Skizopsycho

Post N° 781


L'Incipitario inizia da Jo March, passa per Ossimora, sosta presso SandaliAlSole e raggiunge anche me. Ma come? Proprio io, la donna più indecisa sulla faccia della terra, sono chiamata a scegliere solo cinque fra i millemila splendidi incipit esistenti al mondo?E sia. Conscia di star sicuramente tralasciando delle perle che mi sovverranno subito dopo aver postato, opero una scelta rapida (e dolorosa) fra i bei libri che - random - mi si affacciano alla mente e condivido con 'i miei cinque lettori' quanto segue.Arriviamo dalla Grande Città. Abbiamo viaggiato tutta la notte. Nostra Madre ha gli occhi arrossati. Porta una grossa scatola di cartone, e noi due una piccola valigia a testa con i nostri vestiti, più il grosso dizionario di nostro Padre, che ci passiamo quando abbiamo le braccia stanche.( Agota Kristof - Trilogia della Città di K. )E’ cosa ormai risaputa che a uno scapolo in possesso di vistoso patrimonio manchi soltanto una moglie.Questa verità è così radicata nella maggior parte delle famiglie che, quando un giovane scapolo viene a far parte del vicinato - prima ancora di avere il più lontano sentore di quelli che possono essere i suoi sentimenti in proposito - è subito considerato come legittima proprietà di una o dell’altra delle loro figlie.( Jane Austen - Orgoglio e Pregiudizio )La mattina che si uccise anche l'ultima figlia dei Lisbon (stavolta toccava a Mary: sonniferi, come Therese) i due infermieri del pronto soccorso entrarono in casa sapendo con esattezza dove si trovavano il cassetto dei coltelli, il forno a gas e la trave del seminterrato a cui si poteva annodare una corda. Scesero dall'ambulanza, con quella che come al solito ci sembrò una lentezza esasperante, e il più grasso disse sottovoce: «Mica siamo in tivù, gente: più presto di così non si può».( Jeffrey Eugenides - Le vergini suicide )Nell'ospedale dell'orfanotrofio - reparto maschi a St. Cloud's, nel Maine - due infermiere erano incaricate di dar un nome ai neonati e controllare che il loro piccolo pene guarisse bene, dopo la circoncisione obbligatoria. A quei tempi (nel 192...) tutti i maschi nati al St. Cloud's venivano circoncisi perché il medico dell'orfanotrofio aveva incontrato difficoltà di vario genere nel curare i soldati incirconcisi durante la Grande Guerra. Questo dottore, che era anche il direttore del reparto maschi, non era una persona religiosa: la circoncisione non era un rito, per lui, bensì un atto strettamente sanitario, da eseguirsi per motivi igienici. Il suo nome era Wilbur Larch e ciò, nonostante il lieve sentore di etere che sempre l'accompagnava, a una delle due infermiere rammentava il legno, duro e duraturo, di quell'albero delle conifere che si chiama, appunto, larice. Odiava però il nome Wilbur, che trovava ridicolo; e l'offendeva come cosa stolta l'abbinamento di una parola come Wilbur con qualcosa di tanto concreto quanto un albero.( John Irving - Le Regole della Casa del Sidro )Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com'è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano. Anche le cucine incredibilmente sporche mi piacciono da morire.( Banana Yoshimoto - Kitchen )Ora tocca a Voi!.