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AI POSTERI L'ARDUA SENTENZA

Dunque, dunque dunque… siamo arrivati alla fine di un altro anno e quindi, logica vuole, che io me ne stia qui a fare un bilancio di ciò che è stato e a buttare lì buoni propositi per l’anno che verrà, pur sapendo che tanto non si avvereranno mai. E quindi dovrei dire che questo non è stato un anno positivo, che le cose non sono andate proprio come le avevo impostate e che comunque vada terrò sempre alto il mio “pensare positivo” perché tanto prima o poi la ruota deve girare.

Bè… sapete che vi dico… che mi sono stufata di pensare positivo.

Ecco che farò nel 2007:

1)      smettere di pensare positivo,

2)      smettere di pensare che prima o poi tutto si aggiusterà,

3)      smettere di credere nel domani

4)      smettere di sorridere anche quando le cose andranno male

5)      smettere di credere che la vita è meravigliosa e quindi vale la pena di essere vissuta.

No, quest’anno voglio essere triste quando mi sento triste, voglio essere contenta quando mi sento contenta, voglio essere incazzata quando mi sento incazzata, voglio essere dolce quando mi sento dolce. Si, mi serve proprio questo, un po’ di sana e pura sincerità, senza atteggiamenti preimpostati e senza espressioni di circostanza.

Ma c’è una cosa che in assoluto vorrei, più di qualsiasi altra cosa: normalità. Lo so che di fronte a questa parole molti inorridiscono e temono di dover affrontare una vita banale, ma un po’ di banalità allo stato puro non mi dispiacerebbe. Un po’ di cose che sai che sono certe, che sai essere sempre lì, incancellabili, inviolabili, intoccabili. Un po’ di sana e salutare monotonia. Ah, come sarebbe bello svegliarsi la mattina ed avere già tutta la giornata segnata e sapere che non è poi così diversa da quella di tante e tante altre persone. Ecco, si, questo lo vorrei. Anzi, sapete che vi dico, questo sarà il mio “buon proposito” per l’anno 2007: banalità.

Riuscirò a realizzarlo?

Volete la verità?

Ai posteri l’ardua sentenza.