sottoilsette

ALTRI CENTO PASSI

Quando si parla di musica, a volte la meraviglia ti travolge con una forza che non ti aspetti. Non c'è logica, non c'è tecnica, non c'è regola. Seguo Pippo Pollina da qualche anno ed è sempre un piacere e una sorpresa. Una persona, un artista che dà sempre il massimo e ti fa sentire quasi un amico di vecchia data, più che un semplice spettatore. Condivide con te un momento che inevitabilmente, alla fine, diventa anche "tuo". Che sia in gruppo, da solo, in duo, con un'orchestra, e stavolta con un piccolo quartetto d'archi con il quale ha incantato il piccolo teatro delle Muse. Sui dettagli tecnici rimando al post della Cate, che recensisce i concerti meglio di me, anche se lo nega.

Di mio dico solo che finalmente, dopo una serie di coincidenze per i quali non ho mai potuto aspettarlo dopo lo spettacolo, finalmente sono riuscito a stringergli la mano e salutarlo... pensavo che la maledizione non sarebbe mai passata!!!

Sempre gentile e disponibile, è lontano qualche anno luce da certi "fenomeni" nostrani che purtroppo ci sono capitati come le disgrazie... come si usava dire una volta, un vero signore. Oltre che autore di una sensibilità altissima. Emozionato come un bambino mentre dedicava un suo vecchio brano del 1991, Io, lei e Pietro, ispirato a Pietro Mennea, presente in sala e che finalmente ha avuto modo di conoscere in occasione del premio intitolato a Don Pino Puglisi nel 2009 e per il quale entrambi sono stati premiati.

Che dire di più? Penso che la musica possa parlare meglio... questo è un assaggio di quello che chi non c'era ha perso...