Creato da gabryskifondo il 08/12/2007
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« LA STAGIONE PARTE BENE !!!LANDINI ...... E LAMBORGHINI ! »

FORESTA NERA, ANZI BIANCA (MA PER UN PELO.......)

Post n°19 pubblicato il 12 Febbraio 2009 da gabryskifondo

Cari Amici,

eccomi qua a disquisire sul progetto preparato quasi un anno fa e volato via in un batter di ciglia, in quattro giorni intensissimi e per me non poco faticosi.

Personalmente mi sono piaciuti, anche se le condizioni climatiche mi hanno costretto a modificare (......stravolgere?) il programma originariamente ideato.

Infatti la settimana prima della partenza, la Foresta Nera si era goduta un anticipo di primavera, con temperature massime di 7/8 gradi che, complice l'altitudine bassa, avevano sciolto e più volte trasformato la neve caduta con discreta generosità quest'inverno.

Così l'arrivo all'imbocco della Valle di Todtmoos ci fa presagire un paesaggio con poca neve vecchia ed indurita, con gli alti fusti degli alberi di tonalità verde intenso, che a vederli da lontano mai più penseresti di essere ancora in inverno....

Nonostante tutto, gli oltre 70 partecipanti non vedono l'ora di calzare ciaspole e sci e la giornata a Todtmoos scivola via tranquilla con attività non intensissima, complice anche il lungo viaggio e la levataccia del mattino.

Ma all'arrivo a Titisee, la vista del confortevole Hotel che ci ha ospitati in questa vacanza contribuisce a rallegrare tutti quanti e dopo l'assegnazione delle camere ed una piacevole doccia ristoratrice, ci si ritrova in sala ristorante per la cena.

Prima di consumare i gustosi manicaretti della Fam. Sauter c'è spazio per premiare con una targa due "mitici fondisti" che hanno fatto un pezzo di storia dello sci nordico casalese, sto parlando del Manila e del Nordico Brizzolato, e sono stato contento che a consegnare loro il trofeo sia stato il giovane Edo, quasi a sancire la continuità delle nuove generazioni nei confronti di una disciplina oggi non popolarissima e forse un po in crisi.

Venerdì il gruppo si sposta a Schonach.

I fondisti devono subito affrontare evidenti difficoltà. La pista nella parte bassa (peraltro la più ripida) è una vera e propria lastra di ghiaccio vivo, gli sci sono ingovernabili ed alla prima salita constatiamo che la tenuta è pressochè nulla, tanto da indurci a scegliere traiettorie fuori-pista meglio innevate.

Nonostante questo, tre eroici fondisti che avevano deciso di percorrere la mitica 100 chilometri (da Schonach a Belken) partono ugualmente nel disperato tentativo di percorrere in giornata 42 chilometri.... Alla fine riusciranno a farne solo 26, tra problemi vari (oltre al ghiaccio, sporco nel bosco e tratti non più innevati, oltre ai frequenti attraversamenti stradali), ed alla sera stremati decidono di rinunciare al progetto. Un bravo a Nadia, Italo e Seve che ci hanno provato!!!

I ciaspolatori sono più fortunati e partendo dal campo scuola di Schonach, più in quota, affrontano una neve indubbiamente migliore e compiono un interessante percorso a volte molto panoramico nel parco naturale in direzione di Schonwald.

L'appuntamento in Hotel nel tardo pomeriggio consente a molti di noi di apprezzare il gustoso spuntino messoci a disposizione e i servizi di piscina, sauna e cabina termica ideali dopo una giornata passata all'aperto.

Il sabato mattina durante la colazione guardo preoccupato dalla finestra.

Sta cadendo una neve bagnatissima........ In queste condizioni le piste ad Hinterzarten potrebbero costituire un vero problema, tanto da indurci ad interrompere l'attività ancor prima di iniziarla .....

Decido così di portare i fondisti sulle piste del Feldberg, la più alta montagna della Foresta Nera a soli 10 km da Titisee, sperando che i circa 300 metri di maggiore quota  possano trasformare la pioggia in neve più asciutta e garantirci la sciabilità.

