qualcosa di magico.  Tanti c’è ne sono stati molto bravi, che sono riusciti ad andare oltre il tempo, attuali, però lui ha qualcosa di magico, per questo dico che è un genio. Nonostante sia mio nonno e lo posso vivere un po’ di parte. La sofferenza , qualcosa che non esiste piu’, e’ qualcosa che ti fa crescere in un modo diverso. I grandi attori di adesso sono quelli che hanno fatto grandissima gavetta, guarda Toni Servillo, è un grandissimo attore, adesso ha raggiunto l’apice, dopo tanto teatro, tantissima gavetta. Totò è arrivato dal nulla, abbia sofferto tanto, la fame, il non essere riconosciuto come figlio tutte cose che in quell’alchimia l’hanno portato ad essere quello che è stato.

 

4)      Il film che non ti stanchi mai di guardare? E quello che non ti piace? ( se c’è)

“Miseria e nobiltà” l’adoro o meglio e ‘ uno di quelli che mi piace di piu’. Mi piace anche “I due colonnelli” è un film fondamentalmente stupido, però c’è stata qualcosa di incredibile. Come si sono capiti due attori che non parlavano la stessa lingua, Totò non parlava inglese, Pidgeon non parlava italiano, nonostante ciò si capivano e ridevano. “Miseria e nobiltà” mi piace moltissimo, avendo fatto un grosso torto a Scarpetta. L’ha resa irriproducibile. Chiunque la faccia non arrivera’ neanche ad un sedicesimo di quella che hanno fatto loro. Totò l’ha massacrata l’ha fatta sua. Il principe di Casador e lui. Quando tu pensi a “Miseria e nobiltà” pensi a Totò. Non ci stanno quelli che non mi piacciono. Forse alcuni li vedo meno.

 

5)      Pensi ogni tanto al principe?

Io ho una delle foto piu’ belle , a me piace particolarmente, lui che viene ritratto mentre si sta togliendo il trucco in camerino  con l’asciugamano bianco. E li c’è prorpio lui, con quello sguardo. C’è l’ho sopra il televisore, alzo lo sguardo lo vedo.

 

6)      Hai mai pensato di intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo?

C’ho pensato mi affascinerebbe molto ma non sono tagliato. Alcuni l’hanno fatto i figli i nipoti di grandi attori, ma io sinceramente … mi sarebbe piaciuto fare piu0 teatro che è una cosa intima piu’ raccolta, il cinema mi piacerebbe, se avessi un'altra vita, questa vita qua no…

 

7)      Cosa ti piace dell’uomo Antonio de Curtis e cosa ti piace di Totò?

Dell’uomo Antonio de Curtis la raffinatezza, l’eleganza, lo stile. Era una cosa impressione di un eleganza incredibile. Di una serietà, di una sobrietà incredibili. Beh, dell’attore mi fa ridere. Io e papa’ Antonello quando vediamo i film ridiamo comunque.Adoro Alberto Sordi, mi piace molto , da romano. Però Totò ha delle cose che non trovi… molto diversi Sordi e Totò, abbracciano due italiani differenti. Sordi non viene dall’avanspettacolo, strade diverse. Ho scaricato diversi film. Ci sono delle cose che mi fanno impazzire quando va a Capri , fa in il nobile oppure con Franca Valeri, ci sono delle cose che mi fanno impazzire. Se pensi come hanno preso in giro quella generazione e come l’hanno fatto. I vestiti dell’imperatore di Capri erano di nonna.

 

8)      Cosa direbbe tuo nonno dell’Italia di oggi?

Penso che scapperebbe. A malincuore, ma scapperebbe.

 

 

9)      Fra i tanti attori vedi qualche erede del principe?

Nessuno .

 

10)   La battuta che dici spesso di Totò?

Ma mi faccia il piacere! Oppure E io pago!

 

Gianfranco Ponte

 

 
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Ottavio Buonomo:" Il sangue totoiano bisogna averlo nel dna".

Post n°279 pubblicato il 18 Marzo 2014 da tommy812007
 

Ottavio Buonomo attore, autore, regista italiano intervistato in esclusisva telefonica da Gianfranco Ponte, parla del suo amore per il teatro e di Totò.

 

1)  Seguaci del principe Totò si nasce o si puo’anche diventare?

Si nasce. Si diventa affinandosi, quando si nasce artisti. Si nasce artisti ma con la tecnica ti puoi affinare. Ma il sangue totoiano bisogna averlo già nel dna.

 

2) Come hai incontrato il principe e cosa ti colpì?

