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IL GEMELLAGGIO CON CINISI

L’idea del Gemellaggio non era del tutto nei nostri piani, ma quando il Direttore Responsabile de “Il Melograno” trovò per caso un giornalino omonimo nella lontana Sicilia, pensò di mettersi in contatto con il loro direttore nel Giugno 2009.
Arrivò dopo pochi giorni la risposta da Davide Serughetti  in cui presentava l’intera redazione; gli stessi sono saliti nella ridente città di Savona nel Maggio 2010.
Da quel momento in poi le redazioni partirono con un cammino comune, sia di fede che di crescita in ambito giornalistico, con incontri fissi a cadenza mensile in loco e due volte l’anno con la reciproca visita delle redazioni sia a Cinisi che a Zinola.

 

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Pasqua: dopo la Passione finalmente la Risurrezione

Post n°17 pubblicato il 06 Aprile 2012 da soszinola
 

Pasqua: dopo la Passione finalmente la Risurrezione
di Alessandro


Ormai siamo quasi a Pasqua e come ogni anno siamo combattuti fra la smania delle uova e il vero senso della festa: la morte e resurrezione di Gesù.
Le uova sono diventate il simbolo di questa celebrazione e nessuno lo può negare. Hanno soppiantato il coniglietto pasquale (anche se tuttora presente) e sono uno dei generi di consumo stagionali più comprati dai consumatori ogni anno.
Però quest’anno non so quanto sarà possibile raggiungere i picchi dell’anno scorso: quest’anno c’è la crisi! Tutti si sentiranno impotenti vedendo sostanzialmente ridotto il numero di uova che possono permettersi, soprattutto i genitori di bambini piccoli che
penseranno di deludere i loro figli. Naturalmente èerò c’è chi potrà dire: “Non c’è problema. Quest’anno non compro le uova di marca”; ma purtroppo anche quelle ora costano care e comunque per i bambini non sono la stessa cosa.
La soluzione è semplice quanto banale. Portate i vostri bambini alla Messa di Pasqua e fategli sentire tutto l’amore e la gioia presente (i bambini questo lo sentono!). Se il cambiamento è troppo radicale accontentali con qualche regalino, ma niente di  eccessivo. Vedrete che a lunga andare i vostri figli apprezzeranno molto di più questo che qualsiasi insulsa uova di Pasqua.
Detto ciò vorrei raccontarvi di un mio amico che ha un problema molto diffuso ormai al giorno d’oggi: la sua famiglia è disagiata economicamente. Suo padre lavora, ma purtroppo guadagna appena quanto basta per poter “sostenere” al minimo la famiglia.
Ogni volta che parlo con questo mio amico rimango sempre sorpreso dalla gioia con cui vive. Non perché una persona povera non debba essere felice, ma perché è molto più contento di molti altri miei amici. Lui è la dimostrazione che non servono i soldi o i regali a fare la felicità.
Concludo augurando a tutti Buona Pasqua.

 
 
 

L'anno bisestile - Perchè ogni 4 anni? Perchè si chiama così?

