Creato da hamo64 il 02/04/2011

silenzi assordanti

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inndifferenza

Post n°15 pubblicato il 27 Luglio 2011 da hamo64
 

In solitudine qualche volta mi è capitato immprovvisamente d' immagimare,..mentre mi godevo trannquillamente la mia libertà, che c' erano sulla faccia della terra, nei paesi più civilizzati come nei più barbari,uomini condannati a un supplizio lento e terribile:ed ero spaventato dalla quantità di dolore che sembrava mi circondasse.. rinproverandomi le mie distrazioni e la mia inpietosa spensieratezza

 
 
 

centesimo morto in 6 mesi

Post n°14 pubblicato il 21 Luglio 2011 da hamo64
 

 
 CARCERI. IL 100° MORTO.SI CHIAMAVA GIUSEPPEED ERA DETENUTO AL PAGLIARELLI.LA SUA NON E'UNA MORTE INASPETTATA.
 http://www.radiocarcere.com/images/carcere.porta-g.jpg
Giuseppe La Piana era detenuto nel carcere Pagliarelli di Palermo ed è la centesima persona che muore nelle carcere italiane nel giro di sei mesi. 100 morti in 6 mesi. Giuseppe, che aveva 35 anni, è morto domenica 3 luglio alle 12.30. Una morte inaspettata? Una morte che era inevitabile? Non sembra dato che Giuseppe soffriva di cuore tanto che nel settembre del 2088 fu operato. La Cardiopatia di cui soffriva Giuseppe era tanto grave da costringerlo ad assumere una dose massiccia di medicinali. Medicinali che Giuseppe avrebbe dovuto assumere a vita, tanto stava male. Medicinali che invece nel carcere Pagliarelli pare  gli venissero somministrati solo in parte.Inoltre Giuseppe, qualche mese fa, aveva fatto richiesta di essere sottoposto alla detenzione domiciliare a causa del suo stato di salute. Richiesta che è stata rigettata dal Magistrato di sorveglianza.La domanda è: quante cose non hanno funzionato nella carcerazione di Giuseppe? Quante manchevolezze, quante negligenze lo hanno portato alla morte?

Ho preso quest' articolo dal sito www.radiocarcere.com

 
 
 

arresta il sistema 3

Post n°13 pubblicato il 14 Luglio 2011 da hamo64
 

Ciao a tutti

Come molti di voi sapranno grazie all’impegno e alla determinazione di Hamo ci stiamo incontrando da qualche tempo in un gruppo più o meno costante per discutere e promuovere oltre che attualizzare iniziative che approfondiscano i temi sul carcere e come dice bene il nome del blog “silenzi assordanti” e diano voce a ciò che dentro al carcere accade, come lì si “vive” e quali siano i disastri esistenziali che l’istituzione crea con un contesto così aggressivo.

Lunedì sera con le persone presenti abbiamo sintetizzato le questioni sollevate nei due incontri precedenti, individuando alcuni punti che qui vi riassumo anche se le discussioni sono state davvero intense e interessanti, difficili da concentrare in così poche righe.

 

  1. Informare: continuare il volantinaggio al carcere di marassi (modificando il volantino) al mattino (9.00/14.00) negli orari di visita (chi vuole dare una mano contatti Hamo)

 

  1. Dare Voce: dare spazio durante gli incontri alla lettura delle lettere che arrivano dal carcere e chi se la sente rispondergli (Hamo lo fa già), trovare gli spunti riflessivi da inserire sul blog che evidenzino i temi e le problematiche di chi è in carcere

 

  1. InformarCi: sulle questioni giuridiche legate alla pubblicazione di lettere dal carcere sul blog (anche interamente o scannerizzate in modo da essere il più possibile vicini all’originale)

 

  1. Ricercare: consultare siti affini a “silenzi assordanti” che possiamo osservare e capirie come linguaggio, forme, stili anche per capire come meglio articolare “silenzi assordanti”. Oppure radio o altro per esempio radio radicale che il martedì sera alle 20.00 propone lettere dal carcere.

 

Sono emersi infine due temi generali:

-          la questione della violenza non solo fisica, in particolare in che modo viene percepita e vissuta singolarmente

-          la dimensione del tempo che viene contratto e organizzato, ordinato in ogni sua parte.

 

Questi sono spunti…

Mi fa piacere condividere con voi questo percorso che attraverso piccole iniziative, riflessioni, dialogo e ascolto sta prendendo forma.

