In solitudine qualche volta mi è capitato immprovvisamente d' immagimare,..mentre mi godevo trannquillamente la mia libertà, che c' erano sulla faccia della terra, nei paesi più civilizzati come nei più barbari,uomini condannati a un supplizio lento e terribile:ed ero spaventato dalla quantità di dolore che sembrava mi circondasse.. rinproverandomi le mie distrazioni e la mia inpietosa spensieratezza |
CARCERI. IL 100° MORTO.SI CHIAMAVA GIUSEPPEED ERA DETENUTO AL PAGLIARELLI.LA SUA NON E'UNA MORTE INASPETTATA. Giuseppe La Piana era detenuto nel carcere Pagliarelli di Palermo ed è la centesima persona che muore nelle carcere italiane nel giro di sei mesi. 100 morti in 6 mesi. Giuseppe, che aveva 35 anni, è morto domenica 3 luglio alle 12.30. Una morte inaspettata? Una morte che era inevitabile? Non sembra dato che Giuseppe soffriva di cuore tanto che nel settembre del 2088 fu operato. La Cardiopatia di cui soffriva Giuseppe era tanto grave da costringerlo ad assumere una dose massiccia di medicinali. Medicinali che Giuseppe avrebbe dovuto assumere a vita, tanto stava male. Medicinali che invece nel carcere Pagliarelli pare gli venissero somministrati solo in parte.Inoltre Giuseppe, qualche mese fa, aveva fatto richiesta di essere sottoposto alla detenzione domiciliare a causa del suo stato di salute. Richiesta che è stata rigettata dal Magistrato di sorveglianza.La domanda è: quante cose non hanno funzionato nella carcerazione di Giuseppe? Quante manchevolezze, quante negligenze lo hanno portato alla morte? Ho preso quest' articolo dal sito www.radiocarcere.com |
Ciao a tutti Come molti di voi sapranno grazie all’impegno e alla determinazione di Hamo ci stiamo incontrando da qualche tempo in un gruppo più o meno costante per discutere e promuovere oltre che attualizzare iniziative che approfondiscano i temi sul carcere e come dice bene il nome del blog “silenzi assordanti” e diano voce a ciò che dentro al carcere accade, come lì si “vive” e quali siano i disastri esistenziali che l’istituzione crea con un contesto così aggressivo. Lunedì sera con le persone presenti abbiamo sintetizzato le questioni sollevate nei due incontri precedenti, individuando alcuni punti che qui vi riassumo anche se le discussioni sono state davvero intense e interessanti, difficili da concentrare in così poche righe.
Sono emersi infine due temi generali: - la questione della violenza non solo fisica, in particolare in che modo viene percepita e vissuta singolarmente - la dimensione del tempo che viene contratto e organizzato, ordinato in ogni sua parte.
Questi sono spunti… Mi fa piacere condividere con voi questo percorso che attraverso piccole iniziative, riflessioni, dialogo e ascolto sta prendendo forma.
Un saluto a tutti Silvia |
mi hanno chiesto di scrivere come la storia di un incontro sia diventata la storia di un progetto. e non posso tirarmi indietro, almeno non voglio. è passato il momento delle presentazioni. i post, le foto e i commenti sono stati il modo più efficace per presentare hamo (è di lui il blog e le parole in esso contenute) e la sua storia di carcerato: una storia come un'altra, una storia fra tante. hamo ha passato 22 anni in carcere con qualche pausa nel nostro mondo, io l'ho conosciuto per caso. vicissitudini diverse e inizio-fine non uguali ma simili. hamo ha espresso il desiderio di rientrare in carcere da uomo libero e per questo motivo mi ha chiesto qualche aiuto tecnico oltre che un supporto morale. non ho perso tempo e il blog è nato: silenzi assordanti è un ossimoro che indica perfettamente come lui e tanti come lui dietro le sbarre di una prigione si sentono. ma l'apertura del blog, come anticipato, è stato il preludio di un progetto. hamo e noi tutti che lo sosteniamo ha deciso di intervenire attivamente dentro... il progetto non ha ancora un nome, quello verrà da sè. esso però ha un'anima che nasce nella condivisione della famiglia comunitaria di San Benedetto al Porto (don Andrea Gallo per intenderci). gli strumenti d'aiuto e sostegno ai carcerati dentro le carceri sono intrinsecamente inadeguati, tanto più quando si dimenticano che la condanna è per il condannato e per la famiglia del condannato: un padre, una madre, un fratello o un semplice amico. improvvisamente ci si trova immersi nel buio della solitudine e dell'indifferenza, oltre che dello sconforto per la sconosciuta via che s'apre davanti con la sua burocrazia e la sua cecità di forma e sostanza. ebbene hamo crede fermamente che le relazioni e i rapporti amicali o affettivi siano per un uomo incatenato un unguento dai forti poteri allevianti. e non solo per