Post n°16 pubblicato il 06 Aprile 2012 da soszinola
 

L'anno bisestile
Perchè ogni 4 anni? Perchè si chiama così?
di Alessandra


Che cos’è un anno bisestile? Per via dei movimenti cosmici, ogni quattro anni succede che si accumula un giorno in più di ritardo che farebbe slittare il normale corso delle stagioni.
Un effetto che colpisce più che altro i calendari. Si tratta cioè di usare un accorgimento per evitare tale slittamento: ai normali 365 giorni dell’anno se ne aggiunge un altro ogni quattro anni, e questo si fa nel mese di febbraio che dunque in un anno bisestile anziché essere di 28 giorni diventa della durata di 29 giorni.
La regolazione degli anni bisestili risale addirittura ai tempi di Ottaviano Augusto che la impose già nell’8 avanti Cristo, aggiungendo un giorno di più dopo il 24 febbraio. E propri gli antichi romani sono responsabili in un certo modo della fama di anno porta sfortuna, proprio perché usarono il mese di febbraio.
Normalmente tale mese era infatti il “mensis feralis”, il mese dedicato ai morti, in cui si tenevano i riti funebri per i defunti. Questo perché nel calendario antico febbraio era l’ultimo mese dell’anno, che sarebbe ricominciato dal primo marzo. A fine del mese di febbraio, poi, per gli antichi romani si tenevano le “ferali”, celebrazioni solenni per i morti seguite dalle “terminali” per celebrare Termine dio dei confini quindi si tenevano
le “equorei” gare di corsa che simboleggiavano la fine del ciclo cosmico. Negli anni più recenti però in Italia gli anni bisestili hanno portato i terremoti di Messina, nel 1908, e
quello del Friuli nel 1976.
Gli anni bisestili si calcolano ogni quattro anni e il prossimo sarà nel 2016. Sono numerose le dicerie che si sono applicate nel tempo a questo tipo di anno; ad esempio quella che dice “anno bisesto tutte le donne senza sesto”, perché le donne sarebbero più soggette a stravaganze dovute al periodo bizzarro. “Anno bisesto tutte le cose van di traverso”.
E’ talmente evidente l’influenza degli antichi romani sulle dicerie relative all’anno bisestile che nei Paesi non latini e meno soggetti a tali influssi storici, ad esempio quelli anglosassoni, l’anno bisestile invece si considera bene augurante e iniziare una attività il 29 febbraio è di buon auspicio.

 
 
 

8 Marzo. Perchè? - Alcune riflessioni sui diritti delle donne

Post n°15 pubblicato il 06 Aprile 2012 da soszinola
 

8 Marzo. Perchè?
Alcune riflessioni sui diritti delle donne

di Athy


Che cos’è esattamente l’8 marzo? Com’è nato e, soprattutto, perché?
Ci si limita spesso ad un rametto di mimosa e via, etichettando la cosa come una semplice festività “per la donna”. Una data scelta a caso oppure no? Fatto è, comunque, che ce la siamo ritrovati sul calendario e ancora oggi non c’è molta gente che va a cercarne il perché.
Data scelta probabilmente sfalsata, anche perché sembra – nella maggior parte delle testimonianze - che sia stata presa come data anche se il fatto “reale” è avvenuto il 25 marzo del 1911.
Una fabbrica di camicie a New York, nel Washington Place agli ultimi tre piani, dove vi erano decine di donne e bambini sottopagati e con orari decisamente massacranti, senza alcuna garanzia o diritto nel caso di infortunio, sfruttate fino all’osso.
A quanto si è potuto stimare sono morte un centinaio di persone, tra cui 39 donne identificate come italiane. Uno di quegli episodi che dovrebbe far riflettere, forse, ma che comunque ha fatto molte vittime che, purtroppo, ancora oggi continuano non sempre ad essere ricordate.
C’è comunque ancora il mistero sul perché sia stato scelto proprio l’8 di marzo. In tale data avvenne una manifestazione pacifica di operaie nel 1917 a Pietrogrado; nelle scuole di Collingwood poi morirono circa 173 bambini e due insegnanti.
La cosa non è del tutto chiara. Rimane inoltre il dubbio su chi, come e quando propose proprio l’8 di marzo e perché proprio le mimose a rappresentare questa festa della donna.
La ricorrenza, di fatto, non resta altro che un momento per ricordare piuttosto che festeggiare – almeno a mio avviso... Un episodio simile a quello della fabbrica di camicie, a detta del New York Times, si rivide solo l’11 settembre 2001, con la gente che si buttava dalle Torri Gemelle per salvarsi dalle fiamme. Si tratta di un episodio drammatico che ha coinvolto donne e bambine che si gettavano nel vuoto solo perché erano chiuse dall’esterno; ciò per evitare che uscissero prima della fine dei turni che duravano una sessantina di ore settimanali. Il fuoco era divampato senza possibilità di fuga.
Va segnalato, alla fine, che coloro che le facevano lavorare furono, chissà come, assolti dallo scandalo.

