sparata colossale ma mi ha colpito una tristezza improvvisa, qualche
fulmine di pensiero che mi trapassa le tempie, da parte a parte, mentre
fuori piove, e il buio mi entra dentro, come ogni notte del cazzo che
passo in piedi.
Eppure è la notte di pasqua, anche per me che non
sono cristiano e non me ne vergogno. Anche io mi sono ciucciato il
pranzo con qualche parente che non vedo da qualche anno, come parecchi
di voi. Tanta ipocrisia e tanta, tanta noia. Una noia da vita buttata,
tanto che non ho aspettato nemmeno la pastiera per volatilizzarmi "sai
com'è, il lavoro è tremendo...".
Scusa
banale, ma ci cascano sempre, e mi sono lanciato sul raccordo anulare
di Roma con la mia scassatissima Tipo e lo stereo a palla, lanciato per
modo di dire, quando raggiungio i 110 con quella carretta mi vibra pure
il culo.
Benzina ce n'è, mi
butto alla prima uscita che mi ispira, mi ritrovo in un
quartiere-cantiere, tante famiglie allegre tra vitella e coratella, i
bambini che si gonfiano di cioccolata, lo speaker alla radio augura una
santa pasqua all'insegna di chissà quale rinascita, all'insegna di una
speranza nella provvidenza divina che non bisogna mai perdere. Ma tu
guarda se questo pseudo-bagnigno da techno-ecstasy deve farmi la
predica. Infilo stizzito un disco di Vasco.
Mi faccio un bel giro nel quartiere-cantiere, tra
gru e palazzi in costruzione, in un mare di calcinacci, la strada a
malapena asfaltata, ma siamo ancora a Roma? Quella del Colosseo e di
San Pietro (tanto per restare in tema...) ?
Qua non ci sono eserciti
di turisti armati di macchinette digitali, in compenso incrocio un paio
di Clochard che si alzano un tetto di cartone in un angolo del viottolo.
Sally è già stata punita per ogni sua pallida
carezza data per non sentire l'amarezza, e forse è questo il senso del
tuo vagare: ci si deve sentire alla fine un po' male, forse qualcuno
troverà il coraggio per affrontare i sensi di colpa e cancellarli da
questo viaggio.
Forse questo è stato il senso del mio vagare,
sentirmi un po' male e trovare il coraggio di affrontare i sensi di
colpa per cancellarli da questo viaggio. Ma quali sensi di colpa,
maledizione, quali? L'innocenza ce l'avevano i bambini, ma la perdono
ogni giorno di più, perchè ci sono genitori veramente stronzi.
Siamo
colpevoli di gettare i nostri sogni al vento per un tozzo di pane,
siamo colpevoli di tagliarci le ali ogni giorno di un centimetro in
più, consapevoli che, una volta staccate, cadremo in terra con loro,
morti.
Ci uccidiamo ogni giorno che passa, consapevoli, colpevoli.
L'innocenza non esiste, siamo tutti colpevoli.
Cerco un'attenuante o guardo in faccia la realtà?
A questo non so rispondere.
(Messaggio dell'8 Aprile 2007)
Inviato da: dream3r86
il 05/10/2007 alle 13:56
Inviato da: SonoSoloMax
il 05/10/2007 alle 13:38
Inviato da: Aurelito77
il 26/09/2007 alle 13:37
Inviato da: eccelso86
il 26/09/2007 alle 11:41
Inviato da: smile07.s
il 10/09/2007 alle 21:59