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Post n°209 pubblicato il 13 Gennaio 2006 da stella_2004
non so quanto bene mi possa fare questo mio corso di recitazione....
perchè non lo affronto con lo spirito giusto...o meglio..non con lo spirito per iniziare la carriera di attrice..non alla mia età.....
lo spirito con cui ci sono andata era quello di vincere certe mie timidezze, di superare certi miei limiti, di cominciare a credere più in me stessa, di cominciare ad avere fiducia in me stessa, di cominciare a fregarmene del giudizio altrui....e invece, lezione dopo lezione, sensazione già avuta nell'ultima lezione prima delle vacanze e ripetuta stasera...
NON STO FACENDO NIENTE DI TUTTO CIO'!
sono impacciata, mi vergogno, mi ritraggo, ho come un blocco mentale che mi impedisce di essere LIBERA.
mi costringo...mi costringo anche lì ad essere conforme a quello che io penso sia il "modo di vivere" non rendendomi conto che così mi tarpo le ali da sola...o meglio..o peggio..dipende dai punti di vista..me ne rendo conto, MA LA PAURA è più forte di tutto e MI BLOCCA!

SPETTATRICE....ecco quello che sono....

e le parole lette stamani in quel libro così difficile per me da comprendere mi ritornano alla mente, rimbalzano nella mia testa....ma non riesco a farle mie.....condivido...condivido in pieno il pensiero e magari quando si tratta degli altri riesco anche a metterlo in pratica....ma quando si tratta di me......uuuuuuuuhhhhhhhh....altro che paragoni!!!

"...non riuscite a valutare qualcosa senza fare paragoni.
Se volete valutare qualcosa, l'unico modo che conoscete è fare paragoni e, ogni qualvolta fate paragoni, cadete in errore.
Se paragoni un giglio ad una rosa, sbagli.
Un giglio è un giglio,
una rosa è una rosa,
un fiorellino di campo è un fiorellino di campo.
La rosa non è superiore al fiorellino, nè inferiore.
Il fiorellino vive la propria unicità e la rosa vive la propria. Nessuno dei due è più in alto o più in basso dell'altro, nessuno dei due è uguale o diverso dall'altro;
CIASCUNO E' SIMILE A SE STESSO E A NESSUN ALTRO.
Solo se comincerai a vedere questa individualità delle cose, la loro unicità, smetterai di fare paragoni.
Ma voi avete l'abitudine di fare paragoni.
...
Il vostro sistema educativo insegna a fare paragoni; senza non riuscite a valutare.Il risultato è che non comprendete mai direttamente alcuna persona e alcun pensiero: molte cose si interpongono tra voi e loro.
...
Non è un problema di somiglianza o di diversità: ciascuno è semplicemente se stesso.
Uno non ha niente a che fare con l'altro.
E' assurdo anche parlare di "diversità": non essendoci somiglianza, non può esserci alcun problema di diversità.
CIASCUN UOMO E' UNICO, E' SE STESSO.
IN QUESTO MONDO NON CI SONO DUE PERSONE SIMILI. NON C'E' EVENTO CHE NE RIPETA UN ALTRO, NON C'E' ESPERIENZA CHE NE RIPETA UN'ALTRA.
NELLA VITA NON ESISTE LA RIPETIZIONE; LA VITA CONTINUA A CREARE COSE E PERSONE UNICHE, QUINDI NON HA BISOGNO DI PARAGONARE O DI VALUTARE.
...
se voglio vedere il fiore che ho di fronte, devo dimenticare tutti i fiori che ho visto finora; lasciare che si interpongano è ingiusto verso questo fiore.
...
GUARDA LA VITA IN MODO DIRETTO.
NON LASCIARE CHE QUALCUNO INTERFERISCA NELLA TUA VISIONE.
...
Tutti devono essere se stessi
...
Finora il genere umano non è mai stato pronto ad accettare ciascun individuo così com'è, tentate sempre di farlo assomigliare a qualcunaltro.
...
QUESTO E' UN INSULTO PER L'INDIVIDUALITA' DI CIASCUNA PERSONA.


liberamente tratto da: "RICOMINCIARE DA SE" Osho





Commenti al Post:
galadriel31
galadriel31 il 13/01/06 alle 00:59 via WEB
per quanto cerchiamo di superare i nostri blocchi questi sono connaturati in noi...forse è l'insicurezza...non credo sia facile rimediare da sole...io credo che abbiamo bisogno di un aiuto esterno, forse semplicemente di Amore, non so...Notte serena...
 
 
stella_2004
stella_2004 il 13/01/06 alle 01:05 via WEB
si...sicuramente il "lavoro" fatto da soli è doppiamente difficile...ma ci vorrebbe quell'Amore Puro, Incondizionato, che NON condiziona, difficile da trovare. e soprattutto la cosa più facile che in genere viene fatta è appoggiarsi a qualcun'altro per NON vedere...NON sentire...NON ammettere a se stessi.................
 