Da bambino prima guardavo i film di Totò e mi entusiasmai nel vedere questo straordinario personaggio che faceva delle mosse strane, difatti cominciai ad imitare Totò e mi presentai anche ad un concorso di imitatori di Totò ed arrivai al primo posto facendo il braccio di Totò, ad orologio. Questo fu il mio primo incontro col principe da bambino a cinque ,sei anni. Totò e Charlie Chaplin sono stati i primi amori.

 

3) Hai avuto la possibilità di lavorare con ilgrande Enrico Montesano, cosa ti ha insegnato?

Soprattutto il rispetto per questo lavoro che bisogna farlo anche nel rispetto del pubblico e soprattutto che bisogna fare bene ogni cosa. Tutto deve essere curato nei minimi particolari per risultare qualcosa di bello e di grande e che possa piacere a tutti. Oltre aquesto mia ha insegnato altre cose sul mestiere dell’attore. Enrico ha dei tempi comici straordinari  ha un esperienza che forse in Italia pochi possono vantare e che insegna tutto anche con uno sguardo. Infatti lui alle prime prove mi disse tu guardami negli occhi quando reciti, infatti recitando con Enrico guardandolo negli occhi e’ andata “bene”diciamo così, perché capivo quando voleva improvvisare,quando voleva giocare col pubblico, perché lui ogni sera si da 100% per il suo pubblico e ti trasmette questo amore questa gioia, nel comunicare un messaggio artistico così grande così forte.

 

4) Hai scritto molte canzoni e colonne sonore.“La canzone di facebook” tormentone lanciato da te e che molti hanno copiato, come è nata?

E’ nata in un momento di crisi (ndr. ride) di depressione quasi, perché venivo da un periodo non molto proficuo a livello lavorativo e ascoltando la musica di una mia amica dissi no qua ci devo mettere sopra un bel testo perché devo fare un po’ di casino con un pezzo legai il mio pensiero a qualcosa che riguardasse l’attualità c’era facebook che a quel tempo impazzava , il grande boom di fb, improvvisai un videoclip in mezza giornata e l’idea mi venne andando a comprare le mozzarelle. Sotto il sole di luglio andando a comprare le mozzarelle. Molti la conoscono come “Facebook song”  ,”A me mipiace facebook”,il titolo originale alla SIAE e’ “A canzone e facebook”.

 

5) Cantante,attore, autore, regista e tecnico dello spettacolo, artista poliedrico. Quale preferisci essere?

Attore. E si perché il regista diciamo così ti da molte responsabilità, anche belle, per la regia ci vuole un età particolare e per un giovane pesa. Io alla regia lego la produzione, anche le piccole produzioni ti danno anche molte noie,oggi fare teatro è diventato difficile. La crisi economica così tanto sbandierato che oramai e’ diventato uno spauracchio per tutti e alibi per molte cose, è realmente difficile perché si è perso ormai un po’ il gusto del bello. Noi a napoli diciamo si mischia“la lana con la seta” e non si riconosce piu’ la qualità. Il teatro sta vivendo questa crisi di identità che non ha piu’ un identita’ propria perché mischiata a tanti prodotti che non sono di origine teatrale. Non a caso abbiamo sempre piu’ un teatro contaminato dalla televisione e purtroppo la televisione non è contaminata dal teatro.

 

6)  "Totò, unavia nel mio nome" disco e spettacolo omonimi. Pensi che il principe possaessere una via per chi vuole intraprendere il mestiere dell’attore e perché?

Sicuramente perché ad oggi non esistono maestri di comicità come lo era Totò,oppure maestri di una comicità fisica, non volgare per bene di una comicità che eterna perché non è etichettata. Totò è originale proprio perché essendo una maschera ha superato ogni confine possibile ed immaginabile. La maschera non teme la fine. Totò rappresentava l’assurdo,il surreale, come diceva Psolini l’umano Totò, il folleTotò, il dolce Totò.

 

7) Qual è il film di Totò che non ti stanchi mai di vedere?

E una bella domanda perché mi piacciono tutti. Potrei dire “La banda degli onesti”.

 

8) La frase delprincipe che dici spesso?

Ma mi faccia il piacere! Oggi sono molte le persone a cui dirlo….”Ma mi faccia il piacere se ne vada!”

 

9) Cosa vorrestidire a Totò?

Totò se inquesto momento sai le cose come stanno andndo mi spieghi il perché con la tuaironia e la tua filosofia? E saprei anche cose direbbe: “Siamo diventati unasocietà di quisquilie!”.

 

Gianfranco Ponte

 

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