Creato da la.casta_diva il 27/07/2011

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NOTTE D'ESTATE

Post n°16 pubblicato il 27 Luglio 2011 da la.casta_diva

E' notte, una di quelle notti estive dove l'afa ti opprime.. Mi sono già girata e rigirata più volte nel letto nella speranza di prendere sonno, ma tutto intorno a me è caldo, sono sudata, bagnata dappertutto.. Decido di uscire sul terrazzo in cerca di un po' di sollievo.. Indosso solo l'intimo, ma tanto abito in fondo ad un vialetto cieco di un piccolo paesino, all'ultimo piano di un palazzo, ho il terrazzo sul retro, e i vicini d'appartamento dovrebbero ancora essere in ferie... Esco, mi affaccio alla balconata, e guardo lontano, le luci di strada e le rarissime accese nelle case.. Mi sento già meglio che a letto, anche se c'è caldo, nei paesini di montagna di notte la temperatura si abbassa sempre di qualche grado.., mi siedo sul dondolo, e chiudo gli occhi, ascoltando il silenzio... Mi perdo così nei miei pensieri.. il lavoro che non mi piace, Gianni, il mio ex, che mi ha appena lasciata, i problemi familiari.... Tutta assorta in questi pensieri, vengo distratta da dei sussurri strani provenire dal terrazzo alla mia sinistra.. i vicini.. ma non dovevano essere via????Sto per ritornare in casa, col timore che mi vedano in reggiseno e mutande, ma un'occhiata al terrazzo mi blocca.. i due sono nudi, stanno avvinghiati, lui le sta leccando dolcemente il lobo di un orecchio e lei abbracciata saldamente a lui gli carezza i solidi glutei.. So che dovrei tornare in camera mia , ma la tentazione di guardarli è troppo forte, mi abbasso leggermente sul divanetto del dondolo cercando di non essere vista.

Lui si stacca da lei la fa voltare appoggiandole le mani alla balconata, quindi da dietro le allarga le gambe ed inizia a passare lentamente la lingua su tutta la spina dorsale, arrivando alla curva dove le natiche si separano.. indugia nella scanalatura,, la donna rilascia i muscoli, trepidante, in attesa, ma l'uomo sadicamente ritorna con la lingua verso l'alto lasciandola fremente.. Io inizio a sentire un certo languore al basso ventre, mi sfioro sopra gli slip, ed immediatamente il mio clitoride da segnali inequivocabili.. è troppo tempo che il dolore dell'abbandono mi ha fatto perdere anche gli appetiti sessuali, tuttavia quella nottata così strana mi sta accendendo il desiderio,, mi infilo sotto l'elastico un dito, due dita, sfioro le piccole labbra che subito si dischiudono, facendo spuntare il piccolo bottoncino sensibilissimo, inizio a sfregare, guardando la scena davanti a me, penso di essere lei che viene toccata, baciata, leccata, sfrego, massaggio, premo.. finalmente un po'di umore, sento la punta del dito bagnata, la ritraggo e la metto in bocca.. mi piace sentire il mio sapore.. poi torno con tutta la mano dentro gli slip, giocherello più decisa, adesso, con tutte e cinque le dita.. chiudo gli occhi, immedesimandomi nella coppia di là... forse mi sfugge un gemito....

_Ehy. Giovanna. Vuoi unirti a noi?_ Una voce dal balcone mi fa avvampare.. Sonia, la mia vicina mi sta chiamando.

_Dai, vieni, _le fa eco il compagno_ ce n'è anche per te..

Non ho mai avuto idee bisessuali, ma chissà come quell'idea indecente mi fa venire una voglia che sento i crampi all'utero, contrazioni improvvise delle piccole labbra, ed un aumento di umori, quasi come se le parole avessero avuto un effetto orgasmico su di me.

_Non so, io non sono mai stata insieme ad una coppia, non so se sono in grado..._ Cerco di balbettare, anche se non voglio sembrare troppo decisa, potrebbe non capitarmi mai un'altra occasione di provare una situazione erotica di questa portata..

_Dai, ti aspettiamo, vieni, ti apro la porta_ Dice risoluta Sonia, ed entra decisa in casa dirigendosi verso l'ingresso..

Anch'io allora decido di provare.. in fondo mi hanno invitato loro,, sembra la risposta alla mia muta domanda di trasgressione..

Esco dal mio appartamento nell'attimo stesso in cui sento le chiavi della porta di Sonia.. lei è nuda davanti a me, bellissima.. Mi fa entrare e mi conduce verso il soggiorno, dove c'è un'enorme divano angolare.. _ O preferisci che andiamo in terrazzo?- Mi chiede con un sorriso malizioso

_No, no, va bene qua, grazie- Balbetto incerta.. In quel momento si avvicina pure il compagno.. nudo pure lui.. Dopo il momento di passione con la sua compagna ora è in posizione di quasi riposo, ma quello che gli vedo è un bel pene che anche in quelle condizioni suscita una certa ammirazione..