 

Un saluto a tutti

Silvia

 
 
 

essere umano rinchiuso

Post n°12 pubblicato il 08 Luglio 2011 da hamo64
 
Tag: diritti

prigionieril

la corte europea dei dritti umani stabilisce che un uomo deve avere a propria disposizione7 metri quadri per essere trattato con umana dignità

 
 
 

cane in canile

Post n°11 pubblicato il 08 Luglio 2011 da hamo64
 

essre viventelei a dritto a sette metri quadri  e inumano

La uee a dichiarato che un animale deve avere a propria disposizione 9 metri quadri per poter vivere in spazi dignitosi

 
 
 

il pro...getto

Post n°8 pubblicato il 02 Giugno 2011 da hamo64
 

mi hanno chiesto di scrivere come la storia di un incontro sia diventata la storia di un progetto. e non posso tirarmi indietro, almeno non voglio.

è passato il momento delle presentazioni. i post, le foto e i commenti sono stati il modo più efficace per presentare hamo (è di lui il blog e le parole in esso contenute) e la sua storia di carcerato: una storia come un'altra, una storia fra tante.

hamo ha passato 22 anni in carcere con qualche pausa nel nostro mondo, io l'ho conosciuto per caso. vicissitudini diverse e inizio-fine non uguali ma simili.

hamo ha espresso il desiderio di rientrare in carcere da uomo libero e per questo motivo mi ha chiesto qualche aiuto tecnico oltre che un supporto morale. non ho perso tempo e il blog è nato: silenzi assordanti è un ossimoro che indica perfettamente come lui e tanti come lui dietro le sbarre di una prigione si sentono.

ma l'apertura del blog, come anticipato, è stato il preludio di un progetto. hamo e noi tutti che lo sosteniamo ha deciso di intervenire attivamente dentro...

il progetto non ha ancora un nome, quello verrà da sè. esso però ha un'anima che nasce nella condivisione della famiglia comunitaria di San Benedetto al Porto (don Andrea Gallo per intenderci).
partendo dalla riflessione personale di hamo, la contaminazione di pensiero è stata un attimo.

gli strumenti d'aiuto e sostegno ai carcerati dentro le carceri sono intrinsecamente inadeguati, tanto più quando si dimenticano che la condanna è per il condannato e per la famiglia del condannato: un padre, una madre, un fratello o un semplice amico.

improvvisamente ci si trova immersi nel buio della solitudine e dell'indifferenza, oltre che dello sconforto per la sconosciuta via che s'apre davanti con la sua burocrazia e la sua cecità di forma e sostanza.

ebbene hamo crede fermamente che le relazioni e i rapporti amicali o affettivi siano per un uomo incatenato un unguento dai forti poteri allevianti. e non solo per l'uomo dietro le sbarre ma per chi, come scrivevo prima, soffre con lui la punizione della giustizia ingiusta: la famiglia.

non c'è nessun atto di fede o di politica in questo progetto, solamente l'intenzione profondamente motivata di dare un sorriso o una parola di conforto a chi la desidera: niente di più e niente di nuovo certamente. una lettera si è sempre scritta ai carcerati, che fatica sarà mai?

nessuna appunto. nessuna fatica. ma l'impegno da parte nostra di aiutare hamo a rientrare in quel luogo angusto per portare un pò di spazio e un pò d'aria pulita che forse solo chi ha visssuto il dentro può riconoscere come tale.

perciò amici miei si aprano le danze. martedì ci sarà la prima riunione per dare vita alla speranza.

agnese

 

 
 
 