giolib0
giolib0 il 13/01/06 alle 11:32 via WEB
Ciao Forse non stai cercando di liberarti di quello che tu senti essere un blocco. Forse stai coltivando la tua necessità di un confronto, con la scusa di "liberartene" come dici. I blocchi e le paure possono scomparire da soli, ma senza forzare. Gli altri, ed il giudizio degli altri è molto difficile poi da estirpare. Come un'edera ci si avvinghia dentro e ci blocca. Come una sabbia mobile ci infanghiamo nel confrontarci con questo giudizio. Non ti conosco, e posso sbagliare. Scusa soprattutto se ho frainteso quello che descrivi, ma vorrei provare a dare un consiglio. Prova con 2 trucchi, molto semplici da fare. Inverti il problema: 1) Non giudicare tu nessuno. 2) Comportati nel modo che TU ammireresti negli altri, quando ti trovi in difficoltà.Non si tratta di scimmiottare, soprattutto non si tratta di comportarsi nel modo di quelli che hanno maggiori ammiratori intorno, altrimenti rientri nel circolo vizioso della dipendenza da giudizio. Concentrati su quello che tu ammiri e che a TE sola piace negli altri. Sono semplici, richiedono una attenzione iniziale (per non giudicare nessuno o per comportarsi nel modo che NOI ammiriamo se lo vediamo negli altri), ma dopo diventano tuoi. il primo ti permette di capire la natura del giudizio, che spesso è nella nostra testa... messo chissà da chi. Il secondo, può sembrare una forzatura alla nostra spontaneità, ma se riesci a non cercare l'ammirazione degli altri (scimmiottando una amica bella e ammirata) ma solo la tua ammirazione, ti permette di sentire la tua spontaneità. Prova. Non costano niente. Qualcosa potrebbe cambiare nel tuo approccio alla vita. ciao Giovanni
 
 
stella_2004
stella_2004 il 14/01/06 alle 03:48 via WEB
Ciao Gio, e grazie per le tue parole! non hai frainteso, ma forse sono io che ho usato un termine sbagliato, in fin dei conti non è che per me conti il giudizio altrui su di me, non il giudizio inteso come dici tu, nel senso di far bene o male, ma io intendo il giudizio come essere apprezzata, essere accettata.... la mia paura è quella di non essere amata per quel che sono, per come sono....anche se quando mi mostro per quello che realmente sono poi ho riscontri positivi in definitiva, ma di fronte a estranei, in prima battuta e anche in seconda e terza mi chiudo a riccio, non mi mostro per come sono, non a priori, non sempre, mi limito, e solo quando sono sicura di non esser ferita, allora vengo allo scoperto....ma non sempre tutti hanno la pazienza di aspettare o hanno lo sguardo lungo per vedere come realmente sono....... per questo dico che sono bloccata. io dovrei essere me stessa sempre, a discapito di tutto e tutti..ma non riesco, la paura è troppo forte. la paura del rifiuto è micidiale.
 
giolib0
giolib0 il 14/01/06 alle 09:37 via WEB
Ciao Stella, lo so che il giudizio a cui ti riferivi non era etico (giusto/ sbagliato bene/male...), ma diventa etico quando lo applichiamo a noi stessi (Ho sbagliato, HO fatto male....siamo molto crudeli con noi). Il a cui mi riferivo io anche è molto più ampio di quello etico: giudizio come accettazione (giudicare= pesare una situazione degna del nostro amore e del nostro abbandono); giudizio come conoscenza (so chi sei perchè ho giudicato i tuoi comportamenti); giudizio come irrigidimento (questo non lo farò mai); c'entra l'etica solo quando giudichiamo noi stessi (e non è un'etica religiosa o cattolica... spesso è il giudizio dei nostri genitori che ci privavano del loro amore per cose sbagliate)... Nei tanti significati di giudizio i consigli valgono uguale. - non giudicare - comportanti come le persone che tu ammiri. In particolare: Non togliere affetto e amore agli altri per qualunque motivo sia legato a giudizi tuoi (e anche il NON MI AMA, NON GLI PIACCIO è un giudizio) NOn ti aggiungo altro, prova, ne riparleremo, ti scriverò qualcosa sul mio blog a breve. -------------------------- Ti parlo della dipendenza affettiva perchè queste cose le ho vissute sulla mia pelle, ma POSSONO ANDARE VIA DA SOLE, senza niente. E quando dico senza niente intendo dire senza discipline strane, filosofie, religioni, psicoanalisi... niente di tutto questo. Magari continueremo a parlarne o intrecciare i nostri commenti anche su questo, perchè quando siamo stati privati dell'amore di cui avevamo un bisogno vitale (e accade spesso quando siamo bambini piccoli, da comportamenti di una mamma INCOSTANTE) non ci fidiamo più della vita. --------------------------- Infine, su quello che dicevi circa le persone che possono conoscerti veramente e profondamente. La frase che ho in testa è questa LA VERITA DELLE PERSONE ESCE SEMPRE FUORI. L'ho scritta nel mio blog e intendevo dire - quando l'ho scritta - quello che ti dico ora: E' inutile che ci preoccupiamo per comportamenti che ci hanno messo in cattiva luce, o per errori o per qualunque cosa persa o per nostra responsabilità. La nostra persona, la NOSTRA VERITA', esce fuori... secondo forme poco razionali e che non possiamo controllare e guidare. Gli altri le percepiscono, ma in generale c'è poca consapevolezza di questa spontaneità. Tutto questo per dirti che la tua persona esce fuori comunque, che tu lo voglia o no. E che gli altri ti vedono e ti sentono (e in base alla loro sensibilità possono sentirti più profondamente o essersi irrigiditi e non sentire più). Chi non vuole più "sentire le persone" (sto parlando di una forma empatica di conoscenza, non di sentitivi, ec...) ha come unico mezzo di conoscenza "il giudizio": cioè vede i comportamenti degli altri, li pesa, li associa ai modelli che nella sua memoria si sono accumulati e poi il verdetto. Forse lo fai anche tu, quando giudichi l'affetto degli altri dai loro comportamenti e li paragoni ai modelli che hanno ferito profondamente la tua anima. Per questo dicevo NON GIUDICARE. Anche qui, per quello che significa sentire gli altri e non giudicare, c'è tanto da dire e ne parliamo. Ciao Buona giornata Giovanni
 
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