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ODE AL GATTO
Post n°106 pubblicato il 15 Maggio 2011 da sognoblu010
Gli animali furono imperfetti lunghi di coda,plumbei di testa. Piano piano si misero in ordine, divennero paesaggio, acquistarono nèi.grazia,volo. Il gatto, soltanto il gatto apparve completo e orgoglioso: nacque completamente rifinito, cammina solo e sa quello che vuole.
L'uomo vuol esser pesce e uccello, il serpente vorrebbe avere ali, il cane è un leone spaesato, l'ingegnere vuole essere poeta, la mosca studia per rondine, il poeta cerca d'imitare la mosca, ma il gatto vuole essere gatto ed ogni gatto dai baffi alla coda, dal fiuto al topo vivo, dalla notte fino ai suoi occhi d'oro.
Non c'è unità come la sua, non hanno la luna o il fiore una tale coesione: è una sola cosa come il sole o il topazio, e l'elastica linea del suo corpo salda e sottile,è come la linea della prua di una nave. I suoi occhi gialli hanno lasciato una sola fessura per gettarvi le monete della notte.
Oh piccolo imperatore senz'orbe, conquistatore senza patria, minima tigre da salotto,nuziale sultano del cielo delle tegole erotiche, il vento dell'amore all'aria aperta reclami quando passi e posi quattro piedi delicati sul suolo, fiutando, diffidando di ogni cosa terrestre, perchè tutto è immondo per l'immacolato piede del gatto.
Oh fiera indipendente della casa,arrogante vestigio della notte, neghittoso,ginnastico ed estraneo, profondissimo gatto, poliziotto segreto delle stanze, insegna di un irreperibile velluto, probabilmente non c'è enigma nel tuo contegno, forse non sei mistero, tutti sanno di te ed appartieni all'abitante meno misterioso, forse tutti si credono padroni, proprietari,parenti di gatti,compagni, colleghi, discepoli o amici del proprio gatto.
Io no. Io non sono d'accordo. Io non conosco il gatto. So tutto,la vita e il suo arcipelago, il mare e la città incalcolabile, la botanica, il gineceo coi suoi peccati, il per e il meno della matematica, gli imbuti vulcanici del mondo, il guscio irreale del coccodrillo, la bontà ignorata del pompiere, l'atavismo azzurro del sacerdote, ma non riesco a decifrare un gatto. Sul suo distacco la ragione slitta numeri d'oro stanno nei suoi occhi.
PABLO NERUDA
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Inviato da: gregor.samsa2010
il 22/10/2011 alle 19:04
Inviato da: gregor.samsa2010
il 29/09/2011 alle 20:16
Inviato da: sognoblu010
il 14/06/2011 alle 02:06
Inviato da: gregor.samsa2010
il 26/05/2011 alle 17:49
Inviato da: gregor.samsa2010
il 26/05/2011 alle 17:46