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« Trasgressioni sottocostoUna collezione di cuori... »

Le decisioni difficili...

Post n°135 pubblicato il 01 Luglio 2018 da silkwood.61

Ordunque, ve ne sono parecchie di decisioni ardue da prendere nel corso della vita e una di queste è: correggere la grammatica o mantenere l'amicizia?

Eh, direte voi, bel dilemma! Eh si, rispondo io, davvero un bel dilemma. Ma quando un amico comincia una frase dicendo "Se io avrei" provocando in voi dapprima nausea, poi un singulto al diaframma di notevole intensità, mal di testa, acufeni e successivamente spasmi muscolari con tachicardia annessa, come si può affrontare il momento senza esporsi all'eventuale quanto probabile pestaggio a sangue?

Provateci a correggere la sintassi a qualcuno, provateci e poi mi saprete raccontare le evoluzion di tale atto di coraggio. Lo pongo sullo stesso piano del lanciarsi col paracadute o del dire a una donna isterica "Stai calma". Si rischia la morte, se non proprio quella fisica sicuramente quella amicale. Si perchè il vostro amico/a percepirà solo l'acme della figura di merda e non certo la delicatezza del gesto. 

O forse non è delicatezza? Quindi la domanda rimane aperta: correggere l'infamia grammaticale o soprassedere? Ma la nausea? La cefalea? L'attacco cardiaco? Posso ignorare tali segni che il mio corpo mi manda? 

Si leggono cose del tipo: "Avvolte non sto molto bene"-"Mi sento apposto"- "Infondo me la cavo"- "Aldilà di tutto mi sento bene" per non parlare degli accenti messi un po' alla cazzo (passatemi il carico da novanta) ovunque, degli apostrofi inventati, delle famigerate K al posto delle C e di altre nefaste espressioni che danneggiano più chi le legge che chi le scrive. 

In fondo (appunto) l'ignaro scrittore ne è del tutto inconsapevole. Ma la domanda: "Che razza di scuole hanno frequentato questi individui?" L'uso dell'H si impara alle elementari, così dicasi per la grammatica di base, la coniugazione dei verbi, l'uso dei pronomi.

Insomma a me pare che manchi toalmente l'armonia che la mente dovrebbe avere quando espone il suo sentire attraverso la scrittura; manca la basilare architettura nel costruire un pensiero di senso compiuto.

Confesso che la tentazione di correggere un'espressione sgrammaticata ce l'ho quasi sempre e quasi sempre mi mordo la lingua contanto fino a 10 per non intervenire, almeno questo è ciò che faccio al cospetto degli amici. Ma in chat questa tentazione diventa eccessiva, fino al compimento dell'atto.

Proprio poche sere fa mi contattò un uomo di 55 anni con la frase "Ti va di kiakkerare con me o stai occupata?" Per buoni cinque minuti la paresi alle mani mi ha sopraffatta, con conseguente incapacità di battere qualsivoglia frase di senso compiuto sulla tastiera, poi, con calma ho risposto: "Solo se lasci le K ai qundicenni e non mi confondi con un WC".

L'ironia non è stata colta al di la del monitor.

La sparizione è stata l'unica risposta ricevuta e meno male aggiungo.


Il premio Nobel Octavio Paz ebbe a dire: "Un popolo comincia a corrompersi quando si corrompe la sua grammatica e la sua lingua" 

 

 

Commenti al Post:
misono.perduto
misono.perduto il 01/07/18 alle 14:58 via WEB
Condivido "umilmente" con il premio Nobel Paz.
 
PensieriParole69
PensieriParole69 il 20/07/18 alle 20:51 via WEB
E pensare che la bellezza di certe frasi, fatte di parole scelte e accostate con cura, può essere più seducente di un profumato bouquet floreale...
 
bianconiglios
bianconiglios il 15/09/18 alle 17:21 via WEB
L'importante è capire il senso della frase, ciò che l'altra parte vuole dirci, quindi dipende da noi riparare all'errore di chi ci scrive; se è un amico o un buon conoscente e scrive cose sensate e interessanti, non ha alcuna importanza la forma grammaticale; nel rispondere usiamo il verbo e le parole corrette; se l'altra parte è una persona attenta se ne accorgerà e la prossima volta la scriverà giusto. Sbagliare accade a tutti, anche perché le regole della grammatica italiana sono tantissime. L'amicizia è anche questa: sopportare l'amico "sgrammaticato".
 
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Data di creazione: 23/02/2014
 

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