...da libero

Post n°7 pubblicato il 14 Maggio 2011 da hamo64
 

Nasce da un esperienza personale la voglia di tornare dentro... non posso restare indifferente a quello che è la mia formazione...
ma che cazzo sto dicendo??
riparto... ci voglio tornare dentro da libero...
se prima mi facevo arrestare perché non ero capace a stare fuori, ora voglio dare un senso al mio dolore, alla mia storia altrimenti continuerei a stare male.
non passa giorno che non mi senta un privilegiato a fare delle cose normali, scontate per voi: fare una doccia .. aprire una porta...poter mangiare un pezzo di pane semplicemente andando in cucina .
ho sempre giudicato gli altri per la loro indifferenza e ora che anche io mi sento migliore solo perché posso camminare parlare senza essere punito...
non dormo più, la notte mi sveglio e comincio a pensare a tutti quei ragazzi che ora sono soli, frastornati dalla solitudine e dall' indifferenza, arrabbiati come lo ero io
perché non cercare di dargli una mano?!
..non so come fare ma so che ho una grande opportunità: dare senso a questa libertà.
Libertà che comincia a piacermi...
si voglio tornare in carcere da uomo libero
sono troppo impregnato di quel mondo, ma sono meno incazzato e so di non voler mettermi in contrapposizione con il sistema ma mettere in atto tutte quelle dinamiche comportamentali verbali intuitive che mi hanno aiutato a inventarmi la mia vita
sono un prestigiatore illusionista giocoliere circense...della vita
l'ironia l'autoironia il prendermi sempre poco sul serio mi hanno fatto capire che si può sfuggire al dolore o forse si può attutire la solitudine con i sogni con la speranza con la ..non lo so.
aiutatemi a tornare in galera ne ho bisogno e vi faro vedere e sentire che lì è un universo diverso:
il tempo non è tempo, la realtà non è realtà.

 
 
 

un convegno (parolone)

Post n°6 pubblicato il 14 Maggio 2011 da hamo64
 

non è passato molto tempo da quando   ho sentito gelo in fondo al mio cuore
non passa tempo che io non possa far a meno di ascoltare il dolore che echeggia dentro me
vorrei dimenticare o essere capace di far finta che è stato tutto un brutto sogno
sono stato ieri a un convegno sul carcere…ma in fondo sapevo che ci sarebbe stato chi avrebbe lucrato sul dolore altrui...

 

ho incontrato gente che conoscevo direttrici, educatori, renato curcio come relatore...

il titolo: “le narrazioni sostitutive”

in effetti hanno sostituito le parole chiave con terminologie che non mi appartengono
solitudine, abbandono, abuso, sopruso, privazione, esclusione: tutte le parole che chi come me ha vissuto il carcere per la stragrande maggioranza della propria vita sa che andavano nominate…e invece il vuoto, non le hanno pronunciate.
mentre parlavano, in testa mi echeggiavano le urla strazianti di uomini che devono essersi esclusi dalla propria esistenza...
nessun codice penale determina tutto questo annientamento…annullamento
lo so signori miei che quello che scrivo può apparire come difesa, come giustificazione per le mie colpe ma torno a ripetere che io non ho alcun bisogno di fare uso strumentale della mia storia...

mi vergogno tremendamente di essere il risultato di quello che gli altri chiamano pena...

faccio fatica a stare fuori…a riconoscermi come persona che fa parte di una società che ha ben pensato a questo punto di sbattermi fuori…lo so è un’eresia ma so anche che è eresia parlare di civiltà...
non mi avete educato mi avete diseducato…
non capisco chi siano i buoni chi i cattivi con il criterio di valutazione che hanno usato con me
tutto rimane fine a se stesso come il tempo che ho impiegato a ragionare su quello che dico e non cadere nel tornello del giudizio

non giudicare se non vuoi essere giudicato

non condannare se non vuoi essere condannato

l’ho sentito o meglio letto da qualche parte, se non erro lo ha detto un tizio chiamato gesù...
ma a questo punto sono riusciti a screditare anche lui …
che grande uomo…e l’uomo prega invoca predica bombarda in nome di qualcuno e poi con libero arbitrio decide a seconda dei casi se è giusto o sbagliato.

 

 
 
 

