parole al vento

Post N° 344

Quando si è tristi o malinconici si riesce ad esserlo nel modo più assoluto e profondo, il freddo grigio del malumore arriva noncurante di ciò che lascia morire e bruciare di gelo, con screanzata veemenza… quando invece il calore della serenità torna lento a guadagnarsi la parte di quel luogo nascosto che è suo di diritto, non riesce a farlo con altrettanta prepotenza. Lo fa in modo delicato, come delicato e il volo delle foglie che cadono; il suono del suo incedere è attutito, come attutito è il suono dei passi su quel tappeto di foglie variopinte; lo fa quasi senza farsi notare, come se fosse un delitto; non alza la voce, non urla e gioisce a pieni polmoni come invece dovrebbe… intimidito dal timore di essere di nuovo defraudato del suo nido dal quel dolore che ha una voce forte e roca che tende a sovrastare… quel timido calore cerca di non farsi notare così che non lo caccino nuovamente lasciandolo senza un luogo in cui stare… ma non può passare inosservato perché il buonumore ha colori sgargianti che ti riempiono gli occhi… giallo, arancione, rosso di fuoco… e allora sia!…che almeno una volta anche lui possa urlare!!!