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«Studiato in tutto il mondo, tu sei stato quasi dimenticato in Italia. Forse oggi anche la sinistra italiana non ama più il pensiero, forse anch'essa è salita sul carro della cultura intesa come esibizione e spettacolo» - [GIULIANO GRAMSCI - lettera al padre Antonio Gramsci]
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IL CASO MORO
16 marzo: alle ore 9,15 un commando di brigatisti rossi (composto secondo le risultanze dei processi, da nove persone più una vedetta) tendono un agguato in via Mario Fani ad Aldo Moro, Presidente del Consiglio nazionale della DC, mentre va a Montecitorio per il dibattito sulla fiducia al 4° governo Andreotti, il primo governo con il sostegno del Pci. In pochi secondi i brigatisti uccidono i due carabinieri che accompagnano Moro e i tre poliziotti dell'auto di scorta. L'on. Moro viene caricato a forza su una fiat 132 blu. Poco dopo, le Brigate Rosse rivendicano l'azione con una telefonata all'Ansa...
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MORTI SUL LAVORO
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"Credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla certezza che tutto questo può costarci caro."
[Paolo Borsellino, Ultima intervista, 1992]
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Post N° 51
Post n°51 pubblicato il 25 Luglio 2007 da sinistracologno
- di Luca Guerra* - - Le ultime due, recenti morti sul lavoro verificatesi a Milano, impongono a tutte le forze politiche di compiere da subito un' immediata scelta perchè fabbriche, cantieri e aziende non rappresentino il rischio della vita per i lavoratori a cui non sono garantite le misure di sicurezza previste dalla legge, troppo spesso eluse e non rispettate. La Lombardia, teoricamente "terra promessa" e simbolo di ricchezza e successo, vanta il triste primato del numero più elevato degli incidenti sul lavoro; puntualmente dopo l'accaduto, però, il problema viene sepolto e nulla cambia. Chiediamo duqnue alla Regione Lombardia che potenzi i servizi di prevenzione di sua competenza ed in particolare quelli sulla prevenzione degli infortuni e della medicina del lavoro, che assuma il necessario personale ad oggi estremamente scarso nei competenti uffici ed organizzi sistematicamente i controlli necessari per garantire il rispetto delle norme. Dalla precarietà, alle questioni su salario e pensioni, alla tutela dei diritti fino alla sicurezza, i Comunisti Italiani a Milano, così come in Lombardia e nel paese, non smetteranno la lotta perchè il mondo del lavoro e dei lavori possa ricevere dal governo di centro sinistra quelle reali riforme democratiche che il popolo della sinistra chiede con forza. *capogruppo Pdci consiglio provinciale Milano |