_ Io non so cosa devo fare, come comportarmi_ Dico

:Niente paura_ Mi fa Sonia, _ti insegno io... e si avvicina , si siede sul divano vicino a me, mi appoggia una mano sul ginocchio, avvicina la testa alla mia faccia, vedo le sue labbra, vicino alle mie.. le schiudo.. sento la sua lingua che si insinua, cerca la mia... Mi do coraggio (una lingua è sempre una lingua) e rispondo al bacio come fosse quello che potrebbe darmi un uomo, intanto lei mi circonda le spalle e va decisa a slacciarmi il reggiseno, me lo toglie, e prende in bocca un capezzolo, pizzicando l'altro con la mano libera.. Io sto assaporando queste nuove sensazioni, dimentica che mi sta toccando una donna.. dimentica che c'è in casa anche un uomo, assolutamente serena e decisa a godermi tutta la particolarità di questa notte.. All'improvviso mi sento prendere in mano il piede sinistro.. L'uomo, mi sta carezzando la caviglia, passa son l'indice sotto la pianta del mio piede, indugiando tra le dita. ho. sensazioni contrastanti, miste di solletico e eccitazione, ma nulla in confronto a quando sento il suo respiro sulla punta del piede, e l'alito caldo che viene dalla sua bocca prima che se lo infili, succhiando e leccando dall'alluce in là.. terminazioni nervose che non sapevo di avere trasportano l'eccitazione al cervello.. mi sento avvolta in una vampata infuocata di passione, mi sfugge un gemito ed inarco la schiena nel preciso istante che con mani decise l'uomo mi sfila gli slip, e rimango nuda, completamente nuda, come loro.. Sonia intanto mi guarda esitante. Vuole capire se voglio essere solo parte passiva od attiva con lei.. discorso che non avevo mai pensato, mai ponderato.. ma ecco, il ricordo di quando mi metto in bocca le dita odoranti dei miei umori mi danno la risposta... Voglio sentire in bocca l'odore della donna.. allungo esitante le mani verso di lei, che sorridendo capisce.. si mette sul divano carponi, facendomi capire che le posso scivolare sotto, testa tra le sue gambe.. Mi viene per un attimo la paura di non essere all'altezza, di non saperla far godere, di farle male con le dita.. mi impongo di stare calma, cerco il suo clitoride tra le pieghe delle sue piccole labbra, è fradicio, passo il polpastrello delicatamente, e sento lei che si avvicina e muove più decisamente, a farmi capire che posso aumentarne la pressione.. sfrego più energicamente allora, mi avvicino con la bocca, a contatto, anzi, quasi, a contatto.. provo ad estrarre la lingua finche sento che tocca qualcosa di molle.. e nuovamente è lei che si avvicina alla mia bocca, mimando una danza sensuale si muove per trarre lei piacere da me.. ed intanto l'uomo mi fa spostare le gambe fuori dalla seduta del divano. Si strofina, sento la sua asta eretta che pulsa, reclamando la sua parte.. Io sono tutta un fremito.. ho i crampi dalla voglia di essere posseduta mentre faccio godere la donna.. Sento la punta del pene reclamare l'entrata.. sento che mi sto aprendo come la corolla di un fiore, sento il desiderio, sento... sento la lingua di Sonia che dal membro dell'uomo scende e tocca anche il mio clitoride, per poi accompagnare le spinte di lui dentro di me con degli abili massaggi con due dita, stimolazioni dei due che mi stanno portando verso le vette più elevate del piacere, istintivamente aumento le lecate, la penetro con lingua e due dita, spingendo, allargando, cercando di farmi strada dentro di lei, la sento sospirare, gemere, e ai suoi gemiti si uniscono i miei mentre l'uomo spinge sempre più a fondo, sempre più velocemente, sento anche lei che riesce a toccarci entrambi, dirigendo lui dentro di me, e allo stesso tempo stimolandomi il clitoride, che sento gonfio e turgido come non mai, Siamo tutti e tre vicini a godere, altre spinte, altri miei affondi dentro Sonia, Vengo, io per prima, e mentre i miei gemiti prima ravvicinati diventano più calmi, ecco l'orgasmo dell'uomo, un sospiro un rantolo, un urlo, spinte frenetiche ma più incisive, ed infine l'ultimo affondo, l'urlo finale, schizza, si placa, rallenta, si ferma.. e Poi la volta di Sonia, mi fa segno di spingermi più in profondità, allora annaspo dentro di lei, i suoi umori mi colano sulle guance, scendono verso il collo, mi bagnano i capelli, vedo la sua eccitazione, è vicina, mi impegno, voglio dimostrare che le so fare raggiungere la gioia, aumento gli sfregamenti con le dita, la lingua saetta fuori e dentro lei, lei geme, sbuffa, rantola,, ed infine alza un ultimo grido,, poi le contrazioni calano, scemano, si placano, io mi passo la lingua sulle labbra per prendere ogni piccola parte di lei.. E' stata una notte strana, magica, misteriosa.. Ho scoperto un lato della mia sessualità che tenevo nascosta e usavo solo come fantasia nelle mie notti solitarie munita di vibratore.. Mi propongono di usare il loro bagno se voglio farmi una doccia,, mi danno un accappatoio pulito..

