Creato da hamo64 il 02/04/2011

silenzi assordanti

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« cantori...da libero »

un convegno (parolone)

Post n°6 pubblicato il 14 Maggio 2011 da hamo64
 

non è passato molto tempo da quando   ho sentito gelo in fondo al mio cuore
non passa tempo che io non possa far a meno di ascoltare il dolore che echeggia dentro me
vorrei dimenticare o essere capace di far finta che è stato tutto un brutto sogno
sono stato ieri a un convegno sul carcere…ma in fondo sapevo che ci sarebbe stato chi avrebbe lucrato sul dolore altrui...

 

ho incontrato gente che conoscevo direttrici, educatori, renato curcio come relatore...

il titolo: “le narrazioni sostitutive”

in effetti hanno sostituito le parole chiave con terminologie che non mi appartengono
solitudine, abbandono, abuso, sopruso, privazione, esclusione: tutte le parole che chi come me ha vissuto il carcere per la stragrande maggioranza della propria vita sa che andavano nominate…e invece il vuoto, non le hanno pronunciate.
mentre parlavano, in testa mi echeggiavano le urla strazianti di uomini che devono essersi esclusi dalla propria esistenza...
nessun codice penale determina tutto questo annientamento…annullamento
lo so signori miei che quello che scrivo può apparire come difesa, come giustificazione per le mie colpe ma torno a ripetere che io non ho alcun bisogno di fare uso strumentale della mia storia...

mi vergogno tremendamente di essere il risultato di quello che gli altri chiamano pena...

faccio fatica a stare fuori…a riconoscermi come persona che fa parte di una società che ha ben pensato a questo punto di sbattermi fuori…lo so è un’eresia ma so anche che è eresia parlare di civiltà...
non mi avete educato mi avete diseducato…
non capisco chi siano i buoni chi i cattivi con il criterio di valutazione che hanno usato con me
tutto rimane fine a se stesso come il tempo che ho impiegato a ragionare su quello che dico e non cadere nel tornello del giudizio

non giudicare se non vuoi essere giudicato

non condannare se non vuoi essere condannato

l’ho sentito o meglio letto da qualche parte, se non erro lo ha detto un tizio chiamato gesù...
ma a questo punto sono riusciti a screditare anche lui …
che grande uomo…e l’uomo prega invoca predica bombarda in nome di qualcuno e poi con libero arbitrio decide a seconda dei casi se è giusto o sbagliato.

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
ottavia brunetti il 11/06/11 alle 02:45 via WEB
e' vero i paroloni e i convegni servono a poco ma occorre creare alleanza per dare voce agli invisibili contate su di me da oggi in poi VOGLIO COLLABORARE E DARE IL MIO CONTRIBUTO COSTRUIAMO UN INCONTRO CONFRONTO CITTADINO CON LE REALTA' IN MOVIMENTO
 
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HAMO IN PIAZZA ALIMONDA (20-07-2011)

 

DALLE SBARRE

...una voce di speranza

 

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia di vestire un colore nuovo,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente,
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore,
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.

Ode alla vita, di Martha Medeiros

 

 

 

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