l'uomo dietro le sbarre ma per chi, come scrivevo prima, soffre con lui la punizione della giustizia ingiusta: la famiglia. non c'è nessun atto di fede o di politica in questo progetto, solamente l'intenzione profondamente motivata di dare un sorriso o una parola di conforto a chi la desidera: niente di più e niente di nuovo certamente. una lettera si è sempre scritta ai carcerati, che fatica sarà mai? nessuna appunto. nessuna fatica. ma l'impegno da parte nostra di aiutare hamo a rientrare in quel luogo angusto per portare un pò di spazio e un pò d'aria pulita che forse solo chi ha visssuto il dentro può riconoscere come tale. perciò amici miei si aprano le danze. martedì ci sarà la prima riunione per dare vita alla speranza. agnese
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Nasce da un esperienza personale la voglia di tornare dentro... non posso restare indifferente a quello che è la mia formazione... |
non è passato molto tempo da quando ho sentito gelo in fondo al mio cuore
ho incontrato gente che conoscevo direttrici, educatori, renato curcio come relatore... il titolo: “le narrazioni sostitutive” in effetti hanno sostituito le parole chiave con terminologie che non mi appartengono mi vergogno tremendamente di essere il risultato di quello che gli altri chiamano pena... faccio fatica a stare fuori…a riconoscermi come persona che fa parte di una società che ha ben pensato a questo punto di sbattermi fuori…lo so è un’eresia ma so anche che è eresia parlare di civiltà... non giudicare se non vuoi essere giudicato non condannare se non vuoi essere condannato l’ho sentito o meglio letto da qualche parte, se non erro lo ha detto un tizio chiamato gesù...
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Cantori della propria storia…burattinai della propria vita.Allegri giocolieri dei propri sentimenti risvegliatevi dal torpore delvostro Dolore… non fatevi inngannare da quello che ora appare come unica possibilità |
Procedi con calma in mezzo al rumore e alla fretta e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio. Per quanto ti è possibile, senza sottometterti, sii sempre in buoni rapporti col prossimo. Esprimi la tua verità con tranquillità e chiarezza e ascolta gli altri, anche gli ottusi e gli ignoranti: anch’essi hanno la loro storia. Evita le persone rumorose ed aggressive: opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri potresti diventare vanesio e amaro; perché ci saranno sempre persone superiori o inferiori a te. Goditi i tuoi risultati così come i tuoi progetti. Conserva l’interesse per il tuo lavoro: per quanto umile sia; è ciò che realmente possiedi nella mutevole sorte del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non accechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali e dovunque la vita è piena di eroismo. Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e non essere memmeno cinico sull’amore; perché, nonostante tutte le aridità e le disillusioni esso è perenne come l’erba. Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall’età e molla con un sorriso sereno le cose della giovinezza. Coltiva la forza di spirito per fartene scudo contro l’improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l’immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di là di una salutare disciplina, sii gentile con te stesso. Tu sei figlio dell’universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai il diritto di essere qui. E che ti sia chiaro o no, non c’è dubbio che l’universo ti si sta schiudendo come deve. Perciò sii in pace con Dio comunque tu lo concepisca e quali che siano le tue lotte e le tue aspirazioni; conserva la pace dello spirito pur nella rumorosa confusione della vita. Con tutti i suoi inganni, le ingratitudini e i sogni infranti, questo è pur sempre un mondo stupendo. Stai attento e fa’ di tutto per essere felice. MANOSCRITTO RITROVATO IN ABBAZIA NEL 1700 DA UN ANONIMO |
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HAMO IN PIAZZA ALIMONDA (20-07-2011)
DALLE SBARRE
...una voce di speranza
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia di vestire un colore nuovo,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.
Muore lentamente,
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore,
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.
Ode alla vita, di Martha Medeiros
Inviato da: bamboo fuure
il 28/08/2013 alle 04:18
Inviato da: bamboo furniture
il 26/06/2013 alle 04:15
Inviato da: bamboo furniture
il 03/04/2013 alle 07:40
Inviato da: bamboo furniture
il 14/11/2012 alle 02:08
Inviato da: mielealpeperoncino
il 30/09/2012 alle 14:47