Mi lavo, e torno nel mio appartamento, mi metto a letto, e dolcemente riesco ad addormentarmi

 

 
 
 

SARA

Post n°15 pubblicato il 27 Luglio 2011 da la.casta_diva

Sara esce di corsa dal bar dove lavora. E' mezzanotte passata e non c'è un'anima in giro.. Ha pure cominciato a piovere.. una pioggerellina intensa che inzuppa i vestiti. E la macchina è parcheggiata nel sotterraneo ad alcune decine di metri da lei.. Corre, Sara, si stringe nell'impermeabile, si inzacchera le calze nelle pozzanghere.. Indossa ancora la mise del bar, camicetta bianca scollata e la mini nera plissettata, corredata dai collant e le scarpe col mezzo tacco.. Le sembra di sentire dietro di lei dei passi frettolosi, pesanti, forse qualcun altro sotto la pioggia e senza ombrello.. D'istinto affretta ancora il passo, giungendo all'ingresso del parcheggio sotterraneo, e sente dietro di sé affrettarsi anche gli altri, di passi.. Un leggero timore le si insinua nel petto.. Una ragazza da sola, di notte, in un parcheggio e dei passi che sembrano seguirla.. Si volta e con la coda dell'occhio vede l'uomo che sta guadagnando terreno su di lei.. ed allora lei si affretta, spaventata, ora è all'interno del sotterraneo.. -Le chiavi.. dove saranno le chiavi,- pensa frugando freneticamente nelle borsetta, mentre ora sta proprio correndo- Corsia C4, si ricorda... eccola, vede la sua automobile in lontananza, -dai, tra un po' sarò al sicuro- Finalmente la mano in borsa fa presa sulle chiavi, le stringe vittoriosamente.. - Tra un po' sono in macchina, mi chiudo, parto, e ce l'ho fatta.. La macchina è a pochissimi metri, vicino ai due pilastri.._-Ce l'ho fatta......
Sara arriva allo sportello. Inserisce la chiave, e mentre sta per aprirla una mano le tappa la bocca, un braccio la cinge da dietro, altre braccia.. due uomini.. ma che accidenti succede.. sente delle voci alle spalle..un altro uomo, quello che la stava seguendo.. -Mettetele del nastro adesivo sulla bocca, legatele polsi e gambe, ragazzi stasera ci divertiamo-
Il terrore si è impossessato di Sara, la paura della morte, della violenza fisica, -Chissà che vogliono, chissà cosa mi faranno.. ho paura ho tanta paura..
Uno degli uomini le sta frugando nella borsetta, prende il suo cellulare lo spegne e lo butta in un cassonetto, dopo averlo aperto e tolto la sim che sta facendo a pezzetti..
Sara non li può vedere perche le hanno messo una copertaccia nera in testa.. La spingono con forza verso un automezzo, sente una portiera scorrevole aprirsi, sembra un furgone.. qualcuno sale prima di lei, la trascina sopra, poi l'altro uomo.. si chiude la portiera, Qualcuno mette in moto la vettura che pian piano esce dal garage..
Sara angosciata, terrorizzata sta cercando di focalizzare i pensieri.. Finora è immobilizzata si, ma non le hanno fatto alcun male.. è stato un raid velocissimo, sicuramente sono tre persone, quello l'ha capito, cerca di capire adesso che strada stia facendo il furgone, ma naturalmente è impossibile, sa solo che il garage non è lontano dalla statale, e che da lì si può prendere qualsiasi destinazione.. Le faranno del male? La uccideranno? Sono Italiani, almeno quello l'ha capito quando si sono parlati, ma che vorranno? La lasceranno andare o cosa succederà? La paura è angosciante, quanto il silenzio degli occupanti la vettura.. Sa di essere seduta dietro, tra i due uomini, sente odore di sigarette, evidentemente uno dei due fuma.. Il furgone svolta improvvisamente, sente degli scossoni come se percorressero una strada dissestata, poi sente il furgone fermarsi.. La fanno scendere, ha sempre la coperta sulla testa, non vede nulla, la tirano per un braccio quando mette piede per terra.. Le sembra un vialetto di campagna.. Poi sente la serratura di una porta, la spingono verso l'interno, lei si divincola come può, allora qualcuno la stringe maggiormente
.Se sarai brava non ti succederà niente-Le sibila qualcuno nell'orecchio..
(Sarai brava.. non succederà niente) Sara si aggrappa a quell'idea.. Entrano in una stanza intanto, la fanno sedere su di una sedia.. ha sempre le mani e le gambe legate tra di loro, e lo scotch sulla bocca.. le viene tolta la coperta, ma non vede nulla, la stanza è completamente al buio e gli uomini sono posizionati dietro di lei e uno le immobilizza la testa per non permetterle di girarsi..
-Cosa mi faranno Mio Dio, cosa mi vorranno fare.. pensa Sara, ma incredibilmente il pensiero di essere in balìa di uomini sconosciuti legata ed imbavagliata oltre alla paura la sta quasi facendo eccitare.. sente i capezzoli indurirsi e quelle pulsioni delle labbra della vagina indicanti un inizio di eccitazione.. (Devo essere impazzita) pensa Sara (Non so nemmeno se uscirò viva di qua e mi sto eccitando?, Non può essere...)
