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Rinnovabili

Post n°26 pubblicato il 15 Marzo 2007 da cescocav

Il 2007 è davvero l’Anno delle rinnovabili e dell’ambiente?

Riassunto in poche parole, sembrerebbe che il 2007 sia l’anno dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e della tutela ambientale. È quanto si evince dall’editoriale della rivista IL SOLE A TRECENTOSESSANTAGRADI di ISES sezione ITALIA della Società Internazionale dell’Energia Solare.

A dieci anni dal Protocollo di Kyoto, le novità sulle politiche energetiche sono tante e importanti. Soprattutto sul fronte delle iniziative delle maggiori multinazionali del mondo e delle politiche di governo dei grandi della terra, relativamente alle emissioni dei gas serra in atmosfera – causa principale dell’effetto serra e dello stravolgimento del clima che quest’anno ha bruscamente cambiato le abitudini di tutti con temperature in media alte di due gradi centigradi sul tutto il globo terrestre.

Negli USA, per esempio, prima gli industriali ed il nuovo Congresso a stelle e strisce, a maggioranza democratica, poi un certo sig. bush presidente degli USA con crisi di identità e di coscienza (novità delle novità, ma senza suscitare stupore), hanno parlato di biocombustibile e di riduzione delle emissioni e dei consumi di risorse primarie.

“Così il decimo compleanno del Protocollo di Kyoto potrebbe portare nuovi auspici in virtù della seconda fase del Protocollo denominata Kyoto Plus. Questo è quanto è stato scritto sul mensile della ISES.

Ma tutto questo non basta per invertire la rotta. Non è infatti sufficiente dotarsi di politiche energetiche orientate all’uso delle fonti rinnovabili e alla riduzione delle emissioni in atmosfera dei gas climalteranti se poi concretamente non viene fatto nulla per adempiere agli impegni presi – se di impegni vogliamo parlare considerando che pochi sono i paesi che hanno raggiunto gli obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto.

E intanto la Terra continua ad ammalarsi e noi con essa: “La terra ha la febbre alta”, (ISES, 02/2007).

La “Grande Politica”  ha l’obbligo di prendere sul serio le preoccupazioni espresse dai maggiori esponenti e scienziati che hanno quantificato in termini economici il riscaldamento del globo terrestre. Adesso è una questione di sopravvivenza e presto lo scopriremo con la siccità e il caldo che ci porterà inevitabilmente verso una crisi idrica senza precedenti rendendo il problema ancora più concreto se non si decide sposare e attuare quanto sottoscritto e dichiarato in questi dieci anni.

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