L'altra sera contro l'Asiago abbiamo dato una risposta di carattere alla situazione nella quale ci troviamo. Certo abbiamo perso l'ennesima paritita consecutiva, ma almeno abbiamo combattuto e sofferto. E poi bisogna dire che l'Asiago di quest'anno è squadra da play-off.
Non mi è piaciuta, invece, la partita dell'altra sera in casa contro il Fassa. Loro arrivavavano da una sfilza di dodici sconfitte una dietro l'altra e non ci hanno messo certamente tutto l'impegno del mondo a portarsi a casa il risultato. Ed è sotto gli occhi di tutti lo scarso impegno col quale noi abbiamo affrontato la partita. Un incontro come quello può essere trasmesso agli asili nido per far fare il pisolino pomeridiano ai bambini.
Credo di non scoprire l'acqua calda nel dire che uno dei nostri problemi sia quello che in questo campionato non siamo ancora diventati squadra. Salvo eccezzioni, in campo entrano cinque elementi distinti e scollegati tra loro, ognuno dei quali gioca la sua partita. Considerato il fatto che l'hockey non è nè il golf nè il tennis, non mi sembra il modo migliore per continare a giocare. Ed infatti sono convinto che l'intervento sul mercato sia stato opportuno, ma non che questo diventerà la soluzione di tutti i nostri mali. Una squadra che gira bene assieme ( Asiago ed Alleghe lo dimostrano ampiamemnte) vale molto di più di un grappolo d'acini d'oro. Finchè molti ( ma non tutti) vorranno far vedere quanto sono bravi con la stecca e con i pattini e non si accorgono del compagno che gli sta affianco, sicuramente non ci muoveremo di molto da dove siamo.
La classifica quest'anno non mente. Siamo ultimi e ce lo siamo meritati. Inutile parlare di sfortuna, di arbitri o altre scuse che servono solo a limitare le frustrazioni di giocatori, società e tifosi. Siamo noi la causa del nostro male e quel che è brutto è che non piangiamo neanche noi stessi. Finora ho visto in campo troppa rassegnazione e arrendevolezza. Speriamo che le cose mutino in breve, se no cominciamo a pensare che quest'anno si lotta per la salvezza.
L'ultimo pensiero va al mitico Hannes. Chiamato ad un compito gigantesco ha risposto come meglio ha potuto e dando tutto se stesso. A lui va tutta la mia ammirazione e il rispetto verso un vero uomo di sport. E' facile far ricadere su di lui colpe delle quali non ha responsabilità. Si perdeva anche con Carpano e non è che i gol presi erano tanti di meno.
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il 31/10/2009 alle 21:14
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il 28/10/2009 alle 14:31
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il 27/10/2009 alle 10:18
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il 27/10/2009 alle 09:00
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il 15/10/2009 alle 18:39