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GESU' NON E' MAI ESISTITO?

Post n°9 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da namur48

E se fosse davvero tutto vero? E se Gesù non fosse mai esistito? Bhe  ci sarebbero da rivedere gli ultimi 2000 anni di storia, guerre , crociate, inquisizione. Converrebbe a qualcuno avviare un tale processo di revisione?

 Ecco perchè Gesù non esiste: la teoria di Cascioli

I partigiani di Aristobulo II furono sconfitti, Gerusalemme occupata, i legionari entrarono nel Tempio con conseguente profanazione del Sancta Sanctorum che generò in tutti gli ebrei un odio feroce contro i romani. Pompeo, riconfermato Ircano II al trono di Gerusalemme, ma sotto la sorveglianza di un controllore di sua fiducia nella persona di un certo Antipatro, nella certezza di aver ristabilito in maniera definitiva l’ordine, partì per Roma lasciando una sola legione a Gerusalemme. Alla morte di Aristobulo II, i suoi successori riprendono la lotta armata contro Ircano II.

È in questa rivendicazione che appare la figura di un certo Ezechia nella parte di capo del movimento armato contro Ircano II e i romani suoi sostenitori. (vedi Favola di Cristo pag. 87). Gabinio, proconsole di Siria (55-57 a.C.) intervenne con le legioni e dopo duri scontri riuscì a riportare l’ordine. Giulio Cesare, succeduto a Pompeo, riconfermò Ircano II al trono di Gerusalemme ma con sempre accanto Antipatro nella sua carica di controllore (47 a.C.). Antipatro ha un figlio di nome Erode il quale, per realizzare l’ambizione di prendere lui il posto degli Asmonei sul trono di Gerusalemme, si schiera al fianco dei Romani nella lotta di repressione contro i rivoltosi di Ezechia. Morto Ezechia in uno scontro armato contro una pattuglia comandata dallo stesso Erode (44 a.C.), il suo posto di pretendente al trono di Gerusalemme viene preso da suo figlio Giuda, detto il Galileo nel significato che aveva questo appellativo di “rivoluzionario” perché era in Galilea che si trovava la più importante organizzazione rivoluzionaria. Ircano II, intanto, venne fatto prigioniero nella guerra che la Palestina stava conducendo contro i Parti.

Approfittando della cattura di Aristobulo II, Erode s’istallò sul trono di Gerusalemme facendosi eleggere dai Romani re della Palestina. (-40). Rientrato Ircano II dalla prigionia, Erode fece uccidere lui e tutti i suoi discendenti degli Asmonei che avrebbero potuto contestargli il regno, compresa sua moglie... e i due figli che aveva avuto da lei. È da questi eccidi che fu costruita quella strage degli innocenti riportata dai vangeli, che in realtà non è mai esistita.

Erode muore nel 4 a.C. lasciando una successione complicata tra i suoi quattro figli. Alla morte di Erode, Giuda il Galileo, figlio di Ezechia, quale Asmoneo pretendente al trono di Gerusalemme, con un esercito formato da esseno-zeloti, attacca la legione romana di stanza a Gerusalemme generando una vera e propria guerra che termina dopo ben tre interventi da parte di Quintilio Varo, proconsole in Siria. La repressione da parte dei romani è feroce; la crocifissione di duemila rivoltosi genera un aumento di odio verso i Romani da parte degli ebrei.

Cesare Augusto, subentrato a Giulio Cesare, per rendere più controllabile la Palestina la divide in quattro tetrarchie affidandone ciascuna ad uno dei quattro figli di Erode. La più importante, quella della Giudea con capitale Gerusalemme, l’affida ad Archelao quale primogenito. Questa conferma da parte di Roma a mantenere i discendenti di Erode al comando della Palestina, genera nuove rivolte da parte dei rivoltosi guidati da Giuda il Galileo.

Cesare Augusto, stanco dei continui disordini causati da tutte queste lotte di successione, decide di occupare militarmente la Palestina passandola da protettorato, quale era, a provincia dell’Impero Romano e toglie dal trono di Gerusalemme ogni pretendente di razza ebraica per sostituirlo con un procuratore romano a cui accorda ogni autorità, compresa quella di emettere condanne a morte (6 d.C.).

Come conseguenza del passaggio da protettorato a provincia, la Palestina viene sottoposta ad un censimento a fini fiscali che genera un fermento generale del quale ne approfitta Giuda il Galileo per organizzare un’ulteriore rivoluzione contro i romani, rivoluzione alla quale partecipa tutto il mondo ebraico di religione biblica in una maniera particolarmente sentita perché oltre al sentimento di ribellione contro l’imposizione delle tasse che sarebbe derivata dal censimento, esso vedeva nella sostituzione di Archelao con un procuratore romano al trono di Gerusalemme quell’avvenimento che avrebbe annunciato l’imminente avvento del Messia secondo quanto aveva predetto il profeta Giacobbe: "Il tempo dell’attesa si compirà quando lo scettro di Davide passerà nelle mani di uno straniero".

La partecipazione del popolo fu così massiccia e sentita da trasformare la rivolta in una vera e propria guerra che durò oltre due anni mettendo spesso in difficoltà le legioni romane venute dalla Siria. Morto Giuda il Galileo in questa guerra, il suo posto nelle rivendicazioni al trono di Gerusalemme fu preso dal primogenito Giovanni e dagli altri suoi sei figli Simone, Giacomo il Maggiore, Giuda (non l’Iscariote), Giacomo il Minore, Giuseppe e, l’ultimo, Menahem, che morirà nella guerra giudaica del 66-70 dopo essere stato acclamato dagli esseno-zeloti, durante l’assedio di Gerusalemme da parte delle legioni romane, re dei Giudei.

 Fatta questa breve ricapitolazione per far comprendere quale importanza ebbero i discendenti della casta degli Asmonei nelle rivoluzioni messianiche, passiamo ora ad analizzare, attraverso una documentazione storica, questa squadra di combattenti Jahvisti, formata dai figli di Giuda il Galileo, per trarre da essa quelle che sono le prime due prove della non esistenza storica di Gesù Cristo.

Luigi Cascioli

 

 
 
 
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Un blog di: namur48
Data di creazione: 17/02/2007
 

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Info su " ADRIANA CALCANHOTTO ":

ADRIANA CALCANHOTTO Intrigante sperimentatrice della parola, Adriana Calcanhotto (Porto Alegre 1965) debutta discograficamente nel 1990 con “Enguiço” guadagnandosi il Premio Sharp come miglior eesordio femminile. Figlia dell'ideologia post-punk utilizza fin dagli inizi un linguaggio da contestatrice acustica innamorata della poesia. Seguendo le orme di Maria Bethania, la Calcanhotto, con voce degna di una Suzanne Vega tropicale, ha saputo riportare nel pop da classifica la densità del lessico poetico brasiliano, della sperimentazione verbale tropicalista di Waly Salomao e Caetano Veloso (“A Fabrica Do Poema”, “Maritmo”). Con la sua arguzia e l'elegante gioco di citazioni colte, la sua canzone ha saputo trasformarsi nella pappa reale della canzone brasiliana d'autore degli anni Novanta, giustamente molto frequentata dalle grandi interpreti femminili, a cominciare dalla grande Bethania (“Ambar”, “A Força que nunca seca”, “Maricotinha”). Il suo penultimo lavoro, “Cantada” (2002), miscela sapientemente elementi di elettronica e violoncello, accordeon, chitarra portoghese, percussioni, la poesia di antonio Cicero e Drummond de Andrade, la complicità di Moreno Veloso, Daniel Jobim, los Hermanos…un piccolo miracolo.


 
 

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