Creato da maddablog il 23/12/2012
come sopravvivere in cucina (per single)

Dice il Saggio

Linda: "Ma tu ti cuoci solo cibi surgelati?" Allen: "Cuocerli? E chi li cuoce! Io neanche li scongelo. Li succhio come se fossero ghiaccioli!" (Woody Allen)

 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

cancer36bumpabumtraDicasi_CampmaddablogDeneiril_parresiastaagricolo66Cyrano_de_Bindimenticabileiocharley0luc574ciropercirobeta164solitario.a_20130QuartoProvvisorio
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« L'arte di assemblare (p...SEMAFORO ROSSO »

Fenomenologia del Cibo

Post n°14 pubblicato il 05 Aprile 2013 da maddablog
 

"A tavola perdonerei chiunque, anche i miei parenti." (O. Wilde)

Che l’uomo sia ciò che mangia l’abbiamo sentito in tutte le salse, anche se mi chiedo che schifezze ingurgitiamo per essere così intolleranti, incivili, troppo spesso egoisti. Certo nel terzo e quarto mondo non sprecano tempo a farsi domande del genere, troppo impegnati a cercarlo, il cibo.

Oltre ad affamare i più poveri ed ingrassare i più ricchi, la globalizzazione sta ridisegnando la geografia delle nostre tradizioni culinarie e probabilmente l’integrazione alimentare si affermerà prima di quella umana, anche se l’incontro tra culture culinarie diverse può generare mostri: mi è sfortunatamente capitato di addentare un kebab e trovarci dentro delle patatine fritte.

Del resto, nel Medioevo europeo l’identità alimentare e gastronomica assistette allo scontro tra il pane, il vino e l’olio dei Romani e la carne, la birra ed i grassi animali della tradizione barbarica, creando un inedito modello di produzione e cosumo: “pane e companatico”, in contrapposizione la civiltà araba rifiutava nettamente sia gli alcolici, sia la carne grassa, ma introduceva nella dieta mediterranea le spezie e rivisitava il gusto dell'agro-dolce e del dolce-salato propri della gastronomia romana.

Veicoli di cultura e cambiamento sociale, gli alimenti rimangono un’ottima cartina al tornasole per distinguere nuove alchimie e identità di gruppo. Più immediato e facile della parola, il cibo ha sempre mediato gli scambi tra culture differenti, divenendo indice di quello che siamo stati, di quello che saremo. È l’unica identità culturale che trae forza dal suo percorso e non dalla sua origine.

Il nostro rapporto con il cibo, gli orari che lo regolano e i luoghi che scegliamo per consumarlo hanno segnato l’evoluzione umana e le sue contraddizioni. Anche il gusto è cambiato seguendo le mode e le esigenze dell’economia; la produzione di massa ha sacrificato il gusto alla quantità e al prezzo contenuto e la moda ci ha fatto fare il pieno di conservanti e coloranti.

L’influenza dei mass-media, anche in questo caso, ha mietuto vittime, ci ha fatto credere che la Coca-cola creasse la felicità familiare e da MacDonald il Big-Mac fosse indispensabile per fare amicizia, qui come a Pechino.

Siamo arrivati probabilmente ad un punto di svolta che vede contrapporsi il cibo sano, biologico e la cucina priva di grassi e con poco sodio e quello proposto dall’industria alimentare, pieno di codici inspiegabili, contenuti misteriosi, lavorazioni che per accontentare l’occhio, ammalano il resto.

La rivoluzione alimentare sembra più vicina di quella sociale, a giudicare dai mille programmi di cucina e dalle mille pubblicazioni sull’argomento. L’ossessione per il cibo, quando non sfocia in bulimia o anoressia,  sembra il segno di una società che, non potendosi soddisfare altrove, lo fa almeno in cucina.   

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/singleteaset/trackback.php?msg=12023553

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 05/04/13 alle 11:45 via WEB
Plauso agli antichi romani per la saggia scelta del cibo:cibo sano,frugale che consentiva un sicuro nutrimento ed evitava di riempire il sangue di tossine. D'altra parte,nella mia Daunia, chi non apprezza il famoso "pan cotto", minestra semplice,gustosa,nutriente,a base di pane,patate,verdure varie e condito con olio vergine di oliva crudo? A te,un saluto cordiale.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963