Mentre la sua mente sta elaborando questi pensieri sente che che le stanno tagliando i lacci delle braccia.. ma mentre già si sta rilassando pensando che la stiano liberando ecco che uno degli uomini le sta togliendo l'impermeabile, bloccandole comunque subito il polso in una manetta di ferro.. lo stesso succede all'altro braccio, allungato a croce dall'altra parte, mentre una carrucola sollevava i ceppi per farla stare in piedi.. La paura la attanaglia, ma la sensazione dominante è quella pulsione erotica del gioco perverso..Il languore che le ha invaso il basso ventre al sentirsi soggiogata a degli sconosciuti la sta divorando..
Lo stesso lavorìo dei polsi le viene fatto alle caviglie, ed ora lei si trova immobilizzata a braccia e gambe larghe e lo scotch sulla bocca.
All'improvviso viene abbagliata da un faro puntato su di lei,e dall'ombra escono i tre uomini indossanti dei lunghi mantelli e dei cappucci in testa che lasciano solo scoperti occhi e bocca, si avvicinano, la attorniano, le girano intorno sempre fissandola negli occhi..
Uno dei tre ha in mano un taglierino.. minaccioso glielo punta alla gola.. Sara è immobile, manco respira, un gesto incondizionato e potrebbe trovarsi la gola tagliata.. l'uomo preme.. ma non eccessivamente.. poi lentamente scende alla camicetta, strappando con un colpo deciso tutti i bottoni e lacerandone il resto con la lama che ha in mano.. Sara rimane a petto nudo di fronte a quegli uomini.. L'odore della paura si mischia agli umori che incontrollabilmente le escono tra le gambe dall'eccitazione del momento Si vergogna di sentirsi eccitata, dovrebbe sentirsi solo spaventata, offesa e mortificata... Uno degli uomini s'avvicina, affonda la sua bocca sul capezzolo indurito, lo stringe tra i denti, lo tira, lo morde.. Sara tenta un grido soffocato tra dolore e l'eccitazione, si strozza in gola quando vede la lama andare giù, verso il basso ventre, aprirle la gonna, strappare le mutandine.. La lama si ferma ad un fiato dal clitoride.. sente il freddo della lama, gli umori che le colano.. e un dito, due dita che la penetrano,, istintivamente il suo corpo si avvicina alle dita, per farsi penetrare più in profondità, mentre l'altro uomo continua a stuzzicarle i seni, ora dolcemente, ora dolorosamente, dando dei morsi più o meno decisi, ed alternandoli a pizzicotti che allungano di un paio di centimetri i capezzoli..Ma mentre è persa in queste sensazioni, dimentica del terzo uomo, ecco qualcosa di viscido, scorrerle sulle natiche, ed un dito che spalma questo viscume dalla vagina indietro, fino all'orefizio anale, spalma e indugia massaggiando,, Una sensazione di calore le sale dal basso, l'avvolge tutta, vorrebbe gridare ma il bavaglio glielo impedisce, grugnisce allora, scalpita freme.. ed ecco. Puntato nel sedere il grosso membro dell'uomo, che la penetra con un colpo deciso.. Nello stesso momento, come d'accordo, anche l'uomo che le sta davanti le punta la sua asta direttamente tra le pieghe della vagina, già ampiamente lubrificata dagli umori precedenti, e cosi, senza tante cerimonie, Sara, inerme tra i due uomini che la penetrano sente sensazioni a lei finora sconosciute.. Essere oggetto posseduto, violato in ogni sua parte, da sconosciuti la fa fremere di voglia.. si muove come può tra i due cercando di regolare le spinte ai suoi desideri, mentre il seno è sempre in balìa dell'altro uomo, che evidentemente ha deciso di giocare così, leccando succhiando tirando e morsicando.. Le spinte da dietro stanno aumentando il ritmo, piacere misto a dolore la induce a cercare di velocizzarne il ritmo, si muove in avanti, mentre anche l'uomo che la possiede affonda sempre più in lei, l'odore del sesso, del sudore, della paura inebria i sensi di tutti i partecipanti, Sara si sente spinta verso i vertici di una passione irrazionale, il suo suo corpo vibra allo spasimo.. gli uomini sono vicini entrambi a godere, Sara non riesce a trattenere un rantolo di gioia,,,, Tutto sta per avere il culmine del piacere e...............
drinnnnnnnnnnnnnn la sveglia.... Sara apre gli occhi.. guarda stupita intorno.. dov'è quel luogo, dove i sono gli uomini.. dov'è il suo godimento? E' stato solo un sogno, la sua fantasia malata e la voglia segreta di essere l'oggetto sessuale di una gang band l'ha assalita in sogno.. scende con la mano tra le gambe.. si tocca... L'ultimo colpo.. s'infila un dito.. e parte con un rantolo il suo orgasmo...

