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Il nodo scorsoio...
Post n°133 pubblicato il 11 Luglio 2017 da silkwood.61
Quand'è che ci è permesso di mutare una scelta, senza per questo pagare un prezzo eccessivamente alto? Quando di preciso la trasformazione di quella scelta diventa necessità di sopravvivenza? E infine ciò che ci fa mutare pelle è davvero coraggio o è da considerarsi mancanza di spina dorsale, quindi volubilità? La necessità di fare "la cosa giusta" a volte porta un individuo a ristagnare nelle proprie scelte, anche quando, di queste ultime, non rimane che l'astratta idea. Si diventa pigri, si posticipa la decisione, ci si giustifica e infine si rimane, quando tutto, ma proprio tutto intorno a noi urla "vattene da li". Cambiare idea è normale, anzi è consigliabile quando si ha la fortuna di percorrere la vita a lungo; il cambiamento porta sempre stimoli nuovi e non c'è male che viene solo per nuocere. Eppure, quando si ha la certezza che il nostro cambiamento porterà dolore in un'altra vita, bè, non è più così semplice attuarlo. Non si può rimanere appesi ad un nodo scorsoio, non dovremmo lasciare che una decisione presa in un tempo non sospetto, divenga una spada sopra al capo di Damocle; a volte, la sorte avversa rende molto difficile il mantenimento di una promessa/scelta. Le circostanze dell vita, non sempre seguono di buon grado le nostre responsabilità. Allora che fare? Lasciare che il nodo scorsoio ci uccida lentamente ma inesorabilmente o scegliere di essere odiati? |
Inviato da: selfie55
il 22/12/2023 alle 20:09
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il 09/08/2022 alle 22:09
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il 10/04/2022 alle 17:18
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il 10/04/2022 alle 15:49
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