Fortunatamente la scelta si rivela giusta, qui l'ambiente è decisamente "alpino", la qualità della neve è buona e così dopo esserci scaldati con un anellino da 5 km. a ridosso del parcheggio, affrontiamo il salitone che intersecando le piste da discesa, ci porta in un ambiente selvaggio e panoramico nei pressi della cima del monte, tra boschi ed ampie radure, con qualche rifugio stile gasthaus.

Gli escursionisti oggi compiono un interessante passeggiata di circa 3 ore con visita ad un mulino ancora funzionante (lavorazione del lino) e vengono accompagnati da Sauter senior che con la brava Barbara (la nostra interprete) spiega agli interessati partecipanti i meccanismi che regolano l'attività e la lavorazione al suo interno, ed elargisce un gustoso spuntino a base di piatti locali a mezzodì.

Di ritorno alcuni allungano il percorso di qualche chilometro e visitano la bella Hinterzarten, famosa per il trampolino di salto con gli sci.

La sera in albergo c'è spazio per il consueto angolo culturale del nostro socio Roberto, che recita alcune poesie dialettali ad un attento pubblico di nicchia che, nonostante conosca quasi tutto il suo repertorio, non si stanca mai di acoltarlo, per il sentimento ed il trasporto con cui si esprime.

Un gruppo di "santi bevitori", tra cui il sottoscritto, si reca più tardi nell'unico locale ancora aperto per gustarsi il classico bicchierone da 0,50 di birra scura ed in quall'occasione i presenti mi eleggono "S. Gabriele da Titisee", complice una strano sfondo e la posa assunta, immortalandomi nella foto che vedete sopra, per la quale sto già sporgendo querela all'esecutore........

Adesso sta nevicando asciutto, e all'uscita dal locale, 3 centimetri di bianca coltre scricciolano sotto i nostri piedi.

Nella notte sono un po' agitato, spero che la nevicata non diventi troppo intensa, l'indomani dobbiamo affrontare il viaggio di rientro.

E con sollievo alle 3,30 sbirciando dalla finestra della camera constato che la precipitazione è cessata.

Al mattino i ciaspolatori hanno appuntamento con le guide per un'interessante salita sul Felberg con un percorso natura ricco di interessanti suggestioni.

Noi fondisti siamo poco più distanti e calzati gli sci  e attraversato con salita piutosto ripida ed interminabile un magnifico bosco (la stanchezza dopo 4 giorni di attività e circa 90 km. percorsi comincia a farsi sentire), approdiamo su un ampio pianoro. Qui lo spettacolo è da cartolina, la neve caduta la sera prima imbianca finalmente il bosco ed esalta l'ambiente nordico; fa freddo, ma lo spettacolo regalatoci dalla natura è inenarrabile.

Ad interrompere l'incantesimo ci pensa lo squillo del mio cellulare. Un socio mi informa che una slavina ha interrotto il tunnel del Gottardo e che non ci sono speranze di imminenti riaperture, con problemi per il nostro rientro in Italia.

Questo contrattempo mi obbliga a ridisegnare il viaggio di ritorno ed in accordo con gli autisti decido di transitare dal Gran San Bernardo, allungando il viaggio di ben 70 km.

Purtroppo la prevista visita a Friburgo programmata per il pomeriggio è stata pur a malincuore annullata. In compenso la vista notturna delle valli innevate e rischiarate a giorno dalla luna piena tra Martigny ed Aosta è stato uno spettacolo emozionante.

Tornando verso casa e riflettendo su questa esperienza, mi rimprovero pensando al poco tempo passato con mia moglie in questi giorni a causa degli impegni organizzativi.

Resisti Yety, tra un mese la stagione è finita!!!

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Commenti al Post:
bear_64
bear_64 il 13/02/09 alle 22:13 via WEB
Tutta 'sta menata per cominciare a trovare la scusa della Yeti e non organizzare la gita del prossimo anno...NON PROVARE NEMMENO A PENSARCI!!! (comunque, complimenti, la marcialonga è niente, a confronto con la gestione di una gita con settantadue [72] partecipanti - e che partecipanti!)
(Rispondi)
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