 

 

 
 
 

regalo di compleanno

Post n°14 pubblicato il 27 Luglio 2011 da la.casta_diva

Sorrise, Sonia, quel mattino, all'apertura della posta.. C'era un biglietto d'auguri di buon compleanno da parte di Lory, la sua migliore amica, e conteneva inoltre un buono da spendere presso un esperto massaggiatore orientale... Ma quel che fece sorridere Sonia fu che sul buono, nelle caratteristiche professionali del massaggiatore, c'era anche scritto "ACCENDE LA PASSIONE".

Sonia è una trentacinquenne single, imprenditrice che ha sovrapposto senza alcun rimpianto l'amore per la propria attività al rapporto con gli uomini..

Sentimentalmente era circondata da molti amici, quindi non sentiva la necessità di rapporti di altra natura, e del sesso aveva ricordi poco entusiastici, quindi si era fatta la convinzione di essere frigida.

Mise comunque in borsetta il biglietto e il buone e uscì per andare al lavoro.

Qualche giorno più tardi Sonia si recò in una zona periferica della città per un appuntamento con un cliente. Raggiunto l'indirizzo e parcheggiata la macchina vide vicino all'ufficio del cliente l'insegna del massaggiatore di cui ancora conservava il buono, e si ripromise che se l'incontro di lavoro fosse stato rapido e proficuo si sarebbe concessa il lusso di beneficiare del massaggio.

La scusa era che non voleva che l'amica avesse speso i soldi per nulla, ma in realtà la stuzzicava quella scritta sull'accendere la passione...

Portato quindi a buon fine l'incontro di lavoro si diresse verso lo studio del massaggiatore.. Suonò al campanello è fu accolta da una ragazza avvolta in un candido sari..

-Il Maestro arriverà a minuti, signora, può aspettarlo in sala d'attesa..

Sonia sedette nella sala d'attesa e si guardò intorno... Dagli altoparlanti usciva un dolcissimo sottofondo musicale, alle pareti degli arazzi rappresentanti posizioni da Kamasutra, su delle nicchie c'erano incensieri accesi che liberavano nell'aria intensi profumi..

Sonia sentì già la mente liberarsi, e socchiuse gli occhi...

-Ah, sei arrivata, finalmente, sapevo che saresti venuta!- Sentì questa voce e scattò immediatamente in piedi. Vide il Maestro.. Non poteva avere più di 30 anni, di chiara estrazione cinese, ma con qualcosa di europeo nei lineamenti.. Indossava una lunga sottana sopra un petto nudo e glabro, aveva la muscolatura formata sicuramente da qualche disciplina orientale, ma quel che colpiì maggiormente Sonia fu lo sguardo, sembrava leggerle dentro

-Chi ti ha detto che sarei venuta, che non lo sapevo nemmeno io. E sono capitata qua per caso..

-Niente succede per caso, tu eri destinata a venire da me , oggi- Disse lui-Vieni_ e la condusse dietro una porta, dove c'era lo studio, anch'esso arredato come la sala d'attesa e con la medesima musica, le diede un telo e le disse di andare dietro il separè, spogliarsi e avvolgersi con il telo, quindi di tornare e stendersi sul lettino..

Sonia fece tutto quindi tornò al lettino mettendosi a pancia in giù..

Il maestro prese una benda nera e le bendò gli occhi.. Sonia ebbe un moto di ribellione, ma il Maestro le sussurrò in un orecchio:-Fidati di me, tu devi, fidarti di me..

La vibrazione di quella calda voce profonda la attraversò per tutto il corpo, procurandole sensazioni sconosciute. Mai le erra capitato che una voce la colpisse cosi-

Sentì il telo scivolarle via ed ebbe ancora un moto di protesta quando si sentì bloccare le mani con deimorbidi lacci vicino al bordo del lettino.. Ma le sue proteste furono subito soffocate dall'intenso, dolce profumo di un fluido che lui le stava versando nel cavo della colonna vertebrale.. Lui cominciò a massaggiarle quell'olio dalla schiena verso il busto, poi più avanti, sino a lambirle i seni, salvo poi tornare subito al punto di partenza e ricominciare a massaggiare in tondo con le mani aperte in un'esasperante lentezza.. Quando arrivava all'altezza delle natiche lei istintiuvamente apriva anche un po' le gambe, ma lui non si fermava ancora, saliva, massaggiava, arrivava al seno, tornava indietro,, Sonia, bendata e legata, poteva solo immaginare, o sperare, cosa avrebbe fatto il maestro su di lei, visto che non poteva vedere, lo sentì intanto armeggiare con qualcosa.. sembravano dei cubetti in una scatola scossi.. ad un certo punto emise un grido:_Ahhhhhhhhhhh,

Lui le aveva rovesciato addosso dei cubetti di ghiaccio.. Il corpo si irrigidì tutto, la pelle era scossa da fremiti, ma il bello doveva ancora arrivare..

Il maestro prese un cubetto tra le dita ed iniziò a farlo scorrere sull'incanalatura tra le natiche.. al suo passaggio la pelle sembrava prima bruciare, poi gelare, poi ...e poi lentamente il ghiaccio cominciò a sciogliersi, e l'acqua scorrere giù, verso il sesso di lei,

Sonia Fremeva vistosamente, eccitata dal fatto di non poter gestire lei la situazione, non vedere, non partecipare con le mani la poneva in mano a questo sconosciuto che la stava innalzando ai vertici del piacere.. Poi lui le apri decisamente le gambe, ed iniziò a leccale.,succhiare, titillare il miscuglio di umori che il corpo di Sonia non riusciva più a trattenere,

Il maestro inizio poi delicatamente ad ammorbidire la parte intorno allo sfintere posteriore, prese da una boccetta un unguento ed iniziò a rendere inumidita e scivolosa anche quella parte del corpo di lei: Sonia non era mai stata deflorata dietro, ma prima ancora di rendersi conto sentì un piccolo attrezzo vibrante che cercava di entrare..D'istinto contrasse i glutei, allora il maestro le diede inattesa una pacca sul sedere, non forte, ma sufficiente, dallo stupore, per rilasciare i muscoli e permettere al piccolo vibratore una facile entrata.

