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La voce a te dovuta

Post n°405 pubblicato il 12 Maggio 2011 da nagel_a


"Tereza sa che il momento in cui nasce l'amore si presenta così: la donna non resiste alla voce che chiama all'aperto la sua anima spaventata; l'uomo non resiste alla donna la cui anima presta orecchio alla sua voce."
(M. Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere)


Sono ebbra delle tue parole, lucide foglie frementi irretite dal vento, gravide di possibilità e significati, frutti acerbi che lasciano intuire la loro polposa maturità.
Chiudo gli occhi alle storie che mi racconti, storie che si ampliano in mille vampe, come riverberi di luce. Cominciano le danze, si sovrappongono le immagini, i mari, i deserti, le distese artiche, gli spazi stellari... sei il flauto magico della mia fantasia e l'ala possente dei miei sogni...

E io rimango catturata laggiù, in fondo al viale, a camminare tra le prime stelle, in balia della tua voce.

 

 
 
 
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO

"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città

 

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