cantori

Post n°5 pubblicato il 30 Aprile 2011 da hamo64
 

Cantori della propria storia…burattinai della propria vita.Allegri giocolieri dei propri sentimenti risvegliatevi dal torpore delvostro Dolore…  non fatevi inngannare da quello che ora appare come unica possibilità
La possibilità siamo noi…. La vita siamo noi il dolore e il nostro maestro …La solitudine la nostra compagna..Ho trascorso decenni… ventenni.. ma quando pensavo che i miei sogniFossero finiti mi sono accorto che non avevo esaurito la speranza i sogni mi Hanno aiutato a resistere alla sofferenza del anima quando tutto si e colorato
Io ho cominciato a vedere con gli occhi che sino ad allora erano bendati dallaRabbia verso qualcosa verso qualcuno che non aveva ne nome ne volto
Tutti erano i nemici tutto era ostile ….nel buio profondo nella luce fioca ed apassita
Di una penombra creata per avvilire il mio animo sono diventato uomo ..
Tra i rumori di catene…di chiavi infilate in toppe aruginite dal umidità
Delle lacrime di uomini colpevoli rei ..reietti  ho compreso me stesso
Non importa di quali delitti io mi sia macchiato e solo dio sa se mi sono
Macchiato .. ho iniziato a vedere me stesso attraverso gli altri io sono
Carcerato io sono abietto io sono povero di spirito e di fede io sono
l'altro che passaggio di vedute!!! E io che sono diventato libero
con escamotage .. incomprensibili io che ho vissuto solamente facendo il prestigiatore
basta cambiare le prospettive .. al inizio ero al centro poi ho capito che ogni
volta che cambiavo posizione vedevo cose capivo ..che cambiano le visuali
non ci credevo manco io ero libero ma ero prigioniero ero prigioniero
ed ero libero beh.. mi avete confuso ..mi avete tramortito con la segregazione
con la negazione della mia identità avete usato tutta l indifferenza possibile
per rendermi un numero …ma quando credevo di essere un animale da soma
solo adatto per trainare il fardello della solitudine ho scoperto che..
si e liberi anche se prigionieri cambio le prospettive..
et voilà.. il gioco e fatto 
non so se tutto questo puo essere riassunto in parole non credo di
esserne capace ma so solo che tutto quello che pensavo mi
aveva ucciso mi ha reso l uomo che sono oggi.. sarò anche
impaurito ,qui fuori sarò anche fuori luogo e fuori tempo
ma la luce fioca di una cella e solo un vago ricordo
il freddo che sentivo.. il rumore di chiavi le urla dei miei aguzzini non
rimpiombino piu cosi violentemente …ed io sono qui… litigo
con sto cazzo di aggeggio  moderno che non mi appartiene …..
sono un po cambiato di aspetto non sono più quel giovane presuntuoso
che pensava di cambiare il mondo ..sono un uomo di mezza età ..
un pò mal concio porto i segni di una guerra impari sul viso
sul corpo ma anche questo e tutto un trucco  …. Il mio animo e risorto
sono più arzillo che mai ho piu voglia di vivere di allora ma che caspita
e successo ? niente paura hamo!!!! Non sei pazzo sei solo sopravvissuto
a tutte le cose che pensavi che esistessero nei film americani …
non sarò americano ma me la sono cavata bene…

 
 
 

procedi con calma

Post n°3 pubblicato il 11 Aprile 2011 da hamo64
 

Procedi con calma in mezzo al rumore e alla fretta e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio. Per quanto ti è possibile, senza sottometterti, sii sempre in buoni rapporti col prossimo. Esprimi la tua verità con tranquillità e chiarezza e ascolta gli altri, anche gli ottusi e gli ignoranti: anch’essi hanno la loro storia. Evita le persone rumorose ed aggressive: opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri potresti diventare vanesio e amaro; perché ci saranno sempre persone superiori o inferiori a te. Goditi i tuoi risultati così come i tuoi progetti. Conserva l’interesse per il tuo lavoro: per quanto umile sia; è ciò che realmente possiedi nella mutevole sorte del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non accechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali e dovunque la vita è piena di eroismo. Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e non essere memmeno cinico sull’amore; perché, nonostante tutte le aridità e le disillusioni esso è perenne come l’erba. Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall’età e molla con un sorriso sereno le cose della giovinezza. Coltiva la forza di spirito per fartene scudo contro l’improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l’immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di là di una salutare disciplina, sii gentile con te stesso. Tu sei figlio dell’universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai il diritto di essere qui. E che ti sia chiaro o no, non c’è dubbio che l’universo ti si sta schiudendo come deve. Perciò sii in pace con Dio comunque tu lo concepisca e quali che siano le tue lotte e le tue aspirazioni; conserva la pace dello spirito pur nella rumorosa confusione della vita. Con tutti i suoi inganni, le ingratitudini e i sogni infranti, questo è pur sempre un mondo stupendo. Stai attento e fa’ di tutto per essere felice.      MANOSCRITTO RITROVATO IN ABBAZIA NEL 1700 DA UN ANONIMO

 
 
 

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HAMO IN PIAZZA ALIMONDA (20-07-2011)

 

DALLE SBARRE

...una voce di speranza

 

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia di vestire un colore nuovo,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente,
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore,
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.

Ode alla vita, di Martha Medeiros

 

 

 

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