L'uomo, con mano sapiente muoveva, spingeva e ruotava il vibratore iun modo dsa procurarle intense sensazioni.. Sonia era ormai persa in quel gioco estatico, voleva solo che lui le desse di più, il desiderio si era insinuato in lei, e questa sensazione di bisogno insaziabile di essere presa le stava contorcendo le budella.

Il Maestro allora, spinse un pulsante nul lettino, e come d'incanto la parte del lettino all'altrezza del sesso di lei si spostò sotto il resto del mobile, ed il maestro, scioltosi la veste, si avvicinò, appoggiò il suo sesso contro quello di lei, e attese..

Sonia non era nemmeno consapevole se la pressione sul suo sesso fosse quella di lui, o di qualche altro marchingegno, fatto sta che non riusciva a tenere a freno la propria eccitazione, e cercava, muovendosi, di avvicinare il suo sesso a quel qualsiasi cosa fosse che vi era appoggiato...

Allora il Maestro, con un gesto deciso, affondò il proprio membro in lei e diede via ad una serie di 6, 7 colpi decisi.. poi interruppe, si fermò.. Sonia aveva bisogno di altro di più.. si sporse verso di lui, cercò lei di rendere il ritmo.. ma la posizione supina non le permetteva grande spazio,, allora lui ricominciò, ma piano piano, lentissimamente..un colpo col membro piano, e uno vigoroso col vibratore da dietro, piano davanti, e forte dietro... Sonia stava veramente impazzendo dall'eccitazione, cominciò a gemere e ad implorare che quel supplizio tanto dolce arrivasse al culmine.. Il Maestro allora capì di aver portato la donna alla giusta eccitazione, tolse il vibratore, ed inizio freneticamente a spingersi dentro di lei.. colpi lunghi, decisi, intervallati da altri più frequenti ma meno profondi, poi alcuni lenti, e di nuovo violenti, finchè lei ebbe l'ultimo, forsennato gemito... poi tutto si placò.. lui tolse il suo membro,, ed andò a liberare la donna dai lacci e dalle bende..

Sonia aveva adesso lo sguardo più dolce che una donna può avere, quello della gioia raggiunta..

Lei lo guardò., ma vide che lui aveva ancora l'erezione e gli chiese perchè non avesse anche lui consumato il rapporto..

Ma lui si schermì, si scusò e disse che il suo membro era solo uno strumento di lavoro, ora avrebbe fatto una doccia e sarebbe stato pronto per la prossima paziente.

 

 

 
 
 