 
 
 

La crescia di Pasqua - Una torta tipica umbra tutta da gustare

Post n°14 pubblicato il 06 Aprile 2012 da soszinola
 

La crescia di Pasqua
Una torta tipica umbra tutta da gustare
di Matteo


Ingredienti:
1 kg di farina,
150 gr di burro,
50 gr di strutto,
100 gr di lievito di birra,
500 gr di lievito di pane,
300 gr di formaggio grana grattugiato,
100 gr di groviera tagliato a cubetti,
500 gr di latte,
30 gr circa di sale, dieci uova

Preparazione:
Prendete la farina e disponetela a fontana sulla spianatoia, mettere il lievito di pane già disciolto in 250 gr di latte e altrettanta acqua tiepida e formate una pagnotta di pasta.
Incidete la superficie con due tagli a croce per facilitarne la lievitazione e coprite con un canovaccio per mantenere il calore. Dopo due ore rimescolate questa pagnotta lievitata e sfarinate il lievito di birra. A parte in un grosso piatto sbattete le uova e aggiungete il grana grattugiato, il gruviera a cubetti, il burro, lo strutto, il sale; mescolate e unite alla pasta lievitata. Lavorate il tutto, fin quando l'impasto sia soffice. In pentole profonde unte di burro o strutto mettete un quantitativo di pasta che non superi la metà. Portate al forno per la lievitazione e cottura (200°).

 
 
 

Un fiore per tutte le donne - La mimosa ed il suo significato

Post n°13 pubblicato il 05 Aprile 2012 da soszinola
 

Un fiore per tutte le donne
La mimosa ed il suo significato
di Davide


La mimosa è una pianta molto bella e conosciuta da tutti, soprattutto per i suoi fiori; sono di colore giallo vivace. Un po’ meno bella è per chi soffre di allergie, poiché ha un odore molto intenso.
L’albero della mimosa è alto dagli 8 ai 15 metri, le sue foglie sono di colore verde argenteo e di forma lineare; invece la corteccia è liscia, grigia e viene utilizzata per estrarre il tannino.Si utilizzano però maggiormente i fiori che vengono regalati l’8 marzo per la festa delle donne.Chi non si è mai chiesto molte volte qual è il motivo per cui questo è diventato “il fiore” per eccellenza da regalare alle donne?Come avete letto in un altro articolo del giornale punto di partenza della ricorrenza è una triste storia. L’8 marzo del 1908 129 operaie di un’industria di New York rimasero uccise in un incendio, mentre protestavano per le condizioni di lavoro indegne a cui erano sottoposte.
Da allora, l’8 marzo è diventata la giornata dedicata alle donne, ma ancora non ho detto il perché è stata scelta proprio la mimosa. Secondo alcuni, perché subito dopo l’incendio della fabbrica siano caduti sopra queste “rovine” dei ramoscelli di mimosa da alberi che crescevano proprio lì a fianco.
Tuttavia l’ipotesi più accreditata è di carattere più storico che simbolico.
Sono state proprio le donne italiane ad eleggere la mimosa “pianta delle donne”.
Nel 1946 l’Unione Donne Italiane cercava dunque un fiore significativo e la scelta fu quasi obbligata: la mimosa è una delle poche piante ad essere fiorita all’inizio di marzo; inoltre aveva anche il vantaggio che tutti se la potevano permettere poiché non aveva un costo molto elevato.
Tutto qua. Almeno sembra...

 
 
 

CHE COS'è SOS?

SOS è un inserto nato dal giornalino di formazione e informazione “Il Melograno”, fondato nel 2007 dalla parrocchia di Santo Spirito e Concezione di Savona, nel quartiere di Zinola.
Avviato nel 2009 e stampato con cadenza mensile, SOS è realizzato dalla “parte giovane” della Redazione. Al suo interno vi sono articoli di attualità, con tematiche di ogni genere indirizzate non esclusivamente ai giovani, ma più o meno a tutti, ampliando quindi il numero di destinatari a cui “Il Melograno” generalmente si rivolge. SOS è quindi un piccolo (e grande...) mondo per tutti, aperto al dialogo, in cui i giovani scrivono su tematiche diverse.
Non lasciatevi ingannare dal nostro essere un piccolo inserto; siamo molto più motivati di quanto possa sembrare! Per questo motivo il blog nasce, per rispondere al un nostro desiderio di diffondere maggiormente il nostro materiale, favorendo la riflessione su diversi argomenti, così da poter farci sentire un po’ di più sul territorio rispetto alla nostra cerchia ristretta.

 

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