IL RITORNO

Post n°13 pubblicato il 27 Luglio 2011 da la.casta_diva

Giada si svegliò con la strana sensazione di non essere sola in camera. Aprì gli occhi, li sgranò.. i quattro candelabri presenti nella stanza erano tutti accesi, le luci tremule delle candele proiettavano incerte ombre sulle pareti. Sul basso tavolino accanto al letto dove la sera appoggiava i suoi monili, vi era un cesto di frutta ed un vaso di fiori dall'intenso profumo. Dall'angolo più in ombra della stanza intanto avanzò Alessandro, occhi penetranti, sguardo intenso, carnagione brunastra, era l'incarnazione della bellezza maschile, alto, slanciato, con una muscolatura perfetta resa dal quotidiano lavoro sul peschereccio di famiglia..Giada non lo vedeva da alcuni mesi, e gli sembrò ancora più bello. Alessandro le si avvicinò. senza mai staccare i suoi occhi da quelli di lei, la guardava, la cercava, la spogliava con gli occhi, e Giada era talmente soggiogata dal suo fascino che la voce le si strozzava in gola senza nemmeno riuscire a salutarlo-Lui si sedette sul letto, le prese la mano, la piccola mano di lei nelle grandi callose mani di lui, se la portò alla bocca, ed iniziò a darle dei piccoli baci. L'emozione del tocco della bocca di lui sulla sua mano le faceva vibrare ogni corda del suo essere: Chiuse gli occhi mentre sentì lui portarsi le dita di lei in bocca, lambendo con la punta della lingua i polpastrelli sensibilissimi. Questo gesto, apparentemente innocuo esplose in lei con una veemenza che non riteneva possibile, D'istinto Giada allungò l'altro braccio verso la testa di lui, per avvicinarlo a sé. Aveva bisogno del calore di lui.. Gìà il solo fatto di vederlo lì, sul letto, a pochi centimetri da lei, le faceva a bruciare la pelle come in preda ad una febbre violenta. Già pregustava i suoi gesti, il suo tocco, il profumo della sua pelle che emanava comunque sempre il retrogusto salmastro del mare: Alessandro, le scostò i capelli dal volto, le si avvicinò, iniziò a torturarle delicatamente il lobo dell'orecchio, mordicchiandolo e succhiandolo, mentre le scioglieva i lacci della camicia da notte, liberandole i seni, che ormai anelavano al contatto con le sue mani., Continuando a baciarla, sull'orecchio, e più giù, nell'incavo tra collo e spalla, le disegnava con le dita dei cerchi concentrici sull'aureola del seno, mentre il capezzolo si inturgidiva, e il respiro diventava affannoso..Con gli occhi socchiusi Giada offrì la sua bocca ai baci sempre più avidi di lui, le lingue mai sazie esploravano l'una i recessi dell'altro. Alessandro si svesti rapidamente, preso anche lui dalla grande eccitazione del momento. Una notte passata con Giada lo avrebbe consolato per tutto il tempo che avrebbe ancora dovuto restarle lontano.. Le mani di lei si spostarono dalle spalle, alla schiena di lui, e giù, fino alle natiche sode e virili. Le carezze si fecero più ardite, Alessandro cominciò a percorrere con estrema lentezza tutto il corpo di lei.. dal petto e più giù, fino a leccare l'ombelico, scendendo poi ancora giù.. Lei si dibatteva sotto di lui, eccitata ed impaziente, ma non era ancora tempo per arrivare ad una conclusione.. Alessandro improvvisamente si scostò, si alzò, ed andò verso il tavolino dove aveva posto una ciotola di miele, la prese, la pose sulle coltri e vi intinse un dito, con cui andò poi spalmando i seni di lei.. Il corpo di Giada fu scosso da brividi che divennero più intensi quando lui iniziò a leccare il miele dal corpo di lei.. Con le dita le passava il miele sul corpo, dove poi successivamente passava la bocca, ma adagio adagio, senza fretta, dando anche di tanto in tanto dei piccoli morsetti. Giada era ormai esasperata dalla lentezza dei gesti dell'uomo, eccitata e vogliosa di essere sua.. Si chinò vero il membro di lui, e abbandonando il pudore che da sempre l'aveva caratterizzata, prese dalla ciotola un poco di miele, se lo mise sulla punta della lingua, e glielo baciò, aprendo la bocca per accoglierlo. Il pene le toccava il palato dandole delle vibrazioni fortissime, Alessandro, preso da una vertigine, se si spinse ancora più dentro, con un gemito strozzato, Giada lo st5rinse a sé baciando, leccando e succhiando voluttuosamente, tanto ormai era presa nella spirale di desiderio.. Il ritmo si stava facendo più intenso, ma Alessandro voleva che anche Giada fosse soddisfatta, quindi si tolse dalla sua bocca, ed cominciò di nuovo la tortura dolce dei baci e delle carezze, che divennero ben presto mirate e più infuocate.. Giada sentiva le dita e la lingua insinuarsi nel sesso di lei, percepiva i suoi umori fondersi con la saliva dell'uomo, vedeva il suo corpo contorcersi per arrivare più vicino alla bocca di lui, era giunta al momento in cui sembrava la vita avesse senso solo in una fusione totale dei due corpi, ed Alessandro non poteva resistere oltre, si mise quindi sdraiato, e la pose seduta sopra di sé, ma stette immobile,, aspettava.. Giada, sentiva il sesso dell'uomo contro il suo,, quando questo, inaspettatamente, quasi mosso da volontà propria, le scivolò dentro, e lei iniziò a muoversi tenendo il ritmo che più si adattava al suo piacere, alzando e abbassando i glutei, spingendo e respingendo, a tratti con forza, a tratti debolmente.. I due amanti ansimavano e gemevano a seconda del ritmo, finchè Alessandro, giunto allo strenuo della resistenza prese il controllo del ritmo, stavolta seguendo il suo desiderio, Gemeva l'uomo, e gli faceva eco la donna, e il ritmo dei loro sospiri diventava sempre più veloce, sempre più potente.. Un grido all'unisono li trovò entrambi stupefatti, erano giunti insieme all'orgasmo.. Un boato di spasmi violenti nel corpo di entrambi.. poi il lento placarsi dei sensi..Stettero abbracciati, scambiandosi dolci carezze e teneri baci, e il sonno stava stava per rapire Alessandro-Perdonami amore mio, ma non dormo da due giorni, eravamo lontani, e ho fatto il possibile per arrivare da te.- Dormi, amore mio- disse Giada- Ma poi... ricominciamo....................

 
 
 

LUDOVICA

Post n°7 pubblicato il 27 Luglio 2011 da la.casta_diva

Ludovica è una donna in carriera, imprenditrice calzaturiera in Brianza.. Deve il suo successo sia ala ricchezza di famiglia che ad una serie di fortunati incontri con altri manager di successo, sia uomini che donne, conclusisi felicemente in camera da letto..
Ludovica non fa mistero del modo in cui riesce molto spesso a concludere interessanti trattative d'affari, sa già da tempo che l'amore è solo l'utopia degli sciocchi e che di fronte ad una donna disinibita e disponibile a tutto qualsiasi uomo è disposto a pagarne il prezzo pattuito.
Questa sera Ludovica deve incontrare i 2 soci della Ferretti e C, una piccola fabbrichetta di scarpe da tennis ma che, da voci certe, sono in possesso di un nuovo brevetto antiscivolo, che se messo sul giusto prodotto potrebbe dare una sferzata nuova alla vendita di un certo tipo di scarpe, da lei create, ma che ancora non riuscivano a decollare completamente.. C'erano già stati degli accordi preliminari, nell'ufficio dei Ferretti, ma a Ludovica mancava ancora la mossa vincente per strappare uno sconto almeno del 15% sull'acquisto, oltre al diritto di prelazione rispetto ad altri imprenditori. L'incontro era fissato per un aperitivo a casa di lei.. il terreno era quello ideale, lei disponeva di tutto il necessaire per convincere anche il più restio antagonista..
Ludovica 32 enne, alta, slanciata, dai lunghi setosi capelli neri, sguardo sfacciato da donna che sa sempre quello che vuole, entra a casa e si prepara per l'incontro del pomeriggio...

Puntualmente alle 6 di pomeriggio il campanello avvisa l'arrivo dei due uomini.. Ludovica li accoglie indossando una preziosa vestaglia di seta e pizzo bianco, che lascia trasparire l'intima guepière abbinata a tanga e reggicalze color vinaccia.
-Perdonate l'abbigliamento, non vi aspettavo così presto.. Se mi date un momento mi vado a vestire- disse la donna con studiata malizia.
-Ma si figuri signora, per noi fa lo stesso, se si sente comoda così..._disse il più anziano, il signor Anselmo dallo sguardo viscido e gli occhi porcini..
-Si si, rimanga pure cosi. Signora Ludovica, è una gioia per gli occhi, - fece coro l'altro uomo, Gaetano.
I tre si sedettero sul capace divano nel soggiorno davanti ad un tavolino basso apparecchiato appositamente per l'aperitivo. Ludovica sedette tra i due uomini e generosamente fece in modo che la vestaglia mostrasse la generosa scollatura della sua guepière..
Gaetano si offrì di aprire lo champagne, versandone tre calici, ma Ludovica, al momento del brindisi riuscì a rovesciarsi sulla vestaglia metà del liquido, prendendo la scusa per togliersela..
I due uomini la stavano divorando con lo sguardo, sembrava una pantera sinuosa, che ruota intorno alle sue prede..
i due uomini si scambiarono uno sguardo complice, il gioco di Ludovica era chiaro.. cercare di comprarsi l'affare con il proprio corpo.. era il caso di vedere se la merce valeva veramente il prezzo che erano disposti a sacrificare..
Il più giovane allungò allora una mano sulla gamba di Ludovica, iniziando a carezzarle la rotula, allargandosi sempre di più verso l'alto, mentre il più anziano si avvicinò e baldanzosamente le mise la lingua in bocca in un bacio lascivo, umiliante per chiunque, meno Ludovica, che non avendo nessuna morale andò decisamente a slacciargli i pantaloni, e presogli in mano il membro ancora a riposo iniziò a masturbarlo con maestria..
Gaetano allora non volle essere da meno, slacciò i gancetti posteriori della guepière della donna, le prese i capezzoli tra le dita e strinse talmente forte che alla donna sfuggì un grido.
-Zitta e succhia- Disse il vecchio,- alzandosi dal divano e mettendole il suo sesso ancora flaccido in bocca nella speranza che la lingua della donna lo ringalluzzisse.. La donna allora lo fece risedere sul divano e si protese verso di lui, iniziando a leccargli lo scroto, e salendo pian piano fino al glande per poi tornare giù.. di tanto in tanto variava e si impossessava con la bocca avida di quell'asta che cominciava a mostrare interesse per quel gioco.. Il giovane Gaetano intanto dalla sua postazione godeva dello spettacolo delle sode natiche della donna. Da sotto riusciva ancora a strizzarle i seni poi scendeva verso il pube, e tolto anche il tanga iniziò a penetrarla con le dita, mentre con la lingua le inumidiva il posteriore, preparandola ad una doppia penetrazione.
Bisognava solo aspettare che il vecchio Anselmo avesse la normale erezione.. Gaetano intanto sarebbe stato già pronto,, Si era tolto i pantaloni, e con la mano libera si stava già masturbando.. Il vecchio era giunto al punto in cui avrebbe potuto portare a termine il rapporto sessuale, quindi si mise semisdraiato e si mise la donna seduta sopra, infilandola con vigore.. Il suo amico da dietro, con una misteriosa boccetta apparsa da una tasca inumidì ulteriormente lo sfintere della donna, e pian piano la deflorò da dietro.. i due uomini all'unisono spingevano e si ritraevano, con colpi calibrati.. la donna subiva questo rapporto ma senza partecipazione, era in balìa dei due uomini solo per ottenere un'agevolazione alla sua attività, e questo era tutto.. Si accorse però che i due uomini avevano aumentato le spinte, e da come rantolavano stavano anche per arrivare all'eiaculazione, allora si mise un attimo d'impegno per fingere almeno un orgasmo, quindi si mise a "miagolare", sculettare e gemere, come se fosse in mano al più focoso degli amanti, gli uomini parvero inorgogliti dall'improvviso interesse della donna e si concentrarono ulteriormente riuscendo finalmente entrambi a godere..
La donna cercò quindi di riprendere il controllo delle trattative.. -Signori Ferretti, parliamo di affari??????
Anselmo la guardò interrogativamente..-Affari???????? Affari??????? Ma non ha letto sul giornale che abbiamo ceduto la nostra ditta proprio ieri mattina ad un'azienda cinese????????? Sembra proprio che questa volta l'inculata se l'è presa in tutti i sensi mia cara signora...
E detto questo, si vestirono e se ne andarono